SURACE Domenico non sa più che inventarsi e dilaga nella menzogna

SURACE Domenico non sa più che inventarsi e dilaga nella menzogna

Giovedì 10 Luglio 2014 23:03 Ufficio di Presidenza
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SURACE e CHIAPPORIIl SURACE Domenico, Amministratore Unico della “G.M. Spa” del COMUNE DI DIANO MARINA, appartenente alla nota famiglia SURACE della 'NDRANGHETA, così come anche indicata nell' (unitamente agli altrettanto noti DE MARTE e PAPALIA), mente spudoratamente sapendo di mentire. In fondo tale atteggiamento risulta quello tipico degli appartenenti al sodalizio 'ndranghetista, così come il cercare di mascherarsi dietro la comunità calabrese ed il delegittimare chi combatte, in modo efficace, le organizzazioni mafiose e le loro penetrazioni nella Pubblica Amministrazione e nell'economia.

Come già ricordato a margine dell'Audizione in Commissione Parlamentare Antimafia, l'8 luglio scorso, il SURACE Domenico indicato negli Atti delle inchieste antimafia è il SURACE Domenico in questione, ovvero il figlio del SURACE Giovanni, ovvero il già Assessore comunale e Consigliere Comunale a Diano Marina, e dal 2012 posto alla guida illegittima della società municipalizzata dal sindaco CHIAPPORI Giacomo (già in contatto accertato e documentato con il faccendiere MOKBEL Gennaro – anello di congiunzione tra estrema destra, Servizi Segreti deviati e 'Ndrangheta – nonché già sostenitore del noto BELSITO Francesco ex tesoriere della Lega Nord che operava a vantaggio della 'ndrangheta ed in particolare con il GIRARDELLI Romolo, ritenuto esponente all'ombra della Lanterna della cosca dei DE STEFANO)...

Oggi, nella Conferenza Stampa che ha tenuto a Diano Marina, il SURACE Domenico, ha continuato nella sua pratica di reiterazione di puri deliri.

Non solo il SURACE Domenico continua ad affermare che la ragione per cui lo si attaccherebbe sia la sua origine calabrese. Il problema non è assolutamente l'origine “calabrese”, bensì l'essere soggetto di una famiglia di 'ndrangheta, come risulta dagli Atti, per l'appunto, la famiglia SURACE.

Si spinge poi ad indicare una sorta di complotto dello Stato (ed in particolare della Magistratura) contro di lui, sino al proferire affermazioni assolutamente false nei confronti del Presidente della Casa della Legalità.

Il SURACE Domenico afferma, infatti, tra i vari deliri: “Questo signore viene pagato per infangare il nome di altri. Ho le prove. Da persone di Diano che non mi amano più, prima mi amavano, che mandano i soldi al signor Abbondanza”

Ciò è assolutamente falso, come le sue altre illazioni. La Casa della Legalità non “incassa” neppure un euro per lavorare su commissione di qualcuno (né soggetti pubblici, né soggetti privati) ed anzi, chi ha tentato di “pagarci” per chiederci omissioni o per dirottare il nostro lavoro è stato sempre, sistematicamente, segnalato alle Autorità preposte. Le donazioni che giungono alla Casa della Legalità (tutte indicate sul sito internet con data, iniziali del/i donatore/i e somma) vengono tutte utilizzate per le attività dell'Onlus ed Abbondanza, così come gli altri operativi della struttura, non percepisce alcuno stipendio né stabile, né occasionale. L'associazione, inoltre, tanto per precisarlo, non riceve alcun contributo pubblico.

Inoltre nell'istanza alla Prefettura del 10.12.2012, così come nell'integrazione alla stessa (del 15.04.2014), con cui si chiedeva di procedere all'invio della Commissione d'Accesso al COMUNE DI DIANO MARINA, si evidenziava anche (ma non solo) la questione SURACE, sulla base degli Atti delle inchieste antimafia e non certo di simpatie o antipatie personali o di terzi. Anche l'indicare che ci sono state persone, a Diano Marina, divenute vittime di molteplici atti intimidatori per aver osato non assecondare e non piegarsi alle famiglie della 'Ndrangheta - e nemmeno quindi alla famiglia SURACE - è, ancora una volta, indicazione oggettiva indipendente dalla conoscenza o meno di chi è stato vittima di tali intimidazioni.

Il fatto che le Autorità preposte abbiano confermato con un proprio Rapporto (ovviamente riservato) alla Prefettura di Imperia la necessità di invio della Commissione di Accesso, dimostra che quanto evidenziato dalla Casa della Legalità era non solo fondato ma riscontrato.

Il cercare di far passare la necessaria e indispensabile azione di contrasto e prevenzione alle infiltrazioni ed ai condizionamenti delle organizzazioni mafiose sugli Enti Locali come un danno all'immagine di un Comune, risulta grave e fuorviante. L'indecenza e la vergogna non è il contrasto alle mafie ma le mafie stesse e le loro relazioni con la politica, la pubblica amministrazione e l'economia locale. Pretendere che gli esponenti della 'Ndrangheta siano posti fuori da ogni consesso sociale è fondamentale difesa della Legalità, dell'ordine democratico e della libera concorrenza.

Ribadendo quindi la necessità e l'urgenza dell'invio della Commissione d'Accesso, affiancata dai reparti investigativi antimafia, al COMUNE DI DIANO MARINA, non resta che concludere che il SURACE Domenico sarà denunciato all'Autorità Giudiziaria, per le affermazioni false e diffamatorie che ha pronunciato nella conferenza stampa odierna a danno del Presidente della Casa della Legalità e dell'intera associazione.

 



P.S.
1) Tanto per dimostrare le castronerie raccontate dal SURACE, secondo cui noi scriveremmo cose riferiteci dai dianesi che ce l'hanno con lui, ecco qui l'articolo principale in cui abbiamo riportato gli ATTI ufficiali dell'Antimafia e non le dicerie:
La 'ndrangheta a Diano Marina e la Lega Nord gli fa l'inchino (21.02.2014)

2) Poi se si vuole andare alle prime denunce pubbliche in merito, torniamo al 2012...
- A Ventimiglia, durante la Conferenza Stampa del 05.02.2012 - - In replica al SURACE - con indicazione di Atti ufficiali - il 09.02.2012 - vedi qui 

3) Il SURACE può tentare quanto vuole di buttarla sul "personale", di spostare l'attenzione dagli ATTI UFFICIALI ad uno scontro personale. Può farlo in ogni modo, provocando e cercando di delegittimare ed insultare con falsità ed illazioni, ma sappia che noi non ci caschiamo. Non lo seguiamo in questo campo. Non ci facciamo spostare dal punto nevralgico: la sua nomina illegittima alla guida della "G.M. Spa" (per la Legge 138/2011), il condizionamento del voto e l'infiltrazione nella Pubblica Amministrazione, ovvero nel Comune di Diano Marina.
Abbiamo formalmente scritto al Prefetto (e per conoscenza alle altre Autorità competenti), abbiamo ribadito ed integrato nell'ambito dell'Audizione in Commissione Antimafia. Questo è ciò che facciamo, non inseguiamo deliri e per le diffamazioni che ha promosso lo chiameremo a rispondere nelle sedi opportune (come farà, inoltre, anche in proprio il Presidente della Casa della Legalità).
La credibilità della nostra organizzazione, così come quella di Abbondanza, si misura sui fatti ed a oggi non se ne è sbagliata una, ed ogni denuncia, segnalazione, esposto ha avuto riscontro, con già provvedimenti o inchieste in corso, in Liguria, come in Piemonte ed altrove... sino in Calabria. E forse anche per questo i tentativi di delegittimazione così come le intimidazioni e le minacce, anche di morte, sono via via aumentate, risultato dopo risultato. Se ne faccia una ragione, non siamo dei polli e non ci piacciono i quaquaraquà.