Il porto delle nebbie
Fusti e container carichi di rifiuti provenienti dalla Rosso. Ancorati sotto la banchina del terminal a La Spezia. Due operai lo denunciano. Ma nessuno controlla
di Riccardo Bocca
(...) i vertici dell'armatore Ignazio Messina & C. negavano, intervistati da "L'espresso", di avere smaltito illegalmente rifiuti pericolosi e radioattivi. Volevano cancellare il sospetto che grava su di loro: quello di aver cercato di affondare nel dicembre 1990 la motonave Rosso con un presunto carico di sostanze nocive. E di avere occultato quello stesso carico quando l'imbarcazione, spinta dalle correnti, è spiaggiata sul litorale di Formiciche, nel comune di Amantea, provincia di Cosenza...
(...) Ora però un documento della Polizia forestale di Brescia, datato aprile 1997, apre un nuovo fronte, sempre centrato sulla motonave Rosso e sempre con protagonisti i Messina. Si tratta della testimonianza di due lavoratori portuali di La Spezia (informatori ritenuti affidabili, anonimi per evidenti ragioni) rilasciata all'ispettore Gianni De Podestà, il quale l'ha poi inviata alla Direzione distrettuale antimafia presso la Procura di Reggio Calabria. Un testo zeppo di elementi gravissimi che sono stati acquisiti dagli investigatori proprio mentre l'armatore Messina stava trasferendosi da La Spezia a Genova, dove ancora oggi opera. «Ci sentiamo in dovere», hanno dichiarato alla Polizia forestale i due portuali, «di riferire che da molti anni lavoriamo al terminal Messina (...) e abbiamo visto che sono passati dal porto molti Tir di rifiuti, anche quelli delle navi della Messina
(...) Dopodiché i due testimoni riferiscono nel dettaglio quello che a loro dire stava accadendo durante il trasferimento da La Spezia a Genova: «In questi giorni», spiegano, «stiamo smontando il terminal Messina, e si sa che come zavorra di parte della banchina è stato messo un pontone di nave, dentro il quale hanno infilato i fusti e i container dei rifiuti che la Messina aveva caricato sulle navi Rosso e Jolly Rosso. Questo pontone di nave», continuano, «risulta come una nave tagliata orizzontalmente, che è stata riempita di rifiuti nel 1992.
(...) Vero? Falso? L'ispettore Gianni De Podestà della Polizia forestale di Brescia decide di approfondire. E lo fa alle 13 del 9 aprile '97, quando assieme al collaboratore Pier Giuseppe Delle Donne si mette a sorvegliare il terminal Messina.
(...) Tutto quello che è stato motivo di osservazione», conclude De Podestà, «fa presumere quanto riferito (dai due portuali), desunto anche dal fatto che tali informazioni sono di carattere riservato ma giungono da fonte in passato rivelatasi attendibile riguardo alle indagini svolte sulla motonave Rigel (affondata misteriosamente con un presunto carico di rifiuti nocivi, ndr)».
(...) Nei giorni seguenti, dunque, fu finalmente eseguita l'ispezione.
(...) Ma nessuno controllò sotto la banchina dove indicato dai due portuali.