In questi giorni ho un rimpianto, rivedere un bilancio di un azienda, e passare ore ed ore a leggerla, analizzarla, tirare somme, trovare errori e soprattutto capirne le inesattezze. Certo che sotto Natale è un po’ anomalo avere certi desideri...
A prescindere dalla mia laicità, è comunque un periodo creato per prosciugare conti bancari o interrompere diete ferree, e magari incontrare vecchi amici o parenti e con una scusa togliersi qualche vizio. Ammetto di non essere normale e che di certe cose non me ne può interessare di meno, sicuramente sono scivolata dalla mano dell’ostetrica alla nascita e questo ha provocato il danno, ma a parte questa divagazione, ribadisco che la lettura di cui sento la mancanza è quella. I bilanci, entrate ed uscite di denaro, delibere e variazioni di progetti. Atti e commi. Senza contare le ore a sfogliare leggi e sedute interminabili, fra segretari istruiti ad arte, facenti funzioni e colleghi accreditati. In questi giorni, cercando qua e là, mi è capitata davanti una pagina di giornale, di qualche mese fa, in occasione di un anniversario di una morte di un personaggio pubblico. Era una pagina non di commemorazione, come di solito usa, era la pubblicazione di una interrogazione regionale di quattro anni fa. Fatta dal compianto personaggio. Incuriosita ci ho dato una letta. Alla prima il pensiero fu: ma cosa centra, questo documento? Alla seconda: ma questa è un interrogazione un po’ strana?! Allora ho fatto quello che facevo di solito. Ho raccolto tutti i dati sull’autore di questo atto e li ho messi in fila. E poi ho riletto l’interrogazione. L’ho riletta come quando ero un sanitario. Un sanitario di una Asl italiana. E soprattutto come un dirigente sindacale molto indipendente dai poteri politici. Giuro che non mi è mai capitato di leggere atti del genere, sicuramente è solo questione di fortuna, non di longitudine, mai mi è capitato che sfogliando un bilancio di un azienda non ci fossero, per lo meno, riassunti di spesa. Né fatture di pagamenti o inventari di materiali in possesso o assunzioni senza delibere, cose che si protraggono negli anni senza che nessuno fiati, e senza che nessuno chieda il conto di certi sperperi eclatanti del bene pubblico. Il bene pubblico ha come verificante il potere pubblico, cioè Regione (ed eventualmente Comune/i), senza parlare dello Stato. Insomma non è una gestione privata, quindi tutto deve essere reso alla verifica di controllo stabilita dalla legge (che non esclude o esula affatto da quello della Magistratura). Almeno questo è quello che avevo imparato. Forse è passato un po’ di tempo da quando mi occupavo in prima linea di certe questioni, e forse molte cose sono cambiate. Ma se una carica istituzionale fa una interrogazione in Consiglio Regionale, vuol dire che forse non tutto è variato, altrimenti quel documento non sarebbe stato presentato? O erro? In teoria, la Regione nomina i Direttore sanitario (questo è il campo analizzato), i quali, a loro volta, nominano dei commissari per ogni funzione, personale (risorse umane), appalti (ditte) funzionamento organizzativo, aree ben specifiche dei distretti e dell’operato con il pubblico ecc. E ci sono le verifiche dei servizi, che possono variare solo nella quantità di tempo tra le attività, ma finiscono, in teoria, sempre ad un comitato di gestione. Sto parlando del tempo delle Calende greche, me ne rendo conto, e me ne dispiace, ma visto che quel documento che mi ha ispirato viene dalla terra che fu la Magna Grecia , cedo a ricordi scolastici. Continuando nella ricerca trovo che dopo quattro anni, visto che neanche allora si trovavano documenti, non si riesce a colmare la lacuna di molte domande formulate proprio da questo “onorevole” eletto dai cittadini (autore dell’atto pubblicato). Tra l’altro, probabilmente è la ruggine che mi copre, l’astinenza a certe pratiche la può provocare, si sa, l’unica prassi che pare sovente sembra essere il ricorso a studi legali, esterni all’ente, per cause di richiesta danni, e ancora più frequente, la sconfitta in Tribunale da parte dell’ente pubblico. Mi insegnarono, decadi fa, che “cane non morde cane”, (detto popolare) traduzione i simili non accusano simili, ovvero si dice che medico non attacchi medico, quindi la conseguenza è: anche se pensi di aver subito un danno,da un sanitario di livello superiore, è assai improbabile che tu riesca a provarlo, evitare di entrare in un procedimento giudiziario è la cosa migliore che ti può essere consigliata. Ma, a quanto pare, non da tutte le parti, infatti ci sono enti, visto questo documento, che hanno dovuto risarcire utenti in ben 250 cause. Risarcire, vuol dire indennizzare economicamente. Sarebbe da augurarsi di avere a che fare con certi enti e ovviamente con certi apparati dirigenti, che si affidano o a pessimi legali o che hanno un apparato medico o paramedico inqualificabile (ma chi li sceglie i consulenti e i dipendenti, ci sarà un responsabile delle risorse umane?).
Ritornando al tema, e volendo approfondire, questa anomalia, sono andata a cercare, se veramente non ci fossero altri documenti di accusa di quell’ente (curiosità femminile), e soprattutto se fossero stati mossi da altri individui. Precedentemente, probabile incapacità mia, non ne ho trovati, ma posteriori si. Presentata dallo stesso “eletto” con altri, e, sempre riguardanti lo stesso ente. Notifiche di vera denuncia di inadattabilità o meglio di incapacità a svolgere un ruolo di dirigente, con pesanti conclusioni di danno nei confronti del pubblico, la certezza delle dimissioni e poi, da tenersi, la riassunzione del soggetto (colpevole), in un altro ruolo pubblico di alta responsabilità. Praticamente se non vai bene per la “mamma”, vai sicuramente bene per la “zia”! Curiosa anomalia. E i sindacati dove erano? C’erano?
Quante domande, eppure mi lamentavo della “mia” di Asl, quando chiedevo gli atti, mi lagnavo di irregolarità, che a confronto di quelle segnalate erano bazzecole. Per esempio di sostituzione di personale, anche per brevi periodi di astensione, chiedendone una velocizzazione da Flash Gordon, cosa che avveniva dopo il terzo giorno e non dal secondo, di part-time verticali e non orizzontali, e mi sembrò normale quando il mio ex Direttore denunciò un tentativo di corruzione nei sui confronti per ottenere, un appalto. Ausili medici chirurgici, sempre inseriti negli inventari. Colleghi che, al massimo, si assentavano per gravi motivi di salute, e che se accadevano episodi sgradevoli, erano una storta, una lussazione, alla peggio una grave lesione muscolare in orario di lavoro, insomma una Asl da pacchia! Nessun serial killer, manco a cercarlo! Come non ricordo di aver mai avuto dirigenti rimossi per incapacità, ne chi li nominava indiziato di reati penali, ma dove ho vissuto in Uganda? Potrebbe essere una lecita domanda, purtroppo l’Uganda non è una regione dell’Italia.
Sto ancora cercando dei documenti che mi chiariscano le idee, tutto perché un giorno mi iscrissi ad una scuola infermieristica e vinsi un concorso, anzi ne vinsi più di uno (solita fortuna lo so), e lavorai nel pubblico e nei luoghi semi-pubblici, cioè convenzionati e poco tempo fa addirittura nel privato, passando per un consorzio. Insomma, penso di aver percorso quasi tutte le strade lavorative, dal posto a tempo indeterminato, e statale, a quello a progetto, la flessibilità odierna. E trovando il tempo di impegnarmi per garantire, a me ed ai miei colleghi, diritti, e doveri, nel mondo del lavoro. Ma probabilmente non ho acquisito una esperienza così vasta per capire come mai, in situazioni definite drammatiche in atti pubblici, non ci sia mai stata una rivolta, per esempio dei lavoratori, e quindi dei loro delegati sindacali. La drammaticità dei disavanzi, possibile che non abbia colpito anche la categoria dei miei colleghi infermieri? Oppure erano, anche a livello di organico, sufficienti, strano di solito si fanno i tagli al personale, quello base. Non capisco, se come leggo c’erano degli sprechi amministrativi, come facevano, i responsabili ad evitare il tracollo definitivo, insomma una specie di bancarotta? Possibile che i danni erariali, descritti nell’interrogazione che ho citato, siano stati creati in un tempo così limitato e non perseguiti in anni di gestioni poco accorte? Possibile che bastino una o due persone, direttori di disastro, a creare un buco, cioè un danno sesquipedàle? Altro che Uganda, il Burundi!
Frugando, per curiosità, cerco di capire, se per caso è un problema politico, visto che i Direttori di enti pubblici sono nominati dalle Giunte, e come dice l’Onorevole Angela Napoli, che siano di un colore o di un altro, sono solo spartizioni, alla faccia della professionalità! E allora viene fuori che gli interroganti, poco dopo aver accusati “i timonieri”, diventano, si fanno, “timonieri” di questo vascello, malandato, che fa acqua. E scava, scava (manco fossi in miniera!), leggo che la Corte dei Conti, nientepopodimenoche, sentenzia che i bilanci mancano sino al 2005, da interroganti a “timonieri”, il danno persiste. Come cantava Celentano, quello vero, Confusion, o forse non era quello era un altro il pezzo, forse era Sadisfation, e l’ignoranza che mi pervade è tanta. Molta confusione. Troppa, per fortuna, tre persone hanno svolto un lavoro durissimo, coraggioso e amministrativo, cioè pubblico, e mi hanno aperto gli occhi e fatto annichilire allo stesso tempo. Mai avevo visto tanto ardire in una realtà pubblica, e forse neanche in una privata. Uno shock. E soprattutto una rilevazione, qualcuno, uomo (donna) dello Stato ha stilato dei documenti di una “crudeltà” che fin’ora, cioè fino a quello (poco) letto di una veridicità estrema. Anche dalle mie parti, mi si consenta, è difficile trovare elementi tanto preparati e coerenti o forse solo lavoratori integerrimi. E dalle mie ex parti, come già detto, di eclatanti episodi di illegittimità non ne posseggo ricordo. Mi si capisca non sono una giornalista, con un archivio decennale alle spalle. Ho sempre esercitato solo la mia professione, ai quasi minimi livelli del grado, ero un infermiera, praticamente un esperta di clisteri e esplorazioni rettali cose da… poco o di basso profilo!
Comunque tra le varie carte, trovate sui motori di ricerca, una cosa mi pare chiara…i “timonieri” sono stati sostituiti dagli interroganti e, sempre a mio povero avviso, sostituiti proprio da “pari”, cioè, nulla è cambiato…all’interno della casta, si cambia il posto, perché nulla cambi visto che :oggi a te domani a te…e il panettone a Natale si gusta tutti assieme….dal palcoscenico si scende per le feste!