L' ingegnere affossa-scorie
Una vita tra armi, amicizie potenti e rifiuti radioattivi. Ecco chi è Giorgio Comerio, per i pm legato al caso della Rosso
di Riccardo Bocca
Chi è davvero Giorgio Comerio? Per scoprirlo bisogna partire da Busto Arsizio, in provincia di Varese, dove è nato 59 anni fa, e sbarcare a Panama, nell'ufficio di un superministro del presidente della Repubblica in carica, Martin Torrijos. Il viaggio merita la spesa, perché l'ingegner Comerio non è un personaggio qualsiasi. Il governo italiano lo definisce «noto trafficante d'armi, in contatto con altri noti trafficanti d'armi e coinvolto nella fabbricazione di telemine destinare a paesi come l'Argentina» (parole del ministro per i rapporti col Parlamento Carlo Giova nardi). Altrettanto pesante è stata la sua ex compagna Giuseppina Nini, descrivendolo come appartenente ai servizi segreti in rapporti con uomini della mafia...
(...) Il sospetto degli inquirenti è che l'armatore Messina volesse colare a picco la Rosso, e che a bordo ci fossero rifiuti tossici o nucleari da smaltire in fondo al mare. Ma anche che Comerio fosse legato al destino della nave. Solo due anni prima, confermano i Messina, l'ingegnere [Comerio] s'era proposto per acquistare la Rosso, e dopo lo spiaggiamento furono trovati sulla plancia documenti di una sua società. Il particolare non è da poco. La società in questione si chiama infatti Oceanie Disposai Management Inc. (Odm)
(...) Stabilire la verità spetta ai magistrati, ma nel frattempo è interessante vedere come Comerio si sia mosso per piazzare i suoi servizi, chi gli abbia dato una mano e con chi abbia stretto accordi. Un lavoro svolto da "L'espresso" in parallelo con Greenpeace, organizzazione che più volte ha denunciato i presumi traffici di Comerio. Dai suoi dossier emerge, ad esempio, il nome dell'austriaco Manfred Convalexius, titolare di un grande gruppo specializzato in trasporti con una società mirata al settore chimico. Già nel 1988, spiega Greenpeace, Convalexius aveva cercato come agente esclusivo della Multidyne International Inc. di esportare 4 mila 680 barili di rifiuti radioattivi dal porto bulgaro di Varna a Panama, finendo all'ultimo bloccato dal ministro della Salute.
(...) Per non parlare degli infiniti contatti di Comerio e soci con gli Stati africani, documentati nel dossier "The Network": «Tra il 1994 e il 1995», documenta Greenpeace, «Odm ha avuto rapporti con almeno 16 nazioni africane attraverso consolati e ambasciate in Italia, Francia e Belgio, o tramite mediatori». Questi Stati sono: Angola, Benin, Capo Verde, Congo, Gambia, Ghana, Guinea Bissali, Guinea Conakry, Costa d'Avorio, Marocco, Senegal, Sierra Leone, Somalia, Sudafrica, Togo e Zaire. Un panorama impressionante di fronte ai quale gli inquirenti, quando chiedi chiarimenti, rispondono: tutto può essere successo. O anche no.
(...) Ma al di là di tutte le carte, al di là di ogni traccia o indizio, la domanda è: come ha potuto, questo misterioso ingegnere di Busto Arsizio, costruire una rete di rapporti mondiali ai massimi livelli? Com'è riuscito a farsi ricevere da ministri e uomini d'affari? Chi gli ha permesso di trattare con tutto e tutti senza mai scottarsi? Per capirlo, Greenpeace ha fatto analizzare dalla società Irwin & Bates la ragnatela degli interessi di Comerio. E il risultato è sorprendente. A costituire la sua Oceanie Disposai Management Inc. Holding S.A., registrata in Lussemburgo, sono state infatti due società, la Gibson Finance Limited e la Enfield Trading Limited, entrambe international business company con sede a Tortola, nelle Isole Vergini inglesi, ed entrambe con la stessa casella postale (P.O. Box numero 3.174). Il che, sottolinea Greenpeace, «consente di affermare che le due società sono governate dallo stesso centro d'interessi». Un elemento importante, perché a firmare l'atto di costituzione della Gibson Finance Limited non è stato un fiduciario qualunque, bensì Ebrahim Asvat in persona, avvocato potentissimo a Panama. Cinquantenne di origine indostana, studi ad Harvard ed esperto dì diritto finanziario marittimo, Asvat è socio del celebre studio Patton, Moreno & Asvat, oltreché presidente del quotidiano nazionale "El Siglo". Ma soprattutto è stato capo della Polizia nazionale dal 1990 al 1991 dopo l'invasione di Panama da parte degli Stati Uniti, mentre oggi è i! superministro del governo Torrijos incaricato di vigilare sull'operato dei colleghi. Una posizione che i! giornale on line "The Panama News" commenta così: «Soltanto il tempo dirà se Asvat è il carte da guardia per estirpare la corruzione, o se dietro a lui c'è una nuova fonte di intrighi governativi».