Atto secondo, in attesa delle risposta alle 10 domande pubbliche
Giovanni Paladini arriva nell'Italia dei Valori nel 2008. Ci arriva ed è boom di tessere. Dopo l'arrivo del suo gruppo giungono nel partito di Di Pietro migliaia di tesserati, ed in Liguria gli iscritti passano dall'ordine delle centinaia a quello delle migliaia.
Da dove viene Paladini? Dalla Margherita, per cui è, in quel momento, uno dei consiglieri regionali in Liguria, insieme all'altro uomo politico di peso, Rosario Monteleone (ora nell'Udc, ma anche lui sempre fedelissimo, come Paladini, a Claudio Burlando con il suo blocco di potere)...
A quel gruppo della Margherita alla Regione Liguria lavora Paolo Striano, esponente del medesimo partito e consigliere-capogruppo al Consiglio Comunale di Genova. Paolo Striano aveva in uso il cellulare del gruppo Margherita della Regione Liguria, corrispondente al numero telefonico: 349/3589251... E questo telefono è stato intercettato dalla Guardia di Finanza su mandato della Procura di Genova.
Le intercettazioni e le attività di indagine su Paolo Striano mettono in evidenza molte cose. Aggiungono elementi alla partita dell'ex Oleificio Gaslini dei Mamone (per cui la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dello Striano, insieme a Casagrande e soprattutto Gino Mamone) e portano elementi ad altri filoni di inchiesta: quello relativo ad una rete di spudorata clientela centrata sul voto di scambio (soprattutto con le società pubbliche) e quello sui pacchetti di tessere pronti a passare da un partito all'altro, a seconda del bisogno, senza problemi di schieramento.
Nel rapporto della Guardia di Finanza, a seguito delle intercettazioni sul telefonino intestato alla Margherita - Regione Liguria, in uso a Paolo Striano - che operava per il gruppo regionale oltre che come consigliere comunale a Genova - si legge, ad esempio:
"Per quanto attiene... i rapporti di collaborazione con taluni esponenti del mondo politico, nonché colleghi di STRIANO, le indagini hanno messa in evidenza uno scambio di favori inerente il falso tesseramento di persone al partito di "Forza Italia".
Infatti STRIANO si prodiga per conto di persone, ancora da identificare compiutamente, per il recupero di fotocopie di carte d'identità. Esse dono in suo possesso, poiché le stesse appartengono agli iscritti al suo partito, la MARGHERITA (ndr), e devono essere consegnate ad esponenti politici di Forza Italia, al fine di effettuare falsi tesseramenti. Inoltre, all'interlocutore STRIANO chiede di dargli nomi di tesserati fidarsi, che non devono creare problemi nel caso scoprissero tale iscrizione. Tale situazione evidenzia come STRIANO non segua interessi del suo partito, ma solo quelli esclusivamente personali e degli amici, che possono ricambiare il favore". Il rapporto in questione si conclude con: "Quanto sopra si segnala per sottoporre all'attenzione della S.V. il sodalizio creatosi tra STRIANO Paolo e altri soggetti del mondo politico e imprenditoriale genovese finalizzata alla ricerca di consensi da parte di privati cittadini, interessati in particolare a posti di lavoro, in cambio del proprio voto elettorale".
Nel marzo 2008, poco prima che esplodesse la (annunciata) Tangentopoli genovese - con una fuga di notizie gravissima che ha pesantemente condizionato e compromesso molti dei filoni d'inchiesta e dopo anticipazioni uscite mesi prima su alcuni settimanali - Giovanni Paladini, con un gruppo di un'ottantina di esponenti della Margherita, passa all'Italia dei Valori e di lì in avanti è un crescendo di tesserati per il partito dei "valori" ed una ascesa di incarichi per Paladini ed i suoi.
Giovanni Paladini, dopo l'investitura di Antonio Di Pietro, ha conquistato - con l'accordo con la (cosiddetta) minoranza interna - la segreteria regionale e quelle territoriali, a partire da quella di Genova con Giovanni Pinelli, di Arenzano, e poi arriverà in Parlamento.
Sulla Tangentopoli genovese nessuna presa di posizione, come d'altronde già aveva fatto il vecchio gruppo dell'Italia dei Valori in Comune, con l'allora capogruppo Manuela Cappello che aveva cercato - in linea con la Vincenzi e tutto il centrosinistra - di minimizzare quanto emergeva dalle inchieste giudiziarie che coinvolgevano l'amministrazione di Marta Vincenzi e più in generale il centrosinistra genovese, catalogando la questione come isolate "responsabilità personali". Anche qui, prima della responsabilità giudiziaria vi sarebbe stata una pesantissima responsabilità politica da valutare ed invece nulla.
Con la gestione Paladini rientra nell'Italia dei Valori anche Salvatore Cosma, come abbiamo già avuto modo di ricordare, e che - riportando parte di quanto già ampiamente pubblicato - vedeva su di lui questo pesantissimo rapporto della Guardia di Finanza:
"COSMA Salvatore nato a Taurianova (RC) il 12/01/1942 e residente in Genova,...
All'epoca della richiesta di indagini tecniche da eseguire nei suoi confronti, il COSMA rivestiva la carica di consigliere comunale di Genova eletto tra le fila degli indipendenti e candidato alle elezioni amministrative fra le fila dell'Udeur. Le indagini venivano avviate anche nei suoi confronti poiché vi era fondato motivo di ritenere che lo stesso interagisse illecitamente, usufruendo della carica pubblica da lui rivestita, nelle gare d'appalto favorendo esponenti della malavita locale genovese. Le sue origini calabresi, in comune con i citati esponenti, creavano un legame interpersonale confidenziale con gli stessi tanto che il COSMA sembrava volesse agevolarli nei contatti anche con le alte sfere politiche nazionali finalizzati all'incremento di eventuali loro illecite attività.
Le indagini tecniche hanno consentito di accertare che COSMA Salvatore fosse effettivamente in contatto con esponenti della malavita ed in particolare con MAMONE Gino, STEFANELLI Vincenzo, MALATESTI Piero e GARCEA Onofrio.
In riferimento a Vincenzo MAMONE, in un contatto telefonico (...) avvenuto sotto periodo elettorale a Genova, il COSMA invita MAMONE a cena in un locale genovese "... a cena come sei messo?... so va bene, dove ci vediamo?..." e quest'ultimo gli suggerisce di incontrarsi al "Parador" alle ore 19:30; inequivocabile conferma di loro precedenti incontri e/o contatti lo dimostra il fatto che il COSMA si ricorda che è lo stesso locale di un loro precedente incontro "... eh si, dove ci siamo visti l'ultima volta... si, va bene d'accordo...".
In riferimento a Vincenzo STEFANELLI, in un particolare contatto telefonico (...) si evidenzia tutto il rammarico e la delusione sia dello STEFANELLI che del COSTA che recatisi a Roma previo appuntamento fissatogli dal COSMA con un Ministro al quale esporre le loro "richieste", ricevevano invece da quest'ultimo soltanto un pessimo trattamento (molto probabilmente trattasi dell'attuale Ministro di Grazie e Giustizia che ha frequenti contatti col COSMA vista la medesima appartenenza partitica). [ndr: in allora il Ministro era Clemente Mastella].
In effetti, STEFANELLI contatta COSMA "... comunque naaa. Na sporcaccuata così non me l'aspettavo mai..." e alla richiesta del COSMA a chi si riferisse, STEFANELLI gli risponde "... e chi? Dove siamo andati? Ci stratta come deii... dei pomodori in faccia proprio, getta con la mano via via via..."; COSMA incredulo chiede nuovamente se si riferisce alla stessa persona di sua conoscenza da lui stesso contattato per fissargli un appuntamento: "...ma chi? Lui?..." e STEFANELLI conferma aggiungendo "... eh, proprio lui, davanti alla gente senza nessuna educazione... allora guarda, son rimasto deluso la prima volta in vita mia a livello non da poco... guarda vi passo Franca un attimo...".
Anche Franca si lamenta molto del pessimo trattamento riservato dal Ministro che sostanzialmente a dir suo oltre a non considerarli minimamente e quindi non riceverli seppur dietro appuntamento avuto da lungo tempo, ha avuto anche nei loro confronti atteggiamenti poco educati "... io l'ho fermato personalmente, maled, meleducatam, maleducatato... io c'ho detto che... sono andata da... perché per conoscenza vostra io sono arrivata li da lui no? ... se sono qui un motivo c'è perchè no? ... e perché, con tutte quelle guardie del corpo, perché... se ti fermi un attimo ti posso spiegare no? ... ma dentro c'era col biglietto e non c'ha ricevuto!!!... e comunque vabbé, caro Salvatore i vecchi avevano ragione, prima di salire sulla sedia dono tutti buoni e bravi... e adesso più che mai vi giuro, io la prima volta che mi succede una cosa del genere eh.. è la prima volta giuro... eh, come mai oggi mi sono resa conto veramente cos'è la politica!!".
I due continuano a discutere circa il pessimo trattamento riservato loro dal Ministro e Franca conclude dicendo "... perché educatamente parla e tu educatamente mi rispondi no, perché sei il Ministro, se sei il Ministro per che cosa sei Ministro?... grazie alle persone che ti hanno votato, perché ti fanno salire e ti fanno scendere, mi sembra no?..." e termina la sua conversazione telefonica col COSMA ribadendogli comunque gratitudine per la possibilità data loro "... comunque non ha importanza, vabbè Salvatore, grazie di tutto...".
Quando dicemmo questo a Di Pietro, a Bologna, il 2 maggio 2009, (consegnandogli copia dell'estratto del Rapporto della Guardia di Finanza) e chiedendo come mai avessero dato incarichi di vertice ad un esponente politico indicato dalla Guardia di Finanza come fulcro dei rapporti politici con esponenti della 'ndrangheta, il Tonino nazionale rispose: "Perché abbiamo ritenuto opportuno così!". Con la segreteria regionale di Paladini, Cosma è divenuto Responsabile regionale dei Dipartimenti Tematici dell'Italia dei Valori (senza che la cosiddetta minoranza interna abbia mai sollevato questione, naturalmente).
Con la gestione di Paladini, nel 2009, entra nell'Italia dei Valori anche un assessore della Giunta comunale di Arenzano, l'assessore all'Urbanistica, Cinzia Damonte, a seguito di un incontro direttamente con Antonio Di Pietro, durante la visita a Genova per le elezioni europee dei candidati di "valore".
Il Comune di Arenzano gioca un ruolo importante, centrale, sulla partita dell'area ed ex fabbrica Stoppani, sia per le scelte urbanistiche, sia per la questione ambientale... ed il Sindaco che guida la giunta di cui fa parte la Damonte, Luigi GAMBINO (Pd), con un funzionario del Comune - LAZZARINI Giampiero - è al centro delle attività investigative della Procura di Genova affidate alla Finanza e che, ancora una volta, portano ai MAMONE. Anche di questo ne avevamo già parlato e qui ci limitiamo a riportare una conversazione intercettata dalla Guardia di Finanza tra Mamone e Gambino, perché questa inquadra benissimo i rapporti:
"MAMONE Gino - G - GAMBINO Luigi - L -:
L: pronto
G: Gambino!
L: si
G: sono Gino Mamone, come stai, buongiorno!
L: oh ciao, come va?
L: dimmi.
G: ti volevo dire una cosa, siccome noi abbiamo mandato un fax al Commissario...
L: chi l'ha mandato?
G: al Commissario di Arenzano
L: ma chi ce l'ha mandata?
G: ce l'ho mandato io
L: ah, dimmi
G: perché abbiamo un incontro giovedì alle 12:00 col Comune di Cogoleto per fare già un infarinatura di cosa p...
L. io ne vengo adesso, guarda da ...mmm... per aprirti tutte le strade possibili, adesso da la, dimmi!
G: eh, siccome non mi ha risposto nessuno, a me farebbe piacere che il Comune di Arenzano partecipasse anche al...
L: ma credo che participi eh?
G: eh, ma...
L: mi ha detto Lazzarini che c'è una riunione a Cogoleto!
G: eh! Ah va bene
L: giovedì
G: però io sono stato...
L: aspetta un attimo, stai in linea
G: eh! Non ti preoccupare per...
L: stai in linea
G: certo, certo!
L: 9138252, l'ho fatto giusto, aspetta un attimo che... sull'altro telefono, sono qui in un posto, Lazzarini, Lazzarini mi ha detto. 252, ne vengo adesso;
G: volevo solo verificare che lo sappiano, capito? Non vorrei che magari poi dicano, cazzo ha fatto male... e non mi han detto niente, capisci?
L: adesso non risponde Giampiero, cavolo, ma... ti richiamo...
G: Giampiero è quello grosso, alto
L: Lazzarini è quello, il responsabile dell'Ambiente
G: eh bravo, quello con gli occhiali...
L: quello che firma tutto, stamattina son stato con lui aaahh, Giampiero...
G: non è che mi puoi dare il cellulare...
L: scusa... stai, stai lì, stai li Mamone, Giampiero scusa ho... ma ha chiamato il sig. Mamone, giovedì noi ci siamo presenti alla riunione a Cogoleto... eh! Lui ha mandato un fax al Prefetto chiedendo la nostra presenza... quando lo hai mandato sto fax?
G: eeehh... la settimana scorsa
L: non ne puoi mandare uno all'attenzione, stamattina, del dott. Lazzarini subito?
G: aspetta, lo mando subito al dottor...
[...]
L: stai lì Mamone, stai lì, eehh, ciao Giampi, mi raccomando questo che ti ho detto con Mamone eh? Ciao ciao... allora niente, ti volevo dire che hai sentito no?
G: si! si!
L: non l'ha ricevuto, tu gli fai il fax giovedì viene... io gli ho detto apertura massima eh?
G: ok grazie!
[...]
L: bene? Senti però... grazie niente, domani allora...
G: ci vediamo domani mattina
L: eh
G: eh... alle 11 io e te
L: eh.. ma quando tu mi dici... vabbè niente... è meglio dire a voce certe cose
G: eh bravo bravo, ci vediamo domani mattina, tranquillo!
L: ciao, ciao
G: ciao"
Anche qui, la neo esponente dell'Italia dei Valori o il Paladini hanno chiesto le dimissioni del sindaco Gambino? Certo che no. L'Italia dei Valori è uscita dalla maggioranza che sostiene GAMBINO? Certo che no. Hanno preteso quanto meno chiarimenti? No, silenzio su tutti i fronti, nella classica logica della politica italiana per cui è meglio che certe cose cadano nel silenzio... E così, mentre di nuovo la responsabilità politica non esiste, si definisce il futuro dell'area, con falsi percorsi partecipati coperti dal manto delle Istituzioni, dalla Regione alla Provincia, passando per le amministrazioni comunali, tra cui quella di Gambino!
Anche qui tutto si gioca sugli equilibrismi interni al partito?Ad Arenzano c'è chi dice di sì. Qui - da dove già proveniva Giovanni Pinelli - l'altro consigliere comunale di Arenzano, con la Damonte, è Igor Lanzoni, di Milazzo, proveniente dai Ds (che da sempre sono stati un tutt'uno con Gambino) ed è stato nominato Coordinatore della Macro Area Ponente (da Cogoleto a Sestri Ponente) dell'Italia dei Valori dell'era Paladini. E proprio Lanzoni, ad Arenzano, è impegnato nella campagna elettorale per sostenere non la Damonte di Arenzano, canidata alle Regioni, ma Marylin Fusco, la compagna di Paladini. E così intanto sulle responsabilità politiche del sindaco Gambino tutto tace, come se tutto fosse andato (e vada) bene.
Su tutto questo l'On. Paladini che dice? Darà qualche risposta? Insieme alle 10 domande che gli abbiamo posto (e su cui attendiamo risposta), aggiungiamo questa e restiamo in attesa di sapere cosa ne pensa da responsabile massimo del partito di Antonio Di Pietro in Liguria.
Crediamo che sapere anche come mai non abbia mai promosso chiarimenti pubblici in merito rispetto a queste vicende che vedono coinvolto un esponente del suo vecchio partito che lavora proprio per quel gruppo, in Regione Liguria, di cui lui era uno dei più noti esponenti, così come sulle altre questioni brevemente ricapitolate in questo articolo, sia necessario, soprattutto considerando gli enunciati dell'Italia dei Valori!