I fatti relativi alla guida della Procura di Savona da parte di Vincenzo Scolastico ci avevano imposto di esprimere tutta la nostra preoccupazione per il possibile (e poi avvenuto) incarico allo stesso di coordinatore della DDA di Genova (leggi qui). E da quanto è divenuto coordinatore della DDA del capoluogo ligure abbiamo assistito ad alcuni fatti significativi che riteniamo degni di valutazione negli ambiti propri dell'autogoverno della magistratura (anche in considerazione che dovrebbero già essere aperti alcune pratiche disciplinari nell'ambito del CSM). Adesso un nuovo elemento, che ci sentiamo di definire inquietante, ci impone di intervenire nuovamente. Vediamo con ordine...
Nel ponente genovese ad affrontare le attività criminali della cosca dei PELLEGRINO è la Procura di Sanremo. La DDA non adotta alcun provvedimento, nemmeno in merito al Fortunato BARILARO che viene indicato nella stessa Ordinanza della Procura di Sanremo quale esponente apicale dell'organizzazione 'ndranghetista nell'estremo ponente ligure.
Emergono attività istruttorie sull'infiltrazione mafiosa in diversi Comuni liguri ed a Bordighera è stata già inviata la Commissione di Accesso. Nonostante questo la DDA di Genova non attiva alcun provvedimento, ne perquisizioni e sequestri.
Silenzio, oggi alla DDA come ieri a Savona, sulle attività dei GULLACE-RASO-ALBANESE (con i Gullace, i Fazzari, i Raso, i Mamone e compagnia) o sui MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI (con i Fotia), nonostante rapporti investigativi netti e inequivocabili.
In parallelo emerge, dall'Operazione IL CRIMINE delle DDA di Reggio Calabria e di Milano, che vi sono noti esponenti affiliati alla 'ndrangheta tra cui Vincenzo MOIO a Ventimiglia, il boss Carmelo GULLACE nel savonese, oltre che contatti con politici locali e nazionali. Anche davanti a questo non viene adottato alcun provvedimento da parte della DDA di Genova.
Emergono dalla stampa nomi dell'inchiesta che la DDA di Genova sta seguendo sulla 'ndrangheta in Liguria e guarda caso i "pesci grossi" mancano all'appello e ri-guarda caso il savonese - dove il Proc. Scolastico ha guidato la procura per anni - è il grande assente, pur essendo il fulcro ligure, ben protetto da protezioni eccellenti e fortissimi legami con l'ambiente massonico.
Inoltre, non dimentichiamo, al Procuratore Scolastico era stato consegnato a febbraio di quest'anno un rapporto della DIA di Genova con gli elementi (ed intercettazioni) certi del tentativo posto in essere da Gino MAMONE di corrompere un pubblico ministero della Procura di Genova. Il Procuratore Scolastico anche in questo caso non muove foglia!
Inoltre ha smentito qualsiasi attività d'indagine su politici di primo piano, dall'Udc al Pd, dal Pdl all'Idv (passando per il MINASSO parlamentare della Repubblica che spudoratamente ha ammesso di aver cercato ed avuto l'apporto degli esponenti della 'ndrangheta, per arrivare alle liste minori delle scorse elezioni regionali o alle Amministrazioni di diversi Comuni, che hanno avuto contatti e stipulato "accordi" con esponenti della 'Ndrangheta attivi nel territorio ligure). Silenzio anche davanti a quanto evidenziato nell'ambito degli atti trasmessi dalla DDA di Reggio Calabria, secondo cui dalla "terra madre" era stato inviato a Genova un 'ndranghetista, Raffaele D'AGOSTINO, con l'apposito compito di seguire l'attività di condizionamento del voto del maggio scorso. Davanti a tutto questo l'immobilismo della DDA guidata da Scolastico è stato assoluto.
E sull'unica Operazione della DDA di Genova contro l'asse 'Ndrangheta - Cosa Nostra dopo il colpo de l'Operazione IL CRIMINE (di Milano e Reggio Calabria)? Anche qui qualcosa non torna. Infatti sulla base degli elementi prodotti dalla DDA guidata da Vincenzo Scolastico il GIP ha ritenuto che per Giuseppe ABBISSO vi fosse pericolo di fuga, mentre per Onofrio GARCEA no. L'esatto opposto della realtà, tanto che ABBISSO è stato preso e GARCEA è latitante. Eppure era evidente che per l'"organizzazione" non era tanto importante un "galoppino" come ABBISSO, ma lo era invece lo "sgarro" GARCEA, visto che questi era non solo addetto ai rapporti con la politica (certamente con esponenti dell'Idv e dell'Udc), con le imprese attive in diverse regioni tra cui il torinese e... ma guarda un pochini... anche addetto al supporto della latitanza di altri 'ndranghetisti (fatto ben noto!!!). E poi: le attività economiche del GARCEA sono sotto sequestro preventivo? No, manco questo!
Adesso una nuova notizia, forse la più inquietante di tutte, che rendiamo pubblica. Eccola:
Poco prima del Natale 2009 si svolge un incontro presso la DDA della Procura di Genova.
L'appuntamento era stato fissato dal Procuratore Scolastico con l'avvocato di un candidato collaboratore, attivo in Cosa Nostra ed originario di Palermo. Questi avrebbe parlato di Cosa Nostra a Genova e dei legami con la 'ndrangheta, di traffici di droga, armi ed altro.
Il cognome dello stesso è Sanfilippo.
Una volta fissato l'appuntamento con il Sanfilippo lo stesso si è spostato a Genova alcuni giorni prima con la compagna. Un giorno di questi il Sanfilippo chiama l'avvocato per dirgli che non potevano uscire perché davanti alla casa vi erano alcuni uomini armati. L'avvocato chiama il Proc. Scolastico che dice che provvedeva subito a mandare un controllo che però non si è visto.
Quando si sono recati in Procura, l'avvocato con il Sanfilippo e la sua compagna, hanno trovato il "suocero", NASO, con la moglie. Hanno chiesto cosa ci facessero ed il Procuratore Scolastico ha risposto che li aveva convocati lui. Quindi fa entrare il Naso (con precedenti per omicidio) con la moglie e lascia fuori Sanfilippo, la compagna e l'avvocato.
Dopo circa 30 minuti escono i due coniugi e fa entrare il Sanfilippo e l'avvocato. In questo ambito, senza verbalizzare - erano presenti altre due persone con il Procuratore -, Scolastico chiede dei rapporti con il "suocero" Naso ed alla risposta che i rapporti non erano positivi afferma che l'unità della famiglia è importante, che serve tenere unita la famiglia e che prima di procedere voleva l'impegno da parte del Sanfilippo a fare pace con la famiglia. L'avvocato è sconcertato. Sanfilippo per superare questo stallo afferma che prometteva di fare pace.
A quel punto Scolastico invita ad uscire l'avvocato e gli dice che finché il Sanfilippo non faceva pace con la famiglia non si poteva verbalizzare nulla perché il soggetto non era "attendibile". L'avvocato chiede dove sia previsto questo e come può affermare la non attendibilità se non ha ancora sentito nemmeno una virgola delle dichiarazioni che il suo assistito voleva produrre. Scolastico a quel punto chiede all'avvocato che lavoro facesse il Sanfilippo ed alla risposta che era disoccupato, ribatteva che anche questo indicava che non fosse attendibile. A quel punto l'avvocato e Sanfilippo con la compagna se ne vanno.
A questo punto, visto il ruolo di coordinatore della DDA di Genova e la possibilità che sia anche designato Procuratore Capo del capoluogo, crediamo proprio che qualche risposta sia dovuta, così come anche qualche provvedimento, in merito ai fatti elencati... altrimenti cosa dobbiamo pensare?