Laganà-Fortugno - Nella terra di "parentopoli" e delle Margherite...
...poche famiglie contano
Lo scandalo di “parentopoli” in Calabria non è certamente una novità e nemmeno un ricordo passato, d’altronde lì vi sono “elementi discriminanti”, come l’infiltrazione-collusione della ‘ndrangheta, una massoneria deviata potente, una politica clientelare e familistica di comprovata e storica esperienza. Visto poi la commistione del tutto, il risultato è assicurato. Il Presidente della Regione, Agazio Loiero, è un master della clientela, a quanto raccontano le cronache dei fatti...
Su di lui avevamo già scritto: “Agazio Loiero, passato a suo tempo dall’ Udeur alla Margherita, ora si presenta con una sua lista indipendente alle elezioni del 9 aprile 2006. Presidente della Regione Calabria. Ex senatore, è stato ministro degli Affari regionali del secondo governo Amato; già sottosegretario e poi ministro nel primo e nel secondo governo D'Alema.
Sotto processo per due anni presso l'ottava sezione del Tribunale di Roma per abuso d'ufficio per la seguente vicenda:
Negli anni '90, quando era nella DC calabrese, e poi in Parlamento, ottenne dal Servizio Segreto Civile due "segretarie in appalto", Anna Maria Santaniello e Anna Maria Ferrante, che però utilizzava (spesate e stipendiate, ovviamente, dallo stesso Sisde) per battere a macchina e classificare il suo enorme schedario di richieste di raccomandazione. Le stesse segretarie hanno raccontato la vicenda con profusione di particolari. In qualità di ministro (prima dei Beni Culturali, poi degli Affari Regionali), Loiero riuscì a rimandare le udienze decine di volte, adducendo impedimenti di servizio: un antesignano del "metodo Previti"
Il 20 luglio 2000, nell'udienza che doveva essere dedicata alla requisitoria del pm Bruno, ci fu l'ennesimo rinvio di ben quattro mesi. Ma, nel frattempo, nel settembre del 2000, giunse la salvifica e tanto attesa prescrizione. (tratto dal libro: “Berlusconia: ultimo atto”, di G.Serra, M. Ottanelli, M. Sedda, D. De Jong)”
(vai all’articolo completo) Un uomo che del motto “scampata una volta, gabbato lo santo:…ricominciamo!” ha fatto programma si ritrova indagato nel novembre 2006 per lo scandalo Sanità, anche perché, forse, da Presidente della Giunta Regionale della Calabria non voleva lasciare sola sui banchi degli indagati, imputati, prescritti, condannati o arrestati quella maggioranza che, tra Giunta e Consiglio Regionale, caratterizza l’Istituzione elettiva più importante e potente della Calabria. (clicca qui)
Dopo lo scandalo di oltre 200 (quelli accertati) parenti di Consiglieri ed Assessori, assunti in varie forme e ruoli dalla Regione, hanno pensato di approvare una legge che proibisse a loro stessi di assumerli. Geniali. Non potevano evitare di assumerli, dovevano proibirselo. Ma come si sa: fatta la legge trovato l’inganno, si dice in Italia, figuriamoci se chi fa la legge “contro di sé” non ci lascia una scappatoia (per se e parenti, si intende). Così anche le condanne della Corte dei Conti fioccano, probabilmente l’hanno scambiate per attestati ed anche il Presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Bova, non poteva certo lasciar soli i colleghi. Uno spirito proprio da confraternita
Ma nella Regione Calabria si sono studiati bene anche l’archivio delle leggi e dei provvedimenti che, via internet, dovrebbe garantire l’accesso a tutti gli atti dell’Istituzione. Infatti, se ad esempio uno compie una ricerca per vedere i compensi dei “consulenti esperti” e delle persone “assunte-incaricate” nelle “strutture speciali”, istituzionali o degli assessori, non trova i testi ed i numeri, perché la ricerca parte dal 2002 in avanti, mentre gli atti che determinano i compensi ed i criteri sono del 2001. Sicuramente una dimenticanza, figuriamoci se volevano confondere le idee e le ricerche. Ci mancherebbe!
Bene noi abbiamo provato a vedere, con alcuni nomi di parentela diretta, una delle famiglie più potenti della politica calabrese (e della sanità). Quella dei Laganà-Fortugno. Su questa famiglia abbiamo già assunto qualche dato:
- Mario Laganà ex potente democristiano, già parlamentare (in sostituzione di Ludovico Ligato nominato presidente delle Ferrovie) e sottosegretario, vicino a Ciriaco De Mita e Riccardo Misasi, per anni ed anni dirigente della USL/ASL 9 di Locri;
- Guido Laganà (fratello di Mario) altro grande democristiano doc, sempre legato a Ciriaco De Mita e Riccardo Misasi, per oltre un ventennio consigliere regionale e più volte assessore, oltre che due volte agli arresti;
- Maria Grazia Laganà (figlia di Mario), vice Direttore Sanitario e Responsabile del Personale della ASL 9 di Locri, ora parlamentare della Repubblica e membro della Commissione Antimafia (ma anche indagata dalla DDA per la ASL 9 di Locri);
- Francesco Fortugno, primario del Pronto Soccorso della Asl 9 di Locri (richiamato in servizio presso il nosocomio locrese dalla ASL di Melito Porto Salvo dall’intervento di Mario Laganà) ed eletto in Consiglio Regionale alle ultime elezioni con il record assoluto di preferenze (quasi 9.000 voti personali), nominato Vice Presidente del Consiglio Regionale della Calabria, è stato ucciso a Locri il 16.10.2005;
- Domenico Fortugno, (fratello di Francesco) medico e Direttore Sanitario dell’Ospedale di Sidereo (unità ospedaliera della ASL 9 di Locri).
Oggi siamo andati un po’ avanti in questa ricerca di una famiglia che conta e pesa ancora tanto, praticamente tutta della Margherita – Ulivo:
Laganà Avv. Sergio (1964), l’avvocato di Maria Grazia Laganà, figlio di Guido, è Consulente della Regione e dell’Assessore Beniamino Donnici (lista Di Pietro – Italia dei Valori, ex esponente della estrema destra calabrese) il suo rapporto con il palazzo del potere calabrese con decorezza di anni (Decreto del Presidente della Regione 6.7.2005 n° 163; Delibera della Giunta Regionale 27.06.2005 n° 608), per soli sei mesi (tra giugno e dicembre 2005) il compenso per una consulenza esterna all’assessore al Turismo, Beni Culturali, Sport e Spettacolo, Politiche Giovanili, è stato deliberato nella spesa di 27mila euro (poco meno di 24.000 euro netti).
Fortugno Fabio (1979), si è visto conferire l’incarico di autista presso le Strutture Speciali dell’On. Francesco Fortugno, Vice Presidente del Consiglio Regionale con decorrenza dal 7.05.2005 (Determinazione 147/2005 n° 382).
Laganà dott. Fabio (1970), Responsabile di struttura con decorrenza dal 1.6.2005; responsabile di Struttura decorrenza dal 21.04.2005 al 31.5.2005; assegnazione alla struttura speciale Segreteria Particolare dell’On. Francesco Fortugno in qualità di responsabile di struttura con effetto dal 1.3.2004; assegnato alla struttura speciale Segretario Particolare On. Francesco Fortugno con effetto dal 2.1.2002 (Determinazione del 19.10.2005 n° 558; Determinazione del 2.11.2005 n° 601; Delibera Ufficio di Presidenza Consiglio Regionale del 14.04.2004 n° 98; Delibera Ufficio Presidenza Consiglio Regionale del 24.09.2002 n° 194).
Fortugno Giuseppe (1982), figlio di Francesco e Maria Grazia. Assegnazione di mini struttura in qualità di componente a decorrere dal 21.04.2005 al 06.05.2005; assegnazione a Struttura Speciale Segreteria particolare dell’On. Francesco Fortugno in qualità di componente dal 01.04.2004; incarico di collaboratore esperto dell’On. Francesco Fortugno con decorrenza 01.04.2003 in sostituzione della sig.ra Lo Giudice Irene; (Determinazione del 2.11.2005 n° 602; Delibera Ufficio di Presidenza Consiglio Regionale del 14.04.2004 n° 84; Delibera Ufficio Presidenza Consiglio Regionale del 10.05.2003 n° 115).
Alla prossima.