La storia della gestione dei fondi per l'Emergenza del Fereggiano, promossa da Claudio BURLANDO e dal suo fido Gian POGGI, a partire dal 2007, è la storia di una vergogna. Una vergona pesante che BURLANDO, sino ad oggi, è riuscito a tenere nascosta sotto il tappeto. Non c'è un atto di quella gestione che sia pubblicato online (non una Determina, non un Verbale, non un contratto o progetto). Ha gestito i fondi per la messa in sicurezza idraulica del Fereggiano per fare altro (utile alla sua campagna elettorale) che però non è stata utile a ridurre i rischi e quindi le vittime e la devastazione. Di questo avevamo già parlato in diverse occasioni (vedi ad esempio qui) ma ora pubblichiamo una nostra inchiesta, centrata su Atti e Documenti (compresi alcuni video dello stesso BURLANDO) per denunciare (come abbiamo già fatto nelle opportune sedi) questa vergogna in cui al BURLANDO ed ai suoi uomini si affianca quel FURFARO Antonio già mappato dall'Antimafia...
Alla luce degli , si evidenzia che l'attività del Commissario Delegato BURLANDO Claudio, si inserisce nella gestione nazionale della PROTEZIONE CIVILE e già anche del DIPARTIMENTO PER LE INFRASTRUT-TURE STATALI, L'EDILIZIA E LA REGOLAZIONE DEI LAVORI PUBBLICI del MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE di cui Capo era il noto Ing. BALDUCCI Angelo (già “soggetto attuatore” e già coinvolto in inchieste giudiziarie come c.d. inchiesta “GRANDI EVENTI”).
In particolare la nomina di BURLANDO, Presidente della Regione Liguria, quale Commissario avviene nel 5 MARZO 2007 a seguito di contatti con il BALDUCCI e dell'allora noto capo della PROTEZIONE CIVILE BERTOLASO Guido (coinvolto in inchieste giudiziarie con il citato BALDUCCI). Al BURLANDO veniva affidato l'incarico di Commissario Delegato per affrontare la grave situazione di pericolo dei reticoli idrografici del torrente FEREGGIANO e del torrente STURLA.
Sempre dagli si può evidenziare che BURLANDO Claudio, nella sua qualifica di Commissario Delegato, procedeva alla nomina (con Decreto prot. n° 1 del 28 MARZO 2007) di due “soggetti attuatori” quali ISOLA Carlo (già coinvolto in inchieste giudiziarie) per lo STURLA, mentre per il FEREGGIANO il POGGI Giovanni Battista detto “Gian” (storico uomo di fiducia di Claudio BURLANDO ed indicato negli Atti dell'inchiesta “PANDORA” della Procura di Genova in merito ai contatti e rapporti consolidati del noto MAMONE Gino).
Dal si legge nota del 8 NOVEMBRE 2011 si apprende che BURLANDO Claudio in qualità di Commissario Delegato aveva nella propria disponibilità:
> 9.763.000,00 euro per gli interventi sul Fereggiano;
> 11.018.000,00 euro per gli interventi sullo Sturla.
Nella medesima pagina del sito della Regione Liguria si legge che: “Tutte le attività operative e di supporto, comprese la direzione lavori e il collaudo, sono svolte da dipendenti regionali, comunali e di Arte. Tutti gli appalti relativi ai lavori sono stati effettuati con procedure ad evidenza pubblica nel rispetto della normativa vigente.”
Ed ancora: “L'intervento realizzato ha risolto le gravi criticità idrauliche e viarie del tratto compreso tra via Ginestrato e il civico 40 di via Fereggiano.
Le opere hanno riguardato:
- la messa in sicurezza idraulica del tratto coperto in corrispondenza di Largo Merlo;
- la realizzazione di una nuova copertura a monte di Largo Merlo in condizioni di sicurezza idraulica, tra Largo Merlo e l'incrocio con via Ginestrato, al fine di poter realizzare l'allargamento della strada di fondovalle (via Pinetti) che costituisce l'unica via di accesso alle alture di Quezzi.
Sono stati demoliti tre fabbricati – due dei quali erano costruiti nel greto del torrente, con gravi pericoli per le famiglie residenti – composti da 20 appartamenti e 8 magazzini, acquisiti attraverso intese concluse con i rispettivi proprietari senza dover ricorrere a procedure espropriative e fornendo aiuti sia economici che logistici per il rialloggiamento degli inquilini residenti.
Il Commissario è anche intervenuto in corrispondenza della strettoia di Via Daneo in località Pedegoli dove sono stati demoliti alcuni fabbricati (già acquistati in precedenza dal Comune di Genova) ed è stata adeguata la viabilità.”
Nel Decreto del Commissario DelegatoBURLANDO Claudio, datato 26 GIUGNO 2007 ed avente numero di Prot. 28, si leggeva che “all'intervento di sistemazione del torrente Fereggiano sono destinati € 8.500.000,00.”
Con Determina del soggetto attuatore per gli interventi sul torrente Fereggiano (Prot. n° 26/FE del 25 GIUGNO 2007) veniva individuato quale “responsabile del procedimento” l'Ing. MURCHIO Aldodel COMUNE DI GENOVA ed inoltre si indicava che “sulla scorta di detti accordi, al fine di accelerare la progettazione degli interventi necessari, venne stabilito di affidare i servizi tecnici relativi ad ASTER Spa, sia in relazione alle specifiche competenze tecniche dell'azienda, sia in ragione dell'esistenza di studi specifici di carattere idraulico giù predisposti a cura di ASTER, in base alla delibera G.C. del COMUNE DI GENOVA n. 508/2003”. Si precisava inoltre: “inoltre ad ASTER Spa è stato a suo tempo richiesto di predisporre la documentazione tecnica propedeutica che riguarda il tratto più critico del corso d'acqua, compreso fra l'esistente copertura di Largo Merlo e l'intersezione di via Pinetti con salita Ginestrato, e che risulta in larga parte coincidente con il progetto preliminare dell'intervento previsto; analogamente ASTER Spa è stata invitata a procedere alla redazione dei rilievi topografici necessari per la predisposizione del progetto preliminare e definitivo dell'intervento di adeguamento dell'alveo del rio Fereggiano, di copertura dello stesso e della correlata viabilità, relativamente alla tratta sopra specificata”.
Con medesima Determina la struttura del Commissario Delegato BURLANDO Claudio procedeva a costituire l'UFFICIO DIREZIONE LAVORI nell'ambito del quale veniva indicato quale Direttore dei lavori l'Ing. PINASCO Stefano, dirigente del Settore Idrogeologico e Aziende del Comune di Genova (poi coinvolto nelle inchieste giudiziarie relative alle precedenti alluvioni – Proc. Pen. 14610/2011/21 RGNR).
Prima di procedere nell'analisi del progetto, appalto e cantiere relativo all'opera di tombinatura del tratto a monte di Largo Merlo del torrente Fereggiano, si deve indicare in quanto ritenuto di assoluta rilevanza quanto segue:
1) con proprio protocollo 17849/254 del 2 FEBBRAIO 2006 la Direzione del DIPARTIMENTO AMBIENTE della REGIONE LIGURIA - a firma della Dirigente MINERVINI Gabriella – si indirizzava alla “PROVINCIA DI GENOVA – Area 06 – Gestione e Difesa del Suolo” la comunicazione avente ad oggetto: “Modifiche al Piano di Bacino stralcio del torrente Bisagno – Rio Fereggiano”.
Nella comunicazione in questione viene respinta una variante al Piano di Bacino relativa al torrente Fereggiano, promossa dalla PROVINCIA DI GENOVA (facente capo in materia all'allora Assessore TIZZONI Paolo Lino – coinvolto in inchiesta giudiziaria relativa a successivi eventi alluvionali del 2010 – nonché riguardante i funzionari dirigenti LOMBARDI Mauro e RAMELLA Agostino, rispettivamente Direttore Area 06 e Dirigente Settore Consolidamento Suolo, Opere Idrauliche, Polizia Idraulica della Provincia di Genova – entrambi coinvolti in inchiesta giudiziaria relativa a successivi eventi alluvionali del 2010 – si veda Proc. Pen. 14610/2011/21 RGNR).
La variante perseguita dalla PROVINCIA DI GENOVA risultava riguardare nuovi interventi quali: “- copertura di un tratto a monte di Largo Merlo, con finalità di messa in sicurezza di Largo Merlo e parte di Via Fereggiano rispetto al rischio di esondazione duecentennale in assenza dello scolmatore;
- prosecuzione della copertura a valle di Largo Merlo, nel tratto compreso tra Largo Merlo e Via Fereggiano...”.
La REGIONE LIGURIA con la citata comunicazione del 2 FEBBRAIO 2006 rispondeva con un no a tale variante. Testualmente: “(...) preme sottolineare la generale non compatibilità della scelta effettuata in relazione ai criteri regionali sottesi alla pianificazione di bacino (...) e la forte preoccupazione in merito.
Il Comitato Tecnico Regionale – Sez. per le funzioni dell'Autorità di Bacino regionale ha, peraltro, segnalato in più occasioni, anche nell'ambito di apporti istruttori e pareri vincolanti sui piani di bacino stralcio delle varie province, come non condivisibile la scelta di tombinare ulteriormente i corsi d'acqua come soluzione alle problematiche idrauliche.
Si ricorda, infatti, la rilevata criticità, sia in termini tecnici sia di strategia pianificatoria, di adottare la realizzazione di nuove coperture quali interventi di messa in sicurezza, considerate tutte le conseguenze di ordine idraulico-ambientale connesse, anche con riferimento alle conseguenti condizioni di rischio residuale; ciò, in particolare, laddove tale scelta non avvenga in presenza di una approfondita analisi tecnica, idraulica e strutturale, che dimostri la concreta fattibilità ed affidabilità della soluzione proposta nonché l'impossibilità di ricorrere a soluzioni alternative di sistemazione idraulica. Appare quindi oltremodo sconsigliabile inserire tale tipologia di interventi nel “piano interventi” di un piano di bacino, anche in relazione alla possibile conseguente attivazione dei finanziamenti pubblici di difesa del suolo.
Infine, a riguardo della procedura di approvazione della modifica di cui trattasi, si rileva che la variazione del “piano interventi” del piano di bacino, rappresentano un elemento fondamentale del piano stesso, rappresenta in linea generale una modifica sostanziale, o quantomeno una di quelle modifiche od integrazioni per le quali, tenuto conto della sua rilevanza, risulta opportuno, oltre ad una preventiva verifica e confronto con i soggetti pubblici e privati interessati, un coinvolgimento della Sezione per l'Autorità di Bacino del CRT, organo dell'Autorità di Bacino di rilievo regionale ai sensi della L.R. 18/99.
In conclusione, per quanto su esposto, allo stato delle conoscenze, si ritiene inappropriata la modifica al piano di bacino di che trattasi, la cui effettiva necessità dovrebbe essere attentamente valutata. (...)”
2) La PROVINCIA DI GENOVA, con propria nota Prot. 25166 del MARZO 2006, a firma del noto TIZZONI Paolo Lino, rispondeva alla Comunicazione del DIPARTIMENTO AMBIENTE DELLA REGIONE LIGURIA (indirizzando la propria risposta oltre che alla Dott. MINERVINI Gabriella anche a BURLANDO Claudio, Presidente della Regione Liguria, e ZUNINO Franco Assessore all'Ambiente della Regione Liguria). Nella nota in questione il TIZZONI ribadiva la modifica/variante approvata dalla PROVINCIA e la correttezza della procedura seguita.
3) Alla luce di tali elementi documentali appare illogico che nel 2007, proprio il PRESIDENTE DELLA REGIONE LIGURIA, BURLANDO Claudio, nella sua veste di “Commissario Delegato”, ignori totalmente le pesanti valutazioni della DIREZIONE AMBIENTE della stessa REGIONE LIGURIA e proceda speditamente per la realizzazione della copertura del nuovo tratto del Fereggiano a monte di Largo Merlo.
Prima di procedere si indica la localizzazione dell'intervento e lo specifico del tratto che è stato coperto:
[in rosso il tratto oggetto dell'intervento]
BURLANDO Claudio, affiancato dall'Ing. POGGI, procede quindi ad utilizzare buona parte dei fondi destinati alla “messa in sicurezza” del Fereggiano, in attesa della realizzazione dello scolmatore, per realizzare la nuova copertura a monte del Fereggiano, con realizzazione di piatra adibita a parcheggi, e demolendo, per questo, due palazzine (sulle tre demolite indicate dal sito della Regione).
Tralasciando in questa sede le conseguenze di una tombinatura nel tratto a monte di Largo Merlo che ci è stato riferito - da persone esperte in materia – produce un aumento della velocità e della pressione delle acque del Fereggiano che, non a caso, è esondato con assoluta violenza nel novembre 2011 ed anche nel ottobre 2014 proprio a valle del tratto tombinato (Via Pinetti – Largo Merlo), si procede ad indicare quando segue, ovvero le omissioni dagli interventi di “messa in sicurezza” primaria (eliminazione strozzature e costruzioni nel greto del torrente Fereggiano), nonché sull'assegnazione dei lavori.
Nell'alvo del torrente Fereggiano sussistono ancora oggi costruzioni che riducono fortemente la capacità idraulica del torrente stesso. Tali opere potevano (e dovevano) essere oggetto di rimozione al fine di mitigare il pericolo concreto e noto rappresentato dal Fereggiano.
A titolo puramente indicativo e non completo si indicano, con foto tratte da Google Maps, alcune di questi edifici:
DETTAGLIO "A"
Palazzina e palazzo privati
DETTAGLIO "B"
Palazzina e veranda sede Sezione PD e Circolo ARCI
(la stessa era certamente nella proprietà della “NUOVA GENOVA SRL”
società immobiliare della Federazione Provinciale PDS)
DETTAGLIO "C"
struttura a valle della copertura di Largo Merlo,
nel tratto esondato nel 2011 e riesondato nel 2014
ESEMPI DI ALTRE COSTRUZIONI NELL'ALVEO E/O IN PROSSIMITA' DELL'ALVEO
Appare evidente che nonostante la necessità di liberare l'alveo del torrente Fereggiano, al fine di aumentarne la capacità ed evitare esondazioni, con i fondi disponibili proprio per tale intervento di “messa in sicurezza”, il Commissario Delegato, BURLANDO Claudio, abbia utilizzato per altro (nuova copertura – con demolizioni a questa finalizzate – per realizzazione di parcheggi) tali fondi, tra l'altro per un intervento che lo stesso DIPARTIMENTO AMBIENTE della REGIONE LIGURIA (nel 2006) indicava come NON compatibile e non condivisibile.
In merito alla gestione della gara, ovvero all'affidamento dei lavori di nuova tombinatura, si deve innanzitutto richiamare quanto indicato negli Atti già in possesso della Procura (già indicati ed allegati nell').
A1) Con Determina del soggetto attuatore (Prot. 174/FE datato 29 NOVEMBRE 2007), firmata dal POGGI, si procedeva alla Conferenza dei Servizi per l'approvazione del 1° lotto del progetto definitivo e delle relative modalità di affidamento dell'intervento mediante appalto integrato.
Alla Conferenza dei Servizi NON è stata invitata la REGIONE LIGURIA ed alla Direzione Ambiente competente (che già aveva espresso contrarietà nel febbraio 2006 a tale intervento) NON è stato nemmeno richiesto parere. Parere che invece è stato richiesto, con invito alla Conferenza dei Servizi, all'ASTER Spa che non avrebbe ovviamente potuto partecipare in quanto è stata la struttura che ha redatto – proprio per conto della struttura del Commissario Delegato – il progetto dell'intervento da valutare e approvare.
Tale fatto appare di assoluta gravità, tale da viziare alla radice la procedura e quindi la legittimità di approvazione del Progetto e di ogni atto conseguente.
A2) Nella medesima Determina (Prot. 174/FE datato 29 NOVEMBRE 2007) si apprende che:
- l'importo totale lavori da appaltare era indicato in 3.285.873,54 euro;
- l'importo complessivo delle somme a disposizione e importo totale progetto era indicato in 3.780.000,00 euro;
- l'affidamento veniva realizzato mediante appalto parte a corpo e parte a misura per l'importo a base d'asta di €3.285.873,54 comprensivo di € 182.000,01 quale oneri di sicurezza, € 33.848,00 quali economie, entrambi non soggetti a ribasso, ed € 40.000,00 per spese di progettazione esecutiva anch'esse non soggette a ribasso, il tutto oltre I.V.A., mediante procedura ristretta con il criterio del prezzo più basso (massimo ribasso).
A3) Nella medesima Determina (Prot. 174/FE datato 29 NOVEMBRE 2007) NON vengono indicate procedure di prevenzione antimafia, e nemmeno modalità e limiti dei subappalti.
B1) Con Determina del soggetto attuatore (Prot. 256/FE datato 7 MARZO 2008), firmata dal POGGI, si procedeva all'aggiudicazione definita dell'appalto relativo alla progettazione esecutiva ed esecuzione lavori.
B2) Nella medesima Determina (Prot. 256/FE datato 7 MARZO 2008) si legge che:
“(...) si è regolarmente dato corso al procedimento di gara mediante procedura ristretta, in prima seduta pubblica come risulta dal verbale prot. 248/FE in data 12 febbraio 2008;
- che tale seduta è stata conclusa con l'aggiudicazione provvisoria a favore del CONSORZIO STABILE CO.SEAM Società per Azioni con sede in Modena, Via P.P. Pasolini 15... Partita IVA e Codice Fiscale 01833500364 con prezzo complessivo di Euro 2.398.133,71 (…) al netto di Euro 182.000,01 (…) per oneri di sicurezza, Euro 33.848,00 (…) per opere in economia entrambi non soggetti a ribasso ed Euro 40.000,00 (…) per pese progettazione esecutiva, il tutto oltre I.V.A., pari al ribasso percentuale del 20,855% (…)”
“DETERMINA (…) di aggiudicare per le ragioni di cui in premessa in via definitiva al CONSORZIO STABILE CO.SEAM Società per Azioni (…) l'appalto relativo alla PROGETTAZIONE ESECUTIVA ED ESECUZIONE LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA IDRAULICA E DI VIABILITA' DI UN TRATTO DEL TORRENTE FEREGGIANO COMPRESO TRA IL CIV. 40 DI VIA FEREGGIANO E VIA GINESTRATO – 1° LOTTO, (…)”.
C1) Con Determina del soggetto attuatore (Prot. 350/FE datato 18 AGOSTO 2008), firmata dal POGGI, si procedeva all'approvazione del Progetto Esecutivo dell'intervento di messa in sicurezza idraulica e di viabilità di un tratto del torrente Fereggiano.
C2) Nella medesima Determina (Prot. 350/FE datato 18 AGOSTO 2008) si apprende, a seguito della presentazione del Progetto Esecutivo, quanto segue (che si riporta con estratto grafico della Determina):
C3) Nella medesima Determina (Prot. 350/FE datato 18 AGOSTO 2008) si apprende anche che:
“il CONSORZIO CO.SEAM. Spa con lettera al RUP prot. n. 02 del 19 MARZO 2008 comunicava i nominativi del gruppo di progettisti con specifiche competenze costituito dal dott. Ing. Gianfranco VISCONTI, dott. Ing. Pietro MISURALE, dott. Ing. Stefano MIGLIARO”
“in data 16 MAGGIO 2008 venivano consegnati dal CONSORZIO CO.SEAM. Spa gli elaborati del progetto esecutivo, contenenti variazioni rispetto al progetto definitivo, senza che tali variazioni avessero riflessi economici sull'importo contratturale”
“DETEMINA di approvare il “Progetto Esecutivo di messa in sicurezza idraulica e di viabilità e del tratto del Torrente Fereggiano tra il civ. 40 di via Fereggiano e Via Ginestrato – 1° Lotto (...)”
D1) Con Determina del soggetto attuatore (Prot. 798/FE datato 15 DICEMBRE 2009), firmata dal POGGI, si procedeva all'approvazione del Progetto Definitivo del 2° LOTTO dell'intervento di messa in sicurezza idraulica e di viabilità di un tratto del torrente Fereggiano.
D2) Nella citata Determina (Prot. 798/FE datato 15 DICEMBRE 2009) si apprende che il Soggetto Attuatore (ovvero la struttura Commissariale facente capo al BURLANDO Claudio) aveva proceduto ad incaricare per la redazione del progetto del 2° LOTTO il progettista incaricato dal privato vincitore della gara (CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa) per la redazione del Progetto Esecutivo del 1° LOTTO, ovvero l'Ing. VISCONTI Gianfranco. Testualmente:
“prot. 637/FE del 01.07.2009 con cui è stato approvato lo schema di disciplina fra il Soggetto Attuatore e l'ing.VISCONTI Gianfranco relativo all'incarico per la progettazione definitiva e il coordinamento della sicurezza in fase di progettazione... del 2° LOTTO dell'intervento di messa in sicurezza idraulica e di viabilità di un tratto del torrente Fereggiano...”
D3) Sempre la citata Determina (Prot. 798/FE datato 15 DICEMBRE 2009) indicava il Quadro Economico del progetto elaborato per conto del Soggetto Attuatore dal VISCONTI Gianfranco (parallelamente progettista incaricato dal CONSORZIO STABILE CO.SEAM Spa) è quello riportato in apposita tabella che si riporta graficamente di seguito:
D4) Sempre nella citata Determina (Prot. 798/FE datato 15 DICEMBRE 2009) avente ad oggetto solo l'approvazione del progetto definitivo del 2° LOTTO, si riscontra però anche che:
“- a seguito di procedura negoziale informale il sig. Antonio FURFARO, procuratore speciale del CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa, ha offerto per i lavori del 2° LOTTO un ulteriore ribasso dell'1,70% sui prezzi di cui al sopra riportato quadro economico;
- a seguito di tale ulteriore ribasso il nuovo quadro economico del progetto da appaltare al CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa … risulta essere:
(…)”
“RITENUTO QUINDI, per l'esecuzione dei lavori di cui trattasi, di procedere all'affidamento dei lavori mediante estensione del contratto stipulato in data 06.05.2008 con il CONSORZIO SOCIETA' EDILI DELL'APPENNINO MODENESE CONSORZIO STABILE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI abbreviabile in CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa (…) per l'importo di 1.329.649,03 (di cui € 1.186.370,77 per lavori già assoggettati al ribasso del 20,855% e all'ulteriore ribasso del 1,70%, € 120.278,26 per oneri della sicurezza ed € 23.000,00 per la progettazione esecutiva) oltre IVA”
“DETERMINA
1) di approvare il progetto definitivo del 2° LOTTO (…);
2) di impegnare per i lavori di “messa in sicurezza idraulica e di viabilità di un tratto di Torrente Fereggiano compresi tra il civ. 40 di Via Fereggiano e via Ginestrato – 2° lotto” il cui progetto definitivo è composto dagli elaborati elencati nella parte narrativa [realizzati dal VISCONTI Gianfranco, incaricato dal Soggetto Attuatore ma già progettista del CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa, ndr], l'importo complessivo di € 1.462.613,93 a valere sulle risorse della contabilità speciale n° 3227 (…);
(…)
4) di stabilire che per l'esecuzione di lavori di cui trattasi si procede all'affidamento dei lavori mediante estensione del contratto stipulato in data 6.05.2008 con il CONSORZIO STABILE EDILI DELL'APPENNINO MODENESE CONSORZIO STABILE SOCIETA' CONSORTILE PER AZIONI abbreviabile CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa (…);”
E1) Con Determina del soggetto attuatore (Prot. 1008/FE datato 29 LUGLIO 2010), firmata dal POGGI, si procedeva all'approvazione del Progetto Esecutivo del 2° LOTTO dell'intervento di messa in sicurezza idraulica e di viabilità di un tratto del torrente Fereggiano, richiamando i “pareri espressi in sede di conferenza si servizi … seduta deliberante” senza però indicarne né i soggetti presenti, né i rispettivi pareri espressi.
E2) Nella stessa Determina (Prot. 1008/FE datato 29 LUGLIO 2010) si apprende che l'Ing. VISCONTI è sempre il progettista (sia per il Commissario Delegato, sia per il Consorzio SO.SEAM). Infatti si legge:
“- che in data 28 aprile 2010 (prot. 938/FE) è stato stipulato il contratto d'appalto tra il Commissario Delegato ed il Consorzio CO.SEAM in cui è stato individuato quale progettista incaricato delle progettazione [testuale, ndr] esecutiva l'Ing. Gianfranco VISCONTI;
- che in data 3 maggio 2010 venivano consegnati all'Ufficio del RUP (prot. 22/RP/FE/E del 03.05.2010) dal Consorzio CO.SEAM. Spa gli elaborati del progetto esecutivo;”
“DETERMINA di approvare il progetto esecutivo dell'intervento “Messa in sicurezza idraulica e di viabilità del tratto del torrente Fereggiano tra il civ. 40 di via Fereggiano e via Ginestrato – 2° lotto”.
Se già dovrebbe apparire chiara la carenza di legittimità della procedura seguita, anche alla luce dell'evidente conflitto d'interessi nell'ambito della Progettazione (per il 1° LOTTO il progetto a base di gara viene elaborato da ASTER che poi partecipa alla Conferenza dei Servizi a cui invece la DIREZIONE AMBIENTE della REGIONE LIGURIA non viene invitata; per il 2° LOTTO viene incaricato dal Commissario Delegato il progettista Ing. VISCONTI dell'impresa - CONSORZIO CO.SEAM. - aggiudicataria del 1° LOTTO, che acquisisce senza gara, bensì per estensione della gara precedente, anche i lavori del 2° LOTTO), vi sono ancora da precisare tre aspetti di assoluto rilievo.
I° – Claudio BURLANDO ha come propria storica base elettorale proprio la zona di Quezzi, ovvero quella interessata dalla presenza del FEREGGIANO. La principale richiesta della popolazione (prima dell'alluvione del 2011) era chiaramente quella di avere interventi volti alla realizzazione di parcheggi pubblici e allargamento della sede stradale, sorvolando invece le problematiche connesse al pericolo concreto rappresentato dal FEREGGIANO che invece - per la sua gravità - avrebbe dovuto essere la principale preoccupazione dei Pubblici Amministratori.
Il fatto che BURLANDO abbia utilizzato i fondi a lui assegnati, quale “Commissario Delegato” per la messa in sicurezza idraulica del FEREGGIANO, per la realizzazione di una tombinatura utile alla creazione di parcheggi pubblici, significa che gli stessi fondi NON sono stati utilizzarli per l'eliminazione delle strizzature e delle ostruzioni presenti nell'alveo e/o con fondamenta nel greto del torrente in questione, e quindi NON stati utilizzati per il più premiante intervento necessario all'aumento della capacità idraulica del torrente.
Ad affermare che tale utilizzo di fondi sia stato voluto per acquisire consenso e non per una messa in sicurezza idraulica di più ampia parte del torrente appare essere proprio BURLANDO Claudio in un video della campagna elettorale per le elezioni del 2010. Il BURLANDO, presso un presidio elettorale del PD a Marassi, dopo i complimenti di una signora per il lavoro in Via Pinetti (“Bravo, bravo... che ha aggiustato un po' Via Pinetti, che c'era un casino con quelle macchine...”), infatti afferma, rivolto ad un suo compagno di partito: “Le cose che contano sono queste qui che la gente vede”. Tale elemento è documentato nel tra il minuto 1 e 02 secondi e 1 minuto e 21. Nel medesimo video il BURLANDO successivamente (tra il minuto 2 e 03 secondi e minuto 2 e 10 secondi) parlando dei lavori in questione afferma: “... e per forza, allarghiamo strada, parcheggi e marciapiedi” evidenziando chiaramente che l'oggetto dei lavori da lui eseguiti (con i fondi destinati alla messa in sicurezza del Fereggiano) non sono stati finalizzati all'uso di tali risorse per la messa in sicurezza idraulica per ridurre i rischi di esondazione del Fereggiano, bensì quelli di realizzazione di parcheggi, allargamento della strada (a scapito del rio Fereggiano) e dei marciapiedi, quindi con una finalità profondamente difforme per la Delega assegnatagli con i relativi fondi pubblici.
Se non bastasse ancora in un ulteriore passaggio del video è sempre BURLANDO che conferma tale distorto utilizzo dei fondi (e della funzione a lui delegata). Al minuto 2 e 30 secondi del video, alla domanda su “cosa state facendo”, BURLANDO risponde: “Cominciamo a demolire le case nel torrente, a coprire, fare strada, marciapiedi e parcheggi... (..inc.le)... Spendiamo un sacco di soldi.”, mettendo ancora una volta in risalto che le demolizioni programmate sono – di fatto – essenzialmente quelle funzionali alla viabilità e parcheggi e non quindi alla messa in sicurezza idraulica del Fereggiano.
Oltre al video citato esiste altro documento video acquisito dal ove era stato pubblicato in data 29 NOVEMBRE 2010.
Nello stesso si vedono ritratti il FURFARO Antonio (di cui si dirà al punto III°), POGGI G.B. e BURLANDO Claudio e lo striscione della “CO.S.PE.F. Srl”e non quindi insegna del “CONSORZIO STABILE CO.SEAM. Spa”:
Il video in questione è titolato “PROSEGUE LA COPERTURA DEL RIO FEREGGIANO”:
Nello stesso BURLANDO Claudio parla come “REGIONE LIGURIA”, e non quindi come Commissario Delegato, affermando:“Questo è il lavoro di messa in sicurezza e di copertura parziale del Fereggiano, uno dei torrenti più problematici ma anche una viabilità più complicata. Qui abbiamo avuto decine di milioni di euro... Protezione Civile... e oggi praticamente si finisce il lavoro almeno di questo lotto con la posa delle travi e poi comincia la sistemazione superficiale, Alla fine avremo oltre le messa in sicurezza del torrente, le fognature rifatte, due corsie per ogni senso di marcia, di dimensioni giuste, due marciapiedi e circa 100, 120 parcheggi in più che da queste parti sono veramente un bene molto prezioso. Poi se troveremo qualche altra risorsa andremo ancora un pochino avanti, coprendo ancora un pezzetto, demolendo quel ponticello e allora i posti macchina possono essere anche 100, 150 in più. Comunque i lavori di questa parte finiscono in primavera, marzo, aprile, dipende un po' dalle condizioni climatiche... Se poi sarà possibile avere quelle risorse in più andremo ancora avanti e finiremo anche questo secondo lotto, verso la fine 2011”.
A parte che secondo le dichiarazioni di BURLANDO in Via Pinetti ci sarebbero ora “due corsie per ogni senso di marcia” quando invece vi sono una corsia per senso di marcia, ma ancora una volta appare evidente che la centralità dell'intervento e della spesa NON sia stata quella finalizzata al maggior numero di interventi di messa in sicurezza idraulica del Fereggiano con demolizioni delle costruzioni nell'alveo e/o a ridosso dell'alveo che comportano “strozzature” e riduzione della capacità idraulica dell'alveo, bensì quella di realizzazione di parcheggi e nuova viabilità.
Se è vero che erano certamente possibili anche interventi sulla “viabilità” questi dovevano essere secondari rispetto alla messa in sicurezza idraulica del torrente Fereggiano e soprattutto dovevano essere sviluppati con modifiche alla viabilità che alleggerissero il “soffocamento” del torrente, non certo, quindi, promuovendo una nuova tombinatura.
Inoltre anche (certamente) due delle tre demolizioni effettuate delle costruzioni nell'alveo del Torrente sono state effettuate con il fine di liberare spazio per la realizzazione della copertura adibita a parcheggio (in Via PINETTI). Infatti, come già indicato, esistono costruzioni nell'alveo o che poggiano nell'alveo che potevano (e dovevano) essere demolite con i circa 5 milioni di euro spesi dal BURLANDO per la tombinatura. Costruzioni che invece continuano ad essere presente con gli effetti negativi sulla capacità idraulica del Fereggiano.
Come si evidenzia, infatti, in un la sezione del tratto tombinato non appare più ampia rispetto alla precedente, ed inoltre rappresenta, per le caratteristiche di realizzazione un'opera che oltre a tenere in pressione le acque del Fereggiano in caso di piena, fa accelerare la velocità di scorrimento a valle delle acque che poi, dopo il passaggio sotto la contigua copertura di Largo Merlo, escono allo scoperto con ancora maggiore violenza, come già evidenziato per quanto avvenuto sia nel novembre 2011 che nell'ottobre 2014.
II° - Il “CONSORZIO CO.SEAM. SPA” che si è visto essere stato il soggetto assegnatario dell'opera promossa da BURLANDO Claudio quale Commissario Delegato, è strettamente legata alla “COMPAGNIA DELLE OPERE”:
Si deve quindi segnalare che per la stesura del “PROTOCOLLO D'INTESA PER LA REALIZZAZIONE DEGLI INTERVENTI NECESSARI AL SUPERAMENTO DELLA SITUAZIONE DI PERICOLO DOVUTA ALL'INTERFERENZA DELLA VIABILITÀ E DEL TESSUTO URBANO CON IL RETICOLO IDROGRAFICO NEI BACINI DEL TORRENTE FEREGGIANO” uno degli attori principali era il già citato noto BALDUCCI Angelo e le inchieste giudiziarie a suo carico, oltre alle note vicende dello SCAJOLA Claudio (come è noto fortemente legato-alleato, pur se di schieramenti opposti, con il BURLANDO Claudio), hanno evidenziato una pesante cointeressenza proprio con gli ambienti della COMPAGNIA DELLE OPERE.
III° - Come si è visto “Procuratore Speciale” del “CONSORZIO CO.SEAM. SPA” risultava il noto FURFARO Antonio, che è anche il “socio unico” della società che ha eseguito i lavori, la “CO.S.PE.F. Srl” (la società che di fatto ha realizzato i lavori commissionati dal BURLANDO alla CO.SEAM. SPA).
Come già segnalato alla Prefettura di Genova ed a diversi Reparti Investigativi dello Stato, nel GENNAIO 2011, il FURFARO Antonio risultava già mappato nell'inchiesta del ROS denominata “MAGLIO” relativa alla 'ndrangheta presente ed operante in Liguria. Emergeva inoltre da segnalazioni e testimonianze raccolte che:
- il FURFARO Antonio avesse operato in stretto rapporto con i noti MAMONE (già ai tempi precedenti alla ECO-GE ed in particolare con il MAMONE Luigi);
- il FURFARO Antonio risultava in stretti rapporti di cointeressenza con il noto GULLACE Ferdinando.
Il GULLACE Ferdinando, proprio come i MAMONE, risulta legato alla cosca dei GULLACE-RASO-ALBANESE, ed in particolare al FILIPPONEAntonio. Con questi infatti - come emerge dall'inchiesta della DDA di Reggio Calabria di cui al Proc. Pen. 7144/2011 RGNR [] – il GULLACE Ferdinando aveva costituito un “cartello” di imprese per il controllo e l'aggiudicazione dei lavori in regime monopolistico a Canolo (RC), ove capo-locale della 'ndrangheta risulta (come anche emerso dal procedimento c.d. “CRIMINE” e dell'inchiesta “SAGGEZZA”) il RASO Giuseppe detto “Avvocaticchio” (fratellastro del noto GULLACE Carmelo detto “Nino” e “Ninetto”; affiancato nella gestione del “locale” di Canolo dal GULLACE Francesco detto “Ciccio”, fratello del citato Carmelo).
Si deve qui richiamate inoltre che il FURFARO Antonio ha acquisito negli anni una posizione di assoluto rilievo nell'ambito degli appalti pubblici a Genova ed in Liguria, soprattutto con offerte al massimo ribasso (come abbiamo già ricordato, in occasione di un'intervista del giornalista Matteo Indice de “Il Secolo XIX”, alla domanda di come potesse fare ribassi così elevati il FURFARO Antonio rispondeva che lui non partecipava per guadagnare ma “per cambiare i soldi” e ribadendo tale concetto più volte al giornalista).
Dall'analisi degli appalti affidati al FURFARO si evidenzierebbe un rapporto consolidato con alcuni funzionari ed Enti pubblici, nonché un aumento dei costi a consuntivo che annullavano o riducevano fortemente il margine di ribasso con cui le sue imprese acquisivano la commessa. Tale particolare aumento di costi per gli Enti pubblici avveniva, tra l'altro, anche in presenza di gravi ritardi nella consegna dei lavori.