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La mappatura della Liguria
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Scajola Claudio ordina di provvedere al suo biografo? Novi obbedisce, biografo sistemato. Manzitti Franco (da Repubblica) è preoccupato per il "fratellino" Marco? Novi provvede, "fratellino" assunto. Intanto l'altro Manzitti, Cesare, l'avvocato fratello di Franco e Marco, già che tiene famiglia tiene pure i rapporti (e la difesa di Novi)...
Marchettari, mascherati da giornalisti, genuflessi all'asservito Novi, concordano piani di attacco ai colleghi dalla schiena dritta, che diventano i "cattivi". Si mobilita pure Duccio Garrone (alias il petroliere, padron del Erg e della Sampdoria)... Nel mirino c'è Marco Preve, giornalista coraggioso della redazione genovese di Repubblica... dall'intercettazione tra Carbone e Novi del 3 febbraio 2008, si apprende che il Novi afferma: "poi ti avevo chiamato per dirti questo... che ho parlato ieri sera con Beppe Pericu che con la lettera... fuori... non aveva visto ancora il giornale si è fatto leggere da me perché.. gli avevano detto.. era scandalizzato e.. Piero Ottone non ne parliamo... Piero Ottone ha poi chiamato Franco Manzitti, e io poi ho chiamato poi Cesare i 2 Cesari tutti e due... era meglio non fare niente, infatti non abbiamo fatto niente e Franco farà credo domani o dopo un articolo ... in cui retifica e coso... però gli è scappato di mano questo deficiente di Marco Preve e lui è andato in ufficio per 2 ore, ma Minella non c'era nemmeno di solito con Minella non succede che scappa che scappa qualche cosa e gli è proprio scappato di mano era inferocito Franco Manzitti, si è scusato ed era inferocito...". Ma guardali... questo "povero" Manzitti Franco, nonostante il 'fedele' Minella, che non riesce a controllare Preve...
Nel mirino poi c'è "Il Secolo XIX" ed in particolare ci sono gli articoli e le inchieste di Ferruccio Sansa e Marco Menduni, oltre naturalmente al direttore Lanfranco Vaccari... Novi nell'intercettazione con Carbone del 25 gennaio 2008, afferma: "... Va via Vaccari, me lo ha detto Duccio Garrone... Duccio sa il nome ma non poteva dirlo perché (omissis) mi ha chiamato Duccio perché era fuori e dice ho visto quello scandalo di giornale ti hanno attaccato volevo darti tutta la mia solidarietà, poi mi ha detto questo affare qui del secolo però sii contento gli ho detto ci capisco anch'io adesso, sii contento perché lo mandano via e viene questo nuovo, non so chi sia, (omissis) si sono messi d'accordo nella vendita di Cesare Brivio di cambiare direttore".
Poi mobilitano Batini, cioè il console della CULMV (come avevamo scritto), alla faccia dei lavoratori che rischiano la vita e che pensano che la Compagnia sia a tutela loro... quando invece tutela gli intrecci politico-affaristici intrisi di corruzione, abusi e reati vari. Se i portuali si svegliassero dal grande inganno, chissà come andrebbero le cose...
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Ma torniamo al filone sulle assunzioni in cui troviamo un asse strepitoso tra il fedele berlusconiano Claudio Scajola ed il giornalista, Franco Manzitti, caporedattore genovese di Repubblica, testata non certamente dell'orbita berlusconiana.
La Guardia di Finanza nella sua informativa di notizia di reato del 26 gennaio 2008 a carico di Giovanni Novi, presidente dell'Autorità Portuale di Genova, scrive tra l'altro: "Dall'analisi dei contenuti delle conversazioni emerge ancora una volta la condotta non proprio legittima del Novi, il quale abusando della carica che riveste e per mantenere buoni rapporti con il mondo politico si presta a vari favoritismi in relazione ad assunzioni di taluni soggetti.
Novi porta avanti, in modo fermo, la questione di determinate assunzioni in seno all'Autorità Portuale di Genova, ciò lo si evince da alcune conversazioni nelle quali è evidente, anche se indirettamente, il forte interesse del parlamentare Scajola (ora Ministro, ndr).
A mantenere i contatti con il Novi è però il dott. Guerriera, segretario del citato parlamentare.
Ad ulteriore conferma delle tesi di questa PG, concernente l'inclinazione del Novi a prestarsi a favoritismi nei confronti dell'On. Scajola, si riportano i contenuti della conversazione intercorsa tra Carena e il dott. Filippo Schiaffino (del 11/10/2007). Nella circostanza l'ex Segretario Generale riferisce a Schiaffino che l'On. Scajola ha raccomandato quattro persone e che tutte sono state sistemate se non direttamente in Autorità Portuale di Genova, in realtà in qualche modo collegate alla predetta amministrazione".
Il rapporto della Guardia di Finanza prosegue: "Dalla conversazione del 31/10/2007 emerge che il dott. Guerriera, nel riconoscere l'attenzione e la disponibilità del Presidente per tali questioni, puntualizza sulla durata del contratto di tale Di Stefano, che il Novi ha stabilito essere di appena di sei mesi, facendo riferimento ad altre assunzioni a tempo determinato, che nell'ambito dell'Autorità Portuale si protraggono da diversi anni nel caso della Meloni. (figlia dell'ex Procuratore di Genova, Meloni, ndr).
Nella circostanza il Novi con atteggiamento reverente, pur rappresentando le difficoltà interne a cui deve far fronte, conferma la sua disponibilità a rivedere i termini temporali del contratto, estendendo la durata ad un anno.
Strettamente collegata alla vicenda di Di Stefano è l'assunzione di Manzitti Marco, fratello dell'avv. Cesare, legale di Novi, nonché di Franco direttore del Lavoro di Repubblica, amico dello stesso Novi.
Tale ultima assunzioni è inquadrata nell'ambito dell'"Agenzia per il Waterfront"; che si occupa del ridisegnamento del porto di Genova in relazione al progetto di Renzo Piano.
Nella conversazione intercorsa con Marco Manzitti, Novi lo informa del colloquio che ha tenuto con l'ex sindaco Giuseppe Pericu, durante il quale gli ha illustrato la faccenda delle assunzioni, raccogliendo da quest'ultimo parere favorevole. Inoltre il Novi riferisce al Manzitti che è stato contattato da Guerriera, sempre per conto dell'On. Scajola, il quale si è raccomandato con il Novi sulla durata annuale del contratto di Manzitti.
La dimostrazione dell'impegno del Presidente la si evince, oltremodo, dalla conversazione con il giornalista Franco Manzitti, nella quale, il Novi, oltre a rassicurare il suo interlocutore sul proprio impegno a favore dell'assunzione del fratello Marco, unitamente a quella di Di Stefano, conferma che la questione è risolta.
Ad ulteriore prova di quanto sostenuto da questa P.G., concretamente la condotta del Novi in relazione al suo interesse di procurare un ingiusto vantaggio ad altri, è il contenuto della conversazione intercorso con Cepollina, nella quale Novi, nel constatare il ritardo nella preparazione dei contratti di Di Stefano e del Manzitti, lo esorta affinché si adoperi a sollecitare la Traverso a presentare il documento entro lo stesso giorno, ciò perché dell'esito deve rendere conto all'On. Scajola."
Proprio a proposito della signora Traverso occorre segnalare che la stessa, ascoltata dalla Procura della Repubblica come persona informata sui fatti, chiarisce inizialmente al Pubblico Ministero Walter Cotugno, come si legge dal verbale, che: "La cosiddetta Agenzia Waterfront è sostanzialmente credo organo dell'Autorità Portuale. Infatti il personale viene pagato dall'A.P., il responsabile o comunque il coordinatore è il Dr. Moscatelli, i locali sono dell'A.P.. Certamente non è un organo con personalità giuridica". Poi prosegue: "Personalmente mi sono occupata di preparare il contratto a progetto e forse anche il Decreto Presidenziale propedeutico per Marco Manzitti. Ciò mi venne richiesto dal Presidente nel 2005. Forse prima Manzitti aveva un contratto di consulenza. A quanto ricordo il contratto a progetto che ho preparato aveva una durata di un anno e ricorso che era stato prorogato almeno una volta. Ricordo che nell'Agosto 2007, mentre ero in vacanza, Manzitti mi chiamò dicendomi di preparare la proroga del suo contratto. Credo che mi abbia detto, ma del resto era scontato, che aveva parlato con Novi. Io trovai la richiesta un po' strana, perché ero in vacanza e mi sembrava in anticipo sulla scadenza.... Ricordo che quando tornai in ufficio a settembre mi accorsi che Manzitti non era prorogabile perché la stessa convenzione per l'Agenzia scadeva il 31.12.2007 e certamente fino al rinnovo dell'Agenzia non aveva senso rinnovare i contratti a progetto. A quanto ricordo non sentii più parlare della cosa fino ad un venerdì del dicembre 2007 nel quale, ricordo che era un tardo pomeriggio, Marco Manzitti irruppe nel mio Ufficio arrabbiatissimo dicendo che Novi non voleva firmargli il suo contratto, che nel frattempo io avevo preparato ed inviato via e-mail alla Segreteria di Moscatelli, Ghiglione, perché lo dive firmare insieme a quello di un tale Stefano o Di Stefano. Io questo Stefano non sapevo neanche chi fosse e a quel punto Marco Manzitti mi disse che Cepollina mi aveva inviato un e-mail qualche giorno prima. Aprii la posta ed in effetti era vero ma la e-mail non conteneva la disposizione di preparare il contratto ma solo una presentazione di questa persona. Da questa e-mail non si capiva certo la volontà di farmi preparare il contratto.
La situazione mi sembrò particolarmente strana perché non si capiva cosa c'entrasse questo Stefano con il contratto di Manzitti ed io a quel punto cercai di essere prudente". La Traverso prosegue: "Marco Manzitti mi accompagnò dal Presidente Novi, il quale immediatamente mi rimproverò perché non avevo ancora preparato il contratto. Io tentai di spiegargli che non ne sapevo niente e Novi mi disse di preparare immediatamente il contratto di questo Stefano o Di Stefano. A quel punto io dissi a Manzitti di andarne a parlare con Ursino che è il Direttore del Personale ma poi comunque a seguito dell'ordine diretto ricevuto preparai il contratto che feci identico a quello di Manzitti. Per il progetto da inserire credo che qualcuno mi abbia mandato via e-mail l'oggetto che ho inserito con il copia-incolla" E ancora: "Al Waterfront oltre a Manzitti, a quanto a mia conoscenza, lavorava una dipendente a tempo determinato da anni rinnovato a nome Meloni, un'altra segretaria di nome Annalisa, attualmente questo Stefano e un altro consulente a progetto a nome Merella. Non so di preciso cosa facciano queste persone..."
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Quindi chi è questo benedetto Di Stefano Rino, che tanto è sponsorizzato dal Claudio Scajola, in tandem con il Manzitti Marco? Ma come non lo sapete? E' il biografo di Claudio Scajola! Uno scrittore straordinario, partito dagli Ufo arrivato alla corte dell'imperatore, ops Ministro... passando per articoli di prima scelta, come: "O.K. Corral, quando la politica si faceva a pistolettate", "Quando Pertini pensava alle donne", "Tutte le coincidenze del destino", "Il Tempio nella roccia", "Hayman Island, il paradiso dei Vip", e soprattutto "Vogliono scipparci Cristoforo Colombo" e "Adesso gli Ufo mi vogliono rapire"... Quel che però è certo, stando all'indagine della Guardia di Finanza, è che l'unica cosa scippata è l'imparzialità della gestione della cosa pubblica e l'unica rapina è quella delle risorse pubbliche dell'Autorità Portuale di Genova. Infatti la conclusione dell'Informativa della Guardia di Finanza della Procura recita: "In relazione a quanto sopra rappresentato, si evidenzia che, ancora una volta, la condotta del Presidente lascia presupporre il suo incline atteggiamento illegittimo nella trattazione di questioni che richiedono un atteggiamento asettico e di trasparenza in virtù della carica rivestita. Alla luce di quanto fin qui esposto ed a parere di questa P.G., si ritiene che, quanto posto in essere da Novi, configuri il reato di "Abuso d'ufficio" art. 323 C.P. perpetrato dal Novi, probabilmente in concorso con altri, il quale nel corso del suo mandato di Presidente, su indicazione di soggetti estranei all'A.P. in violazione di norme relative all'assunzione del personale della pubblica amministrazione, si adoperava ad ogni modo nell'ottenere l'assunzione, nell'organo di A.P.G. di taluni soggetti senza la prevista selezione, garantendo un ingiusto vantaggio patrimoniale..."
Ma non finisce qui... infatti la Procura di Genova è arrivata alla fase due dell'inchiesta sul Porto... Come avevamo detto: quello dei mesi scorsi era solo l'inizio!
I sostituti Procuratori Walter Cotugno, Mario Morisani ed Enrico Zucca, stanno infatti seguendo tre nuovi filoni, oltre a quello sulle "assunzioni raccomandate". Di ciò da ampio spazio il bischero "Secolo XIX" nell'edizione dell'8 novembre 2008.
Se nel filone principale, quello del Multipurpose, gli indagati sono novi, tra i vertici dell'Autorità Portuale, della Culmv, imprenditori vari (tanti dei quali tutti riuniti nell'associazione "Maestrale" di Claudio Burlando, il presidente della Regione, come avevamo detto), quelli nuovi sono:
- Cornigliano, con la contestazione ad Aldo Spinelli della assegnazione ottenuta senza gara (e con ingenti investimenti pubblici, come abbiamo ancora ricordato di recente) delle aree ex Ilva. Qui la risposta di Spinelli è straordinaria, infatti stando alle dichiarazioni riportate su "Il Secolo XIX", lo Spinelli, non contesta minimamente l'irregolarità dell'assegnazione che gli viene contestata dalla Procura, ovvero l'abuso per cui lui è stato agevolato, ma "confessa" (?) che Novi non c'entra nulla, in quanto lui ha avuto le aree rapportandosi a Comune, Provincia e Regione!
- Carena-EcoGe. Si, si tratta sempre della EcoGe dei Mamone (per approfondire leggete lo speciale). (L'ormai ex) Segretario dell'Autorità Portuale, Alessandro Carena, avrebbe promesso all'impresa della famiglia Mamone l'appalto per lo spezzamento neve nelle aree portuali in cambio di lavori graditi al Carena medesimo per la Madonnetta di Castelletto. Sui soldi pubblici che dall'Autorità Portuale venivano indirizzati ai Mamone persino Novi era preoccupato. Infatti dalle intercettazioni si apprende che questo appaltino del valore di centinaia e centinaia di migliaia di euro, per Novi era "una roba da matti", "pazzesco, pazzesco, pazzesco". Non solo: in un intercettazione del 9 dicembre 2007, Novi parla con un giornalista, il Manzitti, in riferimento ad un inchiesta su strani pagamenti, Novi afferma: "Due volte. Uscivano 200 mila euro dalle casse dell'Autorità Portuale per far pagare lavori chissà chi ha fatto a chi... una volta gli davano del lavoro per 500 mila euro e i miei mi hanno detto ‘guardi quella lì è un'esagerazione'. Ho rifatto la gara e l'ha vinta un altro a 300 mila... la seconda volta è venuto un dirigente a dirmi ‘guardi bisogna pagare un bonifico per un lavoro che ha fatto anni fa, gli ho detto me lo metta nero su bianco quello che ha fatto. Non me l'ha mai messo, è scappato..."
- Vte Voltri - Sesto modulo. Qui ad essere indagato per turbativa d'asta è Augusto Cosulich, responsabile in Italia della compagnia Cosco (Cina). Prima dell'assegnazione effettuata dal Comitato Portuale, il 26 novembre 2007, vi sono diverse telefonate intercettate tra Cosulich e Novi. In queste conversazioni il Presidente dell'Autorità Portuale comunica al Cosulich quali siano gli ostacoli da superare per l'assegnazione all'asse Cosco-Fs-Psa del Sesto modulo del Vte, tanto che una volta conquistata l'assegnazione Cosulich si premura di ringraziare Novi per l'aiuto dato.
Ecco de Il Secolo XIX del 8.11.2008 - formato .pdf
Leggi anche lo speciale sul Fronte del Porto - clicca qui
Per approfondimenti su chi sono Claudio Burlando e Claudio Scajola con reciproche consorterie, leggi i capitoli integrali de "Il Partito del Cemento" il libro inchiesta di Marco Preve e Ferruccio Sansa:
Il regno di Claudio Scajola
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Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
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Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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