COMUNICATO STAMPA 12.07.2006
Siamo esterefatti e indignati per le posizioni dell’Arci di Genova e pubblicate sul sito Ai dati di fatto non rispondono, evitano accuratamente ogni sorta di contenuto relativo a fatti e documenti.
Da 10 mesi rifiutano ogni forma di dialogo, facendo solo illazioni e diffamazione verso i responsabili della Casa della Legalità, cercando di screditarli e delegittimare l’Associazione tutta...
Vengono prodotte accuse false e infamanti (le ultime il 10.07.06) verso Abbondanza e la Casa della Legalità al solo fine, per altro come ampiamente dimostrato e risaputo, di distogliere l’attenzione, dalla cd SMS Perugina, evitando di assumersi le responsabilità che gli spettano in merito a degli amministratori (“i dirigenti della SMS Perugina democraticamente eletti”) che hanno:
- utilizzato un codice fiscale falso, di una società cooperativa cessata nel 2000;
- omesso la registrazione nei Registri previsti dalla Legge;
- ampliato senza mai denunciare ed accatastare la palazzina sociale da 47mq a oltre 600;
- passato la proprietà del bene sociale a 4 persone ignare il 27.10.87, truffando queste e omettendo di rispondere degli abusi edilizi, del mancato pagamento ICI e quant’altro.
L’utilizzo posto in essere della palazzina a uso privato e commerciale con appropriazione indebita, la trasformazione dei campi da bocce in parcheggio privo di norme, riservato a “dirigenti e familiari”, le 6 porte di accesso/uscita contro un’unica come indicato dalla normativa, e quant’altro alla base della richiesta di Assemblea per responsabilità degli amministratori, sono divenute di fatto bazzecole, rispetto a quanto scoperto e denunciato e su cui l’ARCI tace, nonostante abbia dato e dia la propria copertura, tanto da fornire le ‘licenze’ ad una struttura priva dei necessari requisiti.
Ecco chi ha usato a fini profondamente diversi da quelli statutari il bene e la storia della SMS Perugina, ecco chi per fini diversi li copre, (coprendo le proprie omissioni di controllo e cercando di utilizzare la storia violata della SMS Perugina a questo fine), tentando di colpire quanti, in questa città, “non hanno alcun legame con l’Arci”, a prescindere.
Riteniamo di avere due ‘colpe’: la prima di aver messo in rete soggetti distanti tra loro, la seconda di aver usato un metodo che ha pagato sui risultati. Nella Casa della Legalità sono confluite, quasi naturalmente, tutte quelle energie che gravitano, per esempio, attorno a Libera, ed al mondo della Diocesi come nello sport pulito senza business, passando per le attività ludiche. Tutti assieme, anche, per aiutare il primo Collaboratore di Giustizia della ‘Ndrangheta a giungere al riconoscimento di tale status, e ora sotto protezione (è colpa nostra se viene da una ‘famiglia’ di “noti professionisti genovesi”?). Aver avuto in questo caso, come in altri, un ottimo rapporto costante di segnalazione, denuncia e azione coordinata con settori investigativi dello Stato, è così gravemente colpevole?
Averci ostacolato e diffamato ci ha spronato a lavorare e crescere. Ad intensificare le attività di prevenzione ed educazione alla Legalità, coordinandoci, ancora maggiormente con quelle associazioni impegnate concretamente nel contrasto alle Mafie. Quindi, non solo parole pronunciate a stento una volta o due all’anno e sempre riferite a realtà lontane, bensì quotidianamente ed anche sulla realtà circostante. Non abbiamo mai fatto nomi a caso, ma sempre, come nostra prassi, sulla base di fatti, sentenze e documenti ufficiali (se non hanno voglia di leggerli, almeno non parlino a vanvera, loro!).
Sempre come nostra abitudine, oltre ad adottare umilmente lo stesso spirito del Pool, cioè lavorando e decidendo in modo coordinato e collettivo, abbiamo dato e diamo la massima trasparenza su ciò che abbiamo fatto, facciamo e sui documenti che citiamo, attraverso il sito www.genovaweb.org.
Un metodo di lavoro e un progetto concreto di iniziativa che ha portato alla nascita di altre sedi della Casa della Legalità, con propri gruppi di coordinamento, sia a Firenze sia a Locri, oltre a quelli che dovrebbero essere attivati in autunno in altre città. Un progetto ed un metodo davvero improponibili solo a Genova?
Ultimo essenziale passaggio: se la Casa della Legalità è legata, oltre alla Fondazione Caponneto, Libera, anche al Centro Sportivo Italiano (e non all’Arci), infastidisce chi detiene praticamente il monopolio delle affiliazioni in questa città?
Per quanto riguarda le illazioni e diffamazioni sia verso Abbondanza, sia verso la Casa della Legalità: ne risponderanno in Procura. E ribadiamo, sulle decine e decine di fantasie che dichiarano di avere in mano, l’invito: presentino le querele, assumendosene tutte le responsabilità, altrimenti, anche solo per decenza e dignità, tacciano.
Possono continuare a cianciare, mostrarsi perseguitati, isolare uno di noi e diffamarlo, ma la Casa della Legalità, cioè tutti, non piega la testa e si va avanti, tutti assieme. Leggendo i commenti alla lettera aperta dell'ARCI, sul loro sito, sembra, tra l'altro, che i soci Arci non condividano la scelta e l'atteggiamento dei Dirigenti ARCI genovesi.
NOTA:
le frasi tra virgolette nel comunicato sono tratte integralmente dalla lettera aperta dell'ARCI: "ORA BASTA!"
p. l'Ufficio di Presidenza
Castiglion Simonetta - Enrico D'Agostino