Ed alla fine la questione "Nuovo
Lido" venne a galla. Noi sappiamo da tempo che vi era attenzione
investigativa sull'operazione speculativa che vuole ridisegnare il
fronte mare del Lido d'Albaro, con un investimento di oltre 100 milioni
di euro che non si sa da dove vengano...
Noi per primi sollevammo pubblicamente
la questione. Lo facemmo già più d'un anno fa, quando, nel silenzio
più totale, iniziarono i contatti sul progetto strettamente
"riservati" tra promoter e vertici del Comune, in
particolare con il Sindaco. Abbiamo continuato nel seguire questa
operazione, insieme alle altre speculazioni con al centro le
cooperative "rosse" e gli amici degli amici che si snodano
tra l'ex rimessa Amt di Boccadasse e lo Stadio del Nuoto. Abbiamo
denunciato l'inquietante comportamento di Marta Vincenzi-Marchese
che, da Sindaco, si è tramutata in principale sponsor
dell'operazione, pur essendo il Comune, con i suoi uffici, la Giunta
ed il Consiglio, ad aver il compito di valutare, nell'interesse
generale e pubblico, il progetto per la cui realizzazione occorre una
modifica radicale del Piano Urbanistico Comunale, per eliminare i
vincoli esistenti. In ultimo
abbiamo sollevato gli intrecci di
interessi,
con
nomi e cognomi, che ruotano intorno all'affare del "Nuovo Lido",
segnalando che il Mario Corica, conosciuto come calabrese ma nato in
Sicilia, non è certo l'uomo che possa portare in dote quei 100
milioni e più di euro necessari all'operazione, bensì la "facciata"
di un operazione che necessita di entrature politiche di cui lui
certamente gode tra quanti amministrano la città e la regione.
A
giugno è arrivata però
la bocciatura da parte del Consiglio
Comunale -
per
un calcolo errato da parte della maggioranza guidata da Marta
Vincenzi-Marchese - della variante al PUC che avrebbe dovuto
riscrivere i vincoli urbanistici sulla base delle necessità dei
privati, in quel classico modus operandi della Pubblica
Amministrazione che piega l'interesse pubblico a quello privato. La
Sindaco andò su tutte le furie per il progetto da lei tanto
sponsorizzato che si arenava, e lo fece con tanto furore, con tanto
di insulto all'autonomia del Consiglio Comunale, che chiunque poteva
pensare o che vi era un suo interesse nella vicenda o che aveva dato
assicurazioni ai promoter che non era proprio il caso di tradire.
L'assessore Mario Margini addirittura arrivò con lo sbottare ad una
televisione privata - la principale rete regionale - che al Comune
non deve interessare assolutamente sapere da dove provengono i soldi
di un investimento privato. La trasparenza e soprattutto la verifica
della fattibilità di un progetto che stravolge il litorale di Albaro
e per cui si piegano e annullano i vincoli urbanistici, per
l'Amministrazione comunale, non conta!
Tutto
si risolve nell'ambito "politico" ed amministrativo il 27
agosto, con una nuova variante approvata dalla Giunta guidata dalla
Vincenzi-Marchese, e che avvalla la nuova stesura del progetto "Nuovo
Lido". Questa trova naturalmente il ricompattamento della
maggioranza prima di andare in Consiglio Comunale. Ma questa nuova
versione ci dice molto di più. Infatti se si riducono un pochino gli
appartamenti di lusso sul mare e si dimezzano i parcheggi interrati,
quello che resta saldo come punto fermo sono invece gli spazi
commerciali, cioè quelli che vedono nell'area gli interessi di
una famiglia
FOGLIANI di Taurianova!
Ma
qualcosa si muove anche perché l'attenzione investigativa non può
non porsi su un operazione come questa, visti i protagonisti e vista
un'origine misteriosa del capitale da investire per il "Nuovo
Lido"... e di colpo scoppia il caso pubblico. Prima settimana di
settembre ed esce l'articolo "Promenade delle cosche" sul
settimanale Economy. Partono interrogazioni in Comune e l'attenzione
si risveglia. La questione viene seguita da La Stampa e da Il Secolo
XIX. Noi non sappiamo se esista già un fascicolo aperto in Procura,
sappiamo per certo, come abbiamo ripetuto a molti in questi giorni,
che esiste un attenzione investigativa. Quello che è curioso,
davanti alla questione venuta alla ribalta mediatica, sono invece le
reazioni. La prima è il silenzio assoluto del Sindaco e degli
assessori... muti come pesci. La seconda è quella di Mario Corica,
l'anima ed il volto dell'operazione "Nuovo Lido", quello
che non ha, ma vuol far credere - con sue ripetute dichiarazioni
pubbliche alla stampa - che non ha nessuno alle spalle per questa
operazione da 100milioni di euro. Supera se stesso in questi giorni
quando afferma che per gli aspetti tecnici bisogna rivolgersi ai suoi
legali... e poi liquida la questione degli appetiti della 'ndrangheta
sul "Nuovo Lido" cogliendo l'errore con cui il settimanale
ha riportato il suo nome (Vincenzo anziché Mario) per affermare che
il problema è solo di omonime ("... si accenna a sospetti sul
Nuovo Lido viene nominato un certo Vincenzo Corica, che evidentemente
non sono io" affermava ieri a Il Secolo XIX). Ma chi mai ha
sollevato la questione di appartenenza mafiosa di Corica? Nessuno. Il
problema sorge con nomi di professionisti legati a società dei
MAMONE e soprattutto alla famiglia FOGLIANI.
L'unica "famiglia
FOGLIANI di Taurianova" a Genova risultante da elenchi pubblici è
quella attiva nel settore della ristorazione e dei servizi di mensa, con
imprese, società e investimenti.
La famiglia FOGLIANI di
Taurianova, attiva ed operante a Genova, è da tempo attenzionata
dalla Direzione Investigativa Antimafia che ha ufficialmente scritto:
"La famiglia FOGLIANI, anch'essa insediata a Genova proveniente
da Taurianova (RC), è considerata un terminale locale per operazioni
di reinvestimento di denaro di illecita provenienza" (
clicca
qui)
La
Procura Nazionale Antimafia indica i FOGLIANI come famiglia di
'ndrangheta attiva ed operante a Genova su cui vi è attenzione
investigativa, essendo riportata anche nell'ultima relazione
dell'organismo guidato dal Procuratore Piero Grasso.
(
2008,
2009,
2010)
Su
questo qualcuno risponde? Su questo si vuole fare un po' di
chiarezza? Il signor Corica, la signora Sindaco... gli assessori e
gli altri protagonisti della partita vogliono dirci qualcosa? No, su
questo, su tutto questo, tacciono tutti... silenzio assordante! In
piena crisi economica, spuntano fuori 100milioni di euro per un
operazione speculativa di prim'ordine. Corica non dice da dove
vengono questi 100milioni. I Fogliani (che
contano anche
un esponente nell'associazione
"Città del Sole" guidata da Salvatore Cosma - quello che
faceva da contatto tra politica, amministratori e uomini della
'ndrangheta - con Giuseppe Profiti - l'uomo del cardinal Bertone, al
centro di inchieste giudiziarie per corruzione, turbative d'asta e
minacce a pubblico ufficiale e tra i principali esempi di uno dei più
eclatanti conflitti di interesse degli anni scorsi a Genova tra
pubblico e privato, con i suoi contemporanei incarichi in Regione ed
al Galliera -, Pasquale Gioffrè - ex vice Prefetto di Genova che non
vedeva la mafia che a Genova ha messo pesanti radici -, e tanti
altri)
prima
del flop della variante al PUC in Consiglio Comunale, a giugno, come
se avvessero già avuto già per scontato il via libera
all'operazione
avevano avvisato i propri dipendenti delle attività di ristorazione
del
Lido e del Garden che
dall'autunno, sino alla conclusione dei lavori del Nuovo Lido,
sarebbero stati a casa. E sempre loro non chiariscono dove siano
sorti i capitali alla base del loro impero. Il Comune per voce di
Mario Margini aveva detto che non gli importa da dove vengono i
soldi. Che bello scenario... degno del non vedo, non sento e non
parlo.
Nota del 6.7.2011
Negli articoli pubblicati sul nostro
sito dal titolo: "Il gioco delle tre scimmiette sul Lido di
Albaro" del 5 settembre 2009 e dal titolo "Consolidato
interesse di Mafie Logge e lobby sulla Sanità ed a Genova" del
5 luglio 2010 compariva il nome di

.
In
particolare nel primo di tali articoli, si è riportato sia il fatto
che le Relazioni della Direzione Nazionale Antimafia indicano tra le
famiglie della 'ndrangheta presenti a Genova la famiglia "FOGLIANI",
sia l'estratto della Relazione 2002 della Direzione Investigativa
Antimafia ove si legge "La famiglia FOGLIANI, anch'essa insediata a
Genova proveniente da Taurianova (RC), è considerata un terminale
locale per operazioni di reinvestimento di denaro di illecita
provenienza".
Negli stessi non veniva indicato che
trattavasi della stessa famiglia cui appartiene

, ma
si poneva la domanda se poteva essere la stessa e pertanto si
chiedeva se qualcuno poteva rispondere in merito, non potendo la Casa
della Legalità avere nella disposibilità altra informazione
ufficiale in merito, se non quelle riportate negli atti pubblici e
pubblicati, per poter confermare o smentire di quale famiglia
FOGLIANI si tratti.

ha smentito che la
propria famiglia sia quella "famiglia Fogliani di Taurianova"
indicata nelle Relazioni delle diverse strutture Antimafia dello
Stato affermando che trattasi di pura questione di omonimia.
Pertanto come Casa della Legalità
prendiamo atto di tale dichiarazione e la pubblichiamo senza alcun
problema, precisando ulteriormente che non era nostra intenzione
offendere alcuno e se tale nostra domanda ha recato offesa ci
scusiamo per questo.
Si precisa inoltre che la querela per
diffamazione presentata da

a carico della
Presidenza della "Casa della Legalità", di cui al procedimento
n. 15587/09/21, è stata archiviata dal GIP Dott.ssa Orsini, a
seguito della richiesta di formulata dal PM Dott. Terrile in data 25
marzo 2010, senza opposizione da parte dello stesso Fogliani.