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More...La storia attraverso inchieste ed Atti della famiglia che ha scalato il mercato savonese...
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La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
e le radici di Cosa Nostra.
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Quella realtà di Diano Marina
che vorrebbe oscurare i fatti,
oscurando noi. Tutta la storia.
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Le cementificazioni hanno un
prezzo come la mancata messa
in sicurezza del territorio
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La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
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La Fondazione CARISPEZIA (alias la Fondazione della BANCA CARISPE) è in prima fila nel sostegno del “Premio Giornalistico delle Cinque Terre” che quest'anno viene assegnato al giornalista Mediaset Paolo Del Debbio (nell'ultima edizione andò a Bruno Vespa, e venne presentata da Ilaria Cavo, ora Assessore regionale della Giunta Toti). La cornice dell'evento è Monterosso (alias uno dei Comuni delle Cinque Terre segnato recentemente per le pesanti truffe relativi ai lavori post-alluvione del 2011). E Monterosso è la patria del “patron” del “premio giornalistico”, che – non ridete – è GRILLO Luigi...
Il 15 marzo 2016, il Collegio del Tribunale di Imperia aveva pronunciato Sentenza di condanna del MARCIANO' Vincenzo cl. 77 (figlio del capo-locale MARCIANO' Giuseppe detto “Peppino”) per le minacce con aggravante mafiosa rivolte al Presidente della Casa della Legalità, Christian Abbondanza, durante una pausa dell'udienza del processo “LA SVOLTA”.
Oggi, 21 giugno 2016, sempre il Collegio del Tribunale di Imperia ha pesantemente condannato il GALLOTTA Giuseppe per le minacce con l'aggravante mafiosa rivolte al collaboratore di giustizia Francesco Oliverio, mentre questi stava deponendo, quale testimone, in udienza del processo “LA SVOLTA”...
Dopo che tuo marito per le elezioni comunali di La Spezia si rivolgeva al MAMONE Gino per conquistare il sostegno al prediletto locale, ci sono state le PRIMARIE e...
[con i capi di imputazione indicati nell'Ordinanza di Custodia Cautelare]
Finalmente un netto passo avanti su quella realtà del levante genovese, troppo a lungo rimasta coperta dalla cappa di impunità. Grazie al lavoro della Squadra Mobile di Genova e dello S.C.O., la DDA di Genova, guidata dal Proc. Michele Di Lecce (ora in pensione) ed il Pm Alberto Lari, l'inchiesta sulla “locale” di 'ndrangheta di Lavagna (fascicolo aperto nel 2013) ha portato all'esecuzione, oggi, dell'Operazione “CONTI DI LAVAGNA”.
Un lavoro complesso che è riuscito nel documentare (con intercettazioni audio e video) l'operatività del sodalizio 'ndranghetista ed anche le condotte illecite dei Pubblici Amministratori e politici. Da quanto già emerso con "MAGLIO 3" al sequestro delle armi di tre anni fa, passando per i viaggi con soldi portati in Calabria, alla "mamma", per sostenere i familiari dei detenuti, sino al "monitoraggio" del traffico illecito dei rifiuti.
Sono emersi chiari e inequivocabili i legami degli 'ndranghetisti insediati a Lavagna con la “mamma”, ovvero le 'ndrine nella terra madre, ma anche la disponibilità di armi da fuoco (anche da guerra), la capacità di intimidazione, l'egemonia nel settore dello smaltimento dei rifiuti, nonché la capacità di condizionamento della pubblica amministrazione e delle scelte elettorali attraverso la pratica del “voto di scambio”. Un passo avanti, non il colpo di grazia (come vedremo)...
Notammo e segnalammo (a chi di dovere) la “KUADRA” nel lontano 2013, quando mise piede (anche) nella gestione di bar del DLF - Dopo Lavoro Ferroviario, certamente quello di Rivarolo, in quella Valpolcevera colonizzata dalle mafie da decenni, tra negazionismo e porte spalancate in ogni settore, da quello “culturale” a quello politico, passando per quello commerciale ed imprenditoriale.
La “KUADRA” consegnava anche una bella brochure a colori con anche una precisa cartina d'Italia dove si indicavano i principali clienti, tra ASL, UNIVERSITA', BANCA D'ITALIA, BANCA MONDIALE, INAIL, CAMERE DI COMMERCIO, AGENZIA DELLE ENTRATE, ENI, ENI SERVIZI, SYNDIAL, NOVARTIS,... [vedi qui il .pdf del 2013 e qui quello attuale] e si presentava, ai suoi interlocutori, anche come la società in cui operavano amministratori della società “HETIKA” che aveva avviato un'importante collaborazione con la struttura salesiana del Centro Polisportivo Don Bosco, di Genova Sampierdarena (che ancora oggi indica “KUADRA” ed “HETIKA” quali propri sponsor.
La “KUADRA” (ovvero la “ESPERIA SPA”, come meglio vedremo) la troveremo poi ancora a Genova (con appalti pubblici o con, ad esempio, la società sportiva “VALLETTA CAMBIASO” di Albaro), così come in molteplici appalti dalle ASL, così come in commesse da parte grandi imprese private, anche in stretto raccordo con MANTUTENCOOP, nonché in relazione con la “MARCO POLO SPA” di Roma, ovvero quella Joint Venture tra AMA, ACEA ed EUR, inserita pienamente in quel “Mondo di Mezzo” di MAFIA CAPITALE.
Un “caposaldo” dell'acquisizione di commesse pubbliche appare però essere soprattutto quello del CONSIP, ovvero, come recita la presentazione online, la «società per azioni del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), che ne è l'azionista unico, ed opera secondo i suoi indirizzi strategici, lavorando al servizio esclusivo della Pubblica Amministrazione».
Ma andiamo con ordine...
Cristina Battaglia, candidata sindaco di Savona nel ballottaggio di questa tornata elettorale, ha fatto due nomi dei futuri assessori, un uomo ed una donna. Per cavalleria abbiamo guardato alla componente “rosa”, Mariella Maffini, a cui, precisamente, andrebbe l'incarico di “assessore alla qualità della vita (ciclo dei rifiuti, ciclo dell’acqua, benessere degli animali, verde pubblico, qualità dell’ambiente, protezione civile e legalità)”. Dal curriculum, pubblicato sul sito ufficiale della Battaglia, si apprende che nel “Nel mese di aprile 2011 viene insignita della attestazione di pubblica benemerenza per il lavoro svolto in merito all’emergenza rifiuti in Campania e Sisma Abruzzo”. Infatti, si legge sempre nel curriculum, che “Dal mese di novembre 2006 al 31 dicembre 2010 collabora con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della protezione civile per l’emergenza rifiuti in Campania e il sisma Abruzzo quale, Responsabile Unità Operativa per la chiusura dell’emergenza rifiuti in Campania – Raccolta Differenziata”...
Ringraziamo Ferruccio Sansa e Marco Preve per aver indicato la questione e posto questa domanda: «'Ndrangheta e purezza del M5S: perché non parlarne?»
Ancora nel marzo scorso la portavoce regionale del M5S, Alice Salvatore, ha rifiutato il confronto, scrivendo sulla mia bacheca: «non volermene, ma al momento non ti considero un interlocutore con cui valga la pena confrontarsi».
Dopo i casi che già si erano documentati sull'imperiese e nel ponente savonese, vi è stato quindi, oltre alla questione VENTIMIGLIA, un nuovo eclatante caso, quello di DIANO MARINA (su cui il M5S era, tra l'altro, ben informato visto ne ha discusso anche la Commissione Parlamentare Antimafia).
Quando si è sollevata anche questa situazione (prima delle elezioni) non vi è stata nessuna risposta ufficiale, ma solo insulti di alcuni esponenti pentastellati.
Si è assistito anche ad un "assoluta" acquiescenza interna, in cui nessuno ha osato sollevare la questione da dentro il M5S, forse per timore di subire la stessa sorte (l'espulsione dal M5S) di chi aveva osato chiedere di affrontare il caso MAFODDA.
Ora Marco Preve e Ferruccio Sansa affrontano la questione sul blog "liguritutti.it", con il testo che riporto in coda...
Ancora una volta il M5S sapeva (la questione Diano Marina, ad esempio, è emersa recentemente anche in Commissione Parlamentare Antimafia)... Perché ha taciuto? Perché ha tirato dritto?
In alcune immagini il quadro della situazione.
La sintesi dei casi liguri:
Sull'ultimo caso, quello di Diano Marina...
Questo cartello, il cartello che campeggia in ogni momento della "protesta" contro l'accoglienza ai profughi, a VENTIMIGLIA, recita «VENTIMIGLIA LIBERA!!! PRIGIONIERI A CASA NOSTRA!! BASTA». Ed allora non si può che ribadire:
"VENTIMIGLIA - Una comunità in larga parte china alla 'ndrangheta, serva ossequiosa del volere del PALAMARA Antonio, come del MARCIANO' Giuseppe (e prima ancora del MORABITO Ernesto), intrisa della cultura omertosa che ha protetto lo stupro perpetuato in lunghi decenni (a territorio, economia e cosa pubblica) da quei vermi che camminano su due gambe (alias gli 'ndranghetisti), è sempre pronta e determinata nello scendere in piazza contro lo Stato, le Istituzioni ed il Diritto... Recentemente questo pezzo di comunità l'abbiamo visto con i "forconi", ove trovavamo in prima linea gli esponenti di famiglie di 'ndrangheta, abbiamo sentito, pochi mesi fa, ampia parte di questo pezzo di comunità scagliarsi contro le inchieste antimafia colpevoli, a loro dire, di aver causato un "danno" alla città. Oggi, questo stesso pezzo di comunità ritorna in piazza per insultare le Istituzioni e scagliarsi contro l'accoglienza doverosa ai migranti. Questo pezzo di comunità, purtroppo ampio, non prova la minima vergogna!"...
AGGIORNAMENTO IN CODA
[CON IL CAPITOLO SU DIANO MARINA DELLA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTRE ANTIMAFIA ED ALTRI DOCUMENTI]
Diano Marina, la cittadina di 6 'ndrine per 6.000 abitanti, non vuole voltare pagina. Anzi, qui lo scenario è sempre più pesante. Come “Casa della Legalità – Onlus” lo abbiamo documentato alla virgola anni addietro [vedi qui il dossier “DIANO MARINA - LA COLONIA” in formato .pdf] ed avevamo trovato la conferma di quanto scritto da due bazzecole: la relazione della Questura di Imperia (questore Zazzaro) che, confermando lo scenario denunciato nella nostra istanza alla Prefettura, ha portato l'allora Prefetto di Imperia, Fiamma Spena, ad inviare la Commissione d'Accesso anche in quel Comune dell'imperiese...
La Casa della Legalità - Onlus è pronta a procedere con il ricorso per revocazione dell'assurda Sentenza del Consiglio di Stato con cui è stato annullato lo scioglimento dell'Amministrazione comunale di Ventimiglia Scullino-Prestileo.
Esistono i presupposti per procedere con la revocazione della Sentenza del Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso dell'ex sindaco di Ventimiglia, Gaetano Scullino, con motivazioni che evidenziano errori, il ribaltamento della giurisprudenza consolidata dello stesso Consiglio di Stato, oltre che un assoluta svista sulle risultanze (documentali) univoche, molteplici e concordanti emerse dall'indagine amministrativa della Prefettura e della Commissione di Accesso alla base del provvedimento di scioglimento e commissariamento.
La Casa della Legalità – Onlus, chiamata in causa nel ricorso e soprattutto nella Sentenza, è soggetto legittimato a ricorrere e dopo consultazioni e valutazioni con esperti del Diritto Amministrativo è ora pronta per procedere concretamente...
La Casa della Legalità – Onlus ha promosso una segnalazione urgente all'Autorità Giudiziaria competente in merito a nuovi elementi documentali che fanno trasparire un possibile tentativo di eliminazione del collaboratore di giustizia Francesco Oliverio.
L'ex capo-locale della 'ndrangheta di Belvedere Spinello, divenuto collaboratore di giustizia nel 2012, ha fornito - con le sue dichiarazioni e testimonianze davanti a molteplici Direzioni Distrettuali Antimafia e Tribunali – un contributo di assoluta rilevanza per molteplici inchieste (oltre a quelle sui traffici illeciti come stupefacenti ed armi, sulle attività di riciclaggio, di infiltrazioni nei lavori pubblici come, ad esempio, l'Expo di Milano, l'Alta Velocità, il post-terremoto in Abruzzo, nonché nelle commesse di Anas)...
Imperia – Questa mattina, dopo circa un ora di camera di consiglio, il Collegio del Tribunale di Imperia ha condannato il MARCIANO' Vincenzo cl. 77 (figlio del capo-locale della 'ndrangheta di Ventimiglia, Giuseppe detto "Peppino") per le minacce aggravate dal metodo mafioso,pronunciate durante una pausa del processo la “LA SVOLTA”, il 30 gennaio 2014, ai danni di Christian Abbondanza, della Casa della Legalità – Onlus...
IN CODA RASSEGNA SULLA CONFERENZA STAMPA E LE SLIDES PROIETTATE
«Da “la svolta” all'annientamento – schiacciare 'ndranghetisti e zona grigia» è il titolo della conferenza stampa pubblica che la Casa della Legalità – Onlus terrà mercoledì 9 MARZO 2016, alle ore 11, presso la Sala Conferenze della Civica Biblioteca Aprosiana di Via Cavour 61 a Ventimiglia (IM).
Si affronterà la realtà del contesto di Ventimiglia e del ponente ligure, roccaforte dell'organizzazione 'ndranghetista con a capo i PALAMARA Antonio ed i MARCIANO', anche alla luce delle Sentenze “LA SVOLTA” e del Consiglio di Stato.
La recente Relazione annuale della Procura Nazionale Antimafia, del febbraio 2016 [leggi qui il testo integrale], tra l'altro, in merito, scrive: «In tale direzione va sottolineata l’importanza – in quanto per la prima volta riconosciuta processualmente la presenza della ndrangheta in questa regione - della sentenza emessa il 7 ottobre 2014, nel procedimento denominato“la svolta”, dal Tribunale di Imperia, con il quale sono stati condannati 27, tra capi ed affiliati, di un sodalizio operante nei comuni di Ventimiglia, Bordighera e Diano Marina, in grado di condizionare l'operato di amministratori locali e di incidere sulle attività imprenditoriali, segnatamente svolte da quelle piccole e medie imprese che costituiscono il tessuto economico prevalente dell’intera area del ponente ligure»...
Torniamo, come annunciato, sul GRANDE "luntrune" ARACRI Nicolino [al centro della foto di famiglia in occasione di un matrimonio] ed il suo sodalizio 'ndranghetista. Il suddetto ci offre uno dei più precisi esempi di quanto non vi sia freno alla sete di potere che caratterezza la 'ndrangheta. Ordinare omicidi come se si ordinasse il caffè al bar. Il "Crimine" nel crotonese (che vuol dire anche parte della provincia di Catanzaro e Cosenza) faceva capo ai cirotani, con il "Crimine di Cirò"? Si eliminano, punto e basta. La nuova "capitale" della "Provincia" si sposta a Cutro. Gli ARENA non si allineano agli amici suoi, come i NICOSCIA? Si progetta di ammazzare chi si mette di traverso. Così per i DRAGONE. La spregiudicatezza (e scia di sangue) del GRANDE "luntrune" è stata fermata solo dagli arresti. E se la 'ndrangheta è una sola, una struttura unitaria, la famiglia del GRANDE "luntrune" ARACRI è una sola cosa con la 'ndrangheta. Così come le altre famiglie del crotonese. Ogni parentela è un'alleanza di 'ndrangheta. Un'alleanza funzionale a rafforzare il "potere" del sodalizio. Anche i semplici fidanzamenti sono funzionali a questo obiettivo. Rafforzare il potere del sodalizio 'ndranghetista è l'unico criterio di scelta che condiziona anche i legami "affettivi". Il GRANDE "luntrune" ARACRI Nicolino si credeva intoccabile, e come vedremo parlava e parlava a ruota libera, certo che a lui non lo si intercettava. Rassicurava i convenuti, come i BARBARO di Platì o il MAZZAGATTI, che sipoteva parlare tranquilli, perché con lui non si rischiava di essere intercettati. Ed invece lo Stato c'era e lui, con i suoi sodali, c'è rimasto nella rete dell'indagine. Lui pensava di poter costruire un impero, mimetizzarlo, nasconderlo e gestirlo secondo il suo volere e gradimento, ma invece alla fine tutto è emerso, dai suoi affari in Calabria all'Emilia-Romagna e su, ancora più a Nord, così come all'estero. Ed allora sorge spontanea una domanda: ma è proprio lui, il GRANDE "luntrune", la vera "mente" del potere 'ndranghetista con capitale nel crotonese, oppure lui era utile per scalzare dalla "regia" i cirotani, restando però lui stesso un "sacrificabile" nell'interesse di tutelare quall'anello di congiunzione tra 'ndrangheta e potere massonico (con la Loggia di Vibo Valentina) e quindi con pezzi insospettabili all'interno delle Istituzioni de
llo Stato? Cercheremo di porre le basi di questa risposta in queste tre puntate, così da contribuire ad una comprensione delle dinamiche, partendo dall'inchiesta "KITERION 1" e "KITERION 2" ed andando oltre, con la terza puntata, su un contesto ben definito ma ancora lontano dai riflettori e che invece è tassello essenziale per inquadrare pienamente il potere 'ndranghetista con epicentro nel crotonese...
Di recente, a seguito della Sentenza in abbreviato per l'inchiesta "SAN MICHELE", siamo tornati sulla 'ndrangheta del Crotone, passando da Piemonte e Liguria, parlando del “locale” di San Mauro Marchesato e della 'ndrina distaccata operante nel nord ovest, guardando oltre alla pura dimensione giudiziaria e puntando lo sguardo anche sul contesto anche delle loro reti di “relazioni”, ad esempio tra gli esponenti della famiglia GRECO-DONATO e uomini di primo piano della politica nel ponente ligure (vedesi il caso della grande confidenza con il noto politico, vicinissimo a SCAJOLA Claudio, FERA Antonio) [vedi qui], ora andiamo avanti...
"Panorama" è arrivato alla 3° puntata dell’inchiesta sull’Antimafia e LIBERA dal titolo «Se l'Antimafia si trasforma in trust economico» (vedi qui) [qui invece la 1° puntata con l’intervista al pm della DDA di Napoli Catello Maresca «L'Antimafia a volte sembra mafia» e qui la 2° puntata con l’intervista a Raffaele Cantone «Cantone: "C'è chi usa l'antimafia, smascheriamolo"»].
E’ il momento, ora, di fare alcuni ulteriori esempi oltre quelli citati. Esempi concreti che servono più di ogni disquisizione, anche perché non si è qui per fare letteratura, nel chiarire il contesto di cui si sta trattando...
Tralasciamo qui ogni dettaglio sulla questione FERA, che è agli atti. Tralasciamo qui anche ogni dettaglio sui carteggi e-mail relativi alla vicenda FREE-SUN ed altro, che è agli atti. Su un punto non possiamo però esimerci dall'intervenire. E' quanto sostenuto dalla Difesa di SCAJOLA Claudio durante il dibattimento del processo di Reggio Calabria.
La Difesa di SCAJOLA sostiene che il finanziamento al progetto promosso in primis dalla “FERA SRL” sia frutto dell'attività del Ministero guidato da Bersani, con il Governo Prodi.
Le date ufficiali smentiscono alla radice questa “visione” fornita dai legali dell'ex Ministro oggi imputato per favoreggiamento della latitanza del MATACENA Amedeo (condannato in via definitiva per concorso esterno, visti i suoi rapporti consolidati con la cosca 'ndranghetista dei ROSMINI), oltre che per aver operato nell'agevolare le attività economiche (occulte, al fine di eludere provvedimenti di sequestro) dei coniugi MATACENA-RIZZO.
A smentire la Difesa di SCAJOLA bastano alcuni semplici dati (documentali)...
Facciamo il punto tra l'inchiesta “SAN MICHELE” e le reti di relazioni in Liguria delle note famiglie 'ndranghetiste dei GRECO e DONATO facenti capo al “casato” del GRANDE “luntrune” ARACRI Nicolino, ovvero il boss 'ndranghetista legato a doppia mandata alla Massoneria (di cui abbiamo già abbondantemente documentato – vedi qui e qui). Partiamo dal processo a rito abbreviato conclusosi a Torino per gli esponenti della 'ndrina crotonese distaccata attivata nel capoluogo piemontese, ripercorriamo alcuni elementi dell'inchiesta e quindi arriviamo ad affari e relazioni in Liguria...
OPERAZIONE
GAMBLING
DDA Reggio Calabria
Il testo integrale
dell'O.C.C.
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OPERAZIONE
"TRIANGOLO"
Dda Torino
(Forestale-Noe)
Alla fine, l'inchiesta
seguita alle denunce
della Casa della Legalità
(2011) alla DDA di Torino
si è arrivati al giro di boa.
Il testo integrale
dell'O.C.C.
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DOSSIER SU
"SARZANA.
Tra sinistra,
'ndrangheta,
speculazioni
(e l'omicidio
in famiglia)"
edizione aggiornata
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"SLOT & VLT
le inchieste,
la storia,
i nomi e cognomi"
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"DIANO MARINA
LA COLONIA"
QUELLA STORIA
CHE QUALCUNO
VUOLE
NASCONDERE
RICOSTRUITA
ATTRAVERSO
ATTI E DOCUMENTI
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"TIRRENO POWER ED
I SUOI COMPLICI"
nel disastro doloso
(ambientale e
sanitario)
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SIAMO DI NUOVO
OPERATIVI ONLINE
(IN ESILIO DIGITALE)
Dal 29 dicembre si è
lavorato sodo per
salvare i dati e portare il
sito in sicurezza all'estero.
Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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DOSSIER SU
"PEDOFILIA
E OMERTA'
Savona,
chi sapeva ed
ed taciuto su don
Nello Giraudo?"
con documenti
dell'inchiesta su
don Nello Giraudo
e documenti interni
della Chiesa
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