Caro Michelangiolo...
da laico, ateo, non posso affidare il saluto ai riti pagani o cristiani che siano. Posso ricordare ciò che di straordinario hai fatto e ciò in cui continuerai ad esserci, compagno di impegno e stimolo ad andare avanti e mai arrendersi.
Alcuni dicevano che eri un “integralista” o peggio un “polemico”. Non eri né l'uno, né l'altro... Eri serio e vero. Dicevi ciò che andava detto, fuggendo sempre da quelle pratiche dilaganti di opportunismo, conformismo e da quella piaga chiamata ipocrisia. Ed è proprio questa tua coerenza, caparbietà e conoscenza che spaventava e minacciava quanti sceglievano di liquidarti come integralista, come il “solito” polemico.
Tu eri un medico che guardava ai fatti, ai dati. Non eri un alchimista e non ti prestavi ad annebbiare la chiarezza dei dati per verità di comodo. Tu eri sempre volto all'esclusiva ricerca della verità. Qualunque questa fosse. Anche se scomoda... anche se poi, alla fine, aumentavano i nemici, si serravano le fila di chi ti voleva far apparire per il “solito” polemico.
Hai sempre avuto un approccio scientifico. Che non è mai preconfezionato. Che non permettevi di svilire a propaganda. Nel tuo operare non accettavi che si piegasse il risultato scientifico, laico, ad una fede, ad una lobby, ad un interesse che non fosse quello della vita umana, della tutela dell'ambiente e della salvaguardia di questi...
Gli interventi per la messa in sicurezza dei torrenti non si sono visti se non in poche, altamente insufficienti, operette. Da ponente a levante ciò che andava fatto non si è visto, quindi. Anche gli aiuti promessi, per l'alluvione dello scorso novembre, sono in pochi ad averli visti. Le briciole giunte agli alluvionati, in molti casi non sono state di alcun aiuto e le attività hanno chiuso i battenti. Si sono bloccate alcune nuove speculazioni in programma, come il caso eclatante del progetto per le aree dell'ex Mercato Generale di Corso Sardegna. Qui si sono accorti, dopo anni ed anni in cui avevamo denunciato [vedi qui e qui] l'assurdità di un progetto che prevedeva scavi per tre (poi ridotti come contentino a “due”) piani di parcheggi interrati. Ora sono incombenti le nuove piogge. Si parla di possibili “bombe d'acqua”, annunciate e poi smentite per questo fine agosto. Se arrivano, quando arriveranno, vista la situazione, il disastro è nuovamente una possibilità incombente, anzi probabile. Cerchiamo di vedere le novità e ricapitolare quanto già si era affrontato...
In Italia il Calcio è intoccabile. Il fideismo che lo avvolge non permette nemmeno a chi lo segue di comprendere che il condizionamento esterno è devastante e che gli interessi in “gioco” son ben altri rispetto a quelli della “bandiera”! Sempre più spesso, e ad ogni livello, altri fattori, e non lo sport giocato sui campi, sono quelli che definiscono (prima del fischio iniziale di gioco) chi vince e chi perde. Chi può salvarsi da una retrocessione e chi invece può andare in Europa. Interessi illeciti che piegano tutto, mentre i tifosi si bevono qualunque giustificazione, pur di continuare a vedere uno “spettacolo”, negandosi la realtà di una “truffa” preconfezionata che si perpetua proprio grazie a molti degli “eroi” in calzoncini corti. Sono le scommesse che piegano i risultati... puri interessi economici di molti dei già ben pagati giocatori e allenatori... E' la criminalità organizzata, alias mafia, che come già avvenuto riesce ad inserirsi e sfruttare questa degenerazione dello “sport”...
La prima volta che lo incontrammo, l'avvocato VALLERGA Mauro, è quando ci mandò la diffida per conto del boss di Cosa Nostra, Rosario CACI (vedi qui). Poi lo incontrammo a Ceriale, dove era il consulente del Comune per la partita della speculazione della T1, quella nata dal FIORANI e passata a quell'Andrea NUCERA (vedi qui) il cui impero ha fatto crack e che da mesi è latitante (vedi qui). Poi lo abbiamo ritrovato praticamente ovunque, come consulente di Comuni ove si dovevano sviluppare pesanti speculazioni edilizie. Lo abbiamo incrociato anche a Cairo Montenotte dove ha seguito una gara per la vendita di quell'immobile che è finito poi acquistato dall'unico offerente: la GEO di Andrea NUCERA... ed ancora con una valanga di incarichi dal Comune di Andora con l'amministrazione FLORIS, incarichi dai Comuni di Albenga, Noli, Arenzano, Spotorno, Borgio Verezzi, Loano, Pietra Ligure... Nei mesi scorsi si è appreso che lo stesso avvocato Vallerga è indagato dalla Procura di Savona per l'operazione T1 di Ceriale... Ora apprendiamo che si è dato anche alla costruzione di una “casa agricola” con i bergamaschi... ed ovviamente l'attività agricola, a Varazze, è la sua. Vediamo quindi questa novità e qualche altro dettaglio...
Giuseppe ABBISSO è stato recentemente condannato a 9 anni di carcere per usura, nell'ambito dell'inchiesta che lo vedeva operare con il boss della 'ndrangheta GARCEA Onofrio (condannato a 12 anni).
Ne avevamo già parlato, ma l'articolo è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Procura di Torino per la querela del dott. Vincenzo SCOLASTICO. Ci torniamo ora su questa questione, fornendo ulteriori elementi che – a quanto pare – nessuno vuole mettere insieme per fare una visione complessiva.
Lo faccio adesso perché riteniamo assurdo e inaccettabile che Giuseppe “Pino” ABBISSO abbia ottenuto i domiciliari e la possibilità di andarsene avanti e indietro per la città, da solo, alcuni giorni la settimana.
Ma andiamo con ordine...
Avevamo parlato a lungo del progetto di discarica che i FAZZARI-GULLACE, con la SAMOTER, volevano aprire a Campochiesa, nel territorio del Comune di Albenga. Un progetto nato con l'amministrazione di centrosinistra e rilanciato con quella di centrodestra guidato dalla leghista Rosy Guarnieri. Un progetto che, dopo le prese di posizioni di WWF, Casa della Legalità ed abitanti, aveva portato la Regione Liguria, con la Commissione VIA, a bocciare il progetto, confermando poi tale negativo pronunciamento.
Il GULLACE Carmelo, boss della 'ndrangheta a capo nel nord-ovest d'Italia della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, legata strettamente a PIROMALLI e MAMMOLITI, aveva anche cercato di intimidire, con una visita a domicilio, il referente locale del WWF, affermando che non accettava che “tutti i suoi progetti” venissero ostacolati. In quel contesto faceva riferimento al maneggio, alla pista per go-kart da realizzare ed alla discarica...
Due Giudici su tre del Collegio che ha respinto l'istanza di confisca presentata dalla DIA sono gli stessi che “liberarono” il boss GULLACE nel 2008... Nel collegio difensivo dei FOTIA chiamato anche il noto avvocato e parlamentare del Pdl, Giancarlo PITTELLI, già oggetto di indagine a Catanzaro ed a Salerno, oltre che “autore” di una delle più devastanti proposte legislative delle note “leggi vergogna”.
Parte 1° - Il collegio giudicante del Tribunale di Savona
14 agosto 2012. Tribunale di Savona Il Collegio di tre Giudici respinge (dopo le udienze a porte chiuse, come voluto dai FOTIA) la richiesta della DIA di Roma finalizzata alla confisca dei beni (e delle imprese) dei FOTIA. Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
16 aprile 2008. Tribunale di Savona Il Collegio di tre Giudici accoglie la richiesta di revoca della Sorveglianza Speciale a carico di GULLACE Carmelo - presentata dallo stesso GULLACE -. Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
Sulla decisione del 14 agosto 2012...
La vigilia di Ferragosto, ovvero dell'Assunta è il giorno in cui è stata resa nota la decisione del collegio dei giudici del Tribunale di Savona in merito alla richiesta di sequestro e confisca dei beni della famiglia FOTIA, più che legata ed imparentata alla potente cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI di Africo. La richiesta documentata, ampiamente e dettagliatamente, era firmata dalla Direzione Centrale della DIA di Roma e sostenuta dalla Procura di Savona, retta dal procuratore capo Granero. Il dibattimento in contraddittorio si è svolto a porte chiuse perché così hanno voluto i FOTIA (che poi dichiarano di non aver nulla da nascondere, sic!)...
Vorremmo evitare di dover presentare una nuova querela contro il procuratore aggiunto Vincenzo SCOLASTICO (già procuratore capo a Savona per lunghi anni e poi, sino alla recente rimozione, coordinatore della DDA di Genova). Per questo vorremmo capire se, in un recente incontro con i giornalisti, si è “solo” espresso male o se invece c'è altro...
Tre giornalisti autorevoli (uno della redazione genovese de “la Repubblica” e due della redazione de “Il Secolo XIX”) mi hanno comunicato, per avere conferma o smentita, che in un recente incontro con la stampa, il procuratore aggiunto di Genova, Vincenzo SCOLASTICO, avrebbe dichiarato che: Abbondanza è stato condannato ad un mese di detenzione a Torino per la querela del sostituto procuratore Alberto Landolfi.
Tale dichiarazione è stata sentita da tre giornalisti, di due testate diverse. Quindi la questione è: o il Procuratore SCOLASTICO si è “solo” espresso male, e può comunicare alla stampa di essersi sbagliato perché non c'è alcuna condanna a Torino, oppure c'è qualcosa che non va nelle procedure a Torino, e questo sarebbe davvero inquietante. Vediamo perché...
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Sono andati dal “nonno” (sic) e mo so finiti dove dovevano: in carcere!
La nuova operazione della DDA di Reggio Calabria, nell'ambito dell'indagine REALE (quella che aveva anche già portato all'arresto a casa FOTIA a Savona), dimostra che non ci può (e non ci deve) essere scampo per alcuno dei vermi 'ndranghetisti e le loro reti di protezione. Donne, familiari vari, sodali e servi dei parassiti mafiosi, custodi e curatori delle loro latitanze, così come dei loro affari, possono e devono essere colpiti senza tregua e senza sconti. La rete dei PELLE è stata colpita tra la provincia di Reggio Calabria ed il Piemonte, che si conferma terra colonizzata.
Ora aspettiamo che i restanti vermi mafiosi, con i "loro" beni e le "loro" reti di società, prestanome, complici ed affari, che si annidano nella grande colonia che comprende Liguria, Piemonte e provincia di Pavia, vengano stroncate, schiacciate, defintivamente, a partire dalla rete che fa capo al boss Carmelo "Nino" GULLACE.
Ecco il testo integrale dell'Ordinanza di Custodia Cautelare eseguite, a carico dei sodali della cosca PELLE: (formato .pdf)
E' difficile che le cose che non funzionano vengano indicate quando riguardano quelli che sono una sorta di “santuari” della cosiddetta società civile. Eppure le distorsioni, i problemi, anche seri, ci sono. Sono fatti che, messi uno accanto all'altro, ci dicono che qualcosa non va. Rompiamo questo silenzio, ponendo alcune semplici domande e dando a queste una risposta. Non è per polemica, ma per dovere di cronaca, per elencare i fatti di una questione “politica”. Siamo convinti che solo guardando in faccia la realtà sia possibile migliorare e correggere quegli errori che troppo spesso impediscono di fare passi avanti nella lotta alle mafie ed all'illegalità. Il confronto e non la chiusura è strumento essenziale nella democrazia, e lo è ancora di più quando si parla di strutture importanti, come è Libera...
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5 luglio 2012. Si va verso Savona, udienza fissata davanti al giudice Princiotta del Tribunale Civile di Savona, per le ore 9. Prima rallentamenti, poi coda, poi coda per veicolo fermo in Autostrada. Alle ore 8:20 si inizia a chiamare il Tribunale di Savona, per comunicare, un possibile ritardo di 30 minuti massimo. Nulla da fare, il centralino automatico continua, a ripetizione, nel ripassare la chiamata al disco principale: per gli Uffici del Tribunale digitare 1, per gli Uffici della Procura 2... e così via, sino alle ore 9:15 circa quando risponde un centralinista a cui chiediamo di parlare urgentemente con la cancelleria del Giudice Princiotta... Ci passa un interno ma dicono che non sono loro, quindi ci comunicano che comunque portavano immediatamente un bigliettino al Giudice Princiotta per avvisarlo del ritardo. Nel frattempo, alle 9:04 minuti, visto che al Tribunale nessuno rispondeva e l'udienza era per le ore 9, chiamiamo l'ufficio dell'avvocato ROMANI, il legale dei FOTIA, la controparte. Qui la segretaria ci comunica che provvedeva subito ad avvisare il legale. Arrivati davanti all'Ufficio del Giudice Princiotta al terzo piano del Palazzo di Giustizia... il giudice PRINCIOTTA afferma “Aspettavamo Lei”, rivolto ad Abbondanza, nel corridoio davanti al suo ufficio. Abbondanza entra e il Giudice fa inserire a verbale che alle 9:30 compare Abbondanza Christian, Presidente della Casa della Legalità e della Cultura – Onlus...
Quella varata dalla Regione Liguria, con approvazione trasversale di maggioranza (centrosinistra) e opposizione (centrodestra), è una normativa che maschera come “sanatorie” un vero e proprio condono edilizio di “abusi sostanziali”, e spiana la strada a nuove cementificazioni senza controlo. Ci si poteva aspettare altro dalla “capitale” del Partito del Cemento? Certamente no. Per questo come Casa della Legalità avevamo chiesto formalmente al Governo di impugnare la normativa della Regione Liguria davanti alla Corte Costituzionale. Apprendiamo ora che il Governo ha impugnato la legge approvata dalla Regione Liguria e questo è senza alcun dubbio un segnale positivo. Vi sono però ulteriori rilievi alla normativa edilizia in questione che riteniamo opportuno vengano indicati e valutati dalla Corte Costituzionale...
Oggi ci occupiamo di un piccolo dettaglio. Quando avremo risistemato il sito torneremo con le inchieste più corpose. Ma anche nei dettagli, nelle piccole cose si scoprono questioni che proprio “bazzecole” non sono.
A Genova ci sono principalmente due soggetti che si occupano di gestire un'ampia rete di commercio ambulante...
Tutti tacciono, noi no. La misura è colma. Anziché isolare chi ha contatti (accertati) con la 'ndrangheta li si fa Cavalieri al Merito della Repubblica. Ecco il caso in questione:
Rosario Monteleone, nel 2005 incassò l'appoggio della 'ndrangheta per le elezioni regionali. Molteplici furono gli incontri presso il negozio di GANGEMI ed al bar vicino! Poi ebbe dallo stesso gruppo facente capo al boss GANGEMI un bel pacchetto di tessere per vincere il congresso di partito. Poi non mantenne la “parola” data agli 'ndranghetisti che quindi lo consideravano un traditore, ribattezzandolo in senso dispregiativo “il lardone”. Alle ultime elezioni regionali è stato ricandidato. Ha cercato di “ricucire” il rapporto con gli 'ndranghetisti, come certificato dalle più recenti indagini del ROS (nell'immagine un estratto del loro rapporto alla Dda). La "spaghettata" che proponeva per fare la pace ed incassare i voti non convince il GANGEMI e gli altri componenti del “locale” della 'Ndrangheta di Genova. Monteleone viene rieletto in Regione, nella coalizione di Burlando (la stessa appoggiata fortemente anche da un altro affiliato della 'ndrangheta, a quanto risulta dagli Atti, alias Vincenzo “Enzo” MOIO)...
Il GUP sta per decidere sulle richieste delle rinvio a giudizio. Noi pubblichiamo l'Ordinanza di Custodia Cautelare integrale così che tutti possano conoscere i fatti. [in formato .pdf]
Quello che segue è il video della puntata di "Off the Report" con il servizio di Antonino Monteleone sul Porto di Imperia:
Ancora una volta sembra che il “nocciolo” sia l'Ufficio Commercio. Sì, quell'ufficietto dove lavorava, sino allo scioglimento per condizionamento e infiltrazione mafiosa dell'Amministrazione Scullino-Prestileo, il Giuseppe Barilaro, figlio del boss apicale del “locale” della 'ndrangheta di Ventimiglia, Fortunato Barilaro.
Ma andiamo con ordine.
Nel regno dei MARCIANO' – a proposito ci da una mossa ad andare a prenderli uno ad uno e metterli al fresco, insieme ai collusi e complici (che ritroviamo anche dentro i settori di controllo)? - sembra proprio che certe “posizioni” non possano essere messe in discussione...
Prima il Comune di Ventimiglia doveva procedere ad una riorganizzazione degli Uffici e delle Direzioni. Ma il Giuseppe Barilaro avrebbe visto ridimensionare la sua funzione se le Direzioni Commercio e quella della Polizia Municipale fossero state unificate... così, dopo una visitina agli Uffici dell'Ente (al sindaco Giorgio Valfrè, di Forza Italia) da parte Fortunato Barilaro, il progetto di riorganizzazione degli Uffici subì uno stop e l'Ufficio Commercio non vide la propria Direzione unificata con quella della Polizia Municipale. Tutto rimase intatto così che nessuno si potesse offendere... E poi si sa, quando vai a chiedere i voti alle “famiglie” poi non puoi mica non assecondare i loro desiderata... E Scullino-Prestileo in tal situazione si ritrovavano, come sancito dagli Atti con cui è stata sciolta la loro Amministrazione [vedi qui - e qui]
Poi arrivano i Commissari...
Ce l'abbiamo fatta. Non è ancora tutto a posto ma c'è tutto... Il service-provider TOPHOST ha pensato bene di "disattabivare" il sito perchè conteneva, a loro dire, software "obsoleto" e "insicuro". Abbiamo provveduto a ripartire, su altro server (ed a breve migreremo verso mete più sicure!). Nel sito c'è tutto quanto avevamo pubblicato. Dobbiamo ancora sistemare i menu e le sezioni/categorie così da rendere tutte le pubblicazioni ancora più semplici da rintracciare. Sistemeremo i link interni che non funzionano (con la "migrazione" il problema purtroppo ha colpito molteplici testi. Provvederemo quindi a sistemare la galleria video e l'impaginazione definitiva della hompage. L'importante era riportare tutti i contenuti sul web in tempi rapidi! Grazie della pazienza e scusateci ancora per quanto accaduto per responsabilità del service-provider TopHost.
Il blocco di potere burlandiano non conosce confini... Vi ricordate l'associazione "MAESTRALE"? Quella dei finanziamenti presi (ben dopo il 2002!) dalla ECO-GE dei MAMONE... quella in cui BURLANDO ha messo insieme spedizionieri, armatori, camalli, sindacalisti e imprenditori, chi necessità di autorizzazioni pubbliche e chi le autorizzazioni pubbliche (da politico o tecnico) le deve dare... L'elenco è lungo. Noi lo avevamo fatto in buona parte (basta cercare sul sito e si trovano i vari articoli)...
Questa mattina, in Via Montello, nel quartiere centrale di San Fruttuoso, è stato gambizzato l'amministratore delegato di Ansaldo Nucleare, Roberto Adinolfi. Due uomini a bordo di uno scooter lo hanno avvicinato all'uscita dalla sua casa, uno di loro è sceso ed ha sparato tre colpi di arma da fuoco. Uno di questi ha colpito l'Adinolfi ad una gamba. Operato, non è in pericolo di vita.
[CON UN BREVE AGGIORNAMENTO IN CODA... anche sulle censure]
A Genova vi è la necessità di una svolta da tanto tempo. In questa città di marmo, piegata da eterne logiche clientelari, da conflitti di interessi, corruzione, collusioni pesanti e contiguità con faccendieri ed esponenti delle organizzazioni mafiose, se non arriva una soluzione di rottura con il “sistema” dominante (che è storicamente figlio di una trasversalità di affari ed interessi da far risultare riduttivo il termine “inciucio”), sarà impossibile ogni sorta di “ripresa”, di rilancio... di futuro...
Il neo procuratore capo di Genova, Di Lecce, come ci era stato anticipato, entro fine aprile, ha proceduto a togliere la delega di coordinatore della DDA al procuratore aggiunto Vincenzo Scolastico. Una decisione "quasi automatica" ma non "automatica" come si vorrebbe far pensare. Scolastico afferma che è una prerogativa del procuratore capo coordinare la Dda e quindi è tutto normale... Tanto è vero che, per fare due esempi, Caselli a Torino non ha tenuto a sé la delega ma l'ha data al Proc. Agg. Ausiello, a Milano Bruti Liberati l'ha data al proc. agg. Ilda Boccassini. Quindi poche storie. La delega di coordinamento della DDA di Genova gli è stata tolta e l'ha assunta il Procuratore capo. Su questa scelta noi esprimiamo piena soddisfazione. Di seguito pubblichiamo gli articoli de Il Secolo XIX sulla vicenda e, da subito, rispondiamo all'intervista del Proc. Scolastico del 1 maggio 2012...
E' una storia che inizia quando ancora c'era la "lira". Ed è una storia che inizia seguendo Gioacchino PIROMALLI, classe 1940. Ancora una volta è dal grande "casato" della Piana di Gioia Tauro che tutto inizia, sale al nord, supera i confini nazionali. E' con gli uomini della 'ndrangheta insediati al nord, nati al nord, collegati alla cosca dei DE STAFANO, che si sviluppa. E' un intreccio di interessi, mafiosi e faccendieri che vengono iscritti nel registro degli indagati, a Reggio Calabria, nel 1999. E' una storia che ha radici "genovesi", con quel Romolo GIRARDELLI, e la vicenda del Salvatore FAZZALARI, da Taurianova al capoluogo ligure. Una storia che ci riporta, con il Vincenzo FAZZARI alle cosche dei PIROMALLI e dei MAMMOLITI, ben note a Genova e Liguria (con i FAMELI, GULLACE-RASO-ALBANESE, MAMONE)... ma che passa quindi dagli AVIGNONE (con il FAZZALARI), anche questi ben radicatisi in questa terra. Storie che si intrecciano e si sviluppano in quei territori liguri che, come abbiamo sempre detto, hanno visto la "colonizzazione" mafiosa progredire passo dopo passo, dall'estremo ponente ligure a Genova ed oltre, passando da piccoli ai grandi Comuni. Storie che la DDA di Reggio Calabria traccia e che la DDA genovese ignora, o, quanto meno, non se ne occupa. Fatti e personaggi che rappresentano anche uno spaccato di quella "alleanza" tra 'Ndrangheta e Cosa Nostra che per troppi anni si è voluto ignorare e che, così, ha garantito, al Nord, un rafforzarsi di entrambe le organizzazioni mafiose. Oggi, qui, ne raccontiamo la storia...
[CON IL TESTO INTEGRALE DEI DECRETO DI PERQUISIZIONE E SEQUESTRO DEI GIP di MILANO e REGGIO CALABRIA]
Scorrendo i nomi degli indagati insieme al leghista genovese Francesco BELSITO (quello degli investimenti "padani" in Tanzania e Cipro) si scopre che questi era in compagnia di una delle compagini della 'ndrangheta più potenti nel settore delle truffe e del grande riciclaggio internazionale.
Ebbene sì, dopo gli esponenti di PDL, PD, IDV, UDC, qualche pezzo della sinistra e persino di liste "civiche" locali, saliti alla ribalta per i contatti e patti con gli uomini della 'ndrangheta, anche la LEGA NORD entra nella graduatoria con quello che fu addirittura Sottosegretario di quel passato governo Berlusconi-Bossi che tanto sventolava la bandiera della lotta alle mafie...
Iniziano ad esserci segnali di cedimento di alcuni dei colletti bianchi che hanno protetto e aiutato le cosche della 'Ndrangheta nel compiere il passaggio, in terra di Liguria, da "radicamento" a "colonizzazione". Ma su questo, ovviamente, ad oggi, non scriviamo nulla. Così come nulla scriviamo sul lavoro che stanno portando avanti a Torino su quanto emerso in merito a magistrati liguri che, stando alle risultanze di diverse inchieste, non se la passano proprio bene. Come nostra abitudine parliamo di ciò che si può dire perché non ostacola indagini ed anzi può incoraggiare a collaborare con la Giustizia.
Vediamo, in breve, le news su FAMELI, GULLACE e FAZZARI, NUCERA, FOTIA, MAMONE... e la cricca del Porto di Imperia tra SCAJOLA, CALTAGIRONE e uomini "cerniera"...
Con tutto il rispetto per i parenti delle vittime di mafia e di quanti, in buona fede, sono oggi all'appuntamento promosso da Libera a Genova, noi non possiamo esserci.
Libera ha scelto da tempo di essere il "paravento" di una politica e di certa impresa che con le mafie ha fatto e fa ottimi affari. Noi a questo "gioco", in cambio di visibilità e soldi, non ci siamo mai prestati e mai ci presteremo.
Crediamo che la lotta alle mafie sia una cosa seria in cui, prima di tutto, occorre onestà intellettuale e realismo. Vivere nell'illusione non serve e Libera promuove un "illusione" utile a farsi sentire meglio, ma sopratutto utile a certa politica per coprire le proprie indecenze... Utile a non cambiare nulla! Se sappiamo, come ci ricordava Caponnetto, che le mafie temono più l'attenzione dell'ergastolo, Libera questo "dettaglio" se lo è dimenticato. Mai un nome e cognome... mai un indice puntato... solo e sempre un parlare di mafia come se questa fosse un ectoplasma.
Ebbene sì... perché questa domanda non ha ancora avuto risposta. Torniamo quindi sulla famiglia FOGLIANI di Taurianova, per riportare i rilievi portati dal pubblico ministero Terrile - ed accolti dal Giudice per le Indagini Preliminari Orsini - con cui è stata archiviata la querela di Gregorio FOGLIANI nei nostri confronti. Come si vedrà quanto emerge è di assoluta rilevanza pubblica...
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