Nella memoria si è aperta una falla
I misteri del naufragio? I rifiuti tossici? L'inchiesta della Procura? Ecco come si difende l'armatore della Rosso. Fra contraddizioni e tanti "non ricordo"
colloquio con Gianfranco Messina di Riccardo Bocca
Per la prima volta dopo 14 anni i vertici dell'armatore Ignazio Messina & C. parlano dell'incredibile vicenda di cui sono protagonisti...
(...) "L'espresso" è andato nella sede centrale dell'armatore, a Genova, e si è trovato di fronte ai vertici dell'azienda: il presidente Gianfranco Messina - che ha risposto alle nostre domande - i due amministratori delegati, il direttore operativo, un consigliere delegato oltre a un consulente esterno.
(...) Dopo lo spiaggiamento vi siete affidati per il recupero della Rosso alla ditta olandese Smit Tak, specializzata secondo la Procura di Reggio Calabria in «bonifiche a seguito di incidenti radioattivi». Come mai? «Era la più grande e famosa impresa del mondo». Dopo 17 giorni, però, le avete tolto l'incarico. Non era la migliore? «Dicevano che avrebbero recuperato la nave, ma era evidente che non ce l'avrebbero fatta. Così abbiamo detto basta».
Parliamo dello squarcio che secondo voi avrebbe portato al quasi affondamento della nave. La Guardia di finanza e Nunziante Cannavale, titolare della ditta che doveva demolire la Rosso, hanno negato che esista. «La falla c'era, eccome». Anche il sommozzatore incaricato ufficialmente di fare un'ispezione non l'ha vista.
«Nessuno poteva vederla. La Rosso era inclinata e la falla era sotto la sabbia».
(...) Che cosa c'era a bordo? «Materiale regolare, tabacco e altre cose.Nove container pieni e 25 vuoti».
(...) Ancora oggi sul fondale di Formiciche i sub hanno trovato una distesa di materiali riconducibili alla Rosso. E questo malgrado la Capitaneria di porto di Vibo Valentia affermi il contrario in un documento. «È pacifico che della roba sia rimasta la sotto. Non lo contesta nessuno». A questo punto si possono ipotizzare nuovi reati, oltre all'affondamento doloso e lo smaltimento illegale di rifiuti pericolosi: la mancata bonifica e la discarica abusiva... «Questo Io dice uno del Wwf». Questo lo dice anche il presidente della Commissione per il ciclo dei rifiuti, Paolo Russo. «Ne dice di cazzate, Russo... Prima di rilasciare dichiarazioni e sentenze perché non ci ascolta?».
(...) quando è spiaggiata la Rosso conoscevate Giorgio Comerio, il faccendiere che secondo i magistrati proponeva ai governi di smaltire rifiuti radioattivi dentro missili da sparare sotto i fondali? «No, assolutamente». A "L'espresso" risulta che ci sia stata una precedente trattativa tra voi e Comerio per l'acquisto della Jolly Rosso. «Noi trattavamo col dottor Bertone della Navemar, non sapevamo che fosse coinvolto Comerio» (tre ore dopo l'intervista l'armatore cambia versione, ammettendo di sapere che la società con cui trattava agiva per Comerio).
(...) «Non ne sappiamo niente. E le spiego il perché: non siamo mai stati sentiti dai magistrati. Nessuno ci ha considerato per 14 anni e nel frattempo siamo stati sputtanati a oltranza».
(...) Nel 1997 sulla vostra banchina sono stati sequestrati un migliaio di fusti di rifiuti tossici, e nel 1999 il vostro responsabile alla sicurezza, l'ingegner Giuliano Rossetti, è stato condannato. Un brutto episodio... «La verità è che i rifiuti tossico nocivi erano solo residui di lavori di ordinaria manutenzione. Niente di più».