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La mappatura della Liguria
con le famiglie di 'Ndrangheta
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Quella realtà di Diano Marina
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oscurando noi. Tutta la storia.
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Le cementificazioni hanno un
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in sicurezza del territorio
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La messa in sicurezza latita,
la bonifica è lontana e qualcuno
vuole anche riaprire la Discarica.
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Nella Liguria della cemento che avanza, dove il gruppo Ligresti-Gavio ha ottimi esecutori nelle stanze del Potere così che persino l'Expo 2015 da Milano porterà un po' del suo calcestruzzo sino alla costa genovese, il nobile passacarte che siede a Palazzo Tursi esegue, alla faccia del bene pubblico, in un ritornello di menzogne e proclami imbonitrici per perpetuare il grande inganno dei cittadini.
Più che amministratori pubblici dediti al bene comune hanno le facce dei guaglioni che ti incantano (e ti rapinano) con il gioco delle tre carte. Parlano di "partecipazione" alle scelte ed alle decisioni della Civica amministrazione ed in un certo senso la attuano pure questa procedura, peccato che gli interlocutori chiamati a portar la loro partecipazione siano solo i soggetti ricattabili e ricattati dal potere clientelare, che non possono che annuire ed avvallare la partecipazione falsata e fasulla come perfetto paravento di commistioni di interessi privati a danno di quell'interesse generale che è il bene pubblico. Questo, quando non chiamano direttamente se stessi, con le tante sigle di cui possono fregiarsi, al tavolo del confronto, così che possano registrate l'unanimità di consensi...
Come attori sarebbero degni dei migliori palcoscenici e pure come saltimbanchi non sarebbero da meno ai circensi più rinomati. Tanto i "controllori" civili sono addomesticati ed in cambio di qualche briciola di contentino, quando non di encomi e contributi di maggior spessore, garantiscono agli occhi dei cittadini che il vestito del "Re", che si sa essere nudo, è bellissimo e appariscente, basta solo qualche piccolo ritocco.
Vediamo un esempio concreto, dopo la questione Boccadasse, di un'altra speculazione abilmente pianificata e promossa con la complicità di troppi "controllori", sotto la maschera della partecipazione (pilotata e di partito), che rischia di andare in scena e devastare la più grande area strategica del centro di Genova e della Valbisagno.
Siamo in Corso Sardegna. Prima di raccontarvi la storia, nel dettaglio - e con i documenti, come nostra brutta abitudine -, dobbiamo anticipare la grande menzogna che "la" Sindaco dei Conflitti di Interesse Marta Vincenzi-Marchese sta promuovendo per cercare di arrivare, tranquilla tranquilla, insieme al buon Mario Margini, al giorno di consegna delle aree alla Rizzani De Eccher, per poter poi dire, come ormai persino le pietre sanno ripetere: non ci potevo fare nulla, mi sono ritrovata questo progetto e non posso bloccarlo... lo subisco, sono vittima, sono come i cittadini contro il cemento ma sono costretta a cedere, soccombo contro la cattiveria degli altri. Nessuno le deve ancora aver spiegato che l'incantesimo si è rotto e gli ipnotizzati dalla sua abile dialettica della menzogna si stanno sempre di più svegliando.
Marta Vincenzi-Marchese in un incontro pubblico presso il Punto d'incontro Coop (notare che sede istituzionale, sic!) della Valbisagno in merito ad un progetto di cementificazione (ma guarda che novità) a Molassana, è stata oggetto di una domanda precisa da parte di uno dei promotori dell'Osservatorio sull'area di Corso Sardegna, Luigi Fasce. Questi chiedeva cosa intendeva fare il Comune in merito alla speculazione progettata dalla Rizzani De Eccher in Corso Sardegna. Marta Vincenzi-Marchese, al termine dell'incontro, davanti ad un centinaio di cittadini ha chiesto se la persona che aveva fatto la domanda su Corso Sardegna fosse ancora presente e Fasce ha alzato la mano segnalando che era rimasto in attesa della risposta. "La" Sindaco a quel punto ha affermato davanti a tutti: stia tranquillo, lì in Corso Sardegna si riparte da zero!
Pochi giorni dopo una dichiarazione del super Assessore comunale Mario Margini, al Corriere Mercantile, suonava come una schiacciante smentita della dichiarazione della Vincenzi-Marchese. Infatti il Margini dichiarava che il giorno dopo il trasferimento delle attività mercatali a Bolzaneto, è già tutto pronto per dare in consegna l'area per il cantiere. Questo particolare significa chiaramente ed inequivocabilmente che il progetto non parte affatto "da zero", bensì che si prosegue con la "porcata" della Rizzani.
Pochi giorni dopo vi è un incontro successivo tra Luigi Fasce, Marta Vincenzi-Marchese e l'assessore (ormai ex) Zerega. Luigi Fasce ripone la domanda sottolineando la contraddizione tra quanto affermato dalla Vincenzi a Molassana e quanto dichiarato da Margini alla stampa. Qui "la" Sindaco dei Conflitti di Interessi, visto che non c'erano cittadini con cui farsi belle, rinuncia alle balle di cui è campionessa (basta pensare che gli hanno arrestato e rinviato a giudizio alcuni dei suoi più stretti collaboratori e lei ancora un po' dichiara che non li ha mai visti e conosciuti) e chiaramente dice: che lei non ha mai detto che si sarebbe ripartita da zero, ma che qualche piccola correzione in corsa si sarebbe potuta concordare con la Rizzani! Ecco qui che la maschera della menzogna è definitivamente caduta ed ora passiamo, passaggio per passaggio, a conoscere questa storia e tutti i documenti.
Con la Giunta Sansa (1993-1997) si procedette alla stesura del nuovo Piano Regolatore. Con l'assessore al territorio, Sandro Nosengo, si realizzo una forte sinergia con le vecchie Circoscrizioni e con il coinvolgimento dei cittadini nella definizione del Piano. Vi furono innumerevoli incontri, dibattiti, materiali informativi distribuiti in modo capillare, perché la filosofia era, considerando che il PRG disegnava la città, perseguire la massima partecipazione della comunità, unico - tra l'altro - argine a interessi particolari configgenti con la difesa di un territorio fragile e per affermare un uso dello stesso volto ad un effettivo rilancio della città in un ottica di sviluppo compatibile. Un passaggio e metodo che, non a caso, ha trovato forti resistenze nell'apparato burocratico politicizzato e nelle grandi lobby del mattone, come di potenti gruppi economici legati ad attività inquinanti.
Considerando l'importanza dell'area dei Mercati di Corso Sardegna e quanto questa struttura abbia pesato sulla vita del quartiere, si decise di definire quale futuro avrebbe dovuto avere, una volta trasferite le attività mercatali nella nuova struttura a Bolzaneto, insieme agli abitanti ed alle associazioni operanti nel quartiere di San Fruttuoso. A questo fine fu realizzato dalla Circoscrizione, di concerto con la Giunta Sansa, un questionario il cui responso veniva poi inserito nel PRG. Un esempio concreto di urbanistica partecipata, fatta senza sventolamenti ma concretamente. In parallelo la Giunta comunale aveva reperito parte delle risorse necessarie alla realizzazione della nuova struttura mercatale (10miliardi liquidi su 30) con l'obiettivo di integrarli con fondi derivanti da mutuo e intervento diretto degli operatori. Il progetto prevedeva il trasferimento definitivo a Bolzaneto nel gennaio 2001.
Nel PRG, al termine di questo iter, si è stabilito che nell'area di trasformazione di Corso Sardegna erano previste:
- realizzazione di uno spazio pubblico, attrezzato a verde e ad area pedonale, di dimensioni pari ad almeno il 75% della superficie disponibile
- la realizzazione di un parcheggio pubblico interrato, con funzione di servizio alla zona circostante, con capacità di almeno 300 posti auto
- realizzazione di servizi pubblici di interesse locale, fra cui una struttura polifunzionale ed un centro sociale; a tal fine è prescritta una verifica sull'opportunità di riutilizzare parte degli edifici esistenti più significativi.
Si stabiliva inoltre che:
- l'intervento doveva essere configurato in modo da contribuire alla valorizzazione del convento di S.Agata e deve contemplare la riqualificazione di corso Sardegna mediante la posa di alberature
- i nuovi edifici devono comprendere funzioni differenti e dovranno avere altezze non superiori a quelle degli edifici circostanti
- lo spazio pubblico attrezzato a verde e ad area pedonale dovrà essere alla stessa quota di corso Sardegna ed affacciare direttamente sulla strada, con conseguente arretramento delle volumetrie di previsione
- il collegamento tra corso Sardegna e via Toselli dove essere verificato in termini di compatibilità con il convento di S.Agata ed essere eventualmente sostituito da una connessione fra via Cellini, via Varese e corso Sardegna.
Si era prevista un'unica deroga a quanto prescritto per la trasformazione dell'area, ovvero se si fosse optato per la non demolizione degli edifici esistenti... Questo avendo ben presente che, comunque, la demolizione massima poteva avvenire solo per circa il 50 % delle strutture, in quanto il fronte corso Sardegna ed i due padiglioni centrali ad esso retrostante, era protetto da vincolo e quindi non demolibile!
Si stabiliva inoltre la subordinazione di ogni intervento all'approvazione di un SUA o di un progetto unitario esteso all'intera zona. Sono stati inoltri prescritti anche i vincoli al rispetto del disposto del Piano di Bacino del torrente Bisagno, in allora in fase di redazione.
[ - ]
Era la prima volta che a Genova si scriveva il Piano Regolatore accogliendo le istanze della popolazione, ma questo faceva parte di una stagione che si chiuse nel 1997 con la cacciata da parte delle segreterie dei partiti, su ordine di Claudio Burlando (come lo stesso ammise anni dopo!), di Adriano Sansa.
La nuova amministrazione, retta da Giuseppe Pericu, ex consulente di Alberto Teardo, ha quindi proceduto a stravolgere radicalmente, senza mai modificare il PUC (ex PRG) formalmente, al fine di evitare di dare nell'occhio. Intanto vengono dirottati i 10 miliardi liquidi reperiti dalla passata amministrazione per avviare la costruzione del nuovo Mercato a Bolzaneto ed il trasferimento previsto per il gennaio 2001 subisce rinvii su rinvii... ed a oggi non è stato ancora effettuato, nonostante che l'opera sia stata poi realizzata con copertura di spesa a carico degli operatori mercatali. Questo fatto ha aumentato l'esasperazione della popolazione per la protratta convivenza con la struttura ed il conseguente traffico, inquinamento acustico e atmosferico e la permanenza di una copertura di amianto che sarebbe stata da rimuovere da tempo e per cui gli Uffici preposti concedettero una proroga considerando che si era fissata la data del gennaio 2001 per la chiusura delle attività e quindi la bonifica della copertura.
L'Amministrazione Pericu, artefice di questi ritardi, nel 1999 ha deciso di aderire ad un "Concorso di Idee" nazionale di "progettazione partecipatativa e comunicativa", con la partecipazione anche, tra gli altri del WWF. L'area indicata per la progettazione "partecipata" era quella di Corso Sardegna. Il bando prevedeva che il progetto vincitore di ogni città, che doveva - naturalmente - essere conforme alle disposizioni del PUC e degli altri strumenti di pianificazione e normative vigenti, venisse scelto da una giuria nazionale. Incaricata di seguire per il Comune di Genova il concorso di idee è stata l'arch. Egizia Gasparini, diessina già consulente dell'assessore all'urbanistica Bruno Gabrielli (promosso poi consulente per la nuova legge urbanistica regionale della Regione Sicilia dalla presidenza di Totò Cuffaro). In diversi si denunciò allora che dietro all'operazione del Concorso di Idee vi fosse la volontà della Giunta di cercare di fare ben altro in quell'area, e quella della partecipazione al percorso di "progettazione partecipata e comunicativa" era soltanto un paravento usato dalla Giunta Pericu per coprire le reali intenzioni speculative.
Il Concorso di Idee vide poi la giuria nazionale scegliere un progetto, conforme al PUC, il cui capogruppo era l'Arch. Luca Dolmetta. Questo prevedeva, come si evince dalla scheda ancora on line (), che:
- l'area oggetto della trasformazione misura 23.800 mq, di proprietà prevalentemente comunale
- la realizzazione di una polarità urbana qualificata, di primaria rilevanza locale, con funzioni diversificate, ampia dotazione di spazi liberi con Sup. Agibile massima di 10.000 mq.
- i servizi pubblici, dovranno avere caratteristiche tali da rappresentare elemento di attrazione e di riferimento per tutta la circoscrizione:
- spazio pubblico attrezzato a verde e ad area pedonale di dimensioni pari ad almeno il 75% della superficie disponibile;
- servizi pubblici costituiti da struttura polifunzionale e centro sociale comprendenti, sala cinema, sala teatro, sedi di Associazioni che gestiranno il Centro Sociale, spazi didattici, spazi espositivi temporanei;
- le funzioni ammesse sono parcheggi pubblici, infrastrutture per la mobilità, viabilità secondaria, servizi privati, residenza, Centro Integrato di Via Artificiale, esercizi di vicinato, pubblici esercizi, connettivo urbano, direzionale e parcheggi privati esclusivamente interrati.
Il progetto vincitore oltre al premio di 10.000.000 di lire doveva anche avere incarico da parte del Comune di Genova della realizzazione, quanto meno, del progetto definitivo.
Ma succede qualcosa...
La Giunta Comunale di Pericu stravolge tutto. Da incarico per un project financing sull'area di Corso Sardegna alla società Rizzani De Eccher. Il progetto vincitore del "Concorso di Idee" svanisce nel nulla.
Della Rizzani De Eccher diviene consulente per il progetto di Corso Sardegna l'Arch. Egizia Gasparini, si la stessa consulente del Comune di Genova, delegata dal Comune a seguire per suo conto il "Concorso di Idee".
La Rizzani presenta un progetto radicalmente incompatibile con il PUC, il Piano di Bacino e le altre normative vigenti. Non solo: il progetto preliminare (ma come: non si doveva dare incarico per il definitivo al vincitore del "Concorso di Idee"?) viene depositato in Comune il 12 marzo 2007. Con una rapidità fulminea la Giunta Comunale lo esamina, sente tutti gli Uffici tecnici, la circoscrizione, i pareri di legittimità e approva il 22 marzo 2007. Il Consiglio Comunale esamina il tutto, si presume ne abbia discusso ampliamente anche in Commissione (sic!) e il 3 aprile 2007 approva (). Bisogna fare in fretta, a breve ci sono le elezioni e sia mai che il Partito del Cemento uscisse sconfitto, bisogna gettare, finchè si è in tempo, solide fondamenta per la speculazione. Il parere del Settore Urbanistica () è straordinario perché scrive chiaramente che il PUC prescrive una cosa ed il progetto prevede tutt'altro, ma poi cercando di utilizzare la non demolizione delle costruzione vincolate e protette (e quindi non demolibili!) afferma che è possibile agire in deroga ai vincoli e quindi esprime parere favorevole. Emblematico il passaggio dove si dice (ma poi lo si dimentica) che sono previsti almeno 17.000 mq di area verde come vincolo del PUC e nel progetto ce ne sono invece 5.000 mq! Quindi il parere favorevole su cosa si fonda??? Non si sa! La Relazione della Rizzani è chiarissima sulle reali intenzioni ()
In pieno agosto 2007 il Comune, con la firma di Carlo Isola, già arrestato e rinviato a giudizio per la Tangentopoli delle Mense (prima tranche) che ha visto due Procure indagare (Genova e Verona), emana il bando () per assegnare in blocco: progettazione definitiva, esecutiva, realizzazione opera e gestione per un complessivo periodo di 93 anni (3 di lavori e 90 di gestione pura). Il capitolato a base della gara è il progetto della Rizzani De Eccher, divenuta partner del Comune, nel project financing. Il tutto viene presentato come se fosse il progetto vincitore del Concorso di Idee, con il paravento della "progettazione partecipata", quando è tutt'altra cosa, radicalmente diversa. Infatti se si fa una gara per assegnare in blocco: progettazione definitiva, esecutiva, realizzazione opera e gestione, di un intervento radicalmente difforme dal PUC occorre prima modificare il PUC, avendo il coraggio di dichiarare quello che si sta facendo, oltre che rispettare le norme vigenti!
Come Casa della Legalità insieme a WWF Liguria, Meetup Genova 2 Amici di Beppe Grillo, Circolo ricreativo, cultura e sportivo Mercato, Comitato Rifiuti Zero e Movimento Difesa del Cittadino, si è costituito un "Osservatorio su Corso Sardegna" con cui si è richiesto un incontro urgente ai Capigruppo del Consiglio Comunale per chiedere di stoppare il bando. Detto incontro viene concesso in procedura d'urgenza, vista l'incombente scadenza del bando, e si tiene a Palazzo Tursi il 18 ottobre 2007. In questa sede presentiamo un documento congiunto dettagliato (), mentre Legambiente ha fatto pervenire un altro documento anche questo nettamente contrario al progetto della Rizzani ().
Il Presidente del Consiglio Comunale Giorgio Guerello, dopo averci segnalato che l'unica resistenza alla convocazione d'urgenza, prima dello scadere dei termini del bando, era stata quella della Consigliera/Capogruppo dell'Italia dei Valori, Manuela Cappello, avvia la riunione in cui abbiamo illustrato il documento. Mentre tutti i consiliari presenti (i vicepresidenti del Consiglio Comunale Gagliardi (Fi) e Scialfa (ind. Rc), Praticò (AN), Proto (IdV), Musso (gruppo misto), Centanaro (Lista Biasotti), Deplino (Pdci), Bruno (Rc), hanno espresso le loro preoccupazioni, impegnandosi a verificare ed intervenire in merito facendo sì che il Consiglio Comunale fosse coinvolto e la Giunta fornisse le risposte ed i provvedimenti del caso, il capogruppo di Ds-Margherita (ora Pd), Simome Farello, ha difeso strenuamente il progetto Rizzani e l'operato della Giunta Pericu, mostrando un atteggiamento sprezzante ed arrogante verso le obiezioni documentate che abbiamo sollevato. Il Farello si è spinto inoltre a perpetuare la grande bufala secondo cui questo progetto Rizzani sarebbe una grande innovazione condiviso dalla grande parte della popolazione. Peccato che i fatti dicano che quella "porcata" non è stata minimamente presentata alla popolazione, attraverso il grande inganno della sostituzione del progetto vincitore del "Concorso di Idee" con quello della Rizzani, proprio come fanno i cattivi guaglioni con il gioco delle tre carte.
Alcuni giorni dopo si apprende dalla stampa che nessuna proposta era stata presentata per la gara. Stessa cosa viene confermata ad una delegazione dell'Osservatorio su Corso Sardegna dall'assessore Mario Margini, il quale lo afferma, dopo che vi sono stati diversi interventi trasversali in Consiglio Comunale sulle osservazioni presentate con il documento alla riunione con i capigruppo. In quella sede l'assessore Margini ci comunica che avrebbe avviato tutte le verifiche del caso.
Nel frattempo, prima di detto incontro, siamo anche riusciti ad accedere al capitolato alla base della gara - ovvero al progetto -, che era ben custodito presso gli uffici del Matitone... se era un progetto tanto pubblico e partecipato, chissà perché era solo disponibile allo sportello Project Financing? Mah. L'unica cosa che non hanno assolutamente permesso di vedere è stato il piano finanziario di fattibilità dell'opera... chissà come mai?!?! Poi magari uno può pensare anche male!
In data 23 novembre 2007 "la" Sindaco Vincenzi-Marchese scrive una lettera all'Osservatorio (), indirizzata al Meetup Genova 2 di Beppe Grillo, in cui afferma che ha dato incarico di seguire la pratica al neo Vice Direttore Generale, arch. Annita Farini. Si procede quindi a richiedere un incontro all'arch. Annita Farini. Detto incontro viene concesso unitamente all'assessore Margini. In detta sede ci viene comunicato che un'offerta era stata presentata - a guardar bene - alla gara ed essendo che per legge basta che vi sia una proposta valida questa aveva vinto, quella proposta aveva vinto! Indovinate di chi è l'unica proposta.... Ma della Rizzani De Eccher!
Questo può sembrare un particolare ma invece è un ulteriore punto focale della "porcata". Infatti la Rizzani che ha redatto in quanto partner del Comune nel project financing il capitolato alla base della gara, in caso di gara deserta avrebbe potuto essere incaricata comunque dal Consiglio Comunale con apposita delibera. Questo però era un rischio... infatti non solo perché visti gli elementi palesemente critici di tale progetto la delibera poteva non passare in Consiglio Comunale (e comunque sarebbe divenute di dominio pubblico), ma il bando redatto da Carlo Isola conteneva in errore macroscopico che avrebbe permesso di impugnare al Tar tale eventuale assegnazione e vincere, bloccando la "porcata". Infatti nel bando viene indicata come delibera di riferimento per tale procedura di assegnazione in caso di gara deserta una delibera che non c'entra un fico secco con corso Sardegna, bensì tratta del project financing di Scalinata Borghese ().
Adesso molti si chiederanno cosa c'è in questo progetto tanto da poterla definire chiaramente una speculazione "porcata"? Semplice, vediamo punto per punto.
A) rispetto al Piano di Bacino ed alla falda presente nel sottosuolo dell'area, che impone, prima di assegnare l'area per una progettazione o intervento, non un analisi "bibliografica" (come la Rizzani stessa dichiara di essersi limitata a fare nella !) ma studi approfonditi sul sottosuolo e calcoli precisi! Infatti due piani di parcheggi sotterranei (tra l'altro scavati sotto i padiglioni storici non demolibili!) sono estremamente pericolosi perchè comprometterebbero l'assetto del sottosuolo, con deviazione di falda e rivi a danno dei palazzi limitrofi che già subiscono in casi di forti piogge (non parliamo nemmeno di esondazione del Bisagno, ma solo piogge!) allagamenti e danni!
B) rispetto alla Legge Finanziaria 2007 che impone che per le nuove costruzioni pubbliche (e qui anche se in project financing si è su suolo e opere pubbliche) occorre l'adozione di tutti gli impianti per il risparmio energetico e l'uso di energie rinnovabili e non quindi una struttura - come quella progettata - che punta al massimo consumo di energia elettrica per avere tariffe agevolate di grandi "utilizzatori"!
C) rispetto al Piano Urbanistico Comunale che prescrive che a piano strada vi devono essere 17 mila mq di area verde attrezzata ed area pedonale (anche considerando che buona parte delle strutture mercatali viene demolita - tranne il fronte su Corso Sardegna e due padiglioni centrali che sono protetti!) e nel progetto ve ne sono solo 5 mila mq e per di più disposti tra il terzo e quarto piano!
D) rispetto alla copertura in amianto delle aree demolibili che prevedono interventi particolari per legge e che non sono indicati nella progettazione (tanto da essere indicata nella solo i tempi - e costi - della demolizione, ma non della bonifica dell'amianto)!
Questi sono i punti saliente poi vi è il resto. Ovvero che non si comprende perché vi debba essere un'area estremamente ampia destinata al commercio, con tanto di previsione - lo si legge nella del progetto alla base del capitolato - di un supermercato, che a parole l'assessore Margini ha sempre negato essere previsto. Fatto questo che configge con la necessità di salvaguardare il tessuto commerciale esistente in corso Sardegna e limitrofe, evitando quindi di arrivare ad un affetto "Fiumara" che ha, nei fatti, devastato il tessuto commerciale - e quindi con ripercussioni anche sociali - a Sampierdarena.
Vi è poi l'aspetto dell'assoluta assenza di garanzie per le sedi di associazioni presenti ed operanti nella struttura, tra cui anche la Protezione Civile ed associazioni di assistenza sociale. Mentre è prevista, ad esempio, una mini-clinica ospedaliera, che chiaramente sarebbe privata, anche considerando i tagli ai posti letto che la Regione ha approvato e che prevedono la chiusura di interi ospedali. Vi è poi la previsione di 2 asili nido, perché non uno, considerando i costi di gestione? Forse che uno sia pubblico per i poveri cristi e l'altro privato con servizi di qualità? Non è dato sapere. Anche per quanto concerne la sala polifunzionale siamo all'assurdo; infatti sono previste due mini salette, una di 144 ed una di 216 posti, quando per garantire uno spazio adeguato alla popolazione del quartiere (oltre 40mila abitanti), senza considerare quelli dell'intera circoscrizione e vallata, e per garantire una possibilità di gestione finanziaria non in rimessa con conseguenti aggravi sulle risorse pubbliche, servirebbe una ben più ampia capienza (lo capisce anche un bambino!). Persino sul numero di parcheggi siamo al delirio. Se si prescrivevano 300 posti auto pubblici ne troviamo 302 a cui si aggiungono 400 parcheggi pertinenziali più 41 box ed altri 352 box privati. Hanno previsto persino un campetto da calcio all'ultimo piano, oltre a 30 residenze appartamenti e 72 unità di residenze universitarie (quando il piano dell'Ente universitario ha già coperto il fabbisogno con innumerevoli interventi realizzati). [] Nella stessa relazione la Rizzani stabilisce che questa sarà una "nuova Fiumara", ovvero un'area viva giorno e notte, segnalando questo come il "desiderio" della popolazione del quartiere. Non poteva esservi più assurdo di questo, visto che invece il desiderio è avere servizi pubblici, aree verdi e certamente la quiete notturna, cosa che l'attività mercatale ha sempre negato!
Questa quindi, a grandi linee, è la speculazione che abilmente l'Amministrazione comunale sta perseguendo con la Rizzani de Eccher nella più grande area di trasformazione del centro genovese, su cui abbiamo dato e continueremo a dare battaglia, auspicando che i soggetti preposti effettuino le verifiche del caso, viste le procedure molto curiose in cui c'è un progetto che svanisce nel nulla per essere sostituito da uno radicalmente difforme, dove il consulente del Comune diviene poi il consulente della società interessata, dove la gara - in pieno agosto - va deserta, ma non troppo, ecc ecc. Questi continuano a dire che il progetto è stato partecipato... da loro e dagli amici degli amici sicuramente, dalla popolazione certamente no!
Ecco qualche intervista (ed a breve altre) alla popolazione del quartiere per sapere se conoscono o meno questo progetto che secondo gli amministratori pubblici è stato "partecipato" e ampiamente pubblicizzato (dove lo sanno solo loro!). Sappiamo che non sarà facile anche perché il Municipio, che dovrebbe rappresentare l'interesse della comunità, con il "funzionario" diessino (ora pd), ops Presidente del Municipio, arch. Mirko Massardo, ha già chiarito da che parte sta dichiarando che questo è un bellissimo progetto, in cui non è vero che c'è poco verde (sono solo 12.000 mq in meno!!!), perché è un nuovo verde, un "verde strutturale". Totò avrebbe detto: "Ma mi facci il piacere!", noi gli diciamo semplicemente che questa speculazione non deve concretizzarsi e faremo tutto il possibile per impedirla e smascherare chi cerca di spacciarla per un opera pubblica per il bene dei cittadini, quando invece è chiaramente una speculazione a tutto ed esclusivo vantaggio dei signori del mattone! Hanno piegato le procedure, violato normative di pianficazione e di legge, oltre a prendere il giro la città... non possono restare impuniti e farla franca... Non è possibile, dobbiamo impedirlo!
Rinviato a data
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Abbiamo cercato, già che
si doveva operare sul sito,
di rinnovarlo e migliorarlo.
Ci sono ancora alcune cose
da sistemare e lo faremo
nei prossimi giorni.
Ma intanto si riparte!
Andiamo avanti.
f.to i banditi
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