I Mamone vogliono la Stoppani

I Mamone vogliono la Stoppani

Giovedì 02 Novembre 2006 01:00 Ufficio di Presidenza
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 02.11.2006 - COMUNICATO STAMPA
dell’Ufficio di Presidenza

Il nuovo albo per gli incarichi pubblici è gestito dall’Antimafia, ma va all’incontrario

Sembra proprio così, nell’Italia che doveva ripulirsi, quella amministrata dal centro-sinistra e che fa parole grosse quando ci sono i morti ammazzati ma poi ha un’altra visuale nelle stanze del potere...


E’ appena scoppiato, pubblicamente, lo scandalo della ASL di Locri, quella del povero Franco Fortugno e della Sig. Laganà (ora onorevole e prima responsabile personale della AS quale vicedirettore sanitario), entrambi della Margherita. In quella ASL le ditte che non era strumento o proprie della ‘ndrangheta non ci potevano lavorare. La normativa antimafia applicata
 all’incontrario. E’ quanto accertato dalla Commissione di Accesso del Ministero degli Interni, che qualcuno voleva tenacemente tenere nascosta e far finire in uno dei tanti armadi della vergogna.
Ora è pubblica e se ne discute (la legge anche la radio de Il Sole 24 ore ed i siti che l’hanno pubblicata non sono mai stati oscurati!).

 Spostiamoci al Nord, dove la mafia si sa, non esiste, sic!. Qualche amico del centro-sinistra, cresciuto con il vice presidente della Regione, Claudio Montado e frequentatore del neo On. Romolo Benvenuto della Margherita, con avvocati tra i maggiori esponenti dei DS, ha nuovi affari assicurati, a Genova e Liguria. Ma anche qui c’è qualcosa che non fila.
Gino Mamone e la famiglia Mamone della Ecoge (tutte le quote, i passaggi e la storia della società sono sul nostro sito), ha una ex cognata che proprio perché proviene da quel nucleo familiare è attualmente sotto il regime di protezione, in quanto collaboratore di giustizia della ‘Ndrangheta.
 Lo stesso Gino Mamone e famiglia ha come cognato certo Silvio Criscino, condannato per usura, dopo anomale rapine in villa col narcotico alla moglie Mamone. Parenti di “cerimonia”, oltre ai Raso per legame matrimoniale, vi sono i Fazzari e Gullace.
Con quasi il monopolio degli appalti nel settore, la EcoGe ha di fatto sostituito quella che era la ditta di Luigi Mamone: la Fratelli Mamone & C.; andando a comporre una vera e propria galassia di aziende (tutte pubblicate sul sito da un anno).
Questo nucleo è indicato già dal 2002 nella Relazione della Direzione Investigativa Antimafia, pubblicata dal Ministero degli Interni e dalla Commissione Parlamentare Antimafia, mai contestata o modificata!
La Ecoge si è vista più volte, come riportato anche pubblicamente da agenzie giornalistiche, sequestrare le aree ove operava per disastri ambientali, e per i lavori nell’area ex Erg di San Biagio ha dovuto rieffettuare la bonifica a seguito di verifiche, per poi realizzare, secondo la cronaca, una soletta di circa due metri per isolare il sottosuolo, dove ora sorge l’IperCoop.


Ora dopo avergli assegnato i lavori nelle aree delle Acciaierie di Cornigliano, entrano anche sull’area della Stoppani di Cogoleto.

Avviso alle ditte: procuratevi anche voi un collaboratore di giustizia (oggi anche della Camorra può valere qualcosa, ora è di moda) e, se possibile, un parente stretto cravattaro. Se poi riuscite anche a farvi citare nelle relazioni della DIA o della Commissione Antimafia, della Polizia di Stato o della Commissione Rifiuti, allora anche con pareri tecnici contrari degli Uffici di controllo, vincerete tutte le assegnazioni, sul modello del Mazreku con il Porto di Lavagna, anch’esso indicato più volte come vicinissimo alla ‘Ndrangheta, che della Liguria ha fatto terra di conquista e radicamento.


[Nelle foto a colori dall'alto: 
1) Romolo Benvenuto (ora Deputato della Margherita) all'inaugurazione del più grande Escavatore d'Europa
2) Gino Mamone con Massimo Casagrande, avvocato penalista e consigliere comunale DS (correntone) di Genova
3) Cerimonia religiosa di battesimo della famiglia Mamone con Carmelo Gullace sulla destra]

per approfondire e leggere il dialogo con Asia Ostertag, le visure, le relazioni della DIA, e tutto il resto del materiale in merito ai Mamone, clicca qui




02.11.2006 – Corriere Mercantile
Oggi l’ufficializzazione in Regione
Ex Stoppani, arriva il compratore
Ecoge, l’azienda di demolizioni di Mamone,
è pronta a rilevare la spa


Martedì, a Milano, la proprietà della spa, a quanto risulta, avrebbe definito con la Ecoge i termini della vendita del sito di Cogoleto dove si trova la fabbrica chimica in corso di dismissione

Sembra allontanarsi lo spettro del commissariamento per la ex Stoppani, divenuta Val Lerone. Martedì scorso, a Milano, infatti, la proprietà della spa, a quanto risulta, avrebbe definito la vendita del sito di Cogoleto dove si trova la fabbrica chimica in corso di dismissione. Il compratore è la Ecoge srl, azienda di Rivarolo guidata da Gino Mamone, specializzata in demolizioni e bonifiche. L’arrivo del nuovo soggetto sarà ufficializzato oggi, in Regione Liguria, nel corso della riunione prevista alle 16, del Comitato di gestione dell’accordo del 2003 sulla dismissione della Stoppanti. All’incontro, oltre all’assessore Franco Zumino, al vicepresidente della Provincia, Paolo Tizzoni, e ai rappresentanti dei Comuni di Arenzano e Cogoleto, parteciperanno Luigi Stoppani, che ha recentemente sostituito la sorella Diana alla presidenza dell’Immobiliare, e il neo amministratore unico della spa, Giuseppe Buzzone, che ha preso il posto di Francesco Di Castri. Ma in Regione ci saranno anche le organizzazioni sindacali e l’a.d. di Ecoge, Gino Mamone, una presenza che dovrebbe servire a sgombrare dubbi sul fatto che la trattativa per l’acquisto sia davvero nella fase finale. I vertici della spa, insomma, con questo meeting intendo confermare quanto Buzzone ha scritto, il 16 ottobre scorso, agli enti locali. E cioè che l’Immobiliare ha un compratore. Un fattore che consentirebbe, secondo Buzzone, di scongiurare “le minacciate (da parte degli enti stessi, ndr) iniziative di esercizio del potere sostitutivo” (leggi commissariamento sostitutivo della società). In effetti, la presenza di un compratore potrebbe frenare l’ormai manifesta intenzione delle amministrazioni di dichiarare superato per inadempienze l’accordo del 2003. Non solo. Poiché per l’8 novembre è prevista, a Roma, la conferenza dei servizi sulla ex Stoppani, durante la quale si dovrebbe parlare proprio del commissariamento, è prevedibile che Mamone sarà lì, con i vertici dell’Immobiliare, a spiegare il suo progetto industriale per il sito. Una soluzione che eviti l’esercizio dei poteri sostitutivi, tra l’altro, conferma Antonio Perziano della Cgil, sarebbe ben accetta dai sindacati, che puntano a salvaguardare la continuità di occupazione e reddito dei 26 lavoratori ancora in forza alla ex Stoppani. Resta comunque il problema dell’istanza di fallimento contro l’Immobiliare depositata da due dipendenti della spa.
Raoul De Forcade

SI MUOVE MAMONE
Gino Mamone, amministratore delegato di Ecoge, si appresta a incontrare, oggi, insieme a Luigi Stoppani, l’assessore regionale all’ambiente, Franco Zunino e il vicepresidente della Provincia, Paolo Tizzoni.



06.11.2006 – Gazzetta del Lunedì
Accordo di vendita
Ex Stoppani alla Ecoge solo se arriva il concordato

Burlando a scritto a Pecoraro Scanio chiedendo, per la ex Stoppani, “un commissario che provveda, anche in deroga alle vigenti leggi, in tempi strettissimi, al completamento delle azioni di messa in sicurezza e agisca in danno alla proprietà”.

Sarà la società Sviluppo Feal srl con sede Evandro Ferri numero 11, come la Ecoge (che la controlla al 100%) e con lo stesso Amministratore unico di quest’ultima, Gino Mamone, ad acquisire materialmente la ex Stoppani, divenuta immobiliare Val Lerone. E quanto si evince dal contratto preliminare di compravendita stipulato nei giorni scorsi dalle parti per porre le basi del passaggio di proprietà dell’azienda di Cogoleto. Nel documento, Feal viene indicata come “promissaria acquirente”, mentre Ecoge, indicata come “appaltatrice”, si impegna, per conto della prima, a “garantire l’adempimento di ogni obbligazione” nascente dal contratto e ad “accettare l’incarico di esecuzione” di alcuni lavori: la demolizione degli impianti e dei manufatti metallici; il ripristino del canale di gronda, e delle altre opere “necessarie per la riapertura della discarica del Molineto”; la “scoibentazione” di tre forni che contengono amianto e la demolizione degli edifici in cemento armato presenti sul sito. Nel precontratto si specifica anche che l’immobiliare Val Lerone garantisce di presentare “nel più breve tempo possibile comunque non oltre il 15 dicembre 2006, istanza di concordato preventivo alla competente sezione del Tribunale di Milano”. E che Feal “si impegna ad acquista per se o per persona o ente da designare l’intero sito immobiliare della promittente venditrice (cioè la ex Stoppani, ndr) comprensivo di tutti gli edifici sullo stesso insistenti”. Come dire che l’acquirente finale dell’immobiliare Val Lerone potrebbe essere un soggetto diverso dalla controllata di Ecoge.
Il contratto preliminare per la vendita di Stoppani è la carta che la proprietà della ex Stoppani si gioca per evitare di arrivare a un commissariamento dell’azienda per inadempienza dell’impresa, siglata nel 2003, sulla dismissione del sito produttivo. Un Commissariamento che peraltro, è stato chiesto ufficialmente dal Presidente della Regione, Claudio Burlando, al Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, in una lettera datata 20 ottobre 2006 (vedi articolo seguente, ndt). In effetti, l’amministratore unico dell’immobiliare Val Lerone, Giuseppe Bruzzone, intende presentarsi mercoledì prossimo, a Roma, alla Conferenza dei Servizi sulla Spa, con questo contratto e scongiurare così l’arrivo di un Commissario ad acta. Per quanto riguarda il meccanismo di vendita, viene fissato un prezzo di cessione, che al momento non è noto, “nel presupposto che siano state eseguite” tutte le opere elencate precedentemente. Inoltre si legge nel documento, i corrispettivi dovuti dall’immobiliare alla Feal per quelle opere “sono soggetti a reciproca compensazione, man mano che le lavorazioni verranno eseguite e, successivamente – in via definitiva – con riduzione del prezzo di vendita, all’atto della stipulazione del contratto definitivo”. Feal ha la facoltà di recedere dal precontratto (tra l’altro) in mancanza di concordato preventivo (che scongiura il fallimento) e se non ci sarà l’approvazione, “entro il 30 novembre 2006, da parte della Pubblica Amministrazione, di un nuovo cronoprogramma”. Approvazione che “potrà anche essere non espressa ma dovrà comunque essere idonea a interrompere il preannunciato esercizio di potere sostitutivo”.
Nel precontratto, peraltro, non si fa cenno al futuro delle 24 persone ancora al lavoro presso la ex Stoppani.
r.d.f.

Burlando e Cola vogliono il Commissario
”Ritengo che siano venuti meno i presupposti alla base dell’intesa sulla ex Stoppani del luglio 2003 e che, di conseguenza, debbano essere assunti gli atti deliberativi che sanciscono la definitiva inadempienza della azienda”. E’ quanto scrive il consigliere regionale dell’Ulivo Luigi Cola in una lettera, datata 3 novembre 2006, ai Presidente della Regione Liguria e della Provincia di Genova, nonché ai Sindaci di Arenzano e Cogoleto, alle organizzazioni sindacali, all’immobiliare Val Lerone (ex Stoppani) e al Ministero dell’Ambiente.
La presa di posizione di Cola arriva a dispetto del precontratto di vendita tra la Spa e la Sviluppo Feal – Ecoge. E fa seguito alla lettera del Presidente della Giunta, Claudio Burlando, il quale il 20 ottobre scorso, aveva scritto al Ministro dell’Ambiente chiedendo “la dichiarazione di emergenza” per l’area ex Stoppani, “in relazione all’urgenza di provvedere, in sostituzione della proprietà che risulta inadempiente, alle azioni di messa in sicurezza e smantellamento degli impianti che ancora insistono sull’area”. Il tutto “ai fini della nomina di un Commissario che provveda, anche in deroga alle vigenti leggi, in tempi strettissimi, al completamento delle azioni già individuate nell’ambito delle Conferenze dei Servizi e agisca in danno alla proprietà.”