Avevamo detto che in una causa “a due” con i FOTIA sarebbe stato un piacere, e così è stato.
Annullato il Provvedimento richiesto ed ottenuto in prima istanza, con procedura d'urgenza, in sede civile dai FOTIA Sebastiano, Pietro, Donato e dalla SCAVO-TER SRL, con accoglimento del reclamo presentato dalla Casa della Legalità, rappresentata in giudizio dall'efficace difesa dall'Avv. Elena Peruzzini.
Tra le ragioni di accoglimento dell'istanza della Casa della Legalità, contro la "censura" richiesta dai FOTIA fondata sull'assenza di Sentenze definitive nei loro confronti, i Giudici precisano che "la mera circostanza che una condotta astrattamente qualificabile come reato non sia stata giudizialmente accertata in sede penale con sentenza definitiva o passata in giudicato non costituisce - di per sé - impedimento all'esercizio del diritto di critica o di cronaca, nel rispetto della continenza delle forme, mediante diffusione di notizie, valutazioni o ipotesi investigative su organi di stampa o siti internet, a meno che esse non si traducano in mere illazioni, prive di alcuna aderenza alla realtà o di interesse pubblico di contesto", confermando così la correttezza di quanto pubblicato dalla Casa della Legalità (vedi qui la raccolta), sia per fondatezza, che per continenza e per rilevanza sociale...
I Giudici del Tribunale di Savona hanno, tra l'altro, indicato che “nel caso di specie, l'associazione reclamante [la Casa della Legalità, ndr] ha diffuso sui siti di cui ha il controllo e/o l'amministrazione notizie tratte da documenti di polizia giudiziaria o amministrativi, prodotti in sede di reclamo, ove sono state formulate ipotesi investigative, plurime e generalmente convergenti, in ordine al coinvolgimento dei soggetti reclamati in attività espressive di condotte tipicamente riferibili a soggetti appartenenti ad associazioni di stampo mafioso”.
I Giudici hanno confermato anche la fondatezza della valutazione espressa dalla Casa della Legalità in merito al provvedimento del Tribunale di Savona con cui veniva respinta, in prima istanza, l'applicazione del sequestro/confisca dei beni dei FOTIA, smentendo così l'interpretazione fornita dai FOTIA stessa della loro totale ed accertata estraneità rispetto alle contestazioni della D.I.A., così come è stata confermata anche l'interpretazione del provvedimento della Corte di Appello – che avevamo già pubblicato qui e commentato qui – sulla “pericolosità sociale” del FOTIA Pietro (“- che è ben vero che le ipotesi accusatorie proposte dalla Direzione investigativa antimafia non sono state condivise "in toto" (sic a pag. 12 del decreto 13/8/2012) dal Tribunale di Savona, in ordine alla ravvisata pericolosità sociale di tutti e tre i componenti della famiglia Fotia, al fine di valutare la fondatezza della richiesta di applicazione della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni; - che, tuttavia, il suddetto decreto si fonda sulla ritenuta insussistenza della prova della diretta provenienza illecita dei beni in uso alla Scavoter s.p.a., ma non esprime un giudizio integralmente negativo sugli accertamenti svolti dalla Direzione distrettuale antimafia; che anche il successivo decreto della Corte di Appello di Genova, del 30/8/2013, prodotto da parte reclamata all'udienza del 25/9/2013, - che revoca la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza già disposta dal Tribunale di Savona nei confronti di Pietro Fotia, non esclude in modo assoluto e definitivo la pericolosità sociale, ma ne nega l'attualità (in quanto i fatti sintomatici risalirebbero al più tardi al 2008), pur non mancando di precisare che le condotte del Fotia denotano "una facilità estrema nel passare alle maniere forti per ottenere quel che vuole".”).
L'Ordinanza emessa dal Tribunale di Savona – che – revocando il provvedimento richiesto dai FOTIA ed emesso dal Giudice Acquarone () e dispone che sia pubblicata l'Ordinanza in questione così come il Provvedimento della Corte d'Appello di Genova dell'agosto scorso (che avevamo già ed analizzato) e “condanna i reclamati Fotia Sebastiano, Fotia Donato, Fotia Pietro, Scavo-Ter s.r.l., in solido tra loro, alla rifusione delle spese di lite a favore di Cristian Abbondanza [Presidente della Casa della Legalità, ndr]”.
P.S.
La cronistoria del procedimento in questione è stata pubblicata qui.
Nota:
avremmo voluto pubblicare anche il merito del procedimento di sequestro/confisca avviato, a carico dei FOTIA, dalla Procura di Savona su istanza della DIA, ma i FOTIA hanno rigettato la nostra proposta comunicata al loro legale di inviarci – al fine della pubblicazione – sia l'ISTANZA della DIA sia la MEMORIA DIFENSIVA, oltre alle rispettive repliche. Se cambiano idea noi, come detto, pubblichiamo il tutto senza alcun problema.