Jack Rocco MAZREKU sotto processo, un po' di storia, fatti e alcune domande a CUSUMANO

Jack Rocco MAZREKU sotto processo, un po' di storia, fatti e alcune domande a CUSUMANO

Martedì 06 Dicembre 2011 04:16 Ufficio di Presidenza
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Jack Rocco MAZREKU sotto processo, un po' di storia, fatti e alcune domande a CUSUMANO


INCHIESTA DEDICATA ALLA MEMORIA DI ILARIA ALPI, MIRAN HROVATIN, NATALE DE GRAZIA

Jack Rocco MAZREKU era in Somalia nei giorni in cui, il 20 marzo 1994, a Mogadiscio, Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, vennero assassinati perché "responsabili" dell'inchiesta sui traffici di rifiuti tossici ed armi che dall'Italia raggiungevano l'Africa. Era anche dove si consumò il mistero del JOLLY ROSSO dei MESSINA. C'era, legato all'ingegner Giorgio COMERIO che in casa, a Garlasco, aveva il certificato di morte originale di Ilaria Alpi ed un agenda del 1987 con annotato, nella data di affondamento del RIGEL, "lost ship" ovvero "nave perduta".

MAZREKU era legato alla "OCEANIC DISPOSAL MANAGEMENT INC. HOLDING S.A." (poi diventerà il legale rappresentante della GEORADAR) che promuoveva il progetto del COMERIO dei cosiddetti "PENETRATOR", siluri caricati di scorie nucleari e rifiuti tossici da sparare sui fondali marini... E' quel progetto di cui abbiamo già parlato pubblicando il video della cassetta vhs che venne sequestrata a casa del COMERIO [e di cui si è tornata ad occupare anche un'inchiesta di Exit - ). Era il progetto per cui elaborata la "modifica" del JOLLY ROSSO per renderlo una vera e propria "piattaforma di lancio"... La nave dei MESSINA (che di navi a perdere e di rotte pericolose non se ne fanno mancare), quel 14 dicembre del 1990 "spiaggiò" davanti ad Amantea, e portava rifiuti tossici che mai vennero trovati (spariti nel nulla, o meglio scaricati, trasportati ed interrati, velocemente, con l'aiuto della 'ndrangheta, da qualche parte a "seminare" tumori). Su quella nave vi erano i progetti già elaborati, le planimetrie per la "trasformazione" della nave MESSINA nel prototipo per seppellire sotto il fondale marino le scorie nucleari e rifiuti tossici, perché - sostenevano gli ideatori del gruppo - le norme internazionali proibivano di abbandonare rifiuti "sul" fondale marino, mica "sotto" il fondale.
Anche lì, chi, come il Comandante Natale De Grazia, osava indagare ed avvicinarsi ad una soluzione nascosta nel crocevia degli affari e traffici illeciti, che dalla Calabria sale in Liguria, ed in questo caso, arrivava tra le colline ed il golfo di La Spezia, morì, assassinato senza colpevoli, proprio come senza colpevoli sono gli omicidi di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.

La storia delle navi a perdere è una storia che si intreccia con le cosche della 'ndrangheta che, come sempre nella loro storia, annusavano il business che potevano accaparrarsi offrendo i propri "servizi" a faccendieri senza scrupoli, industrie e governi. E la storia di COMERIO con la OCEAN è la storia di rapporti indicibili e di accordi con Governi. Accordi che gli hanno garantito anche l'assoluta, di fatto, impunità. Secondo le indagini condotte dai Carabinieri, quello dei PENETRATOR ideati da COMERIO non era solo un progetto, ma una realtà concreta di missili lanciati in mare, che coinvolgeva 45 Stati, tra cui Iraq, Egitto, ex Jugoslavia, America Centrale, Sudan, Kenya, Sierra Leone... E la storia di JACK ROCCO MAZREKU è una storia si intreccia con quella di COMERIO e con rapporti indicibili che pare nessuno voglia indagare sino in fondo, mentre ha conquistato, grazie a gravi omissioni e irregolarità istituzionali, il controllo del più grande porto turistico del Mediterraneo (che come tutti i porti turistici, dopo la riforma del fu Ministro Claudio BURLANDO, si "auto controllano", avendo la società stessa con la concessione di gestione il compito di tenere il registro).

Oggi 6 dicembre 2011 inizia per JACK ROCCO MARZEKU un processo, di cui nessuno parla. Da Milano lo hanno trasferito a Lucca. E con questo lavoro cerchiamo, in modo molto semplice, di raccontare, come nessuno mai ha fatto la storia di MAZREKU, stando, come nostra abitudine, sui documenti ufficiali che possiamo produrre...



JACK ROCCO MAZREKU è nato a Durazzo, in Albania, il 25/7/1932.

Il 20.2.1948 viene condannato dal Tribunale di Reggio Emilia ad una multa di 2.500 lire per contrabbando di tabacco. La pena è sospesa.

Il 20.12.1967 viene assolto a Milano per insufficienza di prove in un procedimento per truffa; non doversi procedere per amnistia per il reato di esercizio abusivo della professione e infrazione agli artt. 168 e 194 T.U. Leggi Sanitarie.

Il 27.1.1968 La Pretura di Cagliari lo condanna a 1 anno di reclusione e 180.000 lire di multa per truffa. Pena condonata.

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Era stato arrestato per il reato 341 C.P. a Milano (Proc. 7858/67 R.G. Del 27.7.1967) e poi, dopo alcuni giorni, scarcerato per "libertà provvisoria" per ordinanza della Pretura, il 27.7.1967.

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Da una comunicazione della Questura di Milano alla Prefettura, datato 29 febbraio 1968, relativo al figlio del Jack Rocco MAZREKU, ovvero a Jack MAZREKU (nato Pittsburg nel 1964) si apprende che il MAZREKU non espletava alcuna attività lavorativa era autorizzato al soggiorno in Italia sino al 13 giugno 1968, unico introito economico appariva essere, quindi, quello derivante dal lavoro della moglie del Jack Rocco MAZREKU, ovvero Ester COMINCINI, che gestiva un bar-ristorante in via Palestro a Milano.

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Nel 1970 il MAZREKU - scrive la Guardia di Finanza - era interessato nella gestione di centri estetici (trapianti di capelli) con varie sedi nella Confederazione elvetica (Lugano, Zurigo e Berna).

Nel 1996 il MAZREKU diventa legale rappresentante della società lussemburghese (come abbiamo già ricordato) GEORADAR (già OCEANIC DISPOSAL MANAGEMENT INC. HOLDING S.A.).

Poi lo ritroviamo, come già scrivemmo a Lavagna con una società la PORTO DI LAVAGNA SPA che ha un capitale di oltre 5 milioni di euro, oltre che in altre società che già pubblicammo [vedi qui].

Ma prima di arrivare alla "gestione" del più grande porto turistico del Mediterraneo, in quella cittadina da sempre tra le più oscure e importanti sedi di "locale" 'ndranghetista, vediamo alcuni altri dati sul MAZREKU.

Partiamo da un rapporto del Gruppo Repressioni Frodi della Guardia di Finanza della Liguria. E' datato 27 novembre 2002, dal quale risulta che il kossovaro-albanese MAZREKU avesse (in allora) la cittadinanza "STATUNITENSE". Nel rapporto si legge:

"In particolare hanno colpito le ingenti capacità finanziarie evidenziate nonché la sorprendente facilità dimostrata nel reperire velocemente ingenti finanziamenti.

Le predette disponibilità economiche non trovano alcun riscontro nella capacità contributiva espressa dal soggetto in quanto il MAZREKU non risulta aver presentato alcuna dichiarazione dei redditi a far data dall'annualità 1994.

Detta situazione, seppur anomala, non è sufficiente a definire il MAZREKU un evasore fiscale in quanto lo stesso potrebbe aver investito i propri capitali, di cui non si può allo stato attuale conoscere la provenienza, in strumenti di investimento tassati alla fonte e pertanto non imponibili.

Il MAZREKU è stato oggetto di un approfondimento informativo volto ad accertare la reale provenienza dei fondi utilizzati per costituzione della SPA "PORTO DI LAVAGNA".
Nel 1970 il MAZREKU - scrive la Guardia di Finanza - era interessato nella gestione di centri estetici (trapianti di capelli) con varie sedi nella Confederazione elvetica (Lugano, Zurigo e Berna), nel 1996 il MAZREKU diventa legale rappresentante della società lussemburghese (come abbiamo già ricordato) GEORADAR (già OCEANIC DISPOSAL MANAGEMENT INC. HOLDING S.A.) denunciata dall'associazione Greenpeace perché utilizzata da organizzazioni mafiose internazionali nel commercio di rifiuti tossici e radioattivi e nello smaltimento degli stessi nelle profondità marine.

Il MAZREKU sarebbe in stretto contatto con numerosi imprenditori albanesi coinvolti in attività criminali (traffico di stupefacenti, armi, immigrazione clandestina) i cui proventi sarebbero poi reinvestiti in attività commerciali lecite (centri turistici, alberghi, ristoranti), riferibili sia alla criminalità comune, sia a frange dell'estremismo islamico.

Con specifico riferimento al PORTO DI LAVAGNA, gli interessi economico-finanziari del MAZREKU potrebbero essere finalizzati non solo al riciclaggio di denaro, ma anche alla creazione di una struttura portuale più ampia ed articolata idonea a favorire traffici illeciti, ora più difficilmente realizzabili presso porti italiani di rilevanza primaria nel mare adriatico (Ancona, Bari, Brindisi) strettamente controllati dalle Forze di Polizia.

La gestione dello scalo portuale levantino permetterebbe il riciclaggio di capitali di provenienza illecita, attraverso il noleggio plurimo e fittizio di posti barca già effettivamente locati ed occupati da persone ignare; le operazioni di pagamento sarebbero effettuate, con la causale del citato noleggio fittizio, da parte di più soggetti compiacenti/coinvolti, utilizzanti carte di credito riferibili a conti bancari diversi e riconducibili all'organizzazione del MAZREKU."

[ ]

Davanti a questo quadro non solo allarmante per il contenuto del Rapporto della Finanza sulla base delle risultanze investigative, ma fortemente inquietante, visto il personaggio in questione, il COMUNE DI LAVAGNA ha sistematicamente omesso di annullare una concessione che già - per altre ragioni che poi vedremo - risulta illegittima, e persino di richiedere un "informativa antimafia" alla Prefettura, accontentandosi della semplice visura camera.

Prima di vedere questo ultimo punto sulla "concessione", occorre fare il punto sulle ultime inchieste in cui è coinvolto il MAZREKU, che ancora una volta conferma la "debolezza" della magistratura ligure.

Nel 2002 vi è una denuncia della Guardia di Finanza di Genova per violazioni agli artt. 640 Codice Penale e 4 D.Lgs 74/2000. La Procura della Repubblica di Chiavari, in data 13.10.2008 archivia.

Nel 2004 la denuncia del Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Genova, per violazioni all'art. 51 comma 3 D.LGS. 22/1997, al Tribunale di Chiavari, in data 28.04.2008 si conclude con l'assoluzione.

Da Milano invece, dove ha sia la sua sede legale la PORTO DI LAVAGNA SPA sia la dimora abituale il MAZREKU, non gli va così bene.

Si tratta del Procedimento n. 40562/05 RG N.R. - N.2767/06 RG GIP d.ssa CURAMI.

Si legge nel DECRETO CHE DISPONE IL GIUDIZIO:

"Il Giudice Dr.ssa Micaela Curami,
all'esito dell'udienza preliminare nei confronti di:

MAZREKU ROCCO JACK, nato a Durazzo (Albania) il 25.7.1932...

BONGIORNO GALLEGRA ANTONINO, nato a Roma il 20.04.1944...

IMPUTATI

MAZREKU ROCCO JACK:

dei delitti di cui:

A) all'art. 216, comma 2 e 295 comma 3 del T.U.L.D. "CONTRABBANDO" perché, celandosi dietro la società estera ILIKI YAHCTING LTD avente sede in Tortola, International Trust Bullding, Road Town, British Virgin Island, illecitamente importava nel territorio doganale della Comunità l'imbarcazione denominata ILIKI VIII - nei confronti della quale MAZREKU risulta essere l'effettivo proprietario, mentre la società off-shore ILIKI YACHTING LIMITED è di fatto una mera società di comodo appositamente "interposta", quale strumento funzionale a consentire allo stesso MAZREKU di ingannare il fisco - conseguendo un illecito guadagno derivante dal mancato pagamento dei diritti doganali e dell'IVA all'importazione (imposta pari a 4.000.000 di euro a fronte del pagamento del corrispettivo per la costruzione di ILIKI VIII pari a 20.000.000 di euro);

B) all'art. 12 quinquies, comma 1, del D.L. 306/92 (conv. con modif. in L. 7 agosto 1992 n. 356) "TRASFERIMENTO FRAUDOLENTO DI VALORI" perché, con l'intento di eludere le disposizioni di legge in materia di contrabbando, interponendo fittiziamente la società estera ILIKI YACHTING LTD avente sede in Tortola, International Trust Bullding, Road Town, British Virgin Island, si è reso responsabile, conseguendone un illecito guadagno, del mancato pagamento dei diritti doganali e dell'IVA all'importazione (imposta pari a 4.000.000 di euro a fronte del pagamento del corrispettivo per la costruzione di ILIKI VIII pari a 20.000.000 di euro);

Reati commessi in Milano e altrove dal 2003 ad oggi.

C) del reato di cui all'art. 5 D.Lgs 10 marzo 2000 n. 74 e 81 cpv C.P. per avere, in esecuzione del medesimo disegno criminoso per i periodi d'imposta relativi agli anni 2000, 2001, 2002, 2003, 2004, 2005, 2006, anche attraverso l'interposizione di soggetti fittiziamente residenti all'estero, nella sua qualità di persona avente la sede principale dei propri affari ed interessi, nonché la propria dimora abituale in Italia e quindi "fisicamente residente in Italia" ai sensi dell'art. 2 D.P.R. n. 917/1986 (in ragione del fatto che, ai fini delle II.DD. si considerano "fisicamente" residente in Italia le persone che, per la maggiori parte del periodo d'imposta sono iscritte nelle anagrafi della popolazione residente o hanno nel territorio dello Stato il domicilio o la residenza ai sensi del C.C.), omesso di presentare le dichiarazioni annuali relative alle II.DD. e I.V.A. Per gli anni d'imposta dal 2000 al 2006, nonostante l'imposta evasa fosse superiore, per ciascun periodo d'imposta, alla sogli stabilita della Legge di euro 77.468,53. In particolare:
- per l'anno d'imposta 2000 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 19.138.286,69, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 8.415.952,43;
- per l'anno d'imposta 2001 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 13.023.972,62, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 5.792.081,90;
- per l'anno d'imposta 2002 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 9.377.360,83, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 4.171.365,55;
- per l'anno d'imposta 2003 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 10.008.120,02, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 4.451.736,90;
- per l'anno d'imposta 2004 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 9.942.967,95, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 4.422.780,42;
- per l'anno d'imposta 2005 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad euro 12.350.973,91, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 5.748.643,68
- per l'anno d'imposta 2006 l'imposta evasa ai fini delle II.DD. è risultata essere pari ad 9.548.710,76, mentre quella relativa all'IVA è risultata essere pari ad euro 4.445.265,47;

Reati commessi in Milano dal 31.06.2001 al 31.10.2007.

BONGIORNO GALLERGA Antonino

del delitto p.p. Dell'art. 378 c.p. per aver aiutato MAZREKU Rocco Jack, indagato per i reati di cui al capo a) b) e c) ad eludere le investigazioni dell'Autorità (Guardia di Finanza ed Autorità Giudiziaria), suggerendogli di inviare via fax presso il proprio studio legale una lettera proveniente dall'Inghilterra o dalle Isole del canale, su carta intestata della ILIKY YACHTING LIMITED con sede in Tortola, in modo tale da fornire supporto documentale dell'esistenza dei propri interessi come centro principale una città estera sita in Inghilterra o nelle Isole del canale, mentre MAZREKU aveva il proprio centro di interesse in Milano; di modo che, se egli fosse riuscito nell'intento, le investigazioni dell'Autorità Giudiziaria sarebbero state eluse in quanto sarebbe venuto meno l'elemento costitutivo di cui ai capi a) b) e c) cioè l'esistenza della residenza fiscale di MAZREKU in Italia.

Reato commesso in Milano il 23.11.2006

Persona offesa:
Ministero delle Finanze c/o Avvocatura dello Stato

(omissis)

P.Q.M.
Visti gli articoli 429 c.p.p., 132 e 133 D.Lv. 271/89

DISPONE
il rinvio a giudizio

(omissis)

Milano 5 novembre 2008"

[]

Tutto ciò crediamo non abbia bisogno di alcun commento, se non di un dato complessivo in merito all'evasione dell'imposta contestati che arriva alla modica somma di 83.390.392,78 euro complessivi di evasione d'imposta ed a 37.447.826,35 euro di evasione IVA.

Ma se la prima udienza era fissata per il 15 gennaio 2009 a Milano, il dibattimento inizierà a LUCCA solo oggi, 6 dicembre 2011. Un ritardo che ci pare eccessivo, così come non si comprende - scusateci - come possa essere stata definita come sede competente quella del Tribunale di Lucca.

Ma andiamo avanti. A Milano risulta un ulteriore fascicolo processuale dal novembre 2008 per violazioni all'art. 5 D.LGS 74/2000 (omessa dichiarazione redditi) a seguito di controllo fiscale operato dalla Guardia di Finanza di Milano che si è chiuso con una contestazione per l'evasione di ingentissime somme (altri milioni di euro, per intenderci). Ai fini fiscali, a seguito di tale controllo operato dalla Guardia di Finanza, risulterebbe aperta una posizione nei confronti del MAZREKU presso l'Agenzia delle Entrate - Ufficio di Milano 3.

Per quanto concerne la società PORTO DI LAVAGNA SPA in data 21 marzo 2007 è stato chiuso in forma definitiva un contenzioso, a Milano ove ha sede legale la società, tra il fisco e la stessa società con una contestazione per l'evasione di tributi per le annualità che vanno dal 2001 al 2005 quantificata in circa 486.000 euro [Atto nr. 1022798-T9D].

A quanto ci risulta, nel dicembre 2008, la Prefettura di Milano (quella che la mafia non la vedeva) ha richiesto alle Forze dell'Ordine un'Informativa ai sensi dell'art. 10 DPR 252/98 sul MAZREKU , ma non si sa che fine abbia fatto la procedura.


Visto questo quadretto, crediamo esaustivo, sul MAZREKU, passiamo un attimo (a breve pubblicheremo un ulteriore apposito approfondimento), alla questione PORTO DI LAVAGNA SPA.

In data 24 novembre 2000 la CAPITANERIA DI PORTO di Genova da in concessione alla PORTO DI LAVAGNA SPA il Porto Turistico di Lavagna. A firmare per la PORTO DI LAVAGNA SPA è il MAZREKU Jack Rocco, in qualità di Amministratore Delegato. In allora risultava residente a Monaco (7 Boulevard du Jardin Exotique).

Tale concessione - a cui non sono allegate Informative di alcun genere in merito ad eventuali verifiche effettuate dalla CAPITANERIA DI PORTO - è stata ANNULLATA con Sentenza della Corte Costituzionale n. 511 del 4 dicembre 2002, che affermava che la competenza per la concessione in gestione del porto turistico di Lavagna spetta non al Ministero dei Trasporti e della Navigazione ma alla Regione Liguria.

Come se nulla fosse il COMUNE DI LAVAGNA, che non ha mai richiesto Informativa Antimafia sulla PORTO DI LAVAGNA SPA, ovvero sui suoi soci ed amministratori, durante l'Amministrazione del Sindaco On. Gabriella MONDELLO, ed a firma del Dirigente dell'Ufficio Demanio Marittimo, Ing. Domenico PODESTA', il 7 agosto 2003 procede ad alla concessione della gestione del Porto di Lavagna alla PORTO DI LAVAGNA SPA. (Non si pensi che le amministrazioni di centrosinistra, come qualla di VACCAREZZA, abbiano mai chiesto Informative o fatto valere norme e leggi, assolutamente no... piena continuità con le passate amministrazioni di altro colore... E poi non dimentichiamo che nel Consiglio Comunale di Lavagna siede, come consigliere, anche tal Santo NUCERA che, stando agli Atti dell'Antimafia, risulta essere "AFFILLIATO" alla 'NDRANGHETA, come abbiamo ricordato davanti ad assordante sienzio)

Al provvedimento così come alla delibera di Giunta in questa richiamata non sono menzionate ed allegate verifiche in merito alla società, ai soci ed amministratori. Non esiste informativa antimafia.

Per ora ci fermiamo qui... il resto lo vedremo, come detto, in un'altra puntata. Ora, per dovere di completezza indichiamo (oltre a quanto già anni fa pubblica qui) chi sono gli amministratori della PORTO DI LAVAGNA SPA.

Presidente del Consiglio di Amministrazione
ANTONINO CUSUMANO
(nato a Cinisi - PA )

Amministratore Delegato
Vice Presidente del Consiglio di Amministrazione
MAZREKU ROCCO JACK

Consigliere
MAZREKU JACK MATTEW (figlio di Rocco)

Antonino CUSUMANO, se la memoria non ci inganna (ma lo preghiamo di correggerci se sbagliamo), è l'ex Procuratore Capo di Monza che lasciò la magistratura per diventare, in quota AN, assessore al COMUNE DI MONZA. In tale veste di pubblico amministratore, a quanto ricordiamo, si oppose strenuamente all'intitolazione di una via, a Monza, a Peppino Impastato, suo conterraneo, proprio di Cinisi, simbolo della lotta alla mafia, ucciso barbaramente dagli uomini di Cosa Nostra per volontà di Tano BADALAMENTI.
Detto questo, sempre se la memoria non ci inganna, aveva già, in un certo senso, con il fratello Salvatore CUSUMANO, un legame con la Liguria, perché questi gestiva i distributori di carburante per le navi nel Porto di Genova.

Vi è poi una domanda che è doveroso fare ed a cui chiediamo al CUSUMANO Antonino di dare risposta (mentre ci stiamo impegnando già per trovare una risposta ufficiale in caso non giunga quella dell'ex magistrato). Visto che in diversi ci hanno indicato una parentela, di cui però non abbiamo al momento alcuna conferma, con Tano BALDALEMETI: lui è effettivamente il nipote di Tano "seduto" BADALMENTI?

E c'è anche un'altra domanda: come ci si sente, da ex magistrato e pubblico amministratore, ad essere tra gli amministratori di una società di Jack Rocco MAZREKU?