Gli uomini di FAZZALARI e FAZZARI Vincenzo, ovvero la rete 'ndranghetista tra truffe e riciclaggio

Gli uomini di FAZZALARI e FAZZARI Vincenzo, ovvero la rete 'ndranghetista tra truffe e riciclaggio

Mercoledì 18 Aprile 2012 17:00 Ufficio di Presidenza
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tra armi, soldi, affari e truffe ecco la 'NdranghetaE' una storia che inizia quando ancora c'era la "lira". Ed è una storia che inizia seguendo Gioacchino PIROMALLI, classe 1940. Ancora una volta è dal grande "casato" della Piana di Gioia Tauro che tutto inizia, sale al nord, supera i confini nazionali. E' con gli uomini della 'ndrangheta insediati al nord, nati al nord, collegati alla cosca dei DE STAFANO, che si sviluppa. E' un intreccio di interessi, mafiosi e faccendieri che vengono iscritti nel registro degli indagati, a Reggio Calabria, nel 1999. E' una storia che ha radici "genovesi", con quel Romolo GIRARDELLI, e la vicenda del Salvatore FAZZALARI, da Taurianova al capoluogo ligure. Una storia che ci riporta, con il Vincenzo FAZZARI alle cosche dei PIROMALLI e dei MAMMOLITI, ben note a Genova e Liguria (con i FAMELI, GULLACE-RASO-ALBANESE, MAMONE)... ma che passa quindi dagli AVIGNONE (con il FAZZALARI), anche questi ben radicatisi in questa terra. Storie che si intrecciano e si sviluppano in quei territori liguri che, come abbiamo sempre detto, hanno visto la "colonizzazione" mafiosa progredire passo dopo passo, dall'estremo ponente ligure a Genova ed oltre, passando da piccoli ai grandi Comuni. Storie che la DDA di Reggio Calabria traccia e che la DDA genovese ignora, o, quanto meno, non se ne occupa. Fatti e personaggi che rappresentano anche uno spaccato di quella "alleanza" tra 'Ndrangheta e Cosa Nostra che per troppi anni si è voluto ignorare e che, così, ha garantito, al Nord, un rafforzarsi di entrambe le organizzazioni mafiose. Oggi, qui, ne raccontiamo la storia...


Seguendo Gioacchino PIROMALLI si apre lo scenario sugli uomini del nord...

La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria indaga su Gioacchino PIROMALLI. E' il 1998, nell'ambito dell'Operazione "SMERALDO". Il Gioacchino PIROMALLI, con l'omonima cosca è impegnata anche nell'ambito del traffico di sostanze stupefacenti ed all'importazione di t.l.e., così come è stato anche accertato nell'ambito di un procedimento a giudizio abbreviato che vedeva proprio come imputato il PIROMALLI Gioacchino con altri 12 soggetti. Le intercettazioni disposte per il PIROMALLI, così come i servizi di osservazione e pedinamento disposti per il predetto, facevano emergere che questi era in contatto con tale "Claude", che poi veniva identificato in PACCAVIA Claudio, residente a Como.

Nella conversazione intercettata in data 14.12.1999, ad esempio, il Gioacchino PIROMALLI contatta il Claudio PACCAVIA e gli riferisce che la successiva settimana sarebbe uscito dall'ospedale e precisando: "vengo che dobbiamo cambiare, un po', di gomme... ti ho avvisato così, prima di Natale, cambiamo, un po' di gomme..."... Il PACCAVIA, dopo aver chiesto se avesse avuto problemi e la risposta del PIROMALLI, da conferma: "va bene, così... avviso, pure, l'altra parte...". Gioacchino PIROMALLI a quel punto commenta: "però, vedi che voglio che cambino, qualche gomma... perché, in queste Feste... con questa "neve"... è necessario avere "gomme nuove"... però, vedi che devono essere "Michelin"...". Il PACCAVIA si mostra perplesso e chiede se si devono cambiare "tutte e cinque" le gomme. Il PIROMALLI risponde che sarebbe necessario farne molte di più, anche per l'altra autovettura, del nipote e, pure, per l'autovettura del pronipote.

Il 20 gennaio 2000, nel tardo pomeriggio, Gioacchino PIROMALLI contatta il Claudio PACCAVIA e domanda a quest'ultimo se ha "trovato le gomme", ricevendo risposa negativa. Il PACCAVIAaggiunge anche di non averne "trovate", neanche, dall'amico con il quale "va in macchina". IlPIROMALLI, prendendo atto della risposta replica: "comunque, impegnati a chiedere perché, adesso, non ho soldi, sulla schiena... che sono, qui, a Ventimiglia... e ti chiamo, domani...".

E' proprio nel lasso di tempo in cui si intercetta il PACCAVIA, nel novembre del 1999, per via di quelle "gomme" da cambiare che ovviamente non sono "gomme", bensì denaro sporco che il PIROMALLI deve ripulire, che emergono gli altri contatti con l'organizzazione facente capo alFAZZARI Vincenzo. Scrive la DDA nei suoi Atti, riferendosi ai contatti emersi dalle intercettazioni del PACCAVIA, che l'analisi delle intercettazioni "consentiva di risalire a tale "Vincenzo",successivamente identificato nel rosarnese FAZZARI Vincenzo".

Il Vincenzo FAZZARI, fulcro della rete di truffe e riciclaggio

Per sintetizzare il profilo criminale del FAZZARI prendiamo ancora, testualmente, gli atti della DDA di Reggio Calabria:

"FAZZARI Vincenzo, nato il 27.01.1950, con precedenti di polizia per associazione a delinquere (1973), estorsione (1967 e 1986), tentato omicidio (1986), armi (1967, 1972), truffa (1994, 1995), associazione a delinquere di stampo mafioso (1983, 1986, 1996), riciclaggio (1994), traffico d'armi (1994), emissione di assegni a vuoto (1974), omicidio colposo (1972), reati contro la persona. Nel gennaio del 1987, il Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione irrogava al FAZZARI la misura della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni tre, con il divieto di soggiornare nelle regioni dell'Italia meridionale, nel Lazio e nella Lombardia. Nella motivazione del provvedimento, il giudice estensore delineava un profilo delFAZZARI perfettamente coerente alla luce delle attuali risultanze investigative:

"Invero, se si valuta con attenzione lo sviluppo dell'attività criminosa svolta dal FAZZARI non si può fare meno di rilevare che essa è un costante crescendo verso livelli qualitativi di criminalità sempre più alti e, si starebbe per dire, raffinati, che collocano il proposto in un ruolo di primo piano anche se ellittico rispetto a quelli tradizionali nell'ambito della mappa della malavita organizzata locale. L'impressione che si ricava, da una sistematica lettura degli atti processuali, è che il FAZZARI sia interprete intelligente di un nuovo e spregiudicato atteggiarsi dell'attività mafiosa: non più il controllo di un determinato territorio, quale assioma di attività criminose organizzate, quanto il vorticoso intreccio di rapporti con esponenti della mafia internazionale, non l'arricchimento personale attraverso la perpetrazione di atti strettamente delittuosi in un ambito territoriale dato e secondo una tipologia consolidata, bensì quello realizzato attraverso attività economiche para-lecite e per molti aspetti, apparentemente lecite, il cui background è tuttora costituito da torbide convenienze e solidarietà con certo potere politico, da accordi delinquenziali di alto rango ...". 

Il riferimento ai legami con ambienti criminali internazionali era riconducibile alla vicenda giudiziaria che vedeva il FAZZARI rinviato a giudizio dall'allora Giudice Istruttore presso il Tribunale di Roma per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso con il noto PAZIENZA Francesco, GIARDILI Alvaro,MAZZOTTA Maurizio ed altri, e di estorsione aggravata sempre in concorso conPAZIENZA, GIARDILI, MAZZOTTA ed altri. In particolare, i rapporti tra il FAZZARIed il PAZIENZA erano da porre in relazione ad un attentato perpetrato da due nipoti del FAZZARI, a Parigi, nei confronti di un uomo d'affari, tale TRABOULZI Shamir."

Allo spessore criminale del FAZZARI Vincenzo che traspare da quanto agli Atti a suo riguardo, e l'emergere della sua figura nelle conversazioni con il PACCAVIA, si aggiunge anche, sempre nel 1999, l'indagine della DDA di Roma che traeva origine da una "segnalazione di operazione sospetta" effettuata dall'Ufficio Italiano Cambi. Il Comando del Nucleo Speciale di Polizia valutaria, nell'ambito delle indagini delegate in merito, accertava "gli stretti rapporti intercorrenti tra il menzionato FAZZARI Vincenzo e tale RUSSO Marco, nato il 09.05.1970, ai quali venivano sequestrati, ai sensi dell'art. 321 c.p.p., nr.16 assegni circolari da lire 20 milioni ciascuno".

Scrive sempre la DDA di Reggio Calabria:

"Prima di procedere alla disamina delle complesse vicende che sono compendiate negli atti di causa è bene avere riguardo a taluni profili della competenza per territorio che, per come concordemente statuito nel corso delle plurime riunioni di coordinamento presso la Direzione Nazionale Antimafia, non può che far riferimento alla Procura Distrettuale di Reggio Calabria. Soccorrono in tal senso due semplici argomentazioni:
1) i principali soggetti oggetto della presente indagini sono tutti elementi di primo piano della ‘ndrangheta calabrese (FAZZARI, FAZZALARI, MARTINO, PINTUS, CANALE, AMANDINI ect.) la cui funzione operativa è quella di convogliare verso i mercati finanziari italiani ed esteri gli ingenti profitti della criminalità organizzata del Reggino;
2) per poter far ciò gli stessi hanno costituito una vera e propria rete criminale (quella descritta al capo A) che stabilmente e, verosimilmente, da molti anni si è prefissa di agevolare e consentire molteplici operazioni di riciclaggio e reimpiego, assegnandosi un sofisticato pactum sceleris, comunque coeso alla complessità dei mezzi da adoperare (titoli atipici, garanzie bancarie internazionali ect);
3) l'agire di questa compagine associativa in un contesto in cui vengono in contatti soggetti economici più disparati (bancarottieri, affaristi, usurati, truffatori internazionali) determina un'estrema duttilità operativa che, orientata sempre al massimo profitto, accetta l'impegno in ogni operazione economicamente vantaggiosa. Ecco spiegata la ragione per cui callidi mafiosi non disdegnano di procurarsi denaro con truffe miliardarie, con l'illecita circolazione di titoli falsi o clonati o addirittura sottratti.
"Pecunia non olet" recita un antico adagio e l'indagine dimostra per l'ennesima volta che ciò vale anche per la ‘ndrangheta calabrese."

Per capire quanto questa "rete" e questi "affari", il cui fulcro è il FAZZARI Vincenzo, siano una delle più strutturate ed efficaci evoluzioni "finanziarie" prodotte delle storiche cosche della 'ndrangheta, basta ripercorrere il racconto che fanno gli inquirenti mettendo in fila, in migliaia di pagine degli Atti, intercettazioni, servizi di osservazione, acquisizioni documentazione, perizie, verbali di interrogatori. Quello che emerge è una fotografia della 'ndrangheta del nuovo millennio, con radici nelle storiche cosche, ma con scenari ben differenti da quelli delle terre calabre, di faide o traffici prettamente "criminali". Siamo al Nord, tra Lombardia e Liguria. Siamo in Francia ed in altri Stati esteri...

Scrive la DDA di Reggio Calabria:

"Vincenzo FAZZARI (...)

Come verrà, meglio, evidenziato, le indagini esperite hanno acclarato che, il soggetto di cui trattasi, è uno dei "promotori" del sodalizio criminale, costituito allo scopo diriciclare denaro provento da fatti illeciti, nonché il "referente finanziario" del "clan FAZZARI", facente capo alla consorteria mafiosa dei "PESCE", al quale appartengono, anche, i fratelli Salvatore, Raffaele e Palmiro.

L'affermazione che Vincenzo FAZZARI, sia uno dei promotori del citato sodalizio risulta dimostrato dal fatto che per ogni decisione da assumere, il principaleconsulente finanziario del sodalizio, identificabile in Luigi CAPUTO (...), operi sotto l'egida, appunto, di Vincenzo FAZZARI. Luigi CAPUTO, infatti, si preoccupa, una volta posto in essere quanto delegato da Vincenzo FAZZARI, di rapportare gli sviluppi delle operazioni finanziarie autorizzate dal "capo", nonché di procedere secondo quanto ordinatogli, dal superiore.

Che Vincenzo FAZZARI sia un soggetto appartenente alla criminalità organizzata calabrese emerge, inequivocabilmente, dalle conversazioni intercettate sulle utenze telefoniche cellulari. In particolare, oltre alle conversazioni richiamate nel corso della ricostruzione, logica, delle varie operazioni finanziarie (sottoposte a monitoraggio dagli investigatori e richiamate, più avanti, nella presente trattazione), appaiono di particolare valenza investigativa, le seguenti comunicazioni, ed elementi probatori, che, pur esulando dalla, mera, attività pseudo finanziaria posta in essere dal sodale, confermano la particolare valenza criminale e, quindi, l'estrema pericolosità sociale, del soggetto di cui trattasi.

Nel dettaglio, la disamina della conversazione avente progressivo nr. 57, intercettata, alle ore 15,31 del 09.02.2000, sull'utenza telefonica cellulare identificabile dal nr.0348/9992560 (...), evidenzia come Luigi CAPUTO, oltre a relazionare il FAZZARIsull'evoluzione dell'iter relativo all'esecuzione dell'operazione finanziaria che tentano di porre in essere, per un controvalore di circa 32.500.000 di dollari, chieda, a quest'ultimo, un intervento, nei confronti dei mediatori elvetici dell'operazione, identificabili in Michele AMANDINI (...) e nell'avv. svizzero Marcello Elia QUADRI(...), al fine di precisare, loro, che l'appartamento, riconducibile al CAPUTO e dato in pegno per il buon fine dell'operazione finanziaria, sia da considerarsi quale garanzia concessa su disposizioni, dirette, del FAZZARI.

[omissis]

In relazione alle frequentazioni di Vincenzo FAZZARI, è stato possibile verificare che il medesimo ha mantenuto contatti con un alto numero di personaggi, pluripregiudicati, anche, per associazione per delinquere di stampo mafioso ed alcuni dei quali trovansi in regime di latitanza. Nel corso delle attività di indagine è stato acclarato, più di un incontro, telefonico e/o "de visu", con alcuni soggetti affiliati alla ‘ndrangheta calabrese e/o ad altre associazioni criminali operanti nel territorio dello Stato ed, in alcuni casi, all'estero. Nello specifico, grazie ai contatti intercorsi tra VincenzoFAZZARI, e Giovanni DE MARIA (...), con alcuni fiancheggiatori del latitanteSalvatore FAZZALARI, nato a Taurianova (RC) il 28.06.1967, affiliato alla cosca"AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA", è stato possibile, da parte di personale appartenente ai Comandi delegati alle indagini, procedere all'arresto di quest'ultimo, in Genova, in data 27.07.2000. I contatti telefonici e personali di cui trattasi, sono stati posti in essere, sostanzialmente, per garantire l'incolumità di Luigi CAPUTO e per transare, con tipici metodi ed atteggiamenti mafiosi, una sua situazione debitoria nei confronti del latitante richiamato, ovvero per cautelare quest'ultimo da un'estorsione ai suoi danni, atta a finanziare, tra l'altro il regime di latitanza del ricercato. Sono state, infatti, monitorate alcune conversazioni, che, in alcuni casi, sono state propedeutiche ad incontri avvenuti in perfetto stile mafioso. In particolare, a tal proposito, appaiono chiarificatrici le conversazioni intercettate, sulle utenze telefoniche cellulari in uso aVincenzo FAZZARI, sottoposte ad intercettazione da Ufficiali di P.G. appartenenti alComando Nucleo Regionale Polizia Tributaria Calabria - G.O.A. di Catanzaro..., nonché sulle utenze telefoniche cellulari in uso a Luigi CAPUTO, sottoposte ad intercettazione da Ufficiali di P.G. appartenenti al Comando Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, che evidenziano, temporalmente, l'evolversi della situazione "de qua".

[omissis]"

Sempre in merito al FAZZARI Vincenzo per inquadrarlo meglio nel contesto mafioso, quale affiliato alla 'ndrangheta, sempre dagli Atti della DDA di Reggio Calabria, appare utile riprendere le dichiarazioni verbalizzate - e parte della richiesta di misure cautelari (accolta dal GIP) - da Michele AMANDINI, in data 11.10.2000. Ecco un estratto dell'interrogatorio:


C : Dott. Alberto CISTERNA
A : Michele AMANDINI

... omissis ...

C: e FAZZARI come mai conosceva questo albanese, cioè che lei sappia, che poi del pomeriggio ancora non abbiamo detto, cioè cosa facesse FAZZARI, come mai avesse questi rapporti...?

A: adesso come o non come lui l'abbia conosciuto, francamente non lo so. Però è evidente che lui, siccome dalle confidenze fatte... che mi sono state fatte, poi, dal FAZZARI, successivamente, ovvio, quando è nato un rapporto diciamo un po' più... disteso tra me e lui... ehm... comunque avevamo iniziato a muoverci a... e... e reputatomi una persona seria... diciamo si era fa... si era aperto, un attimino di più, dicendomi, appunto, che, lui, si era occupato di... "riciclaggio di denari", col riciclaggio di denari e dunque era, in particolar modo, della famiglia PIROMALLI e MAMMOLITIperché lui è legato con queste due famiglie, in particolar modo...

C: le disse con chi esattamente fra i PIROMALLI e i MAMMOLITI?

A: no era una persona che... anche perché... Lei, meglio di tutti,lo può capire...

C: no, se l'avesse detto, ... no, se l'avesse detto...

A: no, no parlava... sì ma senz'altro mi ha anche detto il nome, sarò io che poi non ho registrato se era MOMO o, se era... per dire... no... MOMO, penso che sia morto anche, no, ehm... beh, comunque...

C: cioè... (incomprensibile)... la famiglia PIROMALLI o MAMMOLITI

A: anche perché, poi, il FAZZARI io non lo sapevo, francamente, mi aveva anche spiegato di aver avuto una faida, che è durata quasi 10 anni, perché gli fu ammazzato un fratello, lui addirittura, poi, raccontava in particolare che, mentre era in macchina han tentato anche di...

C: di ucciderlo

A: ... di ammazzarlo, di ucciderlo e si... si salvò perché si buttò giù dalla macchina, insomma... e sembra che abbia, soprattutto... perché i rapporti in tutte queste cose, penso che sia... anzi, sicuramente, io non conosco il fratello più grande del FAZZARI, e sembra sia l'uomo che ha sempre sognato e ambito di diventare un capo... e... sembrerebbe che, proprio, questa sua ambizione l'abbia portato un po' a commettere anche dei macelli un po' giù, perché il FAZZARI è una persona, almeno per quello che lo conosco io, abbastanza posata, abbastanza tranquillo. È uno con cui si può ragionare. E, sembra, che con il fratello no. Sia tutt'altro genere, né lui però che tenta di... evidentemente de... determinati rapporti sono soprattutto legati al fratello e di cui, ultimamente, si diceva che, addirittura, era diventato...

C: una persona importante?

A: una persona importante! o stava diventando importante... o qualcosa del genere. Infatti, io...

C: Suo in Calabria stava dicendo?!? Senta, ma ha avuto mai modo di sapere, questi soldi provenienti da queste ditte, dove fossero destinati, in quale attività, a.... che cosa ne facessero?

A: no, so che lui si occupava di ... c'è stato un periodo che si occupava di "acque minerali", mi aveva detto che teneva una bella azienda, nel Lazio, perché avevo visto le foto, adesso non so, però, se i fondi siano andati in quella direzione o meno... perché ha detto... ha detto sì, è un'operazione che ho, ho... chiuso, prima... (incomprensibile)... dove l'ho messa... (incomprensibile)... però francamente uno che "chiude" un'operazione su una determinata attività o la gestisce o non... poi, vedevo, che comunque, di fatto non gestiva lui...

C: che però proviene... dico quest... queste erano un tipo di attività po... provenienti da soldi di calabresi

A: si, esatto

C: le ha detto di chi, di quali di queste due famiglie, diciamo...

A: di queste famiglie...

C: ah, entrambe, PIROMALLI e MAMMOLITI

A: esatto"

Sempre attraverso l'attività investigativa sul FAZZARI si svela quanto la rete 'ndranghetista guidata da questi sia "a servizio" non esclusivo delle cosche calabresi. Si apprende, ad esempio, dei contatti per i soliti "affari" in cui il sodalizio del FAZZARI è specializzato, con esponenti di Cosa Nostra, ed in particolare del clan MADONIA. Ecco qui un breve passaggio dagli Atti della DDA di Reggio Calabria, così, per rendere l'idea anche di questo...

"In ultimo, per dar maggior valenza all'ipotesi investigativa, si evidenziano le conversazioni intervenute tra Vincenzo FAZZARI e Giuseppe MIANO, noto esponente del "clan MADONIA" (al quale sono ritenuti affiliati, anche, Giovanni DE MARIA eDomenico LA SPINA), il cui contenuto evidenzia la stretta connivenza tra gli appartenenti alle due consorterie criminali, calabrese e siciliana, nell'esecuzione di alcune operazioni di riciclaggio..."

Senza qui ripercorrere la mole di intercettazioni agli Atti, ci limitiamo per rendere l'idea ad un breve estratto del dialogo tra il Vincenzo FAZZARI e del 27 marzo 2000:

"[omissis]

alle ore 17,54, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di essere stato controllato dalla Guardia di Finanza, senza, però, che gli sia stato redatto un Verbale. Nel prosieguo della comunicazione intercettata,Vincenzo FAZZARI colloquia, quindi, con Giovanni DE MARIA, al quale, riferendosi a terze persone, dice: "bisogna fargli pagare le spese...", ed aggiunge: "gli taglio la lingua...". Giovanni DE MARIA, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, precisa:: "così, quando sono sordomuti, non fanno danni...". Conversazione durante, inoltre, Giovanni DE MARIA, chiede notizie circa una "fotocopia argentina" che, Luigi CAPUTO, non riuscirebbe a rinvenire, ed, in merito a tale documento, specifica:"siccome c'è un folle che è interessato... ti puoi informare se c'è disponibilità!?!".Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto richiestogli, riferisce, al suo interlocutore, che ci sono: "quattro fogli, praticamente pronti... (per un controvalore pari a)8.000.000 (presumibilmente, di dollari U.S.A.)...". Giovanni DE MARIA, preso atto di ciò, replica dicendo: " fatti dire il prezzo... visto la cartaccia che è... che, anche domani, si può fare... questi vanno 1000, 2000, 5000 lire, il foglio...". Vincenzo FAZZARI, a tal punto del colloquio, commenta: "ma, se sono da un milione di dollari... mi vergogno..."
[omissis]"

Il FAZZALARI, il latitante 'ndranghetista preso a Genova

Come abbiamo anticipato tempo fa, gli AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA, sono ben insediati a Genova. Recentemente, come abbiamo ricordato, sono giunti "altri soggetti già mappati dalla DDA di Reggio Calabria, come Domenico e Salvatore AVIGNONE (della stessa cosca dei PELLEGRINO, ovvero legati agli SANTAITI-GIOFFRE') che, tra un viaggio e l'altro in Calabria, hanno aperto due imprese alla Camera di Commercio di Genova: la SCAMOTER SAS e laSCAVI E COSTRUZIONI SAS." Questi seguiti dal Gico della Guardia di Finanza di Genova non hanno però mai avuto attenzione da parte della DDA genovese.

Ma FAZZALARI Salvatore, affiliato alla cosca degli AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA, è l'uomo chiave dell'inchiesta della DDA di Reggio Calabria che svelò i rapporti stretti e consolidati con ilGIRARDELLI Romolo, ovvero l'uomo che oggi ritroviamo al centro, con ruolo tutt'altro che secondario, nell'inchiesta su BELSITO Francesco, il tesoriere della Lega Nord (inchiesta di cui parliamo a parte).

E chi è questo FAZZALARI Salvatore, detto "la mamma"? Ai tempi dell'inchiesta in questione era un pericoloso latitante 'ndranghetista. Viene arrestato mentre l'indagine è in corso, anzi: grazie all'indagine che ne permette la localizzazione. Come vedremo, in questo caso anche riportando alcune intercettazioni, la latitanza era stata "compromessa" dai ritardi nella consegna dei soldi che il GIRARDELLI, tra i più attivi fiancheggiatori del FAZZALARI, sollecitava al gruppo del FAZZARI Vincenzo... Infatti parte del ricavato delle attività "finanziarie" del sodalizio 'ndranghetista serviva proprio a supportare la latitanza del FAZZALARI

Agli atti della DDA di Reggio Calabria si legge:

"Il presente procedimento penale inerisce ad una corposa e imponente quanto singolare inchiesta svolta dal GOA della Guardia di Finanza, coadiuvato, in un secondo momento, dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, a causa dei rilevanti risvolti di natura finanziaria, emersi nel corso dell'indagine, che disvela, grazie anche ai collegamenti tra le varie Procure Distrettuali, l'esistenza di una complessa organizzazione delinquenziale. Si tratta di una struttura associativa gestita e diretta da personaggi di grossa caratura criminale, che operano, a livello nazionale ed internazionale, nel campo delle truffe azionarie e bancarie, mettendo a punto vere e proprie operazioni finanziarie di reimpiego e riciclaggio, attraverso le quali gli indagati lucrano ingenti somme di danaro, anche al fine di rendere servigi a soggetti della più tradizionale criminalità organizzata di stampo mafioso (si veda sul punto la vicenda relativa al finanziamento della latitanza di FAZZALARI Salvatore...). Al riguardo, inoltre, vale la pena segnalare che nel corso dell'indagine (durata due anni) vengono monitorate ben sei operazioni finanziarie illecite, che saranno più oltre oggetto di attenta disamina.

I personaggi che nella vicenda processuale in oggetto svolgono ruoli apicali sonoFAZZARI Vincenzo, Giovanni DE MARIA, Claudio PACCAVIA e Antonio Vittorio CANALE.

Al riguardo deve riportarsi quanto esposto dal PM:

In particolare, le indagini hanno consentito di accertare la composizione del sodalizio e le dinamiche finanziarie adottate dall'organizzazione criminale che, caso raro, non ha, all'interno, un'esclusiva partecipazione di componenti di una sola organizzazione mafiosa riconosciuta, bensì opera quale società di consulenza e servizi finalizzata al riciclaggio ed al reimpiego, in attività economiche lecite, di proventi illeciti al servizio, a secondo delle richieste, di qualsiasi organizzazione criminale interessata. E' stato, infatti, accertato che i principali promotori della società di consulenza risultano essere Vincenzo FAZZARI, Giovanni DE MARIA, Antonio Vittorio CANALE. Questi ultimi soggetti, per l'esecuzione delle operazioni finanziarie acquisite dalla società di consulenza, si sono avvalsi delle capacità specifiche di Luigi CAPUTO, vero e propriobroker finanziario con funzioni, alle volte, anche, di prestanome per soggetti appartenenti alla criminalità organizzata."

Senza qui ripercorrere le innumerevoli intercettazioni che hanno evidenziato i rapporti e gli affari del sodalizio (ben evidenziati anche nell'Ordinanza di Custodia Cautelare), ci concentriamo sull'aspetto relativo al supporto alla latitanza del FAZZALARI, che aveva come epicentro la città di Genova, e come uomo chiave il GIRADELLI Romolo che, recentemente, ha negato ogni coinvolgimento, nonostante le inconfutabili risultanze dell'inchiesta e nonostante pure la coincidenza del comune legale con il FAZZALARI in merito al procedimento della DDA di Reggio Calabria, ovvero l'avv. GALLO di Genova (lo stesso che ci era già stato indicato nel 2005 dall'ex moglie di Vincenzo MAMONE - leggi qui). "Coincidenze" a parte, questo un passaggio chiave, dagli atti della DDA:

"Si evidenzia che le indagini esperite, allo stato, non hanno consentito di acclarare il motivo per cui Luigi CAPUTO fosse debitore di Romolo GIRARDELLI. E' lecito supporre, però, che si siano conosciuti in un passato non molto recente in occasione dell'esecuzione di un'operazione finanziaria di dubbia liceità posta in essere - con l'intermediazione di Luigi CAPUTO - per conto del noto Salvatore FAZZALARI. Quest'ultimo, in data 22.02.2000, risultava essere latitante.

Le attività investigative poste in essere dal Comando N.S.P.V. della G. di F. di Roma e dal Comando N.R.P.T. Calabria della G. di F. - G.O.A. di Catanzaro, hanno permesso di appurare che il ricercato avrebbe goduto di protezione, per la sua latitanza, da Romolo GIRARDELLI, il quale, anche per finanziarie tale status, si sarebbe rivolto, a Luigi CAPUTO, al fine di estorcergli del denaro.

Si rappresenta che, per tutto il periodo nel quale sono state esperite le attività tecniche di intercettazione, non è mai stata accertata l'esistenza di un debito di Luigi CAPUTO nei confronti di Romolo GIRARDELLI, Franco MARCHI, Salvatore FAZZALARI e/o altri soggetti ai medesimi affiliati. Di contro, è stato possibile acclarare la richiesta di intervento, avanzata da Luigi CAPUTO a Vincenzo FAZZARI e a Giovanni DE MARIA, affinché, questi ultimi, potessero intercedere presso i soggetti malavitosi, operanti sul territorio genovese per garantire l'incolumità fisica del richiedente e della sua famiglia, nonché per poter posticipare la dazione di denaro ad un momento nel quale Luigi CAPUTO avesse potuto disporre di una maggiore liquidità (...).

Com'è risaputo, comunque, a seguito di attenta analisi delle conversazioni intercettate, in data 27.07.2000, Ufficiali ed Agenti di P.G. del GOA e del N.S.P.V. procedevano ad arrestareSalvatore FAZZALARI, in Genova, nei pressi dei luoghi di abituale frequentazione diRomolo GIRARDELLI e sodali."

C'è un intero capitolo dell'Ordinanza di Custodia Cautelare del GIP, su richiesta della DDA di Reggio Calabria, relativamente al procedimento 215/1999, dedicato al supporto alla latitanza delFAZZALARI che si intitola "IL FINANZIAMENTO DELLO STATO DI LATITANZA DI SALVATORE FAZZALARI". Qui sono riportati gli estratti delle intercettazioni che più ci interessano a capire il ruolo attivo, consapevole e di primo piano del "genovese" GIRARDELLI... Un ruolo che, ben al di là dell'aspetto e del risvolto giudiziario sul GIRARDELLI (per lui non venne chiesto disposto l'arresto), risulta a noi inequivocabilmente indecente.

 

GIRARDELLI, CANALE e l'ampia rete di protezione della latitanza di FAZZALARI

Nel capitolo appena citato dell'O.C.C. le intercettazioni raccolte rendono evidenti i ruoli di primo piano svolti dal GIRARDELLI e dal CANALE nel supporto al FAZZALARI, così come la funzione di reperimento delle risorse economiche necessarie alla latitanza svolta dalla rete criminale facente capo al FAZZARI Vincenzo. Nella richiesta di misure della DDA di Reggio Calabria al GIP vi è però un panorama ancora più ampio, che va da aprile ad agosto del 2000, cioè sino a dopo l'arresto del FAZZALARI. Queste le riportiamo integralmente così che il quadro complessivo sia chiaro, completo ed ognuno possa quindi valutare...

"In data 1.4.2000

alle ore 10,39, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI.... Quest'ultimo, perentoriamente, ordina al suo interlocutore: "vai a Taurianova, da quegli amici nostri, e prendi informazioni su tale Salvatore FAZZALARI, che si trova a Genova... che tipo è, se è un amico... chi è...perché, domani, devo andare ad incontrarlo...gli puoi dare, anche, questo numero...";

alle ore 11,18, Gianluca FAVARA contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI..., e gli passa un uomo, n.m.i.. Vincenzo FAZZARI, dopo i convenevoli di rito, domanda, al suo interlocutore, chi sia "il FAZZALARI di Genova". L'uomo non meglio identificato, replica domandando, a sua volta, l'età del soggetto cui si riferiscono le notizie da riferire. Vincenzo FAZZARI dice che, probabilmente, l'età (di Salvatore FAZZALARI) si aggira intorno ai 40 anni. L'uomo, quindi, dice "meno..." e Vincenzo FAZZARIconferma. A tal punto della conversazione, l'uomo non identificato, riferisce, aVincenzo FAZZARI, che i FAZZALARI, che sono a Taurianova, sono "amici", mentre, per quello che è a Genova, deve informarsi. Vincenzo FAZZARI, domanda, ancora, se, Salvatore FAZZALARI, ha dei parenti che lo chiamano regolarmente e, in tal caso, di avvisare che Vincenzo FAZZARI si recherà, personalmente, a Genova, per incontrarlo. Nel prosieguo del colloquio intercettato, Vincenzo FAZZARI parla, ancora, con Gianluca FAVARA, e comunica, a quest'ultimo, che, entro il pomeriggio, vuole ricevere le informazioni richieste;

alle ore 19,28, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli riferisce che l'altra persona, "l'amico", si è informato e "va tutto bene". Vincenzo FAZZARI, preso atto di ciò, richiede, al suo interlocutore, che venga contattato, il "personaggio"(Salvatore FAZZALARI), per avvisarlo che, Vincenzo FAZZARI, ha intenzione di incontrarlo. Inoltre, nel colloquio viene chiarito che l'ambasciata, ovviamente, dovrà essere effettuata prima che l'incontro avvenga effettivamente;

alle ore 19,32, un uomo, n.m.i., contatta Vincenzo FAZZARI..., riferendo che ilsoggetto (Salvatore FAZZALARI) "non si può contattare... però, si può fare (quale presentazione, da parte di Vincenzo FAZZARI) il nome della buonanima, oppure il suo(del soggetto chiamante)...". Vincenzo FAZZARI, peso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, precisa di aver, già, parlato con la persona (Salvatore FAZZALARI) e che dovrà rincontrarlo;

alle ore 20,12, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e, tra l'altro, gli comunica di essersi informato, relativamente al personaggio di Genova. Nel dettaglio, proferisce la seguente frase: "la persona (Salvatore FAZZALARI) è una persona seria... con i suoi problemi, ma seria...io, sono amico di tutti i suoi amici, del paese, che hanno voce in capitolo...". Vincenzo FAZZARI, inoltre, chiede, al suo interlocutore, di contattare Romolo GIRARDELLI (...), al fine di organizzare l'incontro; 

in data 02.04.2000

alle ore 10,24, Vincenzo FAZZARI contatta Domenico LA SPINA..., e chiede, a quest'ultimo, notizie di Giovanni (DE MARIA) e commenta: "per quanto riguarda quei 21 articoli dei G.N.M.A.... in modo che, domani, sia il documento di Gigi, che questi 21 articoli...". Vincenzo FAZZARI, nel prosieguo della conversazione, riferendosi alla vicenda relativa a Salvatore FAZZALARI, dice, ancora, al suo interlocutore: " non grande, ma serio...";

in data 05.04.2000

alle ore 21,16, Domenico LA SPINA contatta Vincenzo FAZZARI..., e rappresenta che, a Luigi CAPUTO, è pervenuta una telefonata minacciosa dai "genovesi". Pertanto, chiede a Vincenzo FAZZARI come fare per gestire la situazione. Quest'ultimo replica dicendo che è sua intenzione andare a Genova, da solo, per parlare con Romolo GIRARDELLI e Salvatore FAZZALARI;

alle ore 22,30, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. I due interlocutori discutono, tra l'altro, circa l'incontro che si dovrebbe avere con i "genovesi", a Como, dove ci sarà "il cugino, loro (Salvatore FAZZALARI)...". Vincenzo FAZZARI, nel frangente, commenta il fatto rappresentando, al suo interlocutore, che intende essere presente all'incontro e cita il nome di Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTOreplica, al suo interlocutore, dicendo che sentirà Romolo GIRARDELLI, al fine di fissare un appuntamento con Salvatore FAZZALARI;

in data 06.04.2000

alle ore 21,08, Pino, identificato in Giuseppe MANNO, contatta Vincenzo FAZZARI..., e domanda a quest'ultimo come abbia risolto il problema dell'amico (Salvatore FAZZALARI). Vincenzo FAZZARI risponde di aver rimandato gli incontri fissati e commenta, inoltre, di aver preso informazioni, su Salvatore FAZZALARI, da "amici di giù", i quali gli hanno riferito che "è un figliolo pulito, solo che non... ". Pino replica, al suo interlocutore, dicendo che sarebbe disposto ad incontrarlo;

alle ore 21,25, Domenico LA SPINA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli passa, al telefono, Giovanni DE MARIA. Quest'ultimo, tra l'altro, parla, con Vincenzo FAZZARI, relativamente alla vicenda CAPUTO-FAZZALARI, ed in tale frangente, commenta: "mi sembra che è in attesa (Salvatore FAZZALARI) di andare all'Università(inteso come Carcere)...". Giovanni DE MARIA conferma tale eventualità e replica, al suo interlocutore, dicendo: "così ha detto lui... che si occupava... che ballava latino americano...";

in data 07.04.2000

giorno dell'incontro, in Genova, tra Vincenzo FAZZARI, Giovanni DE MARIA e Luigi CAPUTO con Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI:

alle ore 16,33, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e gli conferma di trovarsi, a Genova "nella gelateria, dove eravate voi, e stiamo aspettando che arrivano...";

alle ore 23,17, Luigi CAPUTO viene contattato da Gianluca LANDONIO (...). Quest'ultimo viene ragguagliato sulla personalità di Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, nel dettaglio, commenta: "era un brutto ceffo, eh ! Quello lì (Salvatore FAZZALARI)... (da) otto anni, latitante... quello che hanno abbinato a quell'omicidio, giù... non so che dicevano... che era partita una testa, di uno... non ho ben capito... insomma!! Niente, pare che, loro (intende riferirsi a Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali), gli hanno detto (a Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA): "sì... effettivamente, noi, non dobbiamo (avere, da Luigi CAPUTO) niente (alcun denaro)..."... stavamo facendo un'estorsione (ai danni di Luigi CAPUTO)... siete venuti (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA) a rompere le palle... adesso, così... adesso, cosà... insomma, ha detto (presumibilmente, Salvatore FAZZALARI): "noi, ne abbiam bisogno(del denaro richiesto a Luigi CAPUTO)..."... soprattutto, quello lì (Salvatore FAZZALARI), diceva qualche cosa... allora, loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA), hanno detto (a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI): "allora, va bene..."... ha detto (Vincenzo FAZZARI, a Salvatore FAZZALARI)... "adesso ti dimentichi (Salvatore FAZZALARI) questa cosa (inteso come l'estorsione, ai danni diLuigi CAPUTO) e, un giorno che ci sarà qualche cosa (nel senso che, quando Luigi CAPUTO avrà portato a termine, con successo, un'operazione finanziaria, potrà garantire, anche, a Salvatore FAZZALARI e sodali, un compenso economico), vorrà dire che... ci ricorderemo (di te, Salvatore FAZZALARI)...."... insomma, mi hanno detto(di aver riferito, Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI) una cosa, così... poi, non so... c'è da dire che non hanno, più, chiamato (minacciando, Luigi CAPUTO e la moglie)... poi, ti racconterò cosa avevanopreparato per me, per oggi... se è vero, eh! Dopo, rimangono sempre chiacchiere, eh!?! Ho visto, per dire, anche, Vincenzo (FAZZARI) che era preoccupato, quando sono tornati... secondo quello che hanno detto loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Luigi CAPUTO), adesso, questi qui (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), non dovrebbero, più, disturbare nessuno... se dovesse capitare una certa operazione(finanziaria, portata a buon fine), dicono, bontà loro, vor... voler dire di darti... 40, 50 milioni (di lire), se vorrà darli (Luigi CAPUTO a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), per aiutare (intende dire: per finanziare la latitanza di Salvatore FAZZALARI)... questo, dovrebbe essere... cioè... quello che hanno detto, loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Luigi CAPUTO)... Gianni (Giovanni DE MARIA) mi ha detto che, Vincenzo (FAZZARI), non ha, mai, parlato... Vincenzo mi ha detto... insomma... erano assieme (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, all'incontro)... praticamente, Gianni diceva che, Vincenzo, era rimasto bloccato dal parlare perché, questo qui (Salvatore FAZZALARI), dice (a Vincenzo FAZZARI): "io, sono un tuo paesano, quello lì (Luigi CAPUTO), non sai neanche chi è"... io... avevamo trovato, noi (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), la gallina dalle uova d'oro (Luigi CAPUTO)... tu(Vincenzo FAZZARI), vieni, qui, ad... uno che ha bisogno (di denaro, perché latitante)... che, è così...che è otto anni che è in giro a dare fastidio (che deve chiedere asilo, per non farsi catturare), nel senso che devi...". Gianluca LANDONIO, preso atto di quanto riferitogli, commenta, al suo interlocutore: "io, dico, solo, una cosa... che, Gianni(Giovanni DE MARIA), da (in) una scala (di importanza, nell'organizzazione criminale), da uno a dieci, può valere due... tò... tanto per darle (dargli) un po' di importanza... da uno a dieci... Vincenzo, non lo so... perché, ancora, non ho chiesto (nel giro di conoscenze della criminalità organizzata)... chiederò... ma varrà, tre, tò! Ecco... tanto per dargli un punteggio (nel senso di dare una valutazione sullo spessore e sullavalenza nell'organizzazione criminale)...". Luigi CAPUTO, un po' incredulo, commenta:""per cui, è una robetta, proprio, scadente (nel senso che non rivestono, nella scala gerarchica dell'organizzazione, un ruolo preminente)!?!". Gianluca LANDONIO che, evidentemente, è ben inserito nella criminalità organizzata, nel prosieguo della conversazione concorda con il suo interlocutore, ed aggiunge: "... ti ho, già, detto, eh! Chi ha le palle, nel vero senso della parola, in questo... in questo... in questo coso(nell'organizzazione criminale)... è quello (la persona) che ti ho detto (di cui ti ho parlato) stamattina... quello, era l'unico che, veramente... con due... con una parola, ti chiudeva tutto il discorso (perché è un soggetto molto importante nell'organizzazione criminale)... però, sai quale era il problema?!? Che cadevi dalla padella nella brace... dopo... che hai fatto una giusta valutazione (a non rivolgerti a questa persona, più importante, nell'organizzazione criminale, di Vincenzo FAZZARI e di Giovanni DE MARIA)...".Luigi CAPUTO, a sua volta, concorda con il suo interlocutore, e commenta: ""ho il terrore di una cosa, sola... che... eh... "distribuendo" qualche cosa (dando del denaro al latitante), giri la voce e, poi, invece di avere una situazione, come oggi, di cinque (persone che mi chiedono denaro), me ne trovo, lì, venti... perché ho sentito delle frasi, stasera... anche uscite da(lla bocca di) Gianni, nel... nella "scaldata"... di dire, che l'hanno... che hanno affrontato (Giovanni DE MARIA e Vincenzo FAZZARI) una situazione, per me (per tutelare l'incolumità e la tranquillità di Luigi CAPUTO), difficile. Perché, quello lì(Salvatore FAZZALARI), era, veramente... sai... "pericoloso", eh! Come a dir... e(Giovanni DE MARIA avrebbe detto a Luigi CAPUTO): "è che... certo che, portargli via(a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI) una gallina dalle uova d'oro, come potresti essere tu (Luigi CAPUTO)!! Cioè, hai capito il significato?!? (Io sarei) la gallina dalle uova d'oro... no... perché, qua, è veramente assurdo... ti dico una cosa, stasera, ho sentito delle cose che... sono stato, lì (presente all'incontro), perché mi sentivo, quasi, in dovere di... di star, lì... ah... con loro, che... (incomprensibile)... una roba allucinante... perché, poi, partono dalle loro avventure precedenti: "io, ho fatto questo... io, ho fatto quell'altro (nel senso che, nel corso dell'incontro, i partecipanti si sono raccontate le imprese criminali alle quali hanno partecipato)..."...". Gianluca LANDONIO, a tal punto del colloquio, commenta: ""ti sembrava di essere in un film!?!"". Luigi CAPUTOreplica: "erano, lì, che si "sparavano", uno più l'altro, di quello che aveva fatto di più (nel senso che i partecipanti all'incontro vantavano, esplicitamente, le loro gesta criminali)... mamma mia!!"". Nel prosieguo della conversazione Luigi CAPUTOconferma, a Sergio LANDONIO (...), che Vincenzo FAZZARI avrebbe promesso, aSalvatore FAZZALARI e sodali, che, non appena Luigi CAPUTO fosse riuscito a portare a termine un'operazione finanziaria, e ad incassare il suo compenso di mediatore, avrebbe finanziato, il "gruppo genovese", con 40, 50 milioni di lire. Tale promessa, secondo Luigi CAPUTO, sarebbe stata fatta perché "quello, là... il Vincenzo(FAZZARI), dice: "sai (Luigi CAPUTO), li ho visti, talmente disperati (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI)..."... così...queste persone... sai, sono persone che hanno, veramente, bisogno (di denaro)...questo qui (Salvatore FAZZALARI) è latitante da otto anni... ha tre fratelli con l'ergastolo, insomma (è d'obbligo aiutarli, se possibile)..."

in data 08.04.2000

alle ore 17,51, Vincenzo FAZZARI contatta la moglie Carmela PAPARATTI, la quale gli domanda se è andato a Genova e se ha incontrato Pino (Giuseppe MANNO).Vincenzo FAZZARI, inoltre, parla, con la moglie, del miliardo che doveva incassare in mattinata e che non ha incassato;

in data 14.04.2000 

alle ore 12,22, Luigi CAPUTO, che si trova in compagnia di Giovanni DE MARIA, contatta Romolo GIRARDELLI.... La conversazione, ovviamente, verte sul denaro cheRomolo GIRARDELLI pretenderebbe, da Luigi CAPUTO. L'intenzione del personaggio"genovese" sarebbe quella di acquisire, da Luigi CAPUTO, un immobile, nella disponibilità di quest'ultimo. Probabilmente, l'appartamento sito in Sardegna.Giovanni DE MARIA, intervenendo nel colloquio, prende le "parti" di Luigi CAPUTOsino, quasi, allo scontro con Romolo GIRARDELLI.

Quanto al ruolo di favoreggiatori del FAZZALARI svolto dal FRANCHI e dalPANCIATICI si riportano di seguito le conversazioni di rilievo:

In data 3.5.00 alle ore 19,48, Salvatore FAZZALARI,... intestata alla Pizzeria "AMERICAN PIZZA" di Genova, contatta Vincenzo FAZZARI. Dopo i convenevoli di rito, i due interlocutori si accordano per incontrarsi, l'indomani, a Genova;

alle ore 21,54, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... e, tra l'altro, cita talePompeo, n.m.i., il quale ha necessità dei "favori" di Vincenzo FAZZARI, per addivenire al disbrigo di una faccenda relativa ad una Commissione d'inchiesta che, solo Vincenzo FAZZARI, è in grado di affrontare. Nel prosieguo della conversazione, sempre Vincenzo FAZZARI, comunica, a Luigi CAPUTO, che, l'indomani, entrambi, si dovranno recare a Genova. Aggiunge, anche, che ha la necessità di parlare, in disparte, con "l'amico" (Salvatore FAZZALARI), al quale proporrà di guadagnare, dei soldi, con Curio PINTUS (...), anziché con Luigi CAPUTO. Sostanzialmente, pare, cheVincenzo FAZZARI sia intenzionato a proporre, a Salvatore FAZZALARI, ditaglieggiare Curio PINTUS, anziché Luigi CAPUTO. Quest'ultimo, preso atto di quanto manifestatogli dal suo interlocutore, replica chiedendo notizie circa un'operazione finanziaria che si sta concretizzando, tramite l'intermediazione di Pino (identificabile in Giuseppe MANNO). Vincenzo FAZZARI risponde che, tale operazione finanziaria, verrà posta in essere avvalendosi di due Società per Azioni, di cui, una, emetterà i titoli (obbligazionari), mentre il Presidente della Banca dovrà garantire tali titoli. Successivamente, la Società per Azioni che riceverà il finanziamento, o la linea di credito, farà risultare, documentalmente, di aver sostenuto delle spese per delle ricerche generiche, che costano: "... 30 e passa... (miliardi) per cui, portando allo sconto i citati 30, dovrebbero diventare 16 netti...". Il ricavo dell'operazione, sempre secondoVincenzo FAZZARI, dovrebbe variare tra il 25 ed il 30 % del valore dei titoli obbligazionari emessi, da prelevare all'atto dello sconto in Banca;

alle ore 18,35 Franco MARCHI (...) contatta Romolo GIRARDELLI il quale gli riferisce di aver ricevuto la telefonata del "vecchio" (Vincenzo FAZZARI - vgs. conversazione intercettata, in data odierna, alle ore 16,50) il quale ha confermato che, domani, scenderà a Genova. Romolo GIRARDELLI definisce, al suo interlocutore, Vincenzo FAZZARI come "il numero uno", ed aggiunge che più tardi "suo cugino" (Salvatore FAZZALARI) dovrà richiamare, Vincenzo FAZZARI, per prendere accordi;

in data 04.05.2000

alle ore 11,39, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI e parlano dei continui ritardi dell'operazione finanziaria che vede coinvolto, in qualità di intermediario,Silvano NIZZOLI. Inoltre, i due interlocutori si accordano per risentirsi, al fine di decidere quando andare, a Genova, ad incontrare Salvatore (FAZZALARI);

alle ore 12,02, Luigi CAPUTO contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e gli domanda di rinviare l'appuntamento, a Genova, per il martedì successivo. Vincenzo FAZZARI non concorda, con il suo interlocutore, e commenta che, piuttosto, andrà all'appuntamento, con Romolo (GIRARDELLI) e (Salvatore FAZZALARI), da solo.Luigi CAPUTO, nel prosieguo della conversazione, comunica, al suo interlocutore, il numero di telefono di Romolo GIRARDELLI..., invitando, nel contempo, Vincenzo FAZZARI, a contattare il predetto soggetto genovese, al fine di promettere la consegna di 30 milioni di lire, consegnabili nel corso dell'incontro che vorrebbe, però, che si tenesse il martedì successivo;

alle ore 12,40 Maurizio PANCIATICI contatta Romolo GIRARDELLI e gli chiede se ci sono novità. Quest'ultimo, replica, al suo interlocutore, dicendo "... vengono, giù, oggi, verso le cinque (17,00)...". Maurizio PANCIATICI, preso atto di ciò, riferisce, a sua volta, che presenzierà, personalmente, alla riunione. Romolo GIRARDELLI, preso atto delle intenzioni manifestategli, dal suo interlocutore, specifica che scenderà, giù (a Genova), "il vecchio" (Vincenzo FAZZARI) ed, inoltre, aggiunge "non dipende da lui... ma deve parlare solo... coso...";

alle ore 14,21, Luigi CAPUTO contatta, per l'ennesima volta, Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo riferisce di essere nei pressi di Genova, e di essere in procinto di contattare Romolo GIRARDELLI, al fine di incontrarlo;

alle ore 14,39, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI..., e lo avverte di trovarsi a Genova, da solo, senza Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI comunica, al suo interlocutore, la via da percorrere per incontrarsi, nei pressi della Fiera, dove c'è la sopraelevata con le bandierine;

****************

alle ore 14,36, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... I due soggetti discutono relativamente alla persona di Romolo GIRARDELLI. Tra l'altro, Luigi CAPUTOcommenta: "domani, te li ritrovi sul conto". Vincenzo FAZZARI, un po' scettico, replica che, l'indomani, si recherà in Belgio (vgs. "operazione C.P.G. PRIMAGAZ") e, tornando a parlare di Romolo GIRARDELLI dice: ""... Salvatore (FAZZALARI) è amico mio, adesso, perché, suo fratello (di Salvatore FAZZALARI, identificabile in Michele FAZZALARI) è stato avvicinato da uno che è, veramente, un carissimo amico, di vecchia data (trattasi di tale LOMBARDO, di Taurianova - vgs. conversazione intercettata alla ore 20,37 del 15.06.2000)... gli ho fatto la fornitura di scarpe, per la famiglia...". Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, replica dicendo che, forse, per questo motivo, Salvatore FAZZALARI non ha proceduto ad ulteriori "pressioni", su di lui. Vincenzo FAZZARIcontrobatte commentando: "... perché, a Salvatore (FAZZALARI), è stata fatta la ramanzina... che CECE' (alias di Vincenzo FAZZARI), come dicono, giù, "è dei nostri"... e basta...";

in data 14.06.2000

alle ore 09,15, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli riferisce che, la sua Banca (elvetica), gli ha comunicato un ritardo di 48 ore, per il ritiro del denaro.Romolo GIRARDELLI si altera e chiede, al suo interlocutore, di fargli vedere la copia del bonifico attestante il deposito del denaro, precisando "altrimenti non riesco, più, a tenere mio cugino (Salvatore FAZZALARI)...";

alle ore 19,15, Maurizio PANCIATICI contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio, i due interlocutori parlano di Luigi CAPUTO e dei ritardi, di questi, nella consegna del denaro. Romolo GIRARDELLI specifica, al suo interlocutore, di aver dato, a Luigi CAPUTO, un ultimatum, per venerdì, minacciando, altrimenti, che andranno a casa, di quest'ultimo, "così (come) ha detto la Mamma (Salvatore FAZZALARI)..."

in data 16.06.2000

alle ore 10,26, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli comunica cheRomolo GIRARDELLI lo ha, già, chiamato tre volte. Inoltre, Luigi CAPUTO si lamenta, molto, con Vincenzo FAZZARI, del comportamento tenuto, nella vicenda, dallo stesso Romolo GIRARDELLI. Vincenzo FAZZARI, preso atto delle lamentele, replica dicendo che, secondo lui: "nemmeno Salvatore (FAZZALARI) è, più, a Genova... altrimenti, mi avrebbe chiamato...";

alle ore 12,59, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI e gli spiega che sono andati (probabilmente, Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI), in Banca, e che la valuta del denaro (vgs. conversazione intercettata alle ore 09,15 del 14.06.2000) è per il 19 c.m., quindi, non potranno portargli il denaro, prima di tale termine temporale. Romolo GIRARDELLI, perplesso, chiede, al suo interlocutore, notizie relative ad altre operazioni finanziarie, collegate a Curio PINTUS. Vincenzo FAZZARI, in merito, specifica che stanno aspettando delle risposte per, poi, partire. RomoloGIRARDELLI, preso atto di ciò, commenta: "ma, quello (Curio PINTUS) è in America?!?". Vincenzo FAZZARI risponde: "lo so... ma, quando rientra, non dice niente, a nessuno... ecco, perché bisogna essere pronti...". Romolo GIRARDELLI, a tal punto del colloquio, replica dicendo: "noi, siamo pronti (presumibilmente, a taglieggiareCurio PINTUS, anziché Luigi CAPUTO - vgs. conversazione intercettata alle ore 21,54del 03.06.2000)...". Nel prosieguo della comunicazione, Luigi CAPUTO parla, conRomolo GIRARDELLI, dell'accredito del denaro e conferma tale deposito, dicendo, al suo interlocutore, che non ci sarà bisogno di risentirsi, ulteriormente, ma si vedranno, per la dazione, direttamente, lunedì pomeriggio. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto manifestatogli, specifica, a Luigi CAPUTO: "c'è mio cugino (Salvatore FAZZALARI) che deve partire (per la Calabria), assolutamente...". Luigi CAPUTO, di contro, replica dicendo: "e ce la fa, con quelle cose, lì (con il, relativamente poco, denaro che gli dovrà fornire Luigi CAPUTO), ad andare via...". Romolo GIRARDELLIrisponde affermativamente. Verso il termine della conversazione, ancora, Romolo GIRARDELLI colloquia con Vincenzo FAZZARI, al quale ribadisce: "c'è mio cugino(Salvatore FAZZALARI) che ha dei, grossissimi, problemi... e deve andare, giù (in Calabria), per forza... era venuto, su (a Genova), Michele (FAZZALARI), a prenderlo(Salvatore FAZZALARI), ed è dovuto tornare, giù...". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, riferisce, al suo interlocutore, che non appena, si recherà, in Calabria, andrà a salutare la famiglia (FAZZALARI);

in data 21.06.2000

alle ore 10,50, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli spiega i ritardi che sta avendo nel reperire il denaro, confermando, però, nel contempo, che, venerdì, prenderà, sicuramente, il denaro e lo porterà, a Romolo GIRARDELLI, a Genova.Romolo GIRARDELLI, preso atto di ciò, chiede, al suo interlocutore, notizie riguardanti le operazioni finanziarie "dell'America", delle quali sembra essere a conoscenza. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto domandatogli, precisa, al suo interlocutore, che l'operazione finanziaria è una cosa "spaventosa" e che saràsistemata, da Vincenzo FAZZARI. In merito, inoltre, Luigi CAPUTO cita un documento, originale, intestato "al bastardo" (trattasi, probabilmente, di Curio PINTUS);

in data 23.06.2000

alle ore 09,29, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, di essere in procinto di recarsi, in Sardegna, al fine di alienare un suo appartamento a Gianluca LANDONIO, così da recuperare il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI;

alle ore 11,06, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI. Entrambi gli interlocutori esprimono giudizi, negativi, sulla persona e sul comportamento tenuto da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, in tale frangente, tra l'altro, domanda, al suo interlocutore, se questi, quando si è recato a Rosarno, abbia avuto modo di incontrare "quell'amico" (presumibilmente, intende riferirsi a Michele FAZZALARI).Vincenzo FAZZARI risponde affermativamente, ed aggiunge: "gli ho dato...";

alle ore 12,48, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI... I due interlocutori discutono sul comportamento tenuto da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLIcommenta, con il suo interlocutore, di essere stanco di aspettare e di ricevere continui differimenti, sulla dazione di denaro. Pertanto, avrebbe deciso di partire, alla volta di Busto Arsizio, per andare a dare una lezione a Luigi CAPUTO: "passo a prendere mio cugino (Salvatore FAZZALARI) e saliamo...";

alle ore 14,46, dall'utenza telefonica identificabile dal numero 0102475017, risultata corrispondente ad un apparecchio telefonico ubicato presso la cabina pubblica sita in Genova, Via Brignole De' Ferrari, Salvatore FAZZALARI contatta Vincenzo FAZZARI e gli riferisce di essere molto alterato per i continui ritardi di Luigi CAPUTO. Chiede, inoltre, di fissare un incontro, tra di loro, da tenersi ad Ovada (AL), altrimenti, in serata, si recherà, personalmente, a casa di Luigi CAPUTO, per dirimere le problematiche;

in data 25.06.2000

alle ore 10,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, domanda, al suo interlocutore, se "lui" (Salvatore FAZZALARI) sia sceso, o meno.Romolo GIRARDELLI risponde negativamente e domanda se, Vincenzo FAZZARI, ha avuto occasione di incontrare tale Pino (identificabile in Giuseppe MANNO). VincenzoFAZZARI, a sua volta, risponde negativamente ed, ulteriormente, chiede a Romolo GIRARDELLI, di contattare terze persone (intendendo riferirsi, presumibilmente, aSalvatore FAZZALARI), al fine di fissare un incontro per la serata;

alle ore 10,46, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e gli domanda il numero di telefono di Giovanni DE MARIA. I due interlocutori, nel prosieguo della conversazione, discutono di argomenti inerenti le persone di Romolo GIRARDELLI eSalvatore FAZZALARI. A quest'ultimo, Vincenzo FAZZARI, avrebbe intenzione di donare un paio di scarpe. Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, commenta che non si capacita di come, Salvatore FAZZALARI, sia in grado di spostarsi, sul territorio, con tanta, estrema, facilità;

in data 28.06.2000

alle ore 11,15, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio, i due interlocutori discutono circa i continui ritardi di Luigi CAPUTO, nella dazione del denaro. Comunicazione durante, Romolo GIRARDELLI si altera, notevolmente, e minaccia ritorsioni nei confronti di Luigi CAPUTO;

alle ore 11,31, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. I due interlocutori, nel corso della comunicazione, continuano sui ritardi della dazione di denaro, a favore diRomolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali. Romolo GIRARDELLI, in tale frangente, minaccia il suo interlocutore, dicendo: "vedrai come corri, a casa... vedrai come corri, oggi...";

alle ore 11,34, Romolo GIRARDELLI contatta Maurizio PANCIATICI. Nel corso del colloquio intercettato, Romolo GIRARDELLI riferisce, al suo interlocutore, l'esito dei colloqui intercorsi con Luigi CAPUTO, commentando, altresì: "ora, appena arriva la Mamma (Salvatore FAZZALARI), vedrai che succede...";

alle ore 15,25, Romolo GIRARDELLI contatta Bruno GUCCINI (n.m.i.) e gli chiede di incontrarsi, affermando, nel contempo, di essere in compagnia della Mamma(Salvatore FAZZALARI);

alle ore 16,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli riferisce che, domani, sarà in grado di consegnare il denaro pattuito. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, replica dicendo, tra l'altro: "oggi, è anche il compleanno di mio cugino (Salvatore FAZZALARI, nato a Taurianova il 28.06.1967)... è rimasto, sai, come (per il fatto che, ancora, non ha ricevuto il denaro pattuito)?!?". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, i due interlocutori discutono relativamente ad argomenti inerenti alcune operazioni finanziarie. In merito, Luigi CAPUTO specifica:"quello di New York (Curio PINTUS) non viene, più, via (non rientra, ancora, in Italia)...";

in data 30.06.2000

alle ore 10,02, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO e gli riferisce cheMaurizio PANCITICI ha querelato, tutti. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, Romolo GIRARDELLI precisa, a Luigi CAPUTO, che, entro oggi, vuole il denaro, altrimenti saranno guai;

alle ore 11,26, Luigi CAPUTO contatta, nuovamente, Romolo GIRARDELLI.Comunicazione durante, Luigi CAPUTO tenta di spiegare, al suo interlocutore, qual è la sua, attuale, situazione in merito alle operazioni finanziarie che sta ponendo in essere, e ribadisce che non potrà fare, nulla, prima della serata, ovvero, prima della mattinata, di domani. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto rappresentatogli, minaccia, il suo interlocutore, dicendo: "mio cugino (Salvatore FAZZALARI) è impazzito (di rabbia, nei confronti di Luigi CAPUTO)... io, te lo dico... lui, è, già, lì (a Busto Arsizio), da te, con altri due... se è partito, lui, lo sai cosa vuol dire?!? Vincenzo(FAZZARI), lo sa (cosa significa)...". Verso il temine della conversazione, inoltre, in sottofondo, si ode la voce di Salvatore FAZZALARI che dice: "lunedì, non arriva...";

in data 03.07.2000

alle ore 14,23, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercorso, Vincenzo FAZZARI tenta di giustificare i ritardi di Luigi CAPUTO, nel consegnare il denaro a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali.Romolo GIRARDELLI, in merito, precisa di non credere, assolutamente, a quello che gli sta comunicando Vincenzo FAZZARI, e precisa: "anche, mio cugino (Salvatore FAZZALARI) non ci crede...". Vincenzo FAZZARI, nuovamente, tenta di calmare il suo interlocutore. Romolo GIRARDELLI, affatto tranquillizzato, specifica che, Luigi CAPUTO, gli ha riferito di aver ricevuto del denaro, però, che tale somma è diVincenzo FAZZARI. Quest'ultimo precisa di aver dato, a Luigi CAPUTO, 600.000.000 di lire, e specifica: "ma, sono veri... ed, io, gliel'ho dati (a Luigi CAPUTO) per cambiarli...", ed aggiunge che trattasi di assegni della "ELISHIP" (fonetico), commentando: "è una Società (la "ELISHIP"), vera...". Romolo GIRARELLI, a tal punto della conversazione, dice: "mio cugino (Salvatore FAZZALARI) è a Gallarate... vicino, a lui (Luigi CAPUTO)...", ed aggiunge: "adesso, chiamo mio cugino... e gli dico che se lo va(da) a prendere (Luigi CAPUTO)...". Vincenzo FAZZARI, preso atto delle intenzione manifestategli dal suo interlocutore, commenta, a sua volta: "non farlo muovere (Salvatore FAZZALARI), per queste cazzate... non vi esponete, così...".Romolo GIRARDELLI, sordo ad ogni consiglio, precisa: "devo sentire (in merito), mio cugino (Salvatore FAZZALARI)... io, dipendo, da lui...";

in data 04.07.2000

alle ore 09,44, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI, al quale riferisce di essere in procinto di andare a ritirare il denaro;

in data 05.07.2000

alle ore 09,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI, al quale riferisce di essere in attesa di incontrarsi con Vincenzo FAZZARI, che gli dovrà portare il denaro;

alle ore 13,27, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio intercorso, i due interlocutori discutono della situazione che si è venuta a creare, e di come, al medesima, si stia evolvendo;

alle ore 17,28, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI, e gli comunica che l'operazione finanziaria i cui proventi dovrebbero essere utilizzati quale dazione di denaro, per Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali, si concluderà, solo, domani;

in data 07.07.2000

alle ore 16,48, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso della comunicazione, inoltre, Romolo GIRARDELLI colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, comunica, al suo interlocutore, di non essere riuscito a recuperare il denaro pattuito e promesso. Romolo GIRARDELLI, perplesso, replica dicendo di trovarsi in compagnia del cugino (Salvatore FAZZALARI). Effettivamente, prima dell'inizio dei colloqui intercettati, in sottofondo, si ode la voce di Salvatore FAZZALARI, intento a colloquiare con Romolo GIRARDELLI;

alle ore 17,19, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Comunicazione durante, i due interlocutori continuano a parlare del ritardo relativo all'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI sta ponendo in essere e che, allo stato, non ha consentito di ricavare il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali;

in data 11.07.2000

alle ore 09,11, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO chiede, al suo interlocutore, un numero di fax al quale inviare un documento (trattasi, molto probabilmente, del bonifico citato nella conversazione intercettata alle ore 09,15 del 14.06.2000). Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto richiestogli, comunica, al suo interlocutore, l'utenza fax nr.0103198854;

alle ore 10,00, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Comunicazione durante, i due interlocutori discutono relativamente al ritardo di Luigi CAPUTO, nella consegna del denaro pattuito e promesso, a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali. In merito, Romolo GIRARDELLI precisa, al suo interlocutore, che se, questi, non consegnerà tale denaro, entro le 14,00 odierne, dovrà, poi, vedersela con suo cugino (Salvatore FAZZALARI);

alle ore 17,08, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Luigi CAPUTO. Nel corso della comunicazione intercettata, Romolo GIRARDELLI si altera, notevolmente, nei confronti del suo interlocutore, dicendo che non intende, più, accogliere scuse. Luigi CAPUTO, quindi, probabilmente, non sapendo cos'altro fare, cede il microtelefono aVincenzo FAZZARI, il quale tenta di calmare Romolo GIRARDELLI;

in data 14.07.2000

alle ore 15,13, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (conversazione avente progressivo nr. 1488 - Decreto nr. 287/2000 R.I.T.), Luigi CAPUTO riferisce, a Romolo GIRARDELLI: "allora, io, ho finito che erano le due passate (oltre le 14,00)... Vincenzo (FAZZARI) è, sù, a Lugano, che sta "lavorando"... per stasera, lui, conclude la sua operazione, perchè me l'ha comunicato... per cui... lui (Vincenzo FAZZARI), conclude... non so, a che ora, perchè... gli hanno consegnato del materiale che va, un attimino, smistato... e tutto questo... per cui, noi, per lunedì, oltre a quella (operazione finanziaria) che ho io, che è finita (conclusa)... che, finalmente, hanno dato la chiave... ma, non la chiave, hanno detto... c'è, anche, la sua (operazione finanziaria), pronta... per cui, lunedì, noi(Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI), finiamo (le operazioni finanziarie in corso), "andiamo in lire" (nel senso che ricevono i proventi delle operazioni finanziarie) e, per qualche giorno, non ne parliamo, più... facciamo, tutte, le nostre cose, e siamo tranquilli... questo, me l'ha confermato, anche, Vincenzo (FAZZARI)... poi, della mia, invece, è confermata (la conclusione, positiva), già, per lunedì... questo te lo avevo, già, detto l'altro giorno... io, ti chiamo, lunedì mattina... se volete venire, su (in Svizzera), prima, voi, a ritirarli... se volete...". Romolo GIRARDELLI, interrompendo il suo interlocutore, commenta: "senti, me lo ripeti, gentilmente, a mio cugino(Salvatore FAZZALARI)!?!". A tal punto della conversazione, Romolo GIRARDELLIpassa il microtelefono a Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, dopo i soliti convenevoli, ribadisce, al nuovo interlocutore, che "Vincenzo (FAZZARI) sta lavorando, di là (a Lugano), per la sua cosa... che l'hanno fatto tribulare... anche, lui... perchè, in quel Paese, lì, schifoso, è drammatico... però, per questa sera, finisce... lui (Vincenzo FAZZARI), aveva, già, detto, a Romolo (GIRARDELLI), che mi dava... mi faceva una specie di prestito, no! Perchè, lui (Vincenzo FAZZARI), aveva visto...". Salvatore FAZZALARI, interrompendo il suo interlocutore, commenta:"veramente, è da quindici giorni che te lo doveva fare (il prestito), Gigi". Luigi CAPUTO, nel tentativo di giustificare l'operato di Vincenzo FAZZARI, replica dicendo:"ma, non è riuscito (a concludere l'operazione finanziaria), neanche, lui, eh! Ha tribulato, anche lui, davvero... perchè (l'operazione finanziaria che sta facendo) non è un'operazioncina, piccola... lunedì mattina, è a posto, tutto... per cui, noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), veniamo, giù (a Genova), lunedì... con Vincenzo(FAZZARI)...". Salvatore FAZZALARI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, precisa: "Gigi, ascolta... io, ho pazienza fino alla fine (dell'operazione finanziaria)... però, guarda che la botte, piano, piano, si sta... il vino sta uscendo di fuori, eh! Allora, preferisco...". Cade la linea. Il colloquio continua con la, successiva, conversazione, avente progressivo nr. 1489;

alle ore 15,15, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (...), Romolo GIRARDELLI domanda, a Luigi CAPUTO: "allora, lunedì, venite, giù (a Genova), voi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO)?!?". Luigi CAPUTOrisponde affermativamente, ed aggiunge: "portiamo, giù (a Genova), anche, qualche cosa (denaro) per l'Avvocato... finiamo tutte le nostre cose, e siamo a posto, dai...".Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, passa, nuovamente, il microtelefono a Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, a tal punto della comunicazione, dice, a Salvatore FAZZALARI: "Salvatore, vai alla grande che, lunedì, vedrai, che è finita (l'operazione finanziaria), la mia e quella di "Vin"(Vincenzo FAZZARI)... per cui stiamo, leggermente, bene (meglio, economicamente)". Salvatore FAZZALARI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, dice: "Gigi, io, guarda, ti auguro, proprio, con il cuore... tuo... fatti un buon week-end... però, non ti auguraro quello che vuole il mio cuore perchè, onestamente, mi sto esaurendo". Luigi CAPUTO, tentando di rassicurare il suo interlocutore, replica dicendo: "no... vedrai che ti metto, a posto, anche, il tuo cuore... abbiam lottato, come dei matti, guarda...". Salvatore FAZZALARI, deciso, specifica:"ti sto dicendo... ti auguro, tutto, quello che vuole il, tuo, cuore... perchè lo meriti... però, quello che mi... quello che mi state facendo, a me, non lo merito". Luigi CAPUTO, a tal punto del colloquio intercettato, ribadisce: "eh... ma, guarda... (ci) danniamo, anche noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), come dei matti, eh! Credimi...".Salvatore FAZZALARI, per nulla soddisfatto della risposta ottenuta, commenta:"perchè, io, preferisco... preferi... allora, io, preferisco dire... preferisco che, voi, mi dite una "parola" (nel senso: "la vostra parola d'onore")... perchè (sinora, con le vostre chiacchiere), la sera, mi corico ricco e, la mattina, mi alzo povero... questo è il problema...". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto manifestatogli, replica dicendo:"guarda, Salvatore... noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), tutte le mattine, ci alziamo con la... da fare lotte...". Salvatore FAZZALARI, interrompendo il suo interlocutore, commenta, ulteriormente: "Gigi, prima di chiudere (la comunicazione), te lo posso dire com'è morto "tranquillo"!?! E' morto "inculato" (detto proverbiale)".Luigi CAPUTO, risponde negativamente, costernato. Salvatore FAZZALARI, precisa, altresì: "questo lo dico, io, comunque, eh! Va bene... fatti un buon week-end, tu, e salutami, anche, Cecè (Vincenzo FAZZARI)... va bene?!?". Luigi CAPUTO risponde affermativamente, e si congeda dal suo interlocutore;

in data 17.07.2000

alle ore 17,13, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Comunicazione durante,Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, che, entro domani, porterà il denaro pattuito e fa riferimento a Vincenzo FAZZARI che è dovuto tornare, a Milano, per"farsi firmare la liberatoria". Verso il termine della conversazione, Luigi CAPUTOriferisce, al suo interlocutore, di essere interessato a porre in essere un'operazione finanziaria di piccola entità. Romolo GIRARDELLI, incuriosito, domanda, al suo interlocutore, se tale operazione finanziaria sia relativa alla "monetizzazione" di alcuni "T.B." (Treasury Bonds). Luigi CAPUTO risponde negativamente, e precisa che trattasi di "G.N.M.A.";

in data 18.07.2000

alle ore 12,18, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso della conversazione intercettata si sente, in sottofondo, la voce di Salvatore FAZZALARIche esclama: "stai cugliunandu... sì?!? Stai dicendo che mi ha rovinato...(incomprensibile)... .io, vado e lo ammazzo (probabilmente, Luigi CAPUTO), gratis...". In merito al, mero, contenuto della comunicazione intercorsa, Luigi CAPUTO dice a Romolo GIRARDELLI di essere in attesa di essere richiamato daVincenzo FAZZARI. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto rappresentatogli, domanda, al suo interlocutore, il numero dell'utenza telefonica cellulare di Vincenzo FAZZARI. Luigi CAPUTO risponde: "03332118603", ed aggiunge che Vincenzo FAZZARI si trova, allo stato, in una riunione che è appena iniziata, ma di chiamarlo, comunque, affinchè, quest'ultimo, confermi le parole di Luigi CAPUTO. Inoltre, Luigi CAPUTO chiede, al suo interlocutore, di non parlare delle quantità (con Vincenzo FAZZARI), ma di chiedere, unicamente, la conferma dei fatti. Romolo GIRARDELLI,preso atto di quanto manifestatogli, replica dicendo di non essere intenzionato a riferire, nulla, a Vincenzo FAZZARI e che sa, lui (Luigi CAPUTO), cosa deve fare e come deve comportarsi. Luigi CAPUTO, ancora, precisa che questa (operazione finanziaria, dalla quale si ricaverà, probabilmente, il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali) è quella di Vincenzo FAZZARI, e che, quindi, non è al corrente dei proventi che, il medesimo, deve ricevere. Comunque,Luigi CAPUTO, termina il suo discorso, dicendo che, a fronte di tali proventi, Vincenzo FAZZARI elargirà, in prestito, a Luigi CAPUTO, 100.000.000 di lire e, pertanto, sui70.000.000 di lire promessi, non ci saranno problemi a consegnarli a Romolo GIRARDELLI;

in data 19.07.2000

alle ore 11,20, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di essere stato contattato da Romolo GIRARDELLI, il quale: "l'ha messa, giù, veramente pesante, questa volta... col fatto che, stasera, vengono, su (a Busto Arsizio, presso l'abitazione di Luigi CAPUTO), con suo cugino (Salvatore FAZZALARI)...", e prega, Vincenzo FAZZARI, di chiamare questi soggetti genovesi, probabilmente, per intercedere, nella vicenda, a suo favore. Cade la linea;

alle ore 14,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercorso, Luigi CAPUTO da appuntamento, al suo interlocutore, per domani mattina, alle 11,00, per andare a prendere qualcosa (denaro). Inoltre, Luigi CAPUTO specifica che li porta (il denaro) fuori, da Chiasso, e, poi, rientra in Svizzera, al fine di prendere un'altra cosa e riuscire, da Chiasso. Nel prosieguo della comunicazione, i due interlocutori si danno appuntamento, al Rondò (fonetico. Trattasi, probabilmente, di una rotonda stradale sita nei pressi di un Valico doganale), alle 11,00. Verso il termine della conversazione, ancora, Romolo GIRARDELLI insiste, con il suo interlocutore, per fissare appuntamento col, loro, Legale genovese, per la serata di domani, e si accordano in tal senso;

alle ore 22,00, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Conversazione durante,Romolo GIRARDELLI chiede, al suo interlocutore, di spiegargli cosa sia successo.Luigi CAPUTO riferisce che i fatti accadutigli sono da imputarsi all'esito di vecchie operazioni finanziarie. Romolo GIRARDELLI, incuriosito, domanda, altresì, se, in tale vicenda, vi sia il coinvolgimento di "Franco AMBRO(SIO - n. 14.10.1945)". Luigi CAPUTO risponde che "c'entra, anche, un po', lui", ed aggiunge che la commissione(trattasi della sottrazione, per ritorsione, dell'autovettura in uso a Luigi CAPUTO, avvenuto, in Svizzera) è venuta da "(Sandro) GIANELLA, uno svizzero". Nel prosieguo del colloquio intercorso, inoltre, Luigi CAPUTO informa, il suo interlocutore, che si è trovato, in loco, tre persone che gliel'hanno presa (l'autovettura), così, pure, l'orologio, e precisa che, in questo momento, sono presenti, lì (in Svizzera), anche,Giovanni DE MARIA, e Vincenzo FAZZARI, e stanno aspettando che arrivano (presumibilmente, i soggetti che hanno provveduto a sottrarre, per ritorsione, l'autovettura a Luigi CAPUTO). Romolo GIRARDELLI, in merito ai fatti accaduti, commenta che, tali soggetti, non verranno e, nel contempo, domanda al suo interlocutore, cosa vi fosse sull'autovettura che gli hanno sottratto, e chiede conferma per l'appuntamento fissato per la giornata successiva. Luigi CAPUTO, a tal punto del colloquio, replica dicendo che, comunque, non dovrebbero esserci problemi per tale appuntamento, e che, secondo lui, nei fatti estorsivi accadutigli, dovrebbe essere coinvolto, in qualche modo, anche, "(Francesco) D'AMBROSIO (n. 14.10.1945)".Romolo GIRARDELLI, perplesso, commenta che Francesco AMBROSIO (n. 14.10.1945) è uso a fare tali cose, e si accommiata, rammentando, al suo interlocutore, l'appuntamento di domani;

in data 20.07.2000

alle ore 07,55, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Comunicazione durante,Luigi CAPUTO informa il suo interlocutore del fatto che si recherà, personalmente, a Genova, che, prima, passa, da Lugano, e che spera che vada tutto bene. Sempre,Luigi CAPUTO, aggiunge che, prima di fare tutto ciò, però, passerà, a Nice (F), daPaolo MARTINO, a prendere i soldi. Nel prosieguo della conversazione, i due interlocutori si accordano per vedersi nella giornata di domani. Romolo GIRARDELLI, in merito, commenta, sarcasticamente: "tanto (che Luigi CAPUTO rinviava, ulteriormente, l'appuntamento atto a consegnare il denaro), noi (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali), lo sapevamo, già...". Luigi CAPUTO, a fronte di tale affermazione, replica dicendo che è, tutto, confermato, però, è successo un piccolo problema. Romolo GIRARDELLI, perplesso, precisa il suo pensiero, al suo interlocutore, dicendo che, ormai, di frottole, Luigi CAPUTO, ne ha raccontate, tante, ed aggiunge che se non risolve il problema di liquidità, oggi, "si muovono, loro (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali)" ;

alle ore 11,50, tale Bruno, n.m.i., contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Bruno domanda, al suo interlocutore, se ha sentito suo"fratello". Romolo GIRARDELLI risponde affermativamente, ed aggiunge di aver, anche, sentito "il nonno", il quale, per le 12,30, doveva consegnare la documentazione. Verso il termine della conversazione, Romolo GIRARDELLI riferisce, al suo interlocutore, che "il nonno" (verosimilmente, identificabile in Vincenzo FAZZARI) gli avrebbe comunicato che il denaro è suo e che l'avrebbe dato in prestito, ad un terzo soggetto, probabilmente, identificabile in Luigi CAPUTO. Bruno, n.m.i., preso atto di quanto rapportatogli, domanda, ulteriormente, al suo interlocutore, se tale, ultimo soggetto, abbia risolto, qualcosa, con la sua autovettura (vgs. conversazione intercettata alle ore 22,00 del 19.06.2000). RomoloGIRARDELLI replica dicendo che è andato "il nonno", a mediare, e gliel'hanno ridata, tanto che, alle 12,30 si dovrebbero incontrare;

alle ore 17,01, Salvatore FAZZALARI contatta Vincenzo FAZZARI, dall'utenza0102475017, e gli comunica di trovarsi, a Genova, e di essere in attesa di Luigi CAPUTO. Nel dettaglio del colloquio, Salvatore FAZZALARI commenta: "purtroppo, sto facendo brutte figure... ringraziando Gigi (Luigi CAPUTO) e, pure, a Luca (intende riferirsi, presumibilmente, a Gianluca LANDONIO)... se no, l'avevo risolto...".Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, replica: "non tutti i mali vengono per nuocere... perché, se so che, uno, deve dare e, noi, facciamo la collaborazione per prenderli, quando arrivano, allora, è un discorso... ma, siccome, io, veramente, vivevo questo particolare, con lui (Luigi CAPUTO)... se non l'avessi vissuto... perché, io, dissi, a Romolo (GIRARDELLI), di venire, con noi, tanto, come mangia uno, così mangiano cinque... perché, quando uno è presente, è diverso... assiste a tutti i processi che si comportano, a questo affare, e si accorge che è vero questo fatto...". Salvatore FAZZALARI, preso atto di ciò, interrompendo il suo interlocutore, commenta che, massimo, entro il 25 (luglio 2000) deve chiudere la faccenda. Vincenzo FAZZARI rassicura, su ciò, Salvatore FAZZALARI che, ancora, non convinto, replica dicendo: ""alle telefonate non rispondo, più... non rispondo, più, a mio fratello... guardate, voi, in che condizioni mi ha portato Gigi (Luigi CAPUTO)...alla fine, gli prendo la testa (di Luigi CAPUTO) e... (incomprensibile)...". Nel prosieguo della conversazione Vincenzo FAZZARI, tra l'altro, domanda al suo interlocutore: "come ti vanno quelle cose (trattasi di scarpe, provenienti dal negozio del figlio Palmiro, che Vincenzo FAZZARI avrebbe regalato, in segno di amicizia, aSalvatore FAZZALARI)... ti vanno bene?!?". Salvatore FAZZALARI risponde: "bene! Ce li ho ai piedi";

alle ore 17,18, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio intercettato, Romolo GIRARDELLI domanda, al suo interlocutore, le novità sulla vicenda relativa alla dazione di denaro. Luigi CAPUTO replica dicendo di trovarsi a Nice (F - evidentemente, da Paolo MARTINO - vgs. conversazione intercettata alle ore 07,55 odierne). Romolo GIRARDELLI, preso atto di ciò, riferisce, al suo interlocutore, che Vincenzo (FAZZARI) ha parlato, adesso, con suo (di Romolo GIRARDELLI) "cugino" (identificabile in Salvatore FAZZALARI). Luigi CAPUTO, quindi, replica dicendo che Vincenzo FAZZARI è "fermo e sta aspettando, per fare l'operazione", ed aggiunge che tra poco si vedrà con Paolo (MARTINO). Nel prosieguo della comunicazione, sempre, Luigi CAPUTO, informa, il suo interlocutore, di non aver ricevuto una "cosa" (il denaro che avrebbe dovuto avere, in prestito, daPaolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE, costituente un anticipo sulle competenze di intermediazione, ad appannaggio di Luigi CAPUTO, per la sua consulenza nell'operazione finanziaria, monitorata nella presente trattativa, denominata "operazione LOUP"), perché Paolo (MARTINO) non voleva lasciare traccia(bancaria, del passaggio di denaro, a Luigi CAPUTO) perché arrivavano da un "conto(corrente, riconducibile a Paolo MARTINO e/o ad Antonio Vittorio CANALE), un po...",e precisa che, comunque, adesso "deve darmeli (Paolo MARTINO), mi ha fatto venire, su (a Nice) apposta". Ancora, Luigi CAPUTO informa Romolo GIRARDELLI,che deve vedere se riesce a prendere tale denaro (acquisito da Paolo MARTINO), stasera; ma che, comunque, è sicuro che, in un giorno, o due, si sistemino tutti i problemi economici, e che, questa volta, non scappa dal fornire il denaro. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, domanda, al suo interlocutore: "ma, ce la fai, con quell'importo, lì, a "coprire", tutto?!? Con 100(.000.000 di lire)?!?". Luigi CAPUTO risponde che, con 100.000.000 di lire, è in grado di iniziare, poi, ci sono le altre operazioni finanziarie in corso di definizione, che stanno andando a buon fine.Romolo GIRARDELLI, denotando di conoscere, a fondo, le operazioni finanziarie cui si sta adoperando Luigi CAPUTO, precisa:, a quest'ultimo: "quella dell'americano(identificabile in Dick WILLIAMS - vgs. "operazione G.N.M.A.") è, tutta, una palla... quella dei "T.B." (Treasury Bonds)... e non si può fare... ed era, tutto, bloccato...";

in data 21.07.2000

alle ore 08,56, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (...), Romolo GIRARDELLI riferisce, a Luigi CAPUTO: "io, ti do una bella notizia... per quello che, però, mi riguarda, personalmente... per la mia cosa, così... che Paolo (MARTINO), lunedì mattina, è, sù, a Lugano... e, io, per mezzogiorno e mezza, ho, in mano, i 100 (milioni di lire), in contanti... per cui... sul fatto di poterteli portare... parlo dei miei, eh! Mi capisci, bene!?! Sul fatto che, Vincenzo (FAZZARI), m'aveva detto che aveva parlato con Salvatore (FAZZALARI)... (accordandosi per consegnare il denaro a Salvatore FAZZALARI) per il 25 (luglio 2000)... non ho ben capito... bene (la data)... posso "scriverlo nel cielo" (nel senso di garantire il pagamento)... che, lui (Paolo MARTINO), lunedì, è (a Lugano)... adesso, invece, sto aspettando che Vincenzo (FAZZARI), mi confermi la "sua posizione"... che l'ho sentito, dieci minuti fa... però, purtroppo, mi ha detto di chiamarlo, tra mezz'ora... per... invece, la sua posizione... però, per assicurarti, te... per assicurare Salvatore(FAZZALARI)... per assicurare, chiunque, per (il pagamento, entro il) giorno 25... che, lunedì, poi, è il 24... io, posso, già, garantire dei 100 (milioni di lire) di Paolo(MARTINO. Nel senso che, per la conclusione dell'operazione finanziaria posta in essere, da Luigi CAPUTO, per conto di Paolo MARTINO, Antonio Vittorio CANALE e, forse, Sergio LANDONIO, riceverà, quale compenso di intermediazione, 100.000.000 di lire - vgs. "operazione LOUP")... guarda che prende e viene, giù, apposta, su Lugano... a parte che c'era l'operazione di Ginevra (vgs. "operazione LOUP") che, poi, dobbiamo, anche... non è che venga (Paolo MARTINO), giù (a Lugano), proprio, per quello... per dirla così... ma, lunedì... fai conto, per mezzogiorno... io, ho, in mano, il cash di quella cifra che ti ho detto (100.000.000 di lire)... per cui, noi... quello lì, posso, già, togliere ogni riserva, mia, personale, per lunedì... con te... adesso, se, invece, viene fuori una bella notizia, magari, anche, da Vincenzo (FAZZARI)... allora, il problema (di finanziare Salvatore FAZZALARI e sodali), sarà risolto, già, anche, oggi... eh! Io, ti chiamo, appena, Vincenzo (FAZZARI), mi chiama". Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, cambiando discorso, domanda: "per l'americano (Dick WILLIAMS - vgs. "operazione G.N.M.A."), poi, ti sei informato, su quello che ti ho detto, io?!?". Luigi CAPUTO, dopo una breve pausa di riflessione, replica dicendo: "allora... a me, risulta, continuamente... però, non l'ho potuto fare, ieri sera, perché... io, ti dico... sono arrivato, stamattina (dalla Costa Azzurra, Nice), quasi alle quattro (04,00), a Busto (Arsizio)... di mattina, perchè son partito, molto tardi, da là (dalla Costa Azzurra)... a me, risulta che quel documento... che, tutti, dicevano che mancava, nelle fasi precedenti... che era un passaggio... e ti dico, anche, i nomi... così, almeno, potresti, magari, anche, chiederlo...". Romolo GIRARDELLI, interrompendo, immediatamente, il suo interlocutore, commenta: "no... va beh... poi, me lo dici, lunedì... quando ci vediamo(de visu)". Luigi CAPUTO concorda con il suo interlocutore, ed aggiunge: "quel passaggio, lì, è stato fatto... ecco... per cui, quello, lì... quello che sapevo, io, e quello che era stata, tutta, la pratica... era la procedura che "bloccava", questa situazione, con tutti... con tutti, fino a quando è successo, questo... poi, se c'era qualcos'altro... io, è per quello che, poi, posso darti il nome dei due... dei due "passanti" (prestanome,intermediari)... così, almeno, magari, la persona che è a conoscenza (dei fatti), può saperlo". Romolo GIRARDELLI, perplesso, domanda: "scusa un po'... mah... si può andare avanti (nell'operazione finanziaria), col discorso che abbiamo fatto, oppure?!?". Luigi CAPUTO risponde: "certamente... certamente che... no, "dobbiamo" andare avanti, non "forse", eh! Perchè, per me, non è... me l'hai detto, ieri... ne abbiam parlato, ieri... (per me) non è, questa qua, la soluzione dei problemi (in quanto l'operazione è troppo di valore esiguo), eh! Questa, è la soluzione di... di qualche giorno... di essere... ecco, hai capito!?! Quello che avevam detto... ma, la soluzione dei problemi dev'essere qualcos'altro (di più redditizio), eh!". Preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, Romolo GIRARDELLI, ulteriormente, domanda: "poi, Gianni (Giovanni DE MARIA), non è risucito a fare un cazzo, con la "piccola"(presumibilmente, trattasi di una "P.B.G." di piccolo importo)... che t'aveva detto?!?". Luigi CAPUTO, in riferimento a Giovanni DE MARIA, precisa: "ha, in mano, la procura... è venuto, sù, l'altro giorno, a Lugano... martedì, vengono depositati i soldi, dal Notaio di Lugano... perchè, lo "scemone" (Giovanni DE MARIA), là... che doveva... dai documenti che, io, ho visto, l'altro giorno, su Lugano... praticamente, la garanzia non era riuscito a "farla" (farsela scontare da un Istituto di Credito)... e, allora, adesso, viene "attivato" (Giovanni DE MARIA), con i "G.N.M.A." che son, già, stati "fatti", l'altro giorno, su Lugano... e, martedì, vengono depositati... quell'importo che si era, sempre, detto... da... a... Lugano... ti ricordi che, io, ti dicevo: "devono, poi, finire, alla fine, lì (a Lugano)!?!". E, questo, è quello che è stato stabilito... guarda che è stato notarizzato, l'altro giorno, e Gianni (Giovanni DE MARIA), si è presentato, con una Procura "autentica(ta)", non, però, notarile... perché, non avevano fatto a tempo di... quel Signore che è rientrato... scritta di suo pugno, è stato tele... quando eravamo, lì, con i clienti, hanno telefonato, giù, alla persona... ha confermato, quantomeno...". Cade la linea;

in data 24.07.2000

alle ore 14,12, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. I due interlocutori parlano dell'operazione finanziaria che, quest'ultimo, sta portando a termine e della cui, certa, conclusione ha piena fiducia. Verso il termine del colloquio, inoltre, Vincenzo FAZZARI riferisce, al suo interlocutore, che Salvatore (FAZZALARI), il 25 del mese,deve andare via, con i soldi, perché ha problemi;

alle ore 17,04, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI al quale riferisce che è andato tutto bene e che, una terza persona, domani, farà il trasferimento, in quanto, oggi, hanno preso, tutte, le coordinate e si tratta di una cosa grossa, di "4".Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, domanda:"ma, parliamo di quelli... di "400"?!?". Luigi CAPUTO conferma. Vincenzo FAZZARI, preso atto, a sua volta, di quanto comunicatogli, commenta l'operazione finanziaria dicendo che non c'è da preoccuparsi, anche, se stanno passando i giorni e che, domani, avrà la conferma, a tutti i livelli. Vincenzo FAZZARI, inoltre, precisa l'operazione finanziaria "è una cosa molto particolare... che il lavoro che dobbiamo fare, diciamo... che è un lavoro che dobbiamo fare per lo Stato... ecco... e quando ti spiego di che si tratta, automaticamente, ti renderai conto che non possiamo più... è una cosa molto bella... molto bella... da domani, mattina, cominciamo...". Luigi CAPUTO, valutato quanto appreso, domanda al suo interlocutore se, questi, ritenga che l'operazione finanziaria si concluda, positivamente, a breve, perché ha"preallertato quelle persone, lì (Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali. Luigi CAPUTO intende domandare al suo interlocutore se, a parere di quest'ultimo, esista una concreta possibilità di monetizzare i proventi dell'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI ha in atto, in quanto ha, già, comunicato aisoggetti genovesi che è, quasi, in grado di consegnare il denaro pattuito) e, poi, non ho più chiamato (per rinviare l'incontro, al che, Salvatore FAZZALARI e sodali, attendono il finanziamento, a breve)". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto richiestogli, replica consigliando, a Luigi CAPUTO, di non chiamare, più, i soggetti genovesi, aggiungendo, anche, di essere, già, stato contattato da "Salvatore(FAZZALARI)" e che, questi, per il 25 (luglio 2000, vgs. conversazione intercettata alle ore 17,01 del 20.07.2001) doveva andare, giù (probabilmente, in Calabria) "per risolvere i problemi con gli Avvocati, suoi (di Salvatore FAZZALARI)". Verso il termine del colloquio, inoltre, Vincenzo FAZZARI ribadisce, a Luigi CAPUTO, che "se chiama qualcuno (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI o sodali)... di dire(Luigi CAPUTO) che, domani, darà qualcosa (parte del denaro, necessario, tra l'altro, al trasferimento di Salvatore FAZZALARI, da Genova alla Calabria, proveniente, eventualmente, dalla "monetizzazione" dell'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI starebbe per concludere)";

alle ore 19,20, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio intercorso, Luigi CAPUTO rappresenta, al suo interlocutore, di essere stato contattato, telefonicamente, da Romolo GIRARDELLI, il quale avrebbe fatto finta di nientefissando, unicamente, un incontro, per domani mattina. Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, dal suo interlocutore, precisa di aver, già, provveduto, personalmente, a contattare Romolo GIRARDELLI per garantire che, per la data del 25 c.m., non ci saranno problemi di sorta nel consegnare il denaro promesso ed utile, anche, per finanziare la latitanza di Salvatore FAZZALARI. Per dare maggior credito alle sue parole, inoltre, Vincenzo FAZZARI specifica: "domani, noi (Vincenzo FAZZARI e, probabilmente, Silvano NIZZOLI), lavoriamo... alle ore 20,30, io, vado a cena con il "responsabile" (dell'operazione finanziaria) in assoluto... domani, cominciamo con quello che tu sai... dobbiamo stringere il cerchio, delle parole, perché la cosa (l'operazione finanziaria) è talmente enorme... ed, io, sono responsabile di cose molto importanti e dobbiamo stare attenti quando ci contattiamo, per i nostri lavori... omissis... questo è quello che aspettavamo";

in data 25.07.2000

alle ore 07,55, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, rappresenta, al suo interlocutore, che, "stamattina, va all'incontro e, poi, si parte (con la "monetizzazione" dell'operazione finanziaria in atto)"". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli, replica dicendo di aver paura "per quelli di Genova(Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali)...". Cade la linea;

alle ore 17,47, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO. I due interlocutori, colloquio durante, fanno riferimento al personaggio che comanda, interessato all'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI sta ponendo in essere. Quest'ultimo, in merito, commenta che dovrà incontrarsi, con il predetto personaggio, importante, in serata ed aggiunge che alle 23,30 gli consegneranno "i primi 4 e 8(trattasi, presumibilmente, di milioni di marchi tedeschi)" e che, con tale denaro, si recherà a fare il "cambio" (probabilmente, con altra valuta), dopo di che, provvederà a riconsegnare il dovuto, trattenendo, quale compenso, "8(00.000, presumibilmente)Doitch March". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli dal suo interlocutore, replica di aver provveduto, già, a consegnare, tutta una serie di documenti, a Michelangelo DI GIACOMO (vgs. scheda identificativa nr. 27), precisando che così facendo: "il giochetto è fatto". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, Luigi CAPUTO, tra l'altro, riferisce di essere stato contattato da Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI;

in data 27.07.2000

alle ore 21,29, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO al quale, con fare irato, commenta la sua delusione per il mancato buon fine delle operazioni finanziarie poste in essere con "l'uomo che comanda tutta l'Italia", e precisa di aver dovuto spegnere il telefono cellulare, per evitare di dover dare giustificazioni. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto accaduto, replica dicendo di aver avuto, anch'egli, notevoli problemi con "quelli dei cambi (forse, intende riferirsi a soggetti che, usualmente, operano quali cambiassegni)". Vincenzo FAZZARI, a tal proposito, commenta che"tutto, si risolverà, domani, alle 08,30". Inoltre, nel prosieguo della comunicazione, idue interlocutori commentano l'arresto di Salvatore FAZZALARI, avvenuto, in data odierna, a cura di militari appartenenti al Comando N.R.P.T. Calabria - G.O.A. di Catanzaro e del Comando N.S.P.V. di Roma scriventi;

in data 29.07.2000

alle ore 11,08, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI,..., e, dopo i convenevoli, colloquia con Silvano NIZZOLI. Quest'ultimo, precisa che, lunedì, avranno una valutazione bancaria di un, non meglio precisato, strumento finanziario, in quanto "è tutto pronto". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, Luigi CAPUTO commenta, ancora, con Vincenzo FAZZARI, l'arresto di Salvatore FAZZALARI;

in data 31.07.2000

alle ore 16,56, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, informa, il suo interlocutore, di essere in grado di ritirare i soldi, provento dell'operazione finanziaria che sta ponendo in essere, stasera o domani. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli, dal suo interlocutore, commenta che, in caso tale denaro sia disponibile nella giornata di domani, "apriranno il caveau, apposta". Vincenzo FAZZARI ribadisce la sua intenzione di ritirare il denaro, domani mattina. Preso, nuovamente, atto di ciò, Luigi CAPUTO domanda, al suo interlocutore, se i soldi siano disponibili a Lugano. Vincenzo FAZZARI precisa che la disponibilità è a Chiasso. Luigi CAPUTO replica dicendo che, pertanto, apriranno il caveau, appositamente, per "metterli dentro" e che, mercoledì, avranno disponibile la liquidità. Vincenzo FAZZARI, infine, ribadisce di poter ritirare il denaro, quando vuole, in quanto, ormai, ha, a disposizione, il "pass... e iniziano i grandi lavori".Luigi CAPUTO, cambiando argomento, rappresenta, al suo interlocutore, di essere stato, nuovamente, contattato da Romolo GIRARDELLI, e precisa di non essere, più, in grado di sopportare le continue pressioni, psicologiche, di tale soggetto e dei suoi sodali;

alle ore 20,29, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI, al quale domanda se l'operazione finanziaria posta in essere, da Vincenzo FAZZARI con Silvano NIZZOLI, è confermata. Vincenzo FAZZARI conferma ed aggiunge di essere in procinto di incontrare tale DUERO, soggetto interessato alla stessa operazione finanziaria. Nel prosieguo della comunicazione, i due interlocutori fanno accenno a Romolo GIRARDELLI e ad Antonio Vittorio CANALE, che si trova, al momento, in compagnia di Luigi CAPUTO. Infatti, Luigi CAPUTO, subito dopo, cede il microtelefono adAntonio Vittorio CANALE che, a sua volta, discute, con Vincenzo FAZZARI, relativamente alla persona di Romolo GIRARDELLI, e del gruppo dei genovesi ai quali,Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI, avevano promesso del denaro nel caso in cui fossero riusciti a concludere, positivamente, alcune operazioni finanziarie in essere. I due interlocutori, quindi, fanno accenno, pur senza, mai, nominarlo direttamente, aSalvatore FAZZALARI. In tale contesto, Vincenzo FAZZARI precisa, ad AntonioVittorio CANALE, di essere molto dispiaciuto dell'arresto del latitante ed, inoltre, asserisce di aver, anche, preso contatti, per dirimere la vicenda legata alla dazione di denaro, che doveva essere procurato, in primis, da Luigi CAPUTO, con un personaggio calabrese, paesano di Salvatore FAZZALARI (potrebbe trattarsi del citato LOMBARDO, di Taurianova, n.m.i.) e che tale soggetto, in passato, è stato in"vacanza" (inteso come carcere), per 25 anni. Antonio Vittorio CANALE, prende atto di ciò e, nel salutare il suo interlocutore, replica mandando, a Vincenzo FAZZARI, i saluti di suo ""cugino"", identificabile in Paolo MARTINO;

in data 02.08.2000

alle ore 11,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI ... intestata alla"SOL 1993 S.r.l.", con sede in Genova, Via Valter Fillac nr. 221/223 RR. Vincenzo FAZZARI, nel corso del colloquio, domanda, al suo interlocutore, lumi sull'arresto diSalvatore FAZZALARI. Romolo GIRARDELLI replica attribuendo parte della responsabilità dell'arresto, a Luigi CAPUTO: "per aspettare le promesse di Gigi (Luigi CAPUTO, relative alla dazione di denaro, a Salvatore FAZZALARI e sodali)...domani, domani, domani...è rimasto, qua (a Genova, Salvatore FAZZALARI, anziché potersi recare, in Calabria, con il denaro promesso. Vgs. conversazioni intercettate alle ore 14,12 e 17,04 del 20.07.2000) e c'è rimasto...(è stato arrestato)". VincenzoFAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, precisa, al suo interlocutore, di essere molto dispiaciuto di quanto accaduto a Salvatore FAZZALARI ed aggiunge:"ma, dimmi una cosa... c'è stato un semaforo?!? Passò (Salvatore FAZZALARI) il semaforo, col rosso (nel senso: "è stato fermato, casualmente")?!?". Romolo GIRARDELLI risponde: "no, no, no... a cosa sicura (nel senso che gli operanti sapevano dove Salvatore FAZZALARI si nascondeva)". Vincenzo FAZZARI resta molto sorpreso di tale fatto. Nel prosieguo del colloquio, inoltre, Romolo GIRARDELLI conferma, al suo interlocutore, di aver fissato un appuntamento conAntonio Vittorio CANALE, in quanto, Paolo MARTINO, si sarebbe offerto di dargli il denaro, per conto di Luigi CAPUTO. Nel contempo, Romolo GIRARDELLI domanda, al suo interlocutore, se desidera partecipare alla riunione, alla quale parteciperà, anche,Michele (identificabile in Michele FAZZALARI) che sta salendo, dalla Calabria, a Genova;

alle ore 19,29, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI e gli riferisce che l'appuntamento, di cui alla precedente conversazione, è stato rinviato a venerdì.Vincenzo FAZZARI, al riguardo, precisa che nel caso riesca a concludere, positivamente, un'operazione finanziaria che sta ponendo in essere, farà in modo che il denaro sia consegnato prima di venerdì. Romolo GIARARDELLI, preso atto di quanto manifestatogli dal suo interlocutore, ribadisce, comunque, il fatto che Paolo MARTINO, ed Antonio Vittorio CANALE, si sono dichiarati disposti a dargli il denaro, per conto di Luigi CAPUTO, ma hanno necessità di essere garantiti da persone di fiducia. A tal proposito, aggiunge, di essere in compagnia di un "amico" che può fare da garante e, nel dire ciò, passa il microtelefono a tale conoscente. Vincenzo FAZZARI parla, dunque, con questo personaggio, che riconosce immediatamente, e che saluta come "Compare Ciccio". I due interlocutori, dopo i convenevoli di rito, discutono relativamente alla persona di Luigi CAPUTO. Vincenzo FAZZARI difende il suo "consulente finanziario - fiduciario" rappresentando a Compare Ciccio, n.m.i., che la mancata dazione del denaro, a Salvatore FAZZALARI, Romolo GIARARDELLI e sodali, non è dipeso da una, negativa, volontà di Luigi CAPUTO ma, semplicemente, dal fatto che, quest'ultimo, di recente, non è riuscito a portare a termine le operazioni finanziarie poste in essere perché, diversamente, avrebbe, sicuramente, elargito il dovuto, al latitante;

alle ore 20,48, Luigi CAPUTO colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di aver, da poco, parlato con Romolo GIRARDELLI, il quale era in compagnia di un "boss di Genova", che era solito andare a salutare, quando poteva. Luigi CAPUTO preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, domanda se questo boss si chiami Ciccio. Vincenzo FAZZARI conferma. Luigi CAPUTO, a tal punto, replica dicendo che il "boss" è amico di Antonio Vittorio CANALE;

alle ore 21,18, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio, tra l'altro, Romolo GIRARDELLI informa, il suo interlocutore, che"sta salendo (probabilmente, dalla Calabria, a Genova) Michele (FAZZALARI, fratello di Salvatore)". Vincenzo FAZZARI, preso atto di ciò, domanda, al suo interlocutore, dove sia stato rinchiuso Salvatore FAZZALARI. Romolo GIRARDELLI risponde: "è qua (presso la Casa Circondariale di Marassi, a Genova)". Vincenzo FAZZARI, al che, replica, al suo interlocutore, rappresentando che, all'interno di tale Carcere, "ci sono altri amici". Romolo GIRARDELLI, a sua volta, commenta che, se Luigi CAPUTO si fosse comportato bene, nei loro confronti, senza ritardare il pagamento:"lui (Salvatore FAZZALARI) sarebbe sceso, giù (presumibilmente, in Calabria), e non sarebbe successo niente (l'arresto del latitante)";

in data 07.08.2000

alle ore 12,26, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio, quest'ultimo riferisce, al suo interlocutore, di essere stato contattato da"Compare Franco" e di aver concordato, con questi, un incontro, a Genova;

in data 17.08.2000

alle ore 21,20, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli riferisce che"l'amico di Taurianova" ha necessità, urgente, di incontrare Vincenzo FAZZARI.Quest'ultimo, adducendo altri impegni, improrogabili, chiede, al suo interlocutore, di rinviare l'appuntamento alla giornata successiva;

alle ore 21,24 Gianluca FAVARA contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e gli comunica di aver proceduto a fissare un, nuovo, appuntamento, con "l'amico di Taurianova", per l'indomani alle ore 15,30"

A seguito dell'inchiesta la DDA di Reggio Calabria stila il capo di imputazione anche perGIRARDELLI e CANALE:

"GIRARDELLI Romolo, MARCHI Franco e PANCIATICI Maurizio operato quali partecipi dell'associazione, (a loro volta esponenti del gruppo malavitoso genovese che forniva stabile assistenza al FAZZALARI) incaricati di mediare la dazione di denaro necessaria alla latitanza di Salvatore FAZZALARI, dando a quest'ultimo soppurto logistico; nonché, per i medesimi fini essersi adoperato con i sodali dell'organizzazione per la negoziazione, lo sconto ovvero la ""monetizzazione"" di "strumenti finanziari atipici" di illecita provenienza."

"CANALE Antonio Vittorio e MARTINO Paolo, quali esponenti della cosca mafiosa DE STEFANO, agito quali partecipi dell'associazione, incaricati di favorire la latitanza di Salvatore FAZZALARI, soggetto ricercato in quanto destinatario di custodia cautelare in carcere nr.112/94/R.G.N.R. D.D.A.-nr.7/95 R.G.I.P. D.D.A.-nr.52/95 R.O.C.C. D.D.A.-nr.8/96 R.O.C.C. D.D.A. emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 19.08.1996, per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso; nonché per essersi avvalsi dell'attività illecite di Luigi CAPUTO al fine di conseguire il profitto rappresentato dal prezzo di cessione di alcuni immobili siti in Ginevra, a loro volta costituenti reimpiego di denaro di provenienza illecita"

Il GIP valuta che se per CANALE sussistono le esigenze di custodia cautelare in carcere, perGIRARDELLI no, e scrive nell'Ordinanza:

"Deve, conclusivamente osservarsi come il ruolo del GIRARDELLI, del FRANCHI e del PANCIATICI si esaurisce nel mero favoreggiamento della latitanza di Salvatore FAZZALARI, in tal senso dovendosi riqualificare nei loro confronti il contestato reato di cui all'art. 416 bis c.p. in quello di cui all'art. 378 c.p., atteso che i tre favoreggiatori in realtà si limitano ad esercitare le dovute pressioni sul Caputo, anche entrando in diretta relazione con il Fazzari, ma sempre nell'interesse del Fazzalari che necessita di finanziamenti per poter sostenre il suo stato di latitanza. Non emergono assolutamente elementi dai quali desumere che gli stessi siano intranei all'associazione del Fazzari, rispetto al quale si pongono anzi in rapporto di contrapposizione. Il Fazzari, infatti, nella vicenda in esame interviene per tutelare la posizione del Caputo, fortemente pressato per l'esborso del finanziamento insistentemente richiestogli.

Ne consegue che, sotto il profilo cautelare, trattandosi di fatto risalente al 2000 e trattandosi di favoreggiamento di persona che, comunque, veniva poi tratta in arresto non si ravvisano specifiche esigenze cautelari da tutelare e per tale profilo va respinta la misura cautelare nei confronti di Romolo Girardelli, Franco Marchi e Maurizio Panciatici."

E quindi, in ultimo, qui, vediamo un attimo la figura di questo CANALE Vittorio Antonio, esponente, come il MARTINO Paolo, della cosca dei DE STEFANO e, come abbiamo visto, legato alGIRARDELLI, come si evidenzia nella vicenda del supporto alla latitanza di FAZZALARI.

Nell'Ordinanza già citata, richiesta della DDA di Reggio Calabria nell'ambito del procedimento 215 /1999, si legge, ad esempio:

"OPERAZIONE: "LOUP"

per avere CAPUTO Luigi agito nella qualità di "broker" finanziario incaricato da Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO (elementi di primo piano della cosca della ‘ndrangheta calabrese denominata DE STEFANO) di smobilizzare (tramite un finanziamento a favore della società titolare degli immobili) un precedente investimento immobiliare effettuato in Ginevra e mediante il quale si era proceduto reimpiego di denaro provento di attività illecite della detta cosca mafiosa;

per avere CANALE Antonio Vittorio e MARTINO Paolo organizzato e diretto (art.112 n.2 C.P.) l'operazione di smobilizzo della richiamata operazione immobiliare, tramite l'intermediazione di Luigi CAPUTO, al fine di rientrare in possesso del capitale di origine illecita precedentemente reinvestito;

per avere Fabrizio VACCHINI fornito, consapevolmente consulenza legale ed agito nella qualità di fiduciario del CANALE e del MARTINO, nella predetta operazione di disinvestimento immobiliare;

per avere DI GIACOMO Michelangelo posto in essere atti diretti al disinvestimento della predetta operazione immobiliare; nonché per avere interposto fittiziamente una società elvetica a lui riconducibile al fine di poter effettuare la successiva vendita immobiliare, consentendo, così, al CANALE ed al MARTINO di rientrare in possesso dei capitali di provenienza illecita precedentemente investiti, ed ostacolandone conseguentemente l'identificazione;

per avere DANIELI Domenico Savio posto in essere atti diretti al disinvestimento della predetta operazione immobiliare; nonché per avere utilizzato ai fini della detta operazione illecita la Fondazione denominata "ARMY OF VOLUNTEERS FOUNDATION", consentendo così al CANALE ed al MARTINO di rientrare in possesso dei capitali di provenienza illecita precedentemente investiti, ed ostacolandone conseguentemente l'identificazione.

Fatti tutti aggravati ai sensi dell'art.7 del d.l. 152/91 avendo agito al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose che effettuano le operazioni di riciclaggio del prezzo, profitto e prodotto dei delitti commessi per il tramite dell'organizzazione indicata al capo A) e, comunque, agendo avvalendosi delle condizioni di assoggettamento ed omertà descritte dall'art.416 bis c.p.

[omissis]

Luigi CAPUTO, pertanto, operando sotto l'egida di Vincenzo FAZZARI, di Giovanni DE MARIA (referente del clan operante in territorio siciliano PILERA-CAPELLO-MIANO), di Antonio Vittorio CANALE (referente del clan reggino DE STEFANO), ha apportato un contributo essenziale e quindi decisivo, nell'esecuzione di alcune delle operazioni finanziarie monitorate, avvalendosi, di volta in volta, dell'intermediazione di altre persone fisiche e giuridiche. Altrettanto può dirsi di Claude PACCAVIA (noto esponente di una cosca malavitosa francese, operante nel territorio di Nizza), che svolge un ruolo di primo piano nelle operazioni c.d. Primagaz e Abeille, di cui si dirà più oltre.

In particolare ci si riporta per quanto concerne la disamina delle conversazioni di rilievo che interessano i principali personaggi che dominano la scena della presente inchiesta a quanto enucleato nella parte iniziale della richiesta del PM (...).

Altri soggetti di rilievo che emergono nel corso dell'indagine sono Domenico LA SPINA (soggetto affiliato alla stessa cosca riferibile a Giovanni DE MARIA) e Paolo MARTINO (affiliato alla stessa cosca riferibile ad Antonio Vittorio CANALE).

Si segnala, al riguardo che, secondo quanto ricostruito nell'informativa della Guardia di Finanza, l'organigramma della citata società di consulenza e servizi finalizzata al riciclaggio ed al reimpiego, in attività economiche lecite, di proventi illeciti è quello riportato alla pg. 104 della richiesta del PM, cui si rinvia."

Ed ancora una volta è quindi negli Atti della DDA di Reggio Calabria che troviamo quanto maggiormente significativo per sintetizzare la figura del CANALE e, quindi, del contesto di soggetti ed "affari" del sodalizio mafioso. Vediamo:

"Antonio Vittorio CANALE;

Le indagini effettuate nell'ambito del Procedimento Penale richiamato in oggetto, hanno permesso di acclarare che, anche, il soggetto di cui trattasi, risulta essere"promotore" del sodalizio criminale, nonché a "capo" delle attività economichedell'organizzazione criminale riconducibile al "clan DI STEFANO". Anche ad Antonio Vittorio CANALE, infatti, fa riferimento, per ogni decisione da assumere, il principaleconsulente finanziario del sodalizio, identificabile in Luigi CAPUTO.

Che Antonio Vittorio CANALE sia un soggetto appartenente alla criminalità organizzata, e che operi, mutualmente, con Vincenzo FAZZARI, nella conduzionedelle illecite operazioni finanziarie, demandate, in primis, a Luigi CAPUTO, emerge, inequivocabilmente, dalle conversazioni intercettate sulle utenze telefoniche cellulari sottoposte ad intercettazione dagli investigatori, dalla ricostruzione, logica, delle varie operazioni finanziarie (sottoposte a monitoraggio dagli investigatori e richiamate, più avanti, nella presente trattazione), nonché dalle conversazioni, ed elementi probatori, qui, di seguito evidenziati, che, pur esulando dalla, mera, attivitàpesudo finanziaria posta in essere dal sodale, acclarano la particolare valenza criminale e, quindi, l'estrema pericolosità sociale, del soggetto di cui trattasi.

In merito, l'analisi delle dichiarazioni rese, in interrogatorio, avanti alla S.V., in data 11.10.2000, evidenzia quanto segue:

C = Dott. Alberto CISTERNA
A = Michele AMANDINI 
CAP = M.A. Piercarlo CAPPELLINO

... omissis ...

A:
 Così... generalmente, mi proponeva diverse cose, il fatto, un po' delle possibilità delle sigarette, perché, a lui, interessava molto... le sigarette. Però per il mercato, in particolar modo londinese, perché, lì, sembra che abbia una base di clienti e soprattutto dove si guadagna molto di più, lì, in Inghilterra; e questo era uno dei suoi interessi, poi qualsiasi altro genere di... affari, garanzie... infatti anche, lui, mi propose un'infinità di garanzie: Banco Roma, Banco... lui ha un ignoranza specifica, almeno negli strumenti finanziari. Lui mi passava di tutto. Un po' di tutto, però, sostanzialmente, assicurazioni, beh..
C: chi sono i SACCÁ, sig. AMANDINI?
A: oggi...?
C: oggi. Chi erano e chi sono...
A: beh, nel passato è stata una famiglia abbastanza di "peso", in... almeno nel milanese era gente che si occupava un po' di tutto... e quando ancora io non ero a Milano. Ero appena arrivato e, loro, avevano delle bische, in piazzale Duomo... si occupavano, un po' di bische, di... traffico di droga, di contrabbando di sigarette, ... in particolar modo con il fratello che è morto da pochi anni, che era Eugenio SACCÁ, il quale era quello che aveva i rapporti un po' con tutte le famiglie calabresi, aveva lavorato moltissimo in Calabria, con la famiglia di DI STEFANO, con un... per il contrabbando di sigarette, aveva scaricato alcune cosche calabresi all'epoca. Beh, da lì poi hanno avuto, però, degli scontri un po' con TURATELLO perché loro appoggiavano in quell'epoca, di queste guerre, appoggiarono VALLANZASCA e, dunque, si era creato un po' un conflitto tra..., per poi, verso gli anni '80, riappacificarsi, insomma, erano, non c'era più quel..., anche perché poi ilTURATELLO, così, ora si era sposato in carcere, aveva fatto il testimone di matrimonio a VALLANZASCA. Per cui, diciamo, si erano aggiustate le cose. No, comunque sono stati una, ossia, una famiglia di peso, nel milanese, considerati e rispettati, l'unico era un po', diciamo, un po' meno serio, era considerato un po' il meno serio della famiglia in quanto si accoppiava un po'... forse che non doveva o si dissuadeva, non era, diciamo, corretto, era un po' il Dante, il Dante era, so che, insomma, un po' si lamentavano un po' tutti quanti perché lo reputavano meno serio e per queste motivi. Da lì, però... pian pianino sono andati sempre più scemando come importanza, ma comunque nessuno gli ha mai pestato i piedi o se qualcuno ha tentato di pestarglieli ha sempre trovato... che poi l'unica cosa, io..., lui ha sempre avuto timore dei calabresi e dei calabresi vi parlo della famiglia di DI STEFANO, ... questo gruppo perché, comunque, ha sempre avuto rapporto con i "vecchi", con le "vecchie famiglie" dei DI STEFANO e... e con, diciamo... sempre della stessa famiglia con (incomprensibile), chiamiamoli così. Ve lo ripeto, ehm... so che ha questo timore, tant'è vero che, io, poi, il tramite suo... io non volevo, assolutissimamente, incontrare questo LINARI. Proprio per evitare (incomprensibile) ... mi aveva messo in una situazione allucinante, prima dei fatti del '93. Era, proprio, nel '93 che succedeva questo e da allora, io, avevo rotto i rapporti, tant'è vero che all'epoca avevo chiesto l'intervento dei calabresi, per i PAPALIA, gli altri, per far pressione sul... LINARI... questa situazione che si era venuta a creare. E dunque, ci fu un interessamento in particolar modo, siccome lui... questo LINARI, è amico, un po', di tutti i calabresi che vivono, lì, nel... Liguria e dunque è appoggiato ancheVittorio CANALE..., insomma questa gente... visto che lavori, soprattutto per alcuni di questi, ma, vi ripeto ho fatto una cosa per CANALE che avevo visto che sono molto (incomprensibile); all'epoca ci fu un appuntamento...
C: Vittorio CANALE?
A: Vittorio CANALE...ci fu un appuntamento a Nizza, e presso l'hotel (incomprensibile), che lui aveva un piccolo hotel - ristorante di proprietà del CANALEe... e fatto quest'appuntamento ehm, presso...
C: CANALE?
A: CANALE!
C: perché, lei recuperasse queste somme...
A: esatto... e io verrei con Rocco PAPALIA e Diego, adesso non ricordo il nome di famiglia, un certo tipo comunque sempre della famiglia di PAPALIA, ... ehm... poi, successivamente, in un altro appuntamento ci fu anche Antonio PAPALIA e comunque cercammo di chiarire...
C: ... di recuperare...
A: ... questa storia qui. Poi da qui... all'epoca, lui, aveva fatto delle cambiali che non furono, a... quantomeno, non furono onorate ed, io, restituii tutto a Vittorio CANALEdicendo che questo non ha pagato. Disse "vabbè non ti preoccupare" non so comunque io... non ho...
... omissis ...
C: senta volevo chiedere una cosa, con riferimento al processo, sig. AMANDINI, la co... il gruppo DI STEFANO, comunque i calabresi, tramite lei, hanno fatto arrivare somme di denaro che hanno poi impiegato in attività finanziarie?
A: no, diciamo, no... uhm... perché questo non l'ho voluto io. Loro avevano questa necessità anche perché io nel passato ho... ho riciclato un po' di soldi dei sequestri. Però anche questi, poi, francamente eravamo, diciamo, coinvolti direttamente... e...
C: quindi il processo Nord - Sud, per intenderci...
A: sì esatto. No, perché ho notato, francamente, diciamo che la mia rovina, la mia presenza in questa storia, purtroppo, non c'entra niente e risale al '75, perché è un rapporto che nasce con Domenico PAPALIA, dal '75 all'‘80-'81, vista, purtroppo non era mio ambiente ecco perché...
C: quindi...
A: ehm... decido di potere, volontà, eccetera nell'81 di lasciare questo gruppo, eccetera e sparire completamente da quello... da questo rapporto anche perché... ripeto, non era un qualcosa di gratificante, indipendentemente dal fatto economico... anche in quel caso, però, l'errore che ho fatto di... non sentivo quel tipo di vita per... perché la storia un po'... io mi trovo in questa situazione, in questo rapporto più per una sc... indubbiamente una... indubbiamente una... è stata una... mia scelta, ma soprattutto per il rapporto che era nato tra me e Domenico PAPALIA, il quale, così, in questo rapporto eravamo grossomodo coetanei, eccetera, avevamo 27 anni, C'era questa simpatia e... avevamo, appena, iniziato, da un anno, questo rapporto... (in sottofondo qualcuno si fa ripetere il nome di PAPALIA, N.d.R.) ...Domenico PAPALIA... e... proprio in quell'anno gli è successo che fu arrestato per l'omicidio...
C: D'AGOSTINO
A: ... D'AGOSTINO... e da lì, lui, mi fece sapere di non abbandonare i suoi fratelli, eccetera, perché loro erano molto... erano giovani. Consideri che. Però, eravamo giovani, noi! I suoi fratelli erano veramente... e da lì questo mio interesse per occuparmi a fare...
C: mi diceva il DI STEFANO?!? Non sono voluto occuparmi del DI STEFANO, perché?
A: Io ebbi l'occasione di conoscerli tutti quanti, sia il Giorgio DI STEFANO, Paolo DI STEFANO, sono qui a Roma. Poi, poi, poi con Giorgio avevamo anche fatto un "qualcosa". Ma perché sono che non... non ho, non me la sentivo più e tagliai i ponti, completamente...
C: e i DI STEFANO la contattavano direttamente?
A: All'epoca, sì. All'epoca...
C: li conosceva?!?
A: ...dal '75, sì. Sì, c'incontrammo, addirittura, in un sequestro che fu fatto a Roma, in cui io non avevo una partecipazione, o una conoscenza diretta... anche se non... per... perché io, l'ho organizzato un mio amico, per cui loro, poi, fecero questo sequestro e fui..., ne ho parlato nella mia storia. Giorgio DI STEFANO era coinvolto insieme a Domenico PAPALIA in questa...
C: in questa vicenda...
A: ... in questa vicenda.
C: ho capito... senta, uhm... veniamo un attimo a FAZZARI, a Vincenzo FAZZARI, chi è, se lo conosce, ovviamente, quando l'ha conosciuto e poi...
A: sì, FAZZARI l'ho conosciuto, anche lui, da poco. Lo conobbi a Milano, al... all'Hotel vicino alla Stazione Centrale, poi mi verrà in mente, ogni tanto sa... e... l'ho conosciuto nel '96... ‘96-'97, adesso...
C: non ricorda?!? Presentatole da chi?
A: ... ah, FAZZARI; ah, sì, da MADONNA, da MADONNA Vincenzo...
... omissis ...
A: dopo io, scesi giù al bar e li aspettai al bar. loro poi scesero dalla stanza, e in quell'occasione, perché, poi, si era fatto tardi, sì... ehm sentii che il... perché vidi qualcuno, di mia conoscenza, perché francamente il nome adesso non... però... di certo... legato ai... alla famiglia DI STEFANO. in particolar modo nella persona diPaolo MARTINO, (incomprensibile) no?
C: sì, certo, Paolo MARTINO, come no? Cioè Paolo MARTINO era lì?
A: no! Paolo MARTINO... era un uomo, che io sapevo...
C: sì, dico, come lo ricollega a questo episodio, Paolo MARTINO
A: e perché nel... ott... '92, prima della mia faccenda, in un incontro che io ebbi (incomprensibile), che sapevo di SACCÁ, ebbi in con il LINARI, eh! Di cui,poi, arrivò anche il Dante SACCÁ all'epoca sempre per questa storia, ecc. arrivò Paolo MARTINOinsieme a questo signore che io vidi quel giorno lì...
... omissis ...
C: vorrei ricapitolare, perché, se ho bene inteso a quest'incontro c'erano i dueAMBROSIO, c'era lei, c'era Luigi CAPUTO, accompagnato da una persona che, lei, ricorda aver visto, tempo prima, insieme a Paolo MARTINO in un incontro col Dante SACCÁ
A: questo accade mentre, io, sono al bar
C: 
A: io sono al bar, loro non ci sono... dopo arriva e... l'AMBROSIO, Franco AMBROSIO al bar, non... l'altro AMBROSIO non
C: AMBROSIO ITALGRANI non scende neanche dalla stanza?
A: no. Scende giù... l'AMBROSIO, il faccendiere, e dunque siamo io e lui, in pratica, seduti lì al bar dell'albergo e dopo qualche minuto... cinque minuti, arriva il Gigi CAPUTO insieme a questa persona. io francamente, lì, ho cominciato a sudare un po' freddo, perché, insomma è un uomo d'azione, questo qui, o quantomeno, era reputato tale, i... io... no... non so, il nome non l'ho mai saputo di questo signore.
C: che però era un uomo di Paolo MARTINO, cioè co... co... un "DISTEFANIANO" per intenderci?
A: sì, sì, sì al mille per mille era, anche, tosto
C: spaventoso?
A: sì, diciamo, uno
C: un uomo...
A: sì... perché...
C: lo può descrivere fisicamente? lo può descrivere?!?
A: non è molto alto, però, capelli neri, pettinati indietro, carnagione olivastra...
C: età?
A: sui 45 anni, 40, 45 anni
C: co... non ricorda il nome di battesimo? Neppure, di questa persona?
A: no, perché francamente non... vi ripeto, quando io l'ho visto... perché in un primo momento non ero con... né convinto né sicuro che potesse essere...
C: praticamente no... non lo vedeva da sette-otto anni?
A: dal... io l'ho visto, una sola volta, siamo nel ‘90-‘91
C: '91, ... e lo vede dove? Con Paolo MARTINO?
A: no, all'epoca?
C: eh!
A: lo vedo ehm... con Paolo MARTINO, e... Vittorio CANALE e questo signore, che, loro, erano di passaggio, venivano, presumo, non so da Roma, da Reggio, non so da dove, comunque erano diretti in Costa Azzurra...
C: e vi incontraste?
A: ... e avevano, no, non con me... avevano quest'appuntamento con LINARI, eDante SACCÁ, in particolar modo con Dante SACCÁ. Da lì, deduco che c'è un terrore da parte di Dante SACCÁ nei loro conf..., cioè il terrore di questi signori, perché se proponessero qualcosa di... che non andava tra di loro... 
C: cioè tra Paolo MARTINO, questa persona e SACCÁ, ... e SACCÁ?!?
A: e addirittura, ho avuto la sensazione che fu combinato, un po', quest'appuntamento, proprio perché... ehm... a quest'appuntamento non voleva essere, da solo, il SACCÁ
C: e... e dico, dove è avvenuto questo incontro?
A: a (incomprensibile) nella casa di Dante 
C: a Genova?
A: ehm... no a Genova, sì, vicino a Genova, ma non a Genova... a Recco
C: a Recco, perfetto! Quindi torniamo adesso a questa vicenda di... di... di... di quest'incontro, lei vede questa persona che ricorda d'aver visto anche prima, ecco.
... omissis ...
C: senta una cosa volevo chiederle, cosa c'entrava FAZZARI in questa storia
A: ecco, da qui, da quando nacque questo rapporto, ecc., francamente io, non sapevo neanche che ci fosse questo rapporto. FAZZARI ehm... e... come si chiama... e CAPUTO... un giorno prima, mi chiama il FAZZARI, evidentemente perché il numero gli è stato dato da CAPUTO, mi chiama FAZZARI, ecc.... e mi dice senti, dice domani io vengo a... a Lugano, perché ho un appuntamento con Gigi CAPUTO, ecc.... dice... solo per chiarire una cosa: "dietro a Gigi CAPUTO ci sono io", ma dico, francamente, non lo sapevo...
C: in quell'occasione gli ha chiesto chi fosse la persona che era con CAPUTO?
A: a... a lu...
C: a FAZZARI.
A: no
C: né gli ha chiesto come mai?
A: no io glielo buttata lì, dicendo... siccome tu conosci Paolo MARTINO: disse :" certo, eh", per vedere se e lui...
C: ah, ecco, c'ha provato?
A: eh, c'ho provato
C: ... è chiaro, era scontato che... ah, lui lo conosceva Paolo MARTINO, ovviamente...
A: sì, sì... sì, sì... e comunque... mi sembra che adesso sia, lui quello che stia prendendo le redini in mano, della famiglia
C: DI STEFANO? Questo le risulta...
A: no! Almeno, le ripeto, da questi discorsi, da quello che si vocifera, da quello che dovrebbe...
C: ... aver preso, lui, in mano, ... la famiglia DI STEFANO. Senta, in quest... in quest'occasione il FAZZARI ha mai detto se... ehm... lui dicendo... dicendo a lei che dietro CAPUTO c'era lui, ha mai detto FAZZARI, per conto di chi, poi, a sua volta operasse? Ha mai indicato dei calabresi in questa storia?
A: no, è che so, sì e questo è successo a MILANO, ... ehm... appunto, parlandomi di... proventi di denari che erano stati fatti, ecc. mi fece capire, insomma che per componenti della famiglia, i cugini dei MIRTA e di SANLUCA che frequentano, moltissimo, Milano negli ultimi tempi, ehm... con cui, lui è in rapporto, aveva, appunto avuto, da riciclare del denaro...
... omissis ..."

E poi vengono prodotte innumerevoli intercettazioni che, nuovamente ci fanno ritrovare il FAZZARIcon il CAPUTO, oltre che il GIRARDELLI, per citarne alcuni:

in data 12.04.2000

alle ore 00,09, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI e, tra l'altro, riferisce, a quest'ultimo, di aver incontrato Vit e Paul (identificabili in Antonio Vittorio CANALE ePaolo MARTINO), i quali hanno parlato, molto bene, di Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, preso atto di quanto manifestatogli, commenta: "quelli, se non li incontriamo è meglio...";

in data 07.06.2000

alle ore 10,30, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e riferisce, a quest'ultimo, che è tutto saltato e, quindi, si sta per recare, a Zurigo, da Paolo eVittorio (Paolo MARTINO e Vittorio CANALE - vgs. "operazione LOUP"), per prendere del denaro. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, inoltre, Luigi CAPUTOprecisa, al suo interlocutore, che, l'indomani, si dovrà recare, presso il Tribunale di Bellinzona "per quel problema di Vincenzo (FAZZARI)... indiretto..." ;

alle ore 14,20, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e riferisce, a quest'ultimo, che, evidentemente, stante il colloquio avuto con Palo MARTINO edAntonio Vittorio CANALE, il venerdì seguente, avrà 60.000.000 di lire, depositati presso la sua Banca. Nel prosieguo della comunicazione, Luigi CAPUTO accenna, anche, al problema della citazione presso il Tribunale di Bellinzona, e specifica:"sono, un po', preoccupato e, poi, non posso fare nomi... questo, è il discorso... pertanto, devo inventarmi come l'ho conosciuto...eccetera..." (Luigi CAPUTO, presumibilmente, intende riferirsi a come giustificare la propria conoscenza personale con Vincenzo FAZZARI);

in data 20.07.2000

alle ore 21,27, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo riferisce, al suo interlocutore, che la "cosa" è fissata, per l'indomani mattina. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, Luigi CAPUTO cede il microtelefono a Paolo MARTINO, il quale colloquia con Vincenzo FAZZARI. Al termine di tale colloquio, Paolo MARTINOcede, a sua volta, il microtelefono, ad Antonio Vittorio CANALE, per uno scambio di saluti. Luigi CAPUTO, infine, tornato all'apparato, domanda, a Vincenzo FAZZARI, di confermare, personalmente, l'affidabilità, quale intermediario in operazioni finanziarie, di Michele "l'amico dell'AGIP" (identificabile in Michelangelo DI GIACOMO), a Paolo MARTINO. Vincenzo FAZZARI da riscontro alla richiesta ricevuta;

in data 31.07.2000

alle ore 20,29, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Nel corso del colloquio intercettato, tra l'altro, i due interlocutori fanno accenno a Romolo GIRARDELLI e adAntonio Vittorio CANALE. Nel prosieguo della comunicazione, pertanto, Luigi CAPUTOcede il microtelefono, proprio, ad Antonio Vittorio CANALE che si mette a discutere, con Vincenzo FAZZARI, del comportamento tenuto da Romolo GIRARDELLI, e dei sodali al medesimo riconducibili (Salvatore FAZZALARI, Franco MARCHI e Maurizio PANCIATICI), ai quali, Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO, hanno promesso del denaro, nel caso in cui avessero concluso alcune operazioni finanziarie. Sempre,Antonio Vittorio CANALE e Vincenzo FAZZARI, fanno, pertanto, accenno, senza mai nominarlo, a FAZZALARI Salvatore. In merito, Vincenzo FAZZARI confida, al suo interlocutore, di essere molto dispiaciuto di quanto accaduto (l'arresto del latitante, da parte di Ufficiali ed Agenti di P.G. appartenenti al Comando Nucleo Regionale P.T. Calabria della Guardia di Finanza - G.O.A. di Catanzaro ed al Comando N.S.P.V. della Guardia di Finanza di Roma), ed, inoltre, asserisce che quando erano in contatto, lui (Vincenzo FAZZARI), aveva preso contatti, al fine di redimere la vicenda, con un personaggio calabrese, paesano di Salvatore FAZZALARI, che è stato in "vacanza"(in carcere), per 25 anni. Antonio Vittorio CANALE, preso atto di quanto rappresentatogli, nel salutare il suo interlocutore, al termine della conversazione, manda i saluti di suo "cugino" (Paolo MARTINO);

alle ore 22,02, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, di essersi recato, da AntonioVittorio CANALE e Paolo MARTINO, per chiedere, loro, il prestito di una somma di denaro. Aggiunge, inoltre, che, questi, hanno dato la, loro, disponibilità a finanziareLuigi CAPUTO, a condizione che, Vincenzo FAZZARI, garantisca il buon esito di altre operazioni finanziarie che serviranno per reintegrare il debito. Verso il termine della comunicazione, ancora, Luigi CAPUTO conferma, al suo interlocutore, che AntonioVittorio CANALE e Paolo MARTINO si fidano molto di lui (Vincenzo FAZZARI);

alle ore 23,19, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Nel corso del colloquio intercorso, i due interlocutori continuano a discutere in merito alla richiesta di denaro che, Luigi CAPUTO, ha fatto nei confronti di Antonio Vittorio CANALE e PaoloMARTINO. Vincenzo FAZZARI, mentre, da un lato, sembra apprezzare il fatto che i soggetti abbiano fiducia nei suoi confronti, dall'altro, non comprende come mai, comunque, non abbiano concesso, subito, il prestito a Luigi CAPUTO ed, al riguardo, definisce Paolo MARTINO come un soggetto che si è distaccato dai "parenti", di giù(calabresi);

in data 02.08.2000

alle ore 11,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, domanda, al suo interlocutore, come sia potuto accadere il "fatto" (intendendo riferirsi alla cattura di Salvatore FAZZALARI). Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto richiestogli, replica dicendo che, per aspettare le promesse di Luigi CAPUTO"domani... domani... domani... è rimasto, qua (a Genova), e c'è rimasto(arrestato)...". Vincenzo FAZZARI, dopo aver dichiarato il suo dispiacere per l'accaduto, domanda, altresì: "ma, dimmi una cosa... c'è stato un semaforo!?! Passò(Salvatore FAZZALARI) il semaforo, col rosso?!?". Romolo GIRARDELLI risponde:"no... no... no... a cosa sicura...". Vincenzo FAZZARI resta molto sorpreso di ciò. Nel prosieguo della comunicazione, Romolo GIRARDELLI parla, quindi, di un appuntamento fissato con Antonio Vittorio CANALE, in quanto, un amico di quest'ultimo, Paolo MARTINO, avrebbe promesso la consegna del denaro, a Romolo GIRARDELLI, in nome e per conto di Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, pertanto, domanda, al suo interlocutore, se sarà presente, al suddetto incontro, anche lui (Vincenzo FAZZARI), al fine di poter salutare, anche, Michele (FAZZALARI), che sta salendo dalla Calabria;

alle ore 19,29, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e riferisce, a quest'ultimo, che Paolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE hanno rinviato l'appuntamento, a venerdì. Vincenzo FAZZARI, al riguardo, precisa che se riesce a chiudere un'operazione finanziaria che sta ponendo in atto, non ci sarà, più, bisogno di aspettare sino a venerdì per ricevere il denaro promesso da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto comunicatogli, rappresenta, al suo interlocutore, il fatto che Paolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE, si sarebbero detti disposti a dare il denaro, ma hanno la necessità, comunque, di essere garantiti da persone di fiducia. In merito, Romolo GIRARDELLI, dice di essere in compagnia di un "amico" che può fargli questo favore e, immediatamente, cede il microtelefono a quest'ultimo, affinchè parli con Vincenzo FAZZARI. Quindi,Vincenzo FAZZARI, colloquia con tale persona, che riconosce, subito, come"Compare Ciccio". I due interlocutori, discutono circa il comportamento di Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio, Vincenzo FAZZARI prende le difese del suo broker finanziario dicendo che non sarebbe riuscito, ancora, a portare a termine le operazioni finanziarie in corso, altrimenti, avrebbe dato il dovuto a Romolo GIRARDELLI e sodali;

alle ore 20,48, Luigi CAPUTO colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di aver parlato con Romolo GIRARDELLI, il quale lo ha fatto colloquiare con un "boss di Genova", che era solito andare a salutare, quando poteva. Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, domanda, al suo interlocutore, se questoboss si chiami "Ciccio". Vincenzo FAZZARI conferma. Luigi CAPUTO, preso atto che is tratta della persona conosciuta, replica dicendo che tale soggetto è amico di Antonio Vittorio CANALE."

Ma il CANALE ed il MARTINO compaiono anche nella più recente Ordinanza del GIP di Milano per l'indagine della DDA milanese, relativa al gruppo 'ndranghetista facente capo a Milano al FLACHI (e che abbiamo pubblicato integralmente qui). Qui, ad esempio, si legge:

"Altra e non meno significativa conferma del suo coinvolgimento negli affari illeciti della cosca si può trarre dalla risultanza di una attività info-investigativa svolta nel febbraio del 1989 dalla Guardia di Finanza di Roma che segnala: 
"...il 
MARTINO Paolo sarebbe interessato al trasporto, su Milano, di notevoli quantitativi di eroina, effettuato dai germani CUZZOLA Antonino nato a Reggio Calabria l'11.06.1952 eCUZZOLA Giovanni nato a Ravagnese (RC) l'1.11.1949, residenti in Oleggio (NO), entrambi affiliati alla cosca DE STEFANO-MARTINO-TEGANO.

I citati germani curano, altresì, i rifornimenti di armi (che si procurano in Francia ed in Svizzera) per la citata cosca reggina. Successive indagini svolte dal medesimo organismo, nell'aprile 1989, indicavano il MARTINO quale "mente direttiva" di traffici di stupefacenti operati da varie famiglie calabresi sull'asse Reggio Calabria - Milano, con diramazioni in Liguria. Il MARTINO sarebbe in contatto con i fornitori turchi di eroina e gestirebbero i rapporti con varie cosche siciliane, essendo a capo di un vero esercito armato di tutto punto e avvalendosi in particolare della collaborazione dei noti: ONORATO Giuseppe nato il 05.04.1937 a Reggio Calabria; CANALE Antonio Vittorio nato il 24.09.1942 a Reggio Calabria..."."

E nuovamente, questo filone di indagine relativo alla 'ndrangheta, che ha come epicentro il nord, e nello specifico Milano, porta in Liguria ed in Francia, in particolare sulla Costa Azzurra, ovvero agli stessi ambiti territoriali dove abbiamo già visto si diramava la rete del FAZZARI. Nuovamente troviamo il CANALE Antonio Vittorio e soprattutto il MARTINO Paolo. Si legge, sempre nell'O.C.C. relativa al FLACHI ed altri:

"Altro soggetto di sicuro interesse con il quale MARTINO intrattiene contatti telefonici e si incontra sia quando si reca nella propria città natale, sia a Milano è CANALE Amedeo nato a Reggio Calabria il 20.08.1963, ivi residente, figlio di CANALE Antonio Vittorio nato a Reggio Calabria il 24.9.1942, dimorante in Francia. Quest'ultimo, con precedenti di varia natura, in data 13.09.1976, in occasione del suo arresto avvenuto in Montecatini Terme, aveva alloggiato in una camera di albergo adiacente a quella occupata dal defunto boss DE STEFANO Paolo. Nel 1978 è stato pure imputato nel processo DE STEFANO Paolo + 59. Diversi collaboratori di giustizia lo hanno indicato, in passato, come soggetto operativo, nell'area milanese, per conto dei DE STEFANO, proprio unitamente a MARTINO Paolo.

Nell'economia generale dell'indagine è anche interessante far notare che sia FLACHI Giuseppe che MARTINO Paolo abbiano avuto interessi nell'area francese, in particolare nell'area della Costa Azzurra.".

 

La Liguria 'ndranghetista ignorata per decenni.

La Liguria quindi si svelava già allora terra "tranquilla" per le cosche. Una terra dove era possibile organizzare e garantire la latitanza, così come incontri utili agli "affari". Insomma: uno snodo nevralgico per gli i traffici delle grandi famiglie 'ndranghetiste, così come per quelle di Cosa Nostra. Un territorio importante ed utile sia per le storiche famiglie arroccate nelle terre calabre, sia anche per quelle storiche e potenti famiglie che avevano già scelto di ramificarsi, insediarsi e radicarsi al nord, soprattutto tra Lombardia, Liguria e Piemonte. Luoghi ove si sentivano protetti da un omertà diffusa, anche a livello istituzionale, sin dentro i palazzi di Giustizia, e ben oltre quindi ai soli Palazzi della politica o del potere finanziario ed imprenditoriale. Da qui, dalla rete di relazioni sociali, di complicità e connivenze, di contiguità e patti spregiudicati, grazie anche ai professionisti e uomini del nord pronti (per opportunismo o ignoranza) ad operare nell'interesse degli "affari" mafiosi, il passaggio dal radicamento alla "colonizzazione" delle tre grandi regioni settentrionali è stato, per la 'ndrangheta, un passaggio semplice, lineare e scontato.

Quella che è raccolta nei faldoni di questa inchiesta, che abbiamo sin qui sintetizzato, dimostrano proprio questo. Mentre a Reggio Calabria si lavorava al nord si taceva, si ignorava colpevolmente il fenomeno. Solo di recente si è reagito. Ma non ovunque e non con la stessa efficacia, ad esempio, di Torino e Milano. Il caso "ligure" è ancora evidente nella sua arretratezza, dimostrata ancora una volta - come ha anche evidenziato Marco Menduni su Il Secolo XIX - anche nel Palazzo della Procura sede della DDA competente sul territorio della regione. Eppure qui nomi, quei fatti, quegli intrecci, ben delineati dalle risultanze delle indagini calabresi e milanesi, sono lì evidenti. Molti di questi sono ancora lì, continuando ad operare.

Vediamo quindi ancora qualche "frammento", così da rendere ancora più evidente, se quanto raccontato non fosse ancora sufficiente, quanto l'inchiesta avviata dalla DDA di Reggio Calabria nel 1999, in riferimento al gruppo 'ndranghetista di cui abbiamo parlato, abbia molto a che fare con la Liguria, terra prediletta anche per gli incontri tra gli esponenti delle storiche famiglie della 'ndrangheta.

Partiamo dal verbale di interrogatorio di Michele AMANDINI, già in parte riportato in riferimento al FAZZARI e, poi, al CANALE. E' sempre il verbale dell'interrogatorio del P.M. Canale del 11 ottobre 2000 e si legge:

"D. Cosa ci può dire in merito all'incontro avvenuto in Bordighera, ove era presente ilPALUMBO?

A.D.R.: Il PALUMBO mi riferì di incontrarci a Bordighera di una possibilità di taleMarco RUSSO che aveva in 2 banche monegasche di trasferire del denaro che proveniva da Londra o dall'Olanda. IL RUSSO aveva la possibilità di aprire un conto a favore di un cliente dove potevano giungere delle somme di denaro. Concordammo, quindi, la possibilità di incontrarci a Bordighera per stabilire dettagli circa l'operazione. Riferì di questa possibilità anche a Dante SACCA', che decise di partecipare all'incontro. Trovai a Varazze il SACCA Dante, i figli di questo, il SACCA' Davide ed il cognato del Dante. Nel 1980 i SACCA' erano contro il TURATELLO che era un mio amico e, pertanto, non li vedevo di buon occhio. Nel 1998 o inizi 1999, tramite il Francesco AMBROSIO, il faccendiere, che io vedevo spesso a Milano, mi fu riferito che alcuni parlavano male di me e tra questi vi era il SACCA' Dante. Un giorno decisi, pertanto, d'incontrarlo in un ristorante denominato "Pepe e Sale" a Milano per chiarire la situazione.
D. quali affari avevano il SACCA' e l'AMBROSIO?

A.D.R. Avevano rapporti circa alcuni assegni ed, a volte, per contrabbando di sigarette.

D. : Cosa aveva a che fare con il SACCA?

A.D.R. Mi proponeva diversi affari circa garanzie bancarie, in quanto non ne sapeva nulla.

D: Chi erano e chi sono, attualemente, i SACCA' ?

A.D.R. Un tempo, a Milano, erano dei personaggi importanti della malavita, si occupavano di bische clandestine, di traffico di stupefacenti e t.l.e.. Poi, ebbero dei problemi con TURATELLO in quanto appoggiavano VALLANZASCA. L'unico che non era troppo "serio" era il Dante SACCA'. Questi ha sempre avuto rapporti con i "vecchi" della famiglia calabrese dei DI STEFANO della quale famiglia ha, comunque, un timore reverenziale. Tramite Dante SACCA', incontrai un genovese di nomeLINARI al quale, per far pressione psicologica, chiesi l'intervento dei clan calabresi in quanto lo stesso LINARI era molto legato a Vittorio CANALE. I due si incontrarono a Nizza (F) presso un ristorante del CANALE. A tale incontro, mi recai anch'io con alcuni componenti della famiglia PAPALIA per discutere e regolare una questione che riguardava alcune cambiali non onorate dal CANALE.

D: Chi chiese il suo intervento a Bordighera?

A.D.R. PALUMBO. Poi, io, chiesi a Dante SACCA' di accompagnarmi.

A.D.R. In passato ho riciclato denaro per le cosche calabresi. Considerato il rapporto intercorrente tra me e Domenico PAPALIA, quando questi fu arrestato per un omicidio, mi chiese di occuparmi della famiglia. Io fui anche contattato dalla cosca DI STEFANO ma, decisi, dopo una certa collaborazione, di tagliare i ponti con tutti e di ritirarmi."

Se già prima avevamo visto che, ad esempio, per incontri veniva scelto come luogo, oltre a Genova, la cittadina di Recco, ben controllata dai PIROMALLI, ora troviamo che per incontrarsi venivano utilizzati territori sempre sotto il forte controllo delle cosche insediate da tempo in Liguria. Abbiamo infatti l'incontro con il SACCA' a Varazze (Sv), territorio dove domina la cosca degli STEFANELLI-GIOVINAZZO. Abbiamo poi Bordighera (Im), cittadina sotto il ferreo controllo delle famiglie PELLEGRINO-BARILARO. Ma la storia non finisce qui...

Leggendo gli Atti della DDA di Reggio Calabria finiamo a Ventimiglia, nella frazione di Latte. Qui si recavano i mafiosi, da uno specifico cambia valute, per cambiare i soldi da andare poi a "ripulire". Lì c'è LORENZI Bruno che fa "il solito prezzo" per il cambio, quello concordato con il PALEARI deiPESCE-PIROMALLI. Ma si comprende anche, dalle conversazioni intercettate, che vi sono luoghi, citati dagli uomini della 'ndrangheta, dove indicano di trovarsi, che sono, ancora una volta, territori "colonizzati" dalla 'ndrangheta. Pietra Ligure, dove ha la sua pesante influenza il gruppo del bossAntonio FAMELI (legato ai PIROMALLI ed ai GULLACE-RASO-ALBANESE) ed Albenga, dove il "controllo" dei GULLACE-RASO-ALBANESE (legati ed imparentati ai PIROMALLI e MAMOLITI), facenti capo al boss Carmelo "Nino" GULLACE, è asfissiante...

"Operazione finanziaria "B.S.G.S.P."

L'attività di indagine esperita dalla Guardia di Finanza nell'ambito del presente procedimento penale ha permesso, altresì, di ricostruire la seguente operazione finanziaria volta a dissimulare un tentativo di truffa perpetrato ai danni di un Istituto di Credito Italiano, con conseguente riciclaggio del provento illecitamente acquisito.

Un'attenta analisi degli elementi investigativi ha evidenziato come Luigi CAPUTO,nato a Vigevano (PV) il 10/12/1948, unitamente ad altri soggetti affiliati alla mafia in particolare, unitamente a Giovanni DE MARIA, nato a Catania (CT), il 25.05.1963, facente capo alla cosca siciliana del famigerato "Clan CAPPELLO-PILLERA-MIANO", aGianpietro PALEARI, nato a Busto Arsizio (VA) il 16.04.1946, affiliato alla coscacalabrese dei "PESCE-PIROMALLI", nonché ad Ennio FERRACANE (...), nato a Vigevano (PV) 21/04/1952, a Franco ANTONINI, nato a Todi (PG) il 19/09/1958, adAdnan Adel QADDUMI, nato in Giordania il 09.03.1959, a Giuseppe GiovanniCOCCIOLO, nato a Lamezia Terme (CZ) il 09.05.1965, hanno partecipato ad un'organizzazione criminale costituita per porre in essere i reati di truffa, usura e riciclaggio.

[omissis]

in data 29.05.2000

nella conversazione avente progressivo nr. 293, intercettata alle ore 18,46 (...), Luigi CAPUTO e Gianpietro PALEARI contattano Ennio FERRACANE e Giuseppe Giovanni COCCIOLO. Nel corso del colloquio intercettato, gli interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

FERRACANE: pronto... pronto!?!
CAPUTO: sì... Ennio!?! Sono Gigi, ciao... mi senti?!? Ti passo, un attimo, Gianni(Gianpietro PALEARI), eh! Ciao...
FERRACANE: sì... ti sento...
PALEARI: Professore!?! Professore!?! Allora, ascoltami... devo andare a comprare i franchi(francesi), o che cosa!?!
FERRACANE: dimmi... dimmi... compra i franchi (francesi)...
PALEARI: eh... perché, io, adesso, sono, qui, ad Albenga... se devo andare a comprare i franchi (francesi), devo passare, lì, a Latte (Frazione di Ventimiglia, a ridosso del confine francese, ove abita Bruno LORENZI - vgs informativa di reatoconversazione successiva).
FERRACANE: sì... vai (da Bruno LORENZI)... compra.
PALEARI: eh... allora!?! A che ora ci vediamo, lì (a Latte, da Bruno LORENZI)... poi, a vista...
FERRACANE: io, sono a Montecarlo, già, eh!
PALEARI: eh... questa persona... o quelle persone... a che ora devon venir, su (a Montecarlo)... a che ora è l'appuntamento, lì!?! 

A tal punto del colloquio, senza dar cenno a cambiamenti di interlocutore, prende la parola, in vece, di Ennio FERRACANE, Giuseppe Giovanni COCCIOLO

COCCIOLO: appena arrivati, lì... gli telefoniamo, e vengono.
PALEARI: non ho capito... scusami!?!
COCCIOLO: appena arrivati... Gianni, gli faccio un colpo di telefono, e vengono (a Montecarlo).

... omissis ...

La conversazione intercettata evidenzia un imminente incontro, tra i complici citati, in quel di Montecarlo. Nel corso del colloquio, Gianpietro PALEARI domanda ad Ennio FERRACANE se debba procurarsi, per quest'ultimo e per Giuseppe Giovanni COCCIOLO, dei franchi francesi, da un cambiavalute di Latte (Frazione del Comune di Ventimiglia - IM) identificabile in Bruno LORENZI, necessario per recarsi al Casinò di Montecarlo a giocare d'azzardo.

Appare acclarato, anche, che Gianpietro PALEARI, Luigi CAPUTO, Giuseppe Giovanni COCCIOLO ed Ennio FERRACANE, in merito alla riunione da tenersi in Montecarlo, stiano attendendo l'arrivo di altri complici, da identificarsi, come si evince dalla successive conversazioni intercettate, in Franco ANTONINI, in tale Marino, n.m.i., ed in due avvocati, anch'essi non meglio identificati. All'incontro parteciperà, inoltre,Giovanni DE MARIA;

nella conversazione avente progressivo nr. 294, intercettata alle ore 18,50 (R.I.T. nr. 287/2000), Gianpietro PALEARI contatta Bruno LORENZI. Conversazione durante, i due interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

LORENZI: pronto!?!
PALEARI: LORENZI!?!
LORENZI: sì.
PALEARI: sono PALEARI, LORENZI...
LORENZI: sì... buongiorno...
PALEARI: senta... ho bisogno, un po', di franchi (francesi)... sono, qui, però... sono a Pietra Ligure... lei, fino a che ora si ferma, lì, al cambio(valute)?!?
LORENZI: sì... io, qui, son fino alle sette e mezza (19,30)... però, non fa niente (in caso di ritardo, mi trattengo)...
PALEARI: ecco... ascolti... siccome è quel "cliente" (intende riferirsi ad Ennio FERRACANE - vgs informativa di reatoconversazione precedente), sa... quello... quello che viene, giù, d'estate, lì (a Montecarlo o a Ventimiglia)... quello... sa, FERRACANE... quello dell'altra volta... adesso, lei, di franchi (francesi), quanti ne riesce a mettere insieme?!? Al massimo?!?
LORENZI: non ho capito... la sento malissimo.
PALEARI: eh... sono in macchina... quanti franchi riesce a mettere assieme, al massimo, stasera?!?
LORENZI: eh... non so... più o meno, cosa gliene servono?!?
PALEARI: eh... lui (Ennio FERRACANE), ne vuole "tanti"... però, siccome lo sto dicendo(a Bruno LORENZI), all'ultima ora... adesso, non dico di...
LORENZI: beh... lei, mi spari una cifra... poi, vediamo quello che riesco a (rimediare)...
PALEARI: a cinquanta milioni, arriva?!?
LORENZI: quanti?!?
PALEARI: a cinquanta milioni di lire (ovvero circa 165.000 franchi francesi)!?!
LORENZI: eh... aspetta un attimo... sì, sì, sì... non c'è, nessun, problema.
... omissis ... 

La disamina della comunicazione intercettata evidenzia come Gianpietro PALEARIeffettui, per conto di Ennio FERRACANE, un cambio di valuta, per un importo di circa 50.000.000 di lire, tramite un cambista, identificabile in Bruno LORENZI, nato a Ventimiglia (IM) il 02/01/1954 e ivi residente, in Frazione Latte, Via Nizza 100/A. Il corrispettivo di tale somma, dovrà servire ad Ennio FERRACANE per poter giocare al tavolo verde monegasco;

nella conversazione avente progressivo nr. 300, intercettata alle ore 19,28 (R.I.T. nr. 287/2000), Luigi CAPUTO e Gianpietro PALEARI contattano, nuovamente, Bruno LORENZI. Nel corso della conversazione, gli interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

LORENZI: pronto!?!
CAPUTO: sì... buonasera... un attimo che le passo il Gianni (Gianpietro PALEARI)...
PALEARI: LORENZI!?! Sono a Ventimiglia... se non trovo traffico... il tempo della strada ad arrivare, lì, a Latte... va bene!?! A posto!?!
LORENZI: sì, sì... eh... volevo chiedere, una cosa, lì... come prezzo (di cambio), faccio il suo (quello, abitualmente, fatto, da Bruno LORENZI, a Gianpietro PALEARI, ovvero quello, più alto, da praticare ad Ennio FERRACANE)?!?
PALEARI: sì... no, no, no... li "recupero", io (la differenza di cambio, quando,Gianpietro PALEARI, consegnerà il denaro ad Ennio FERRACANE), eh! Sì, sì... no... ohe! Cazzo... ohe! Oh! LORENZI... porco Giuda... che... a parte che sto, qua (a Montecarlo), anche, domani e dopo... perché, dopo, devo rientrare... torno, su (a Milano),venerdì per...
LORENZI: uhm... umh... no, no... dato che, una volta, avevamo fatto un discorso... va, beh... come non detto.
PALEARI: no, no, no... va bene!?!

... omissis ..."


Nota:

nell'articolo che ricostruisce l'inchiesta di Reggio Calabria avviata nel 1999 troviamo due soggetti, ilGIRARDELLI Romolo ed il LORENZI Bruno, che sono esponenti della LEGA NORD. Il primo,GIRARDELLI, iscritto alla Lega e legato, come meglio vedremo, alle vicende di BELSITO Francesco, il secondo, LORENZI, tra i fondatori della Lega a Ventimiglia, ovvero quel Comune dove, come a Bordighera, la LEGA governava con le amministrazioni di centrodestra poi finite sciolte per condizionamenti mafiosi della 'ndrangheta.

 

  
   


Seguendo Gioacchino PIROMALLI si apre lo scenario sugli uomini del nord...

La Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria indaga su Gioacchino PIROMALLI. E' il 1998, nell'ambito dell'Operazione "SMERALDO". Il Gioacchino PIROMALLI, con l'omonima cosca è impegnata anche nell'ambito del traffico di sostanze stupefacenti ed all'importazione di t.l.e., così come è stato anche accertato nell'ambito di un procedimento a giudizio abbreviato che vedeva proprio come imputato il PIROMALLI Gioacchino con altri 12 soggetti. Le intercettazioni disposte per il PIROMALLI, così come i servizi di osservazione e pedinamento disposti per il predetto, facevano emergere che questi era in contatto con tale "Claude", che poi veniva identificato in PACCAVIA Claudio, residente a Como.

Nella conversazione intercettata in data 14.12.1999, ad esempio, il Gioacchino PIROMALLI contatta il Claudio PACCAVIA e gli riferisce che la successiva settimana sarebbe uscito dall'ospedale e precisando: "vengo che dobbiamo cambiare, un po', di gomme... ti ho avvisato così, prima di Natale, cambiamo, un po' di gomme..."... Il PACCAVIA, dopo aver chiesto se avesse avuto problemi e la risposta del PIROMALLI, da conferma: "va bene, così... avviso, pure, l'altra parte...". Gioacchino PIROMALLI a quel punto commenta: "però, vedi che voglio che cambino, qualche gomma... perché, in queste Feste... con questa "neve"... è necessario avere "gomme nuove"... però, vedi che devono essere "Michelin"...". Il PACCAVIA si mostra perplesso e chiede se si devono cambiare "tutte e cinque" le gomme. Il PIROMALLI risponde che sarebbe necessario farne molte di più, anche per l'altra autovettura, del nipote e, pure, per l'autovettura del pronipote.

Il 20 gennaio 2000, nel tardo pomeriggio, Gioacchino PIROMALLI contatta il Claudio PACCAVIA e domanda a quest'ultimo se ha "trovato le gomme", ricevendo risposa negativa. Il PACCAVIA aggiunge anche di non averne "trovate", neanche, dall'amico con il quale "va in macchina". Il PIROMALLI, prendendo atto della risposta replica: "comunque, impegnati a chiedere perché, adesso, non ho soldi, sulla schiena... che sono, qui, a Ventimiglia... e ti chiamo, domani...".

E' proprio nel lasso di tempo in cui si intercetta il PACCAVIA, nel novembre del 1999, per via di quelle "gomme" da cambiare che ovviamente non sono "gomme", bensì denaro sporco che il PIROMALLI deve ripulire, che emergono gli altri contatti con l'organizzazione facente capo al FAZZARI Vincenzo. Scrive la DDA nei suoi Atti, riferendosi ai contatti emersi dalle intercettazioni del PACCAVIA, che l'analisi delle intercettazioni "consentiva di risalire a tale "Vincenzo", successivamente identificato nel rosarnese FAZZARI Vincenzo".

Il Vincenzo FAZZARI, fulcro della rete di truffe e riciclaggio

Per sintetizzare il profilo criminale del FAZZARI prendiamo ancora, testualmente, gli atti della DDA di Reggio Calabria:

"FAZZARI Vincenzo, nato il 27.01.1950, con precedenti di polizia per associazione a delinquere (1973), estorsione (1967 e 1986), tentato omicidio (1986), armi (1967, 1972), truffa (1994, 1995), associazione a delinquere di stampo mafioso (1983, 1986, 1996), riciclaggio (1994), traffico d'armi (1994), emissione di assegni a vuoto (1974), omicidio colposo (1972), reati contro la persona. Nel gennaio del 1987, il Tribunale di Reggio Calabria - Sezione Misure di Prevenzione irrogava al FAZZARI la misura della sorveglianza speciale di p.s. per la durata di anni tre, con il divieto di soggiornare nelle regioni dell'Italia meridionale, nel Lazio e nella Lombardia. Nella motivazione del provvedimento, il giudice estensore delineava un profilo del FAZZARI perfettamente coerente alla luce delle attuali risultanze investigative:

"Invero, se si valuta con attenzione lo sviluppo dell'attività criminosa svolta dal FAZZARI non si può fare meno di rilevare che essa è un costante crescendo verso livelli qualitativi di criminalità sempre più alti e, si starebbe per dire, raffinati, che collocano il proposto in un ruolo di primo piano anche se ellittico rispetto a quelli tradizionali nell'ambito della mappa della malavita organizzata locale. L'impressione che si ricava, da una sistematica lettura degli atti processuali, è che il FAZZARI sia interprete intelligente di un nuovo e spregiudicato atteggiarsi dell'attività mafiosa: non più il controllo di un determinato territorio, quale assioma di attività criminose organizzate, quanto il vorticoso intreccio di rapporti con esponenti della mafia internazionale, non l'arricchimento personale attraverso la perpetrazione di atti strettamente delittuosi in un ambito territoriale dato e secondo una tipologia consolidata, bensì quello realizzato attraverso attività economiche para-lecite e per molti aspetti, apparentemente lecite, il cui background è tuttora costituito da torbide convenienze e solidarietà con certo potere politico, da accordi delinquenziali di alto rango ...".

Il riferimento ai legami con ambienti criminali internazionali era riconducibile alla vicenda giudiziaria che vedeva il FAZZARI rinviato a giudizio dall'allora Giudice Istruttore presso il Tribunale di Roma per il reato di associazione a delinquere di stampo mafioso in concorso con il noto PAZIENZA Francesco, GIARDILI Alvaro, MAZZOTTA Maurizio ed altri, e di estorsione aggravata sempre in concorso con PAZIENZA, GIARDILI, MAZZOTTA ed altri. In particolare, i rapporti tra il FAZZARI ed il PAZIENZA erano da porre in relazione ad un attentato perpetrato da due nipoti del FAZZARI, a Parigi, nei confronti di un uomo d'affari, tale TRABOULZI Shamir."

Allo spessore criminale del FAZZARI Vincenzo che traspare da quanto agli Atti a suo riguardo, e l'emergere della sua figura nelle conversazioni con il PACCAVIA, si aggiunge anche, sempre nel 1999, l'indagine della DDA di Roma che traeva origine da una "segnalazione di operazione sospetta" effettuata dall'Ufficio Italiano Cambi. Il Comando del Nucleo Speciale di Polizia valutaria, nell'ambito delle indagini delegate in merito, accertava "gli stretti rapporti intercorrenti tra il menzionato FAZZARI Vincenzo e tale RUSSO Marco, nato il 09.05.1970, ai quali venivano sequestrati, ai sensi dell'art. 321 c.p.p., nr.16 assegni circolari da lire 20 milioni ciascuno".

Scrive sempre la DDA di Reggio Calabria:

"Prima di procedere alla disamina delle complesse vicende che sono compendiate negli atti di causa è bene avere riguardo a taluni profili della competenza per territorio che, per come concordemente statuito nel corso delle plurime riunioni di coordinamento presso la Direzione Nazionale Antimafia, non può che far riferimento alla Procura Distrettuale di Reggio Calabria. Soccorrono in tal senso due semplici argomentazioni:
1) i principali soggetti oggetto della presente indagini sono tutti elementi di primo piano della ‘ndrangheta calabrese (FAZZARI, FAZZALARI, MARTINO, PINTUS, CANALE, AMANDINI ect.) la cui funzione operativa è quella di convogliare verso i mercati finanziari italiani ed esteri gli ingenti profitti della criminalità organizzata del Reggino;
2) per poter far ciò gli stessi hanno costituito una vera e propria rete criminale (quella descritta al capo A) che stabilmente e, verosimilmente, da molti anni si è prefissa di agevolare e consentire molteplici operazioni di riciclaggio e reimpiego, assegnandosi un sofisticato pactum sceleris, comunque coeso alla complessità dei mezzi da adoperare (titoli atipici, garanzie bancarie internazionali ect);
3) l'agire di questa compagine associativa in un contesto in cui vengono in contatti soggetti economici più disparati (bancarottieri, affaristi, usurati, truffatori internazionali) determina un'estrema duttilità operativa che, orientata sempre al massimo profitto, accetta l'impegno in ogni operazione economicamente vantaggiosa. Ecco spiegata la ragione per cui callidi mafiosi non disdegnano di procurarsi denaro con truffe miliardarie, con l'illecita circolazione di titoli falsi o clonati o addirittura sottratti.
"Pecunia non olet" recita un antico adagio e l'indagine dimostra per l'ennesima volta che ciò vale anche per la ‘ndrangheta calabrese."

Per capire quanto questa "rete" e questi "affari", il cui fulcro è il FAZZARI Vincenzo, siano una delle più strutturate ed efficaci evoluzioni "finanziarie" prodotte delle storiche cosche della 'ndrangheta, basta ripercorrere il racconto che fanno gli inquirenti mettendo in fila, in migliaia di pagine degli Atti, intercettazioni, servizi di osservazione, acquisizioni documentazione, perizie, verbali di interrogatori. Quello che emerge è una fotografia della 'ndrangheta del nuovo millennio, con radici nelle storiche cosche, ma con scenari ben differenti da quelli delle terre calabre, di faide o traffici prettamente "criminali". Siamo al Nord, tra Lombardia e Liguria. Siamo in Francia ed in altri Stati esteri...

Scrive la DDA di Reggio Calabria:

"Vincenzo FAZZARI (...)

Come verrà, meglio, evidenziato, le indagini esperite hanno acclarato che, il soggetto di cui trattasi, è uno dei "promotori" del sodalizio criminale, costituito allo scopo di riciclare denaro provento da fatti illeciti, nonché il "referente finanziario" del "clan FAZZARI", facente capo alla consorteria mafiosa dei "PESCE", al quale appartengono, anche, i fratelli Salvatore, Raffaele e Palmiro.

L'affermazione che Vincenzo FAZZARI, sia uno dei promotori del citato sodalizio risulta dimostrato dal fatto che per ogni decisione da assumere, il principale consulente finanziario del sodalizio, identificabile in Luigi CAPUTO (...), operi sotto l'egida, appunto, di Vincenzo FAZZARI. Luigi CAPUTO, infatti, si preoccupa, una volta posto in essere quanto delegato da Vincenzo FAZZARI, di rapportare gli sviluppi delle operazioni finanziarie autorizzate dal "capo", nonché di procedere secondo quanto ordinatogli, dal superiore.

Che Vincenzo FAZZARI sia un soggetto appartenente alla criminalità organizzata calabrese emerge, inequivocabilmente, dalle conversazioni intercettate sulle utenze telefoniche cellulari. In particolare, oltre alle conversazioni richiamate nel corso della ricostruzione, logica, delle varie operazioni finanziarie (sottoposte a monitoraggio dagli investigatori e richiamate, più avanti, nella presente trattazione), appaiono di particolare valenza investigativa, le seguenti comunicazioni, ed elementi probatori, che, pur esulando dalla, mera, attività pseudo finanziaria posta in essere dal sodale, confermano la particolare valenza criminale e, quindi, l'estrema pericolosità sociale, del soggetto di cui trattasi.

Nel dettaglio, la disamina della conversazione avente progressivo nr. 57, intercettata, alle ore 15,31 del 09.02.2000, sull'utenza telefonica cellulare identificabile dal nr. 0348/9992560 (...), evidenzia come Luigi CAPUTO, oltre a relazionare il FAZZARI sull'evoluzione dell'iter relativo all'esecuzione dell'operazione finanziaria che tentano di porre in essere, per un controvalore di circa 32.500.000 di dollari, chieda, a quest'ultimo, un intervento, nei confronti dei mediatori elvetici dell'operazione, identificabili in Michele AMANDINI (...) e nell'avv. svizzero Marcello Elia QUADRI (...), al fine di precisare, loro, che l'appartamento, riconducibile al CAPUTO e dato in pegno per il buon fine dell'operazione finanziaria, sia da considerarsi quale garanzia concessa su disposizioni, dirette, del FAZZARI.

[omissis]

In relazione alle frequentazioni di Vincenzo FAZZARI, è stato possibile verificare che il medesimo ha mantenuto contatti con un alto numero di personaggi, pluripregiudicati, anche, per associazione per delinquere di stampo mafioso ed alcuni dei quali trovansi in regime di latitanza. Nel corso delle attività di indagine è stato acclarato, più di un incontro, telefonico e/o "de visu", con alcuni soggetti affiliati alla ‘ndrangheta calabrese e/o ad altre associazioni criminali operanti nel territorio dello Stato ed, in alcuni casi, all'estero. Nello specifico, grazie ai contatti intercorsi tra Vincenzo FAZZARI, e Giovanni DE MARIA (...), con alcuni fiancheggiatori del latitante Salvatore FAZZALARI, nato a Taurianova (RC) il 28.06.1967, affiliato alla cosca "AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA", è stato possibile, da parte di personale appartenente ai Comandi delegati alle indagini, procedere all'arresto di quest'ultimo, in Genova, in data 27.07.2000. I contatti telefonici e personali di cui trattasi, sono stati posti in essere, sostanzialmente, per garantire l'incolumità di Luigi CAPUTO e per transare, con tipici metodi ed atteggiamenti mafiosi, una sua situazione debitoria nei confronti del latitante richiamato, ovvero per cautelare quest'ultimo da un'estorsione ai suoi danni, atta a finanziare, tra l'altro il regime di latitanza del ricercato. Sono state, infatti, monitorate alcune conversazioni, che, in alcuni casi, sono state propedeutiche ad incontri avvenuti in perfetto stile mafioso. In particolare, a tal proposito, appaiono chiarificatrici le conversazioni intercettate, sulle utenze telefoniche cellulari in uso a Vincenzo FAZZARI, sottoposte ad intercettazione da Ufficiali di P.G. appartenenti al Comando Nucleo Regionale Polizia Tributaria Calabria - G.O.A. di Catanzaro..., nonché sulle utenze telefoniche cellulari in uso a Luigi CAPUTO, sottoposte ad intercettazione da Ufficiali di P.G. appartenenti al Comando Nucleo Speciale Polizia Valutaria di Roma, che evidenziano, temporalmente, l'evolversi della situazione "de qua".

[omissis]"

Sempre in merito al FAZZARI Vincenzo per inquadrarlo meglio nel contesto mafioso, quale affiliato alla 'ndrangheta, sempre dagli Atti della DDA di Reggio Calabria, appare utile riprendere le dichiarazioni verbalizzate - e parte della richiesta di misure cautelari (accolta dal GIP) - da Michele AMANDINI, in data 11.10.2000. Ecco un estratto dell'interrogatorio:

C : Dott. Alberto CISTERNA

A : Michele AMANDINI

... omissis ...

C: e FAZZARI come mai conosceva questo albanese, cioè che lei sappia, che poi del pomeriggio ancora non abbiamo detto, cioè cosa facesse FAZZARI, come mai avesse questi rapporti...?

A: adesso come o non come lui l'abbia conosciuto, francamente non lo so. Però è evidente che lui, siccome dalle confidenze fatte... che mi sono state fatte, poi, dal FAZZARI, successivamente, ovvio, quando è nato un rapporto diciamo un po' più... disteso tra me e lui... ehm... comunque avevamo iniziato a muoverci a... e... e reputatomi una persona seria... diciamo si era fa... si era aperto, un attimino di più, dicendomi, appunto, che, lui, si era occupato di... "riciclaggio di denari", col riciclaggio di denari e dunque era, in particolar modo, della famiglia PIROMALLI e MAMMOLITI perché lui è legato con queste due famiglie, in particolar modo...

C: le disse con chi esattamente fra i PIROMALLI e i MAMMOLITI?

A: no era una persona che... anche perché... Lei, meglio di tutti,lo può capire...

C: no, se l'avesse detto, ... no, se l'avesse detto...

A: no, no parlava... sì ma senz'altro mi ha anche detto il nome, sarò io che poi non ho registrato se era MOMO o, se era... per dire... no... MOMO, penso che sia morto anche, no, ehm... beh, comunque...

C: cioè... (incomprensibile)... la famiglia PIROMALLI o MAMMOLITI

A: anche perché, poi, il FAZZARI io non lo sapevo, francamente, mi aveva anche spiegato di aver avuto una faida, che è durata quasi 10 anni, perché gli fu ammazzato un fratello, lui addirittura, poi, raccontava in particolare che, mentre era in macchina han tentato anche di...

C: di ucciderlo

A: ... di ammazzarlo, di ucciderlo e si... si salvò perché si buttò giù dalla macchina, insomma... e sembra che abbia, soprattutto... perché i rapporti in tutte queste cose, penso che sia... anzi, sicuramente, io non conosco il fratello più grande del FAZZARI, e sembra sia l'uomo che ha sempre sognato e ambito di diventare un capo... e... sembrerebbe che, proprio, questa sua ambizione l'abbia portato un po' a commettere anche dei macelli un po' giù, perché il FAZZARI è una persona, almeno per quello che lo conosco io, abbastanza posata, abbastanza tranquillo. È uno con cui si può ragionare. E, sembra, che con il fratello no. Sia tutt'altro genere, né lui però che tenta di... evidentemente de... determinati rapporti sono soprattutto legati al fratello e di cui, ultimamente, si diceva che, addirittura, era diventato...

C: una persona importante?

A: una persona importante! o stava diventando importante... o qualcosa del genere. Infatti, io...

C: Suo in Calabria stava dicendo?!? Senta, ma ha avuto mai modo di sapere, questi soldi provenienti da queste ditte, dove fossero destinati, in quale attività, a.... che cosa ne facessero?

A: no, so che lui si occupava di ... c'è stato un periodo che si occupava di "acque minerali", mi aveva detto che teneva una bella azienda, nel Lazio, perché avevo visto le foto, adesso non so, però, se i fondi siano andati in quella direzione o meno... perché ha detto... ha detto sì, è un'operazione che ho, ho... chiuso, prima... (incomprensibile)... dove l'ho messa... (incomprensibile)... però francamente uno che "chiude" un'operazione su una determinata attività o la gestisce o non... poi, vedevo, che comunque, di fatto non gestiva lui...

C: che però proviene... dico quest... queste erano un tipo di attività po... provenienti da soldi di calabresi

A: si, esatto

C: le ha detto di chi, di quali di queste due famiglie, diciamo...

A: di queste famiglie...

C: ah, entrambe, PIROMALLI e MAMMOLITI

A: esatto"

Sempre attraverso l'attività investigativa sul FAZZARI si svela quanto la rete 'ndranghetista guidata da questi sia "a servizio" non esclusivo delle cosche calabresi. Si apprende, ad esempio, dei contatti per i soliti "affari" in cui il sodalizio del FAZZARI è specializzato, con esponenti di Cosa Nostra, ed in particolare del clan MADONIA. Ecco qui un breve passaggio dagli Atti della DDA di Reggio Calabria, così, per rendere l'idea anche di questo...

"In ultimo, per dar maggior valenza all'ipotesi investigativa, si evidenziano le conversazioni intervenute tra Vincenzo FAZZARI e Giuseppe MIANO, noto esponente del "clan MADONIA" (al quale sono ritenuti affiliati, anche, Giovanni DE MARIA e Domenico LA SPINA), il cui contenuto evidenzia la stretta connivenza tra gli appartenenti alle due consorterie criminali, calabrese e siciliana, nell'esecuzione di alcune operazioni di riciclaggio..."

Senza qui ripercorrere la mole di intercettazioni agli Atti, ci limitiamo per rendere l'idea ad un breve estratto del dialogo tra il Vincenzo FAZZARI e del 27 marzo 2000:

"[omissis]

alle ore 17,54, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di essere stato controllato dalla Guardia di Finanza, senza, però, che gli sia stato redatto un Verbale. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, Vincenzo FAZZARI colloquia, quindi, con Giovanni DE MARIA, al quale, riferendosi a terze persone, dice: "bisogna fargli pagare le spese...", ed aggiunge: "gli taglio la lingua...". Giovanni DE MARIA, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, precisa:: "così, quando sono sordomuti, non fanno danni...". Conversazione durante, inoltre, Giovanni DE MARIA, chiede notizie circa una "fotocopia argentina" che, Luigi CAPUTO, non riuscirebbe a rinvenire, ed, in merito a tale documento, specifica: "siccome c'è un folle che è interessato... ti puoi informare se c'è disponibilità!?!". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto richiestogli, riferisce, al suo interlocutore, che ci sono: "quattro fogli, praticamente pronti... (per un controvalore pari a) 8.000.000 (presumibilmente, di dollari U.S.A.)...". Giovanni DE MARIA, preso atto di ciò, replica dicendo: " fatti dire il prezzo... visto la cartaccia che è... che, anche domani, si può fare... questi vanno 1000, 2000, 5000 lire, il foglio...". Vincenzo FAZZARI, a tal punto del colloquio, commenta: "ma, se sono da un milione di dollari... mi vergogno..."
[omissis]"

Il FAZZALARI, il latitante 'ndranghetista preso a Genova

Come abbiamo anticipato tempo fa, gli AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA, sono ben insediati a Genova. Recentemente, come abbiamo ricordato, sono giunti "altri soggetti già mappati dalla DDA di Reggio Calabria, come Domenico e Salvatore AVIGNONE (della stessa cosca dei PELLEGRINO, ovvero legati agli SANTAITI-GIOFFRE') che, tra un viaggio e l'altro in Calabria, hanno aperto due imprese alla Camera di Commercio di Genova: la SCAMOTER SAS e laSCAVI E COSTRUZIONI SAS." Questi seguiti dal Gico della Guardia di Finanza di Genova non hanno però mai avuto attenzione da parte della DDA genovese.

Ma FAZZALARI Salvatore, affiliato alla cosca degli AVIGNONE-ZAGARI-VIOLA, è l'uomo chiave dell'inchiesta della DDA di Reggio Calabria che svelò i rapporti stretti e consolidati con il GIRARDELLI Romolo, ovvero l'uomo che oggi ritroviamo al centro, con ruolo tutt'altro che secondario, nell'inchiesta su BELSITO Francesco, il tesoriere della Lega Nord (inchiesta di cui parliamo a parte).

E chi è questo FAZZALARI Salvatore, detto "la mamma"? Ai tempi dell'inchiesta in questione era un pericoloso latitante 'ndranghetista. Viene arrestato mentre l'indagine è in corso, anzi: grazie all'indagine che ne permette la localizzazione. Come vedremo, in questo caso anche riportando alcune intercettazioni, la latitanza era stata "compromessa" dai ritardi nella consegna dei soldi che il GIRARDELLI, tra i più attivi fiancheggiatori del FAZZALARI, sollecitava al gruppo del FAZZARI Vincenzo... Infatti parte del ricavato delle attività "finanziarie" del sodalizio 'ndranghetista serviva proprio a supportare la latitanza del FAZZALARI

Agli atti della DDA di Reggio Calabria si legge:

"Il presente procedimento penale inerisce ad una corposa e imponente quanto singolare inchiesta svolta dal GOA della Guardia di Finanza, coadiuvato, in un secondo momento, dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, a causa dei rilevanti risvolti di natura finanziaria, emersi nel corso dell'indagine, che disvela, grazie anche ai collegamenti tra le varie Procure Distrettuali, l'esistenza di una complessa organizzazione delinquenziale. Si tratta di una struttura associativa gestita e diretta da personaggi di grossa caratura criminale, che operano, a livello nazionale ed internazionale, nel campo delle truffe azionarie e bancarie, mettendo a punto vere e proprie operazioni finanziarie di reimpiego e riciclaggio, attraverso le quali gli indagati lucrano ingenti somme di danaro, anche al fine di rendere servigi a soggetti della più tradizionale criminalità organizzata di stampo mafioso (si veda sul punto la vicenda relativa al finanziamento della latitanza di FAZZALARI Salvatore...). Al riguardo, inoltre, vale la pena segnalare che nel corso dell'indagine (durata due anni) vengono monitorate ben sei operazioni finanziarie illecite, che saranno più oltre oggetto di attenta disamina.

I personaggi che nella vicenda processuale in oggetto svolgono ruoli apicali sono FAZZARI Vincenzo, Giovanni DE MARIA, Claudio PACCAVIA e Antonio Vittorio CANALE.

Al riguardo deve riportarsi quanto esposto dal PM:

In particolare, le indagini hanno consentito di accertare la composizione del sodalizio e le dinamiche finanziarie adottate dall'organizzazione criminale che, caso raro, non ha, all'interno, un'esclusiva partecipazione di componenti di una sola organizzazione mafiosa riconosciuta, bensì opera quale società di consulenza e servizi finalizzata al riciclaggio ed al reimpiego, in attività economiche lecite, di proventi illeciti al servizio, a secondo delle richieste, di qualsiasi organizzazione criminale interessata. E' stato, infatti, accertato che i principali promotori della società di consulenza risultano essere Vincenzo FAZZARI, Giovanni DE MARIA, Antonio Vittorio CANALE. Questi ultimi soggetti, per l'esecuzione delle operazioni finanziarie acquisite dalla società di consulenza, si sono avvalsi delle capacità specifiche di Luigi CAPUTO, vero e proprio broker finanziario con funzioni, alle volte, anche, di prestanome per soggetti appartenenti alla criminalità organizzata."

Senza qui ripercorrere le innumerevoli intercettazioni che hanno evidenziato i rapporti e gli affari del sodalizio (ben evidenziati anche nell'Ordinanza di Custodia Cautelare), ci concentriamo sull'aspetto relativo al supporto alla latitanza del FAZZALARI, che aveva come epicentro la città di Genova, e come uomo chiave il GIRADELLI Romolo che, recentemente, ha negato ogni coinvolgimento, nonostante le inconfutabili risultanze dell'inchiesta e nonostante pure la coincidenza del comune legale con il FAZZALARI in merito al procedimento della DDA di Reggio Calabria, ovvero l'avv. GALLO di Genova (lo stesso che ci era già stato indicato nel 2005 dall'ex moglie di Vincenzo MAMONE - leggi qui). "Coincidenze" a parte, questo un passaggio chiave, dagli atti della DDA:

"Si evidenzia che le indagini esperite, allo stato, non hanno consentito di acclarare il motivo per cui Luigi CAPUTO fosse debitore di Romolo GIRARDELLI. E' lecito supporre, però, che si siano conosciuti in un passato non molto recente in occasione dell'esecuzione di un'operazione finanziaria di dubbia liceità posta in essere - con l'intermediazione di Luigi CAPUTO - per conto del noto Salvatore FAZZALARI. Quest'ultimo, in data 22.02.2000, risultava essere latitante.

Le attività investigative poste in essere dal Comando N.S.P.V. della G. di F. di Roma e dal Comando N.R.P.T. Calabria della G. di F. - G.O.A. di Catanzaro, hanno permesso di appurare che il ricercato avrebbe goduto di protezione, per la sua latitanza, da Romolo GIRARDELLI, il quale, anche per finanziarie tale status, si sarebbe rivolto, a Luigi CAPUTO, al fine di estorcergli del denaro.

Si rappresenta che, per tutto il periodo nel quale sono state esperite le attività tecniche di intercettazione, non è mai stata accertata l'esistenza di un debito di Luigi CAPUTO nei confronti di Romolo GIRARDELLI, Franco MARCHI, Salvatore FAZZALARI e/o altri soggetti ai medesimi affiliati. Di contro, è stato possibile acclarare la richiesta di intervento, avanzata da Luigi CAPUTO a Vincenzo FAZZARI e a Giovanni DE MARIA, affinché, questi ultimi, potessero intercedere presso i soggetti malavitosi, operanti sul territorio genovese per garantire l'incolumità fisica del richiedente e della sua famiglia, nonché per poter posticipare la dazione di denaro ad un momento nel quale Luigi CAPUTO avesse potuto disporre di una maggiore liquidità (...).

Com'è risaputo, comunque, a seguito di attenta analisi delle conversazioni intercettate, in data 27.07.2000, Ufficiali ed Agenti di P.G. del GOA e del N.S.P.V. procedevano ad arrestare Salvatore FAZZALARI, in Genova, nei pressi dei luoghi di abituale frequentazione di Romolo GIRARDELLI e sodali."

C'è un intero capitolo dell'Ordinanza di Custodia Cautelare del GIP, su richiesta della DDA di Reggio Calabria, relativamente al procedimento 215/1999, dedicato al supporto alla latitanza del FAZZALARI che si intitola "IL FINANZIAMENTO DELLO STATO DI LATITANZA DI SALVATORE FAZZALARI". Qui sono riportati gli estratti delle intercettazioni che più ci interessano a capire il ruolo attivo, consapevole e di primo piano del "genovese" GIRARDELLI... Un ruolo che, ben al di là dell'aspetto e del risvolto giudiziario sul GIRARDELLI (per lui non venne chiesto disposto l'arresto), risulta a noi inequivocabilmente indecente.

 

GIRARDELLI, CANALE e l'ampia rete di protezione della latitanza di FAZZALARI

Nel capitolo appena citato dell'O.C.C. le intercettazioni raccolte rendono evidenti i ruoli di primo piano svolti dal GIRARDELLI e dal CANALE nel supporto al FAZZALARI, così come la funzione di reperimento delle risorse economiche necessarie alla latitanza svolta dalla rete criminale facente capo al FAZZARI Vincenzo. Nella richiesta di misure della DDA di Reggio Calabria al GIP vi è però un panorama ancora più ampio, che va da aprile ad agosto del 2000, cioè sino a dopo l'arresto del FAZZALARI. Queste le riportiamo integralmente così che il quadro complessivo sia chiaro, completo ed ognuno possa quindi valutare...

"In data 1.4.2000

alle ore 10,39, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI.... Quest'ultimo, perentoriamente, ordina al suo interlocutore: "vai a Taurianova, da quegli amici nostri, e prendi informazioni su tale Salvatore FAZZALARI, che si trova a Genova... che tipo è, se è un amico... chi è...perché, domani, devo andare ad incontrarlo...gli puoi dare, anche, questo numero...";

alle ore 11,18, Gianluca FAVARA contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI..., e gli passa un uomo, n.m.i.. Vincenzo FAZZARI, dopo i convenevoli di rito, domanda, al suo interlocutore, chi sia "il FAZZALARI di Genova". L'uomo non meglio identificato, replica domandando, a sua volta, l'età del soggetto cui si riferiscono le notizie da riferire. Vincenzo FAZZARI dice che, probabilmente, l'età (di Salvatore FAZZALARI) si aggira intorno ai 40 anni. L'uomo, quindi, dice "meno..." e Vincenzo FAZZARI conferma. A tal punto della conversazione, l'uomo non identificato, riferisce, a Vincenzo FAZZARI, che i FAZZALARI, che sono a Taurianova, sono "amici", mentre, per quello che è a Genova, deve informarsi. Vincenzo FAZZARI, domanda, ancora, se, Salvatore FAZZALARI, ha dei parenti che lo chiamano regolarmente e, in tal caso, di avvisare che Vincenzo FAZZARI si recherà, personalmente, a Genova, per incontrarlo. Nel prosieguo del colloquio intercettato, Vincenzo FAZZARI parla, ancora, con Gianluca FAVARA, e comunica, a quest'ultimo, che, entro il pomeriggio, vuole ricevere le informazioni richieste;

alle ore 19,28, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli riferisce che l'altra persona, "l'amico", si è informato e "va tutto bene". Vincenzo FAZZARI, preso atto di ciò, richiede, al suo interlocutore, che venga contattato, il "personaggio" (Salvatore FAZZALARI), per avvisarlo che, Vincenzo FAZZARI, ha intenzione di incontrarlo. Inoltre, nel colloquio viene chiarito che l'ambasciata, ovviamente, dovrà essere effettuata prima che l'incontro avvenga effettivamente;

alle ore 19,32, un uomo, n.m.i., contatta Vincenzo FAZZARI..., riferendo che il soggetto (Salvatore FAZZALARI) "non si può contattare... però, si può fare (quale presentazione, da parte di Vincenzo FAZZARI) il nome della buonanima, oppure il suo (del soggetto chiamante)...". Vincenzo FAZZARI, peso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, precisa di aver, già, parlato con la persona (Salvatore FAZZALARI) e che dovrà rincontrarlo;

alle ore 20,12, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e, tra l'altro, gli comunica di essersi informato, relativamente al personaggio di Genova. Nel dettaglio, proferisce la seguente frase: "la persona (Salvatore FAZZALARI) è una persona seria... con i suoi problemi, ma seria...io, sono amico di tutti i suoi amici, del paese, che hanno voce in capitolo...". Vincenzo FAZZARI, inoltre, chiede, al suo interlocutore, di contattare Romolo GIRARDELLI (...), al fine di organizzare l'incontro; 

in data 02.04.2000

alle ore 10,24, Vincenzo FAZZARI contatta Domenico LA SPINA..., e chiede, a quest'ultimo, notizie di Giovanni (DE MARIA) e commenta: "per quanto riguarda quei 21 articoli dei G.N.M.A.... in modo che, domani, sia il documento di Gigi, che questi 21 articoli...". Vincenzo FAZZARI, nel prosieguo della conversazione, riferendosi alla vicenda relativa a Salvatore FAZZALARI, dice, ancora, al suo interlocutore: " non grande, ma serio...";

in data 05.04.2000

alle ore 21,16, Domenico LA SPINA contatta Vincenzo FAZZARI..., e rappresenta che, a Luigi CAPUTO, è pervenuta una telefonata minacciosa dai "genovesi". Pertanto, chiede a Vincenzo FAZZARI come fare per gestire la situazione. Quest'ultimo replica dicendo che è sua intenzione andare a Genova, da solo, per parlare con Romolo GIRARDELLI e Salvatore FAZZALARI;

alle ore 22,30, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. I due interlocutori discutono, tra l'altro, circa l'incontro che si dovrebbe avere con i "genovesi", a Como, dove ci sarà "il cugino, loro (Salvatore FAZZALARI)...". Vincenzo FAZZARI, nel frangente, commenta il fatto rappresentando, al suo interlocutore, che intende essere presente all'incontro e cita il nome di Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO replica, al suo interlocutore, dicendo che sentirà Romolo GIRARDELLI, al fine di fissare un appuntamento con Salvatore FAZZALARI;

in data 06.04.2000

alle ore 21,08, Pino, identificato in Giuseppe MANNO, contatta Vincenzo FAZZARI..., e domanda a quest'ultimo come abbia risolto il problema dell'amico (Salvatore FAZZALARI). Vincenzo FAZZARI risponde di aver rimandato gli incontri fissati e commenta, inoltre, di aver preso informazioni, su Salvatore FAZZALARI, da "amici di giù", i quali gli hanno riferito che "è un figliolo pulito, solo che non... ". Pino replica, al suo interlocutore, dicendo che sarebbe disposto ad incontrarlo;

alle ore 21,25, Domenico LA SPINA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli passa, al telefono, Giovanni DE MARIA. Quest'ultimo, tra l'altro, parla, con Vincenzo FAZZARI, relativamente alla vicenda CAPUTO-FAZZALARI, ed in tale frangente, commenta: "mi sembra che è in attesa (Salvatore FAZZALARI) di andare all'Università (inteso come Carcere)...". Giovanni DE MARIA conferma tale eventualità e replica, al suo interlocutore, dicendo: "così ha detto lui... che si occupava... che ballava latino americano...";

in data 07.04.2000

giorno dell'incontro, in Genova, tra Vincenzo FAZZARI, Giovanni DE MARIA e Luigi CAPUTO con Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI:

alle ore 16,33, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e gli conferma di trovarsi, a Genova "nella gelateria, dove eravate voi, e stiamo aspettando che arrivano...";

alle ore 23,17, Luigi CAPUTO viene contattato da Gianluca LANDONIO (...). Quest'ultimo viene ragguagliato sulla personalità di Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, nel dettaglio, commenta: "era un brutto ceffo, eh ! Quello lì (Salvatore FAZZALARI)... (da) otto anni, latitante... quello che hanno abbinato a quell'omicidio, giù... non so che dicevano... che era partita una testa, di uno... non ho ben capito... insomma!! Niente, pare che, loro (intende riferirsi a Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali), gli hanno detto (a Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA): "sì... effettivamente, noi, non dobbiamo (avere, da Luigi CAPUTO) niente (alcun denaro)..."... stavamo facendo un'estorsione (ai danni di Luigi CAPUTO)... siete venuti (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA) a rompere le palle... adesso, così... adesso, cosà... insomma, ha detto (presumibilmente, Salvatore FAZZALARI): "noi, ne abbiam bisogno (del denaro richiesto a Luigi CAPUTO)..."... soprattutto, quello lì (Salvatore FAZZALARI), diceva qualche cosa... allora, loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA), hanno detto (a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI): "allora, va bene..."... ha detto (Vincenzo FAZZARI, a Salvatore FAZZALARI)... "adesso ti dimentichi (Salvatore FAZZALARI) questa cosa (inteso come l'estorsione, ai danni di Luigi CAPUTO) e, un giorno che ci sarà qualche cosa (nel senso che, quando Luigi CAPUTO avrà portato a termine, con successo, un'operazione finanziaria, potrà garantire, anche, a Salvatore FAZZALARI e sodali, un compenso economico), vorrà dire che... ci ricorderemo (di te, Salvatore FAZZALARI)...."... insomma, mi hanno detto (di aver riferito, Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI) una cosa, così... poi, non so... c'è da dire che non hanno, più, chiamato (minacciando, Luigi CAPUTO e la moglie)... poi, ti racconterò cosa avevano preparato per me, per oggi... se è vero, eh! Dopo, rimangono sempre chiacchiere, eh!?! Ho visto, per dire, anche, Vincenzo (FAZZARI) che era preoccupato, quando sono tornati... secondo quello che hanno detto loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Luigi CAPUTO), adesso, questi qui (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), non dovrebbero, più, disturbare nessuno... se dovesse capitare una certa operazione (finanziaria, portata a buon fine), dicono, bontà loro, vor... voler dire di darti... 40, 50 milioni (di lire), se vorrà darli (Luigi CAPUTO a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), per aiutare (intende dire: per finanziare la latitanza di Salvatore FAZZALARI)... questo, dovrebbe essere... cioè... quello che hanno detto, loro (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, a Luigi CAPUTO)... Gianni (Giovanni DE MARIA) mi ha detto che, Vincenzo (FAZZARI), non ha, mai, parlato... Vincenzo mi ha detto... insomma... erano assieme (Vincenzo FAZZARI e Giovanni DE MARIA, all'incontro)... praticamente, Gianni diceva che, Vincenzo, era rimasto bloccato dal parlare perché, questo qui (Salvatore FAZZALARI), dice (a Vincenzo FAZZARI): "io, sono un tuo paesano, quello lì (Luigi CAPUTO), non sai neanche chi è"... io... avevamo trovato, noi (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI), la gallina dalle uova d'oro (Luigi CAPUTO)... tu (Vincenzo FAZZARI), vieni, qui, ad... uno che ha bisogno (di denaro, perché latitante)... che, è così...che è otto anni che è in giro a dare fastidio (che deve chiedere asilo, per non farsi catturare), nel senso che devi...". Gianluca LANDONIO, preso atto di quanto riferitogli, commenta, al suo interlocutore: "io, dico, solo, una cosa... che, Gianni (Giovanni DE MARIA), da (in) una scala (di importanza, nell'organizzazione criminale), da uno a dieci, può valere due... tò... tanto per darle (dargli) un po' di importanza... da uno a dieci... Vincenzo, non lo so... perché, ancora, non ho chiesto (nel giro di conoscenze della criminalità organizzata)... chiederò... ma varrà, tre, tò! Ecco... tanto per dargli un punteggio (nel senso di dare una valutazione sullo spessore e sulla valenza nell'organizzazione criminale)...". Luigi CAPUTO, un po' incredulo, commenta: ""per cui, è una robetta, proprio, scadente (nel senso che non rivestono, nella scala gerarchica dell'organizzazione, un ruolo preminente)!?!". Gianluca LANDONIO che, evidentemente, è ben inserito nella criminalità organizzata, nel prosieguo della conversazione concorda con il suo interlocutore, ed aggiunge: "... ti ho, già, detto, eh! Chi ha le palle, nel vero senso della parola, in questo... in questo... in questo coso (nell'organizzazione criminale)... è quello (la persona) che ti ho detto (di cui ti ho parlato) stamattina... quello, era l'unico che, veramente... con due... con una parola, ti chiudeva tutto il discorso (perché è un soggetto molto importante nell'organizzazione criminale)... però, sai quale era il problema?!? Che cadevi dalla padella nella brace... dopo... che hai fatto una giusta valutazione (a non rivolgerti a questa persona, più importante, nell'organizzazione criminale, di Vincenzo FAZZARI e di Giovanni DE MARIA)...". Luigi CAPUTO, a sua volta, concorda con il suo interlocutore, e commenta: ""ho il terrore di una cosa, sola... che... eh... "distribuendo" qualche cosa (dando del denaro al latitante), giri la voce e, poi, invece di avere una situazione, come oggi, di cinque (persone che mi chiedono denaro), me ne trovo, lì, venti... perché ho sentito delle frasi, stasera... anche uscite da(lla bocca di) Gianni, nel... nella "scaldata"... di dire, che l'hanno... che hanno affrontato (Giovanni DE MARIA e Vincenzo FAZZARI) una situazione, per me (per tutelare l'incolumità e la tranquillità di Luigi CAPUTO), difficile. Perché, quello lì (Salvatore FAZZALARI), era, veramente... sai... "pericoloso", eh! Come a dir... e (Giovanni DE MARIA avrebbe detto a Luigi CAPUTO): "è che... certo che, portargli via (a Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI) una gallina dalle uova d'oro, come potresti essere tu (Luigi CAPUTO)!! Cioè, hai capito il significato?!? (Io sarei) la gallina dalle uova d'oro... no... perché, qua, è veramente assurdo... ti dico una cosa, stasera, ho sentito delle cose che... sono stato, lì (presente all'incontro), perché mi sentivo, quasi, in dovere di... di star, lì... ah... con loro, che... (incomprensibile)... una roba allucinante... perché, poi, partono dalle loro avventure precedenti: "io, ho fatto questo... io, ho fatto quell'altro (nel senso che, nel corso dell'incontro, i partecipanti si sono raccontate le imprese criminali alle quali hanno partecipato)..."...". Gianluca LANDONIO, a tal punto del colloquio, commenta: ""ti sembrava di essere in un film!?!"". Luigi CAPUTO replica: "erano, lì, che si "sparavano", uno più l'altro, di quello che aveva fatto di più (nel senso che i partecipanti all'incontro vantavano, esplicitamente, le loro gesta criminali)... mamma mia!!"". Nel prosieguo della conversazione Luigi CAPUTO conferma, a Sergio LANDONIO (...), che Vincenzo FAZZARI avrebbe promesso, a Salvatore FAZZALARI e sodali, che, non appena Luigi CAPUTO fosse riuscito a portare a termine un'operazione finanziaria, e ad incassare il suo compenso di mediatore, avrebbe finanziato, il "gruppo genovese", con 40, 50 milioni di lire. Tale promessa, secondo Luigi CAPUTO, sarebbe stata fatta perché "quello, là... il Vincenzo (FAZZARI), dice: "sai (Luigi CAPUTO), li ho visti, talmente disperati (Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI)..."... così...queste persone... sai, sono persone che hanno, veramente, bisogno (di denaro)...questo qui (Salvatore FAZZALARI) è latitante da otto anni... ha tre fratelli con l'ergastolo, insomma (è d'obbligo aiutarli, se possibile)..."

in data 08.04.2000

alle ore 17,51, Vincenzo FAZZARI contatta la moglie Carmela PAPARATTI, la quale gli domanda se è andato a Genova e se ha incontrato Pino (Giuseppe MANNO). Vincenzo FAZZARI, inoltre, parla, con la moglie, del miliardo che doveva incassare in mattinata e che non ha incassato;

in data 14.04.2000 

alle ore 12,22, Luigi CAPUTO, che si trova in compagnia di Giovanni DE MARIA, contatta Romolo GIRARDELLI.... La conversazione, ovviamente, verte sul denaro che Romolo GIRARDELLI pretenderebbe, da Luigi CAPUTO. L'intenzione del personaggio "genovese" sarebbe quella di acquisire, da Luigi CAPUTO, un immobile, nella disponibilità di quest'ultimo. Probabilmente, l'appartamento sito in Sardegna. Giovanni DE MARIA, intervenendo nel colloquio, prende le "parti" di Luigi CAPUTO sino, quasi, allo scontro con Romolo GIRARDELLI.

Quanto al ruolo di favoreggiatori del FAZZALARI svolto dal FRANCHI e dal PANCIATICI si riportano di seguito le conversazioni di rilievo:

In data 3.5.00 alle ore 19,48, Salvatore FAZZALARI,... intestata alla Pizzeria "AMERICAN PIZZA" di Genova, contatta Vincenzo FAZZARI. Dopo i convenevoli di rito, i due interlocutori si accordano per incontrarsi, l'indomani, a Genova;

alle ore 21,54, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... e, tra l'altro, cita tale Pompeo, n.m.i., il quale ha necessità dei "favori" di Vincenzo FAZZARI, per addivenire al disbrigo di una faccenda relativa ad una Commissione d'inchiesta che, solo Vincenzo FAZZARI, è in grado di affrontare. Nel prosieguo della conversazione, sempre Vincenzo FAZZARI, comunica, a Luigi CAPUTO, che, l'indomani, entrambi, si dovranno recare a Genova. Aggiunge, anche, che ha la necessità di parlare, in disparte, con "l'amico" (Salvatore FAZZALARI), al quale proporrà di guadagnare, dei soldi, con Curio PINTUS (...), anziché con Luigi CAPUTO. Sostanzialmente, pare, che Vincenzo FAZZARI sia intenzionato a proporre, a Salvatore FAZZALARI, di taglieggiare Curio PINTUS, anziché Luigi CAPUTO. Quest'ultimo, preso atto di quanto manifestatogli dal suo interlocutore, replica chiedendo notizie circa un'operazione finanziaria che si sta concretizzando, tramite l'intermediazione di Pino (identificabile in Giuseppe MANNO). Vincenzo FAZZARI risponde che, tale operazione finanziaria, verrà posta in essere avvalendosi di due Società per Azioni, di cui, una, emetterà i titoli (obbligazionari), mentre il Presidente della Banca dovrà garantire tali titoli. Successivamente, la Società per Azioni che riceverà il finanziamento, o la linea di credito, farà risultare, documentalmente, di aver sostenuto delle spese per delle ricerche generiche, che costano: "... 30 e passa... (miliardi) per cui, portando allo sconto i citati 30, dovrebbero diventare 16 netti...". Il ricavo dell'operazione, sempre secondo Vincenzo FAZZARI, dovrebbe variare tra il 25 ed il 30 % del valore dei titoli obbligazionari emessi, da prelevare all'atto dello sconto in Banca;

alle ore 18,35 Franco MARCHI (...) contatta Romolo GIRARDELLI il quale gli riferisce di aver ricevuto la telefonata del "vecchio" (Vincenzo FAZZARI - vgs. conversazione intercettata, in data odierna, alle ore 16,50) il quale ha confermato che, domani, scenderà a Genova. Romolo GIRARDELLI definisce, al suo interlocutore, Vincenzo FAZZARI come "il numero uno", ed aggiunge che più tardi "suo cugino" (Salvatore FAZZALARI) dovrà richiamare, Vincenzo FAZZARI, per prendere accordi;

in data 04.05.2000

alle ore 11,39, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI e parlano dei continui ritardi dell'operazione finanziaria che vede coinvolto, in qualità di intermediario, Silvano NIZZOLI. Inoltre, i due interlocutori si accordano per risentirsi, al fine di decidere quando andare, a Genova, ad incontrare Salvatore (FAZZALARI);

alle ore 12,02, Luigi CAPUTO contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e gli domanda di rinviare l'appuntamento, a Genova, per il martedì successivo. Vincenzo FAZZARI non concorda, con il suo interlocutore, e commenta che, piuttosto, andrà all'appuntamento, con Romolo (GIRARDELLI) e (Salvatore FAZZALARI), da solo. Luigi CAPUTO, nel prosieguo della conversazione, comunica, al suo interlocutore, il numero di telefono di Romolo GIRARDELLI..., invitando, nel contempo, Vincenzo FAZZARI, a contattare il predetto soggetto genovese, al fine di promettere la consegna di 30 milioni di lire, consegnabili nel corso dell'incontro che vorrebbe, però, che si tenesse il martedì successivo;

alle ore 12,40 Maurizio PANCIATICI contatta Romolo GIRARDELLI e gli chiede se ci sono novità. Quest'ultimo, replica, al suo interlocutore, dicendo "... vengono, giù, oggi, verso le cinque (17,00)...". Maurizio PANCIATICI, preso atto di ciò, riferisce, a sua volta, che presenzierà, personalmente, alla riunione. Romolo GIRARDELLI, preso atto delle intenzioni manifestategli, dal suo interlocutore, specifica che scenderà, giù (a Genova), "il vecchio" (Vincenzo FAZZARI) ed, inoltre, aggiunge "non dipende da lui... ma deve parlare solo... coso...";

alle ore 14,21, Luigi CAPUTO contatta, per l'ennesima volta, Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo riferisce di essere nei pressi di Genova, e di essere in procinto di contattare Romolo GIRARDELLI, al fine di incontrarlo;

alle ore 14,39, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI..., e lo avverte di trovarsi a Genova, da solo, senza Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI comunica, al suo interlocutore, la via da percorrere per incontrarsi, nei pressi della Fiera, dove c'è la sopraelevata con le bandierine;

****************

alle ore 14,36, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... I due soggetti discutono relativamente alla persona di Romolo GIRARDELLI. Tra l'altro, Luigi CAPUTO commenta: "domani, te li ritrovi sul conto". Vincenzo FAZZARI, un po' scettico, replica che, l'indomani, si recherà in Belgio (vgs. "operazione C.P.G. PRIMAGAZ") e, tornando a parlare di Romolo GIRARDELLI dice: ""... Salvatore (FAZZALARI) è amico mio, adesso, perché, suo fratello (di Salvatore FAZZALARI, identificabile in Michele FAZZALARI) è stato avvicinato da uno che è, veramente, un carissimo amico, di vecchia data (trattasi di tale LOMBARDO, di Taurianova - vgs. conversazione intercettata alla ore 20,37 del 15.06.2000)... gli ho fatto la fornitura di scarpe, per la famiglia...". Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, replica dicendo che, forse, per questo motivo, Salvatore FAZZALARI non ha proceduto ad ulteriori "pressioni", su di lui. Vincenzo FAZZARI controbatte commentando: "... perché, a Salvatore (FAZZALARI), è stata fatta la ramanzina... che CECE' (alias di Vincenzo FAZZARI), come dicono, giù, "è dei nostri"... e basta...";

in data 14.06.2000

alle ore 09,15, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli riferisce che, la sua Banca (elvetica), gli ha comunicato un ritardo di 48 ore, per il ritiro del denaro. Romolo GIRARDELLI si altera e chiede, al suo interlocutore, di fargli vedere la copia del bonifico attestante il deposito del denaro, precisando "altrimenti non riesco, più, a tenere mio cugino (Salvatore FAZZALARI)...";

alle ore 19,15, Maurizio PANCIATICI contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio, i due interlocutori parlano di Luigi CAPUTO e dei ritardi, di questi, nella consegna del denaro. Romolo GIRARDELLI specifica, al suo interlocutore, di aver dato, a Luigi CAPUTO, un ultimatum, per venerdì, minacciando, altrimenti, che andranno a casa, di quest'ultimo, "così (come) ha detto la Mamma (Salvatore FAZZALARI)..."

in data 16.06.2000

alle ore 10,26, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli comunica che Romolo GIRARDELLI lo ha, già, chiamato tre volte. Inoltre, Luigi CAPUTO si lamenta, molto, con Vincenzo FAZZARI, del comportamento tenuto, nella vicenda, dallo stesso Romolo GIRARDELLI. Vincenzo FAZZARI, preso atto delle lamentele, replica dicendo che, secondo lui: "nemmeno Salvatore (FAZZALARI) è, più, a Genova... altrimenti, mi avrebbe chiamato...";

alle ore 12,59, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI e gli spiega che sono andati (probabilmente, Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI), in Banca, e che la valuta del denaro (vgs. conversazione intercettata alle ore 09,15 del 14.06.2000) è per il 19 c.m., quindi, non potranno portargli il denaro, prima di tale termine temporale. Romolo GIRARDELLI, perplesso, chiede, al suo interlocutore, notizie relative ad altre operazioni finanziarie, collegate a Curio PINTUS. Vincenzo FAZZARI, in merito, specifica che stanno aspettando delle risposte per, poi, partire. Romolo GIRARDELLI, preso atto di ciò, commenta: "ma, quello (Curio PINTUS) è in America?!?". Vincenzo FAZZARI risponde: "lo so... ma, quando rientra, non dice niente, a nessuno... ecco, perché bisogna essere pronti...". Romolo GIRARDELLI, a tal punto del colloquio, replica dicendo: "noi, siamo pronti (presumibilmente, a taglieggiare Curio PINTUS, anziché Luigi CAPUTO - vgs. conversazione intercettata alle ore 21,54 del 03.06.2000)...". Nel prosieguo della comunicazione, Luigi CAPUTO parla, con Romolo GIRARDELLI, dell'accredito del denaro e conferma tale deposito, dicendo, al suo interlocutore, che non ci sarà bisogno di risentirsi, ulteriormente, ma si vedranno, per la dazione, direttamente, lunedì pomeriggio. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto manifestatogli, specifica, a Luigi CAPUTO: "c'è mio cugino (Salvatore FAZZALARI) che deve partire (per la Calabria), assolutamente...". Luigi CAPUTO, di contro, replica dicendo: "e ce la fa, con quelle cose, lì (con il, relativamente poco, denaro che gli dovrà fornire Luigi CAPUTO), ad andare via...". Romolo GIRARDELLI risponde affermativamente. Verso il termine della conversazione, ancora, Romolo GIRARDELLI colloquia con Vincenzo FAZZARI, al quale ribadisce: "c'è mio cugino (Salvatore FAZZALARI) che ha dei, grossissimi, problemi... e deve andare, giù (in Calabria), per forza... era venuto, su (a Genova), Michele (FAZZALARI), a prenderlo (Salvatore FAZZALARI), ed è dovuto tornare, giù...". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, riferisce, al suo interlocutore, che non appena, si recherà, in Calabria, andrà a salutare la famiglia (FAZZALARI);

in data 21.06.2000

alle ore 10,50, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli spiega i ritardi che sta avendo nel reperire il denaro, confermando, però, nel contempo, che, venerdì, prenderà, sicuramente, il denaro e lo porterà, a Romolo GIRARDELLI, a Genova. Romolo GIRARDELLI, preso atto di ciò, chiede, al suo interlocutore, notizie riguardanti le operazioni finanziarie "dell'America", delle quali sembra essere a conoscenza. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto domandatogli, precisa, al suo interlocutore, che l'operazione finanziaria è una cosa "spaventosa" e che sarà sistemata, da Vincenzo FAZZARI. In merito, inoltre, Luigi CAPUTO cita un documento, originale, intestato "al bastardo" (trattasi, probabilmente, di Curio PINTUS);

in data 23.06.2000

alle ore 09,29, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, di essere in procinto di recarsi, in Sardegna, al fine di alienare un suo appartamento a Gianluca LANDONIO, così da recuperare il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI;

alle ore 11,06, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI. Entrambi gli interlocutori esprimono giudizi, negativi, sulla persona e sul comportamento tenuto da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, in tale frangente, tra l'altro, domanda, al suo interlocutore, se questi, quando si è recato a Rosarno, abbia avuto modo di incontrare "quell'amico" (presumibilmente, intende riferirsi a Michele FAZZALARI). Vincenzo FAZZARI risponde affermativamente, ed aggiunge: "gli ho dato...";

alle ore 12,48, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI... I due interlocutori discutono sul comportamento tenuto da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI commenta, con il suo interlocutore, di essere stanco di aspettare e di ricevere continui differimenti, sulla dazione di denaro. Pertanto, avrebbe deciso di partire, alla volta di Busto Arsizio, per andare a dare una lezione a Luigi CAPUTO: "passo a prendere mio cugino (Salvatore FAZZALARI) e saliamo...";

alle ore 14,46, dall'utenza telefonica identificabile dal numero 0102475017, risultata corrispondente ad un apparecchio telefonico ubicato presso la cabina pubblica sita in Genova, Via Brignole De' Ferrari, Salvatore FAZZALARI contatta Vincenzo FAZZARI e gli riferisce di essere molto alterato per i continui ritardi di Luigi CAPUTO. Chiede, inoltre, di fissare un incontro, tra di loro, da tenersi ad Ovada (AL), altrimenti, in serata, si recherà, personalmente, a casa di Luigi CAPUTO, per dirimere le problematiche;

in data 25.06.2000

alle ore 10,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, domanda, al suo interlocutore, se "lui" (Salvatore FAZZALARI) sia sceso, o meno. Romolo GIRARDELLI risponde negativamente e domanda se, Vincenzo FAZZARI, ha avuto occasione di incontrare tale Pino (identificabile in Giuseppe MANNO). Vincenzo FAZZARI, a sua volta, risponde negativamente ed, ulteriormente, chiede a Romolo GIRARDELLI, di contattare terze persone (intendendo riferirsi, presumibilmente, a Salvatore FAZZALARI), al fine di fissare un incontro per la serata;

alle ore 10,46, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO..., e gli domanda il numero di telefono di Giovanni DE MARIA. I due interlocutori, nel prosieguo della conversazione, discutono di argomenti inerenti le persone di Romolo GIRARDELLI e Salvatore FAZZALARI. A quest'ultimo, Vincenzo FAZZARI, avrebbe intenzione di donare un paio di scarpe. Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, commenta che non si capacita di come, Salvatore FAZZALARI, sia in grado di spostarsi, sul territorio, con tanta, estrema, facilità;

in data 28.06.2000

alle ore 11,15, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio, i due interlocutori discutono circa i continui ritardi di Luigi CAPUTO, nella dazione del denaro. Comunicazione durante, Romolo GIRARDELLI si altera, notevolmente, e minaccia ritorsioni nei confronti di Luigi CAPUTO;

alle ore 11,31, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. I due interlocutori, nel corso della comunicazione, continuano sui ritardi della dazione di denaro, a favore di Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali. Romolo GIRARDELLI, in tale frangente, minaccia il suo interlocutore, dicendo: "vedrai come corri, a casa... vedrai come corri, oggi...";

alle ore 11,34, Romolo GIRARDELLI contatta Maurizio PANCIATICI. Nel corso del colloquio intercettato, Romolo GIRARDELLI riferisce, al suo interlocutore, l'esito dei colloqui intercorsi con Luigi CAPUTO, commentando, altresì: "ora, appena arriva la Mamma (Salvatore FAZZALARI), vedrai che succede...";

alle ore 15,25, Romolo GIRARDELLI contatta Bruno GUCCINI (n.m.i.) e gli chiede di incontrarsi, affermando, nel contempo, di essere in compagnia della Mamma (Salvatore FAZZALARI);

alle ore 16,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e gli riferisce che, domani, sarà in grado di consegnare il denaro pattuito. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, replica dicendo, tra l'altro: "oggi, è anche il compleanno di mio cugino (Salvatore FAZZALARI, nato a Taurianova il 28.06.1967)... è rimasto, sai, come (per il fatto che, ancora, non ha ricevuto il denaro pattuito)?!?". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, i due interlocutori discutono relativamente ad argomenti inerenti alcune operazioni finanziarie. In merito, Luigi CAPUTO specifica: "quello di New York (Curio PINTUS) non viene, più, via (non rientra, ancora, in Italia)...";

in data 30.06.2000

alle ore 10,02, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO e gli riferisce che Maurizio PANCITICI ha querelato, tutti. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, Romolo GIRARDELLI precisa, a Luigi CAPUTO, che, entro oggi, vuole il denaro, altrimenti saranno guai;

alle ore 11,26, Luigi CAPUTO contatta, nuovamente, Romolo GIRARDELLI. Comunicazione durante, Luigi CAPUTO tenta di spiegare, al suo interlocutore, qual è la sua, attuale, situazione in merito alle operazioni finanziarie che sta ponendo in essere, e ribadisce che non potrà fare, nulla, prima della serata, ovvero, prima della mattinata, di domani. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto rappresentatogli, minaccia, il suo interlocutore, dicendo: "mio cugino (Salvatore FAZZALARI) è impazzito (di rabbia, nei confronti di Luigi CAPUTO)... io, te lo dico... lui, è, già, lì (a Busto Arsizio), da te, con altri due... se è partito, lui, lo sai cosa vuol dire?!? Vincenzo (FAZZARI), lo sa (cosa significa)...". Verso il temine della conversazione, inoltre, in sottofondo, si ode la voce di Salvatore FAZZALARI che dice: "lunedì, non arriva...";

in data 03.07.2000

alle ore 14,23, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercorso, Vincenzo FAZZARI tenta di giustificare i ritardi di Luigi CAPUTO, nel consegnare il denaro a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali. Romolo GIRARDELLI, in merito, precisa di non credere, assolutamente, a quello che gli sta comunicando Vincenzo FAZZARI, e precisa: "anche, mio cugino (Salvatore FAZZALARI) non ci crede...". Vincenzo FAZZARI, nuovamente, tenta di calmare il suo interlocutore. Romolo GIRARDELLI, affatto tranquillizzato, specifica che, Luigi CAPUTO, gli ha riferito di aver ricevuto del denaro, però, che tale somma è di Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo precisa di aver dato, a Luigi CAPUTO, 600.000.000 di lire, e specifica: "ma, sono veri... ed, io, gliel'ho dati (a Luigi CAPUTO) per cambiarli...", ed aggiunge che trattasi di assegni della "ELISHIP" (fonetico), commentando: "è una Società (la "ELISHIP"), vera...". Romolo GIRARELLI, a tal punto della conversazione, dice: "mio cugino (Salvatore FAZZALARI) è a Gallarate... vicino, a lui (Luigi CAPUTO)...", ed aggiunge: "adesso, chiamo mio cugino... e gli dico che se lo va(da) a prendere (Luigi CAPUTO)...". Vincenzo FAZZARI, preso atto delle intenzione manifestategli dal suo interlocutore, commenta, a sua volta: "non farlo muovere (Salvatore FAZZALARI), per queste cazzate... non vi esponete, così...". Romolo GIRARDELLI, sordo ad ogni consiglio, precisa: "devo sentire (in merito), mio cugino (Salvatore FAZZALARI)... io, dipendo, da lui...";

in data 04.07.2000

alle ore 09,44, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI, al quale riferisce di essere in procinto di andare a ritirare il denaro;

in data 05.07.2000

alle ore 09,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI, al quale riferisce di essere in attesa di incontrarsi con Vincenzo FAZZARI, che gli dovrà portare il denaro;

alle ore 13,27, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio intercorso, i due interlocutori discutono della situazione che si è venuta a creare, e di come, al medesima, si stia evolvendo;

alle ore 17,28, Vincenzo FAZZARI contatta Romolo GIRARDELLI, e gli comunica che l'operazione finanziaria i cui proventi dovrebbero essere utilizzati quale dazione di denaro, per Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali, si concluderà, solo, domani;

in data 07.07.2000

alle ore 16,48, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso della comunicazione, inoltre, Romolo GIRARDELLI colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, comunica, al suo interlocutore, di non essere riuscito a recuperare il denaro pattuito e promesso. Romolo GIRARDELLI, perplesso, replica dicendo di trovarsi in compagnia del cugino (Salvatore FAZZALARI). Effettivamente, prima dell'inizio dei colloqui intercettati, in sottofondo, si ode la voce di Salvatore FAZZALARI, intento a colloquiare con Romolo GIRARDELLI;

alle ore 17,19, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Comunicazione durante, i due interlocutori continuano a parlare del ritardo relativo all'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI sta ponendo in essere e che, allo stato, non ha consentito di ricavare il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali;

in data 11.07.2000

alle ore 09,11, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO chiede, al suo interlocutore, un numero di fax al quale inviare un documento (trattasi, molto probabilmente, del bonifico citato nella conversazione intercettata alle ore 09,15 del 14.06.2000). Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto richiestogli, comunica, al suo interlocutore, l'utenza fax nr. 0103198854;

alle ore 10,00, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Comunicazione durante, i due interlocutori discutono relativamente al ritardo di Luigi CAPUTO, nella consegna del denaro pattuito e promesso, a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali. In merito, Romolo GIRARDELLI precisa, al suo interlocutore, che se, questi, non consegnerà tale denaro, entro le 14,00 odierne, dovrà, poi, vedersela con suo cugino (Salvatore FAZZALARI);

alle ore 17,08, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Luigi CAPUTO. Nel corso della comunicazione intercettata, Romolo GIRARDELLI si altera, notevolmente, nei confronti del suo interlocutore, dicendo che non intende, più, accogliere scuse. Luigi CAPUTO, quindi, probabilmente, non sapendo cos'altro fare, cede il microtelefono a Vincenzo FAZZARI, il quale tenta di calmare Romolo GIRARDELLI;

in data 14.07.2000

alle ore 15,13, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (conversazione avente progressivo nr. 1488 - Decreto nr. 287/2000 R.I.T.), Luigi CAPUTO riferisce, a Romolo GIRARDELLI: "allora, io, ho finito che erano le due passate (oltre le 14,00)... Vincenzo (FAZZARI) è, sù, a Lugano, che sta "lavorando"... per stasera, lui, conclude la sua operazione, perchè me l'ha comunicato... per cui... lui (Vincenzo FAZZARI), conclude... non so, a che ora, perchè... gli hanno consegnato del materiale che va, un attimino, smistato... e tutto questo... per cui, noi, per lunedì, oltre a quella (operazione finanziaria) che ho io, che è finita (conclusa)... che, finalmente, hanno dato la chiave... ma, non la chiave, hanno detto... c'è, anche, la sua (operazione finanziaria), pronta... per cui, lunedì, noi (Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI), finiamo (le operazioni finanziarie in corso), "andiamo in lire" (nel senso che ricevono i proventi delle operazioni finanziarie) e, per qualche giorno, non ne parliamo, più... facciamo, tutte, le nostre cose, e siamo tranquilli... questo, me l'ha confermato, anche, Vincenzo (FAZZARI)... poi, della mia, invece, è confermata (la conclusione, positiva), già, per lunedì... questo te lo avevo, già, detto l'altro giorno... io, ti chiamo, lunedì mattina... se volete venire, su (in Svizzera), prima, voi, a ritirarli... se volete...". Romolo GIRARDELLI, interrompendo il suo interlocutore, commenta: "senti, me lo ripeti, gentilmente, a mio cugino (Salvatore FAZZALARI)!?!". A tal punto della conversazione, Romolo GIRARDELLI passa il microtelefono a Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, dopo i soliti convenevoli, ribadisce, al nuovo interlocutore, che "Vincenzo (FAZZARI) sta lavorando, di là (a Lugano), per la sua cosa... che l'hanno fatto tribulare... anche, lui... perchè, in quel Paese, lì, schifoso, è drammatico... però, per questa sera, finisce... lui (Vincenzo FAZZARI), aveva, già, detto, a Romolo (GIRARDELLI), che mi dava... mi faceva una specie di prestito, no! Perchè, lui (Vincenzo FAZZARI), aveva visto...". Salvatore FAZZALARI, interrompendo il suo interlocutore, commenta: "veramente, è da quindici giorni che te lo doveva fare (il prestito), Gigi". Luigi CAPUTO, nel tentativo di giustificare l'operato di Vincenzo FAZZARI, replica dicendo: "ma, non è riuscito (a concludere l'operazione finanziaria), neanche, lui, eh! Ha tribulato, anche lui, davvero... perchè (l'operazione finanziaria che sta facendo) non è un'operazioncina, piccola... lunedì mattina, è a posto, tutto... per cui, noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), veniamo, giù (a Genova), lunedì... con Vincenzo (FAZZARI)...". Salvatore FAZZALARI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, precisa: "Gigi, ascolta... io, ho pazienza fino alla fine (dell'operazione finanziaria)... però, guarda che la botte, piano, piano, si sta... il vino sta uscendo di fuori, eh! Allora, preferisco...". Cade la linea. Il colloquio continua con la, successiva, conversazione, avente progressivo nr. 1489;

alle ore 15,15, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (...), Romolo GIRARDELLI domanda, a Luigi CAPUTO: "allora, lunedì, venite, giù (a Genova), voi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO)?!?". Luigi CAPUTO risponde affermativamente, ed aggiunge: "portiamo, giù (a Genova), anche, qualche cosa (denaro) per l'Avvocato... finiamo tutte le nostre cose, e siamo a posto, dai...". Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, passa, nuovamente, il microtelefono a Salvatore FAZZALARI. Luigi CAPUTO, a tal punto della comunicazione, dice, a Salvatore FAZZALARI: "Salvatore, vai alla grande che, lunedì, vedrai, che è finita (l'operazione finanziaria), la mia e quella di "Vin" (Vincenzo FAZZARI)... per cui stiamo, leggermente, bene (meglio, economicamente)". Salvatore FAZZALARI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, dice: "Gigi, io, guarda, ti auguro, proprio, con il cuore... tuo... fatti un buon week-end... però, non ti auguraro quello che vuole il mio cuore perchè, onestamente, mi sto esaurendo". Luigi CAPUTO, tentando di rassicurare il suo interlocutore, replica dicendo: "no... vedrai che ti metto, a posto, anche, il tuo cuore... abbiam lottato, come dei matti, guarda...". Salvatore FAZZALARI, deciso, specifica: "ti sto dicendo... ti auguro, tutto, quello che vuole il, tuo, cuore... perchè lo meriti... però, quello che mi... quello che mi state facendo, a me, non lo merito". Luigi CAPUTO, a tal punto del colloquio intercettato, ribadisce: "eh... ma, guarda... (ci) danniamo, anche noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), come dei matti, eh! Credimi...". Salvatore FAZZALARI, per nulla soddisfatto della risposta ottenuta, commenta: "perchè, io, preferisco... preferi... allora, io, preferisco dire... preferisco che, voi, mi dite una "parola" (nel senso: "la vostra parola d'onore")... perchè (sinora, con le vostre chiacchiere), la sera, mi corico ricco e, la mattina, mi alzo povero... questo è il problema...". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto manifestatogli, replica dicendo: "guarda, Salvatore... noi (Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO), tutte le mattine, ci alziamo con la... da fare lotte...". Salvatore FAZZALARI, interrompendo il suo interlocutore, commenta, ulteriormente: "Gigi, prima di chiudere (la comunicazione), te lo posso dire com'è morto "tranquillo"!?! E' morto "inculato" (detto proverbiale)". Luigi CAPUTO, risponde negativamente, costernato. Salvatore FAZZALARI, precisa, altresì: "questo lo dico, io, comunque, eh! Va bene... fatti un buon week-end, tu, e salutami, anche, Cecè (Vincenzo FAZZARI)... va bene?!?". Luigi CAPUTO risponde affermativamente, e si congeda dal suo interlocutore;

in data 17.07.2000

alle ore 17,13, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Comunicazione durante, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, che, entro domani, porterà il denaro pattuito e fa riferimento a Vincenzo FAZZARI che è dovuto tornare, a Milano, per "farsi firmare la liberatoria". Verso il termine della conversazione, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, di essere interessato a porre in essere un'operazione finanziaria di piccola entità. Romolo GIRARDELLI, incuriosito, domanda, al suo interlocutore, se tale operazione finanziaria sia relativa alla "monetizzazione" di alcuni "T.B." (Treasury Bonds). Luigi CAPUTO risponde negativamente, e precisa che trattasi di "G.N.M.A.";

in data 18.07.2000

alle ore 12,18, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso della conversazione intercettata si sente, in sottofondo, la voce di Salvatore FAZZALARI che esclama: "stai cugliunandu... sì?!? Stai dicendo che mi ha rovinato...(incomprensibile)... .io, vado e lo ammazzo (probabilmente, Luigi CAPUTO), gratis...". In merito al, mero, contenuto della comunicazione intercorsa, Luigi CAPUTO dice a Romolo GIRARDELLI di essere in attesa di essere richiamato da Vincenzo FAZZARI. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto rappresentatogli, domanda, al suo interlocutore, il numero dell'utenza telefonica cellulare di Vincenzo FAZZARI. Luigi CAPUTO risponde: "03332118603", ed aggiunge che Vincenzo FAZZARI si trova, allo stato, in una riunione che è appena iniziata, ma di chiamarlo, comunque, affinchè, quest'ultimo, confermi le parole di Luigi CAPUTO. Inoltre, Luigi CAPUTO chiede, al suo interlocutore, di non parlare delle quantità (con Vincenzo FAZZARI), ma di chiedere, unicamente, la conferma dei fatti. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto manifestatogli, replica dicendo di non essere intenzionato a riferire, nulla, a Vincenzo FAZZARI e che sa, lui (Luigi CAPUTO), cosa deve fare e come deve comportarsi. Luigi CAPUTO, ancora, precisa che questa (operazione finanziaria, dalla quale si ricaverà, probabilmente, il denaro da consegnare a Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali) è quella di Vincenzo FAZZARI, e che, quindi, non è al corrente dei proventi che, il medesimo, deve ricevere. Comunque, Luigi CAPUTO, termina il suo discorso, dicendo che, a fronte di tali proventi, Vincenzo FAZZARI elargirà, in prestito, a Luigi CAPUTO, 100.000.000 di lire e, pertanto, sui 70.000.000 di lire promessi, non ci saranno problemi a consegnarli a Romolo GIRARDELLI;

in data 19.07.2000

alle ore 11,20, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di essere stato contattato da Romolo GIRARDELLI, il quale: "l'ha messa, giù, veramente pesante, questa volta... col fatto che, stasera, vengono, su (a Busto Arsizio, presso l'abitazione di Luigi CAPUTO), con suo cugino (Salvatore FAZZALARI)...", e prega, Vincenzo FAZZARI, di chiamare questi soggetti genovesi, probabilmente, per intercedere, nella vicenda, a suo favore. Cade la linea;

alle ore 14,52, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercorso, Luigi CAPUTO da appuntamento, al suo interlocutore, per domani mattina, alle 11,00, per andare a prendere qualcosa (denaro). Inoltre, Luigi CAPUTO specifica che li porta (il denaro) fuori, da Chiasso, e, poi, rientra in Svizzera, al fine di prendere un'altra cosa e riuscire, da Chiasso. Nel prosieguo della comunicazione, i due interlocutori si danno appuntamento, al Rondò (fonetico. Trattasi, probabilmente, di una rotonda stradale sita nei pressi di un Valico doganale), alle 11,00. Verso il termine della conversazione, ancora, Romolo GIRARDELLI insiste, con il suo interlocutore, per fissare appuntamento col, loro, Legale genovese, per la serata di domani, e si accordano in tal senso;

alle ore 22,00, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Conversazione durante, Romolo GIRARDELLI chiede, al suo interlocutore, di spiegargli cosa sia successo. Luigi CAPUTO riferisce che i fatti accadutigli sono da imputarsi all'esito di vecchie operazioni finanziarie. Romolo GIRARDELLI, incuriosito, domanda, altresì, se, in tale vicenda, vi sia il coinvolgimento di "Franco AMBRO(SIO - n. 14.10.1945)". Luigi CAPUTO risponde che "c'entra, anche, un po', lui", ed aggiunge che la commissione (trattasi della sottrazione, per ritorsione, dell'autovettura in uso a Luigi CAPUTO, avvenuto, in Svizzera) è venuta da "(Sandro) GIANELLA, uno svizzero". Nel prosieguo del colloquio intercorso, inoltre, Luigi CAPUTO informa, il suo interlocutore, che si è trovato, in loco, tre persone che gliel'hanno presa (l'autovettura), così, pure, l'orologio, e precisa che, in questo momento, sono presenti, lì (in Svizzera), anche, Giovanni DE MARIA, e Vincenzo FAZZARI, e stanno aspettando che arrivano (presumibilmente, i soggetti che hanno provveduto a sottrarre, per ritorsione, l'autovettura a Luigi CAPUTO). Romolo GIRARDELLI, in merito ai fatti accaduti, commenta che, tali soggetti, non verranno e, nel contempo, domanda al suo interlocutore, cosa vi fosse sull'autovettura che gli hanno sottratto, e chiede conferma per l'appuntamento fissato per la giornata successiva. Luigi CAPUTO, a tal punto del colloquio, replica dicendo che, comunque, non dovrebbero esserci problemi per tale appuntamento, e che, secondo lui, nei fatti estorsivi accadutigli, dovrebbe essere coinvolto, in qualche modo, anche, "(Francesco) D'AMBROSIO (n. 14.10.1945)". Romolo GIRARDELLI, perplesso, commenta che Francesco AMBROSIO (n. 14.10.1945) è uso a fare tali cose, e si accommiata, rammentando, al suo interlocutore, l'appuntamento di domani;

in data 20.07.2000

alle ore 07,55, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI. Comunicazione durante, Luigi CAPUTO informa il suo interlocutore del fatto che si recherà, personalmente, a Genova, che, prima, passa, da Lugano, e che spera che vada tutto bene. Sempre, Luigi CAPUTO, aggiunge che, prima di fare tutto ciò, però, passerà, a Nice (F), da Paolo MARTINO, a prendere i soldi. Nel prosieguo della conversazione, i due interlocutori si accordano per vedersi nella giornata di domani. Romolo GIRARDELLI, in merito, commenta, sarcasticamente: "tanto (che Luigi CAPUTO rinviava, ulteriormente, l'appuntamento atto a consegnare il denaro), noi (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali), lo sapevamo, già...". Luigi CAPUTO, a fronte di tale affermazione, replica dicendo che è, tutto, confermato, però, è successo un piccolo problema. Romolo GIRARDELLI, perplesso, precisa il suo pensiero, al suo interlocutore, dicendo che, ormai, di frottole, Luigi CAPUTO, ne ha raccontate, tante, ed aggiunge che se non risolve il problema di liquidità, oggi, "si muovono, loro (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI e sodali)" ;

alle ore 11,50, tale Bruno, n.m.i., contatta Romolo GIRARDELLI. Nel corso del colloquio intercettato, Bruno domanda, al suo interlocutore, se ha sentito suo "fratello". Romolo GIRARDELLI risponde affermativamente, ed aggiunge di aver, anche, sentito "il nonno", il quale, per le 12,30, doveva consegnare la documentazione. Verso il termine della conversazione, Romolo GIRARDELLI riferisce, al suo interlocutore, che "il nonno" (verosimilmente, identificabile in Vincenzo FAZZARI) gli avrebbe comunicato che il denaro è suo e che l'avrebbe dato in prestito, ad un terzo soggetto, probabilmente, identificabile in Luigi CAPUTO. Bruno, n.m.i., preso atto di quanto rapportatogli, domanda, ulteriormente, al suo interlocutore, se tale, ultimo soggetto, abbia risolto, qualcosa, con la sua autovettura (vgs. conversazione intercettata alle ore 22,00 del 19.06.2000). Romolo GIRARDELLI replica dicendo che è andato "il nonno", a mediare, e gliel'hanno ridata, tanto che, alle 12,30 si dovrebbero incontrare;

alle ore 17,01, Salvatore FAZZALARI contatta Vincenzo FAZZARI, dall'utenza 0102475017, e gli comunica di trovarsi, a Genova, e di essere in attesa di Luigi CAPUTO. Nel dettaglio del colloquio, Salvatore FAZZALARI commenta: "purtroppo, sto facendo brutte figure... ringraziando Gigi (Luigi CAPUTO) e, pure, a Luca (intende riferirsi, presumibilmente, a Gianluca LANDONIO)... se no, l'avevo risolto...". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, replica: "non tutti i mali vengono per nuocere... perché, se so che, uno, deve dare e, noi, facciamo la collaborazione per prenderli, quando arrivano, allora, è un discorso... ma, siccome, io, veramente, vivevo questo particolare, con lui (Luigi CAPUTO)... se non l'avessi vissuto... perché, io, dissi, a Romolo (GIRARDELLI), di venire, con noi, tanto, come mangia uno, così mangiano cinque... perché, quando uno è presente, è diverso... assiste a tutti i processi che si comportano, a questo affare, e si accorge che è vero questo fatto...". Salvatore FAZZALARI, preso atto di ciò, interrompendo il suo interlocutore, commenta che, massimo, entro il 25 (luglio 2000) deve chiudere la faccenda. Vincenzo FAZZARI rassicura, su ciò, Salvatore FAZZALARI che, ancora, non convinto, replica dicendo: ""alle telefonate non rispondo, più... non rispondo, più, a mio fratello... guardate, voi, in che condizioni mi ha portato Gigi (Luigi CAPUTO)... alla fine, gli prendo la testa (di Luigi CAPUTO) e... (incomprensibile)...". Nel prosieguo della conversazione Vincenzo FAZZARI, tra l'altro, domanda al suo interlocutore: "come ti vanno quelle cose (trattasi di scarpe, provenienti dal negozio del figlio Palmiro, che Vincenzo FAZZARI avrebbe regalato, in segno di amicizia, a Salvatore FAZZALARI)... ti vanno bene?!?". Salvatore FAZZALARI risponde: "bene! Ce li ho ai piedi";

alle ore 17,18, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio intercettato, Romolo GIRARDELLI domanda, al suo interlocutore, le novità sulla vicenda relativa alla dazione di denaro. Luigi CAPUTO replica dicendo di trovarsi a Nice (F - evidentemente, da Paolo MARTINO - vgs. conversazione intercettata alle ore 07,55 odierne). Romolo GIRARDELLI, preso atto di ciò, riferisce, al suo interlocutore, che Vincenzo (FAZZARI) ha parlato, adesso, con suo (di Romolo GIRARDELLI) "cugino" (identificabile in Salvatore FAZZALARI). Luigi CAPUTO, quindi, replica dicendo che Vincenzo FAZZARI è "fermo e sta aspettando, per fare l'operazione", ed aggiunge che tra poco si vedrà con Paolo (MARTINO). Nel prosieguo della comunicazione, sempre, Luigi CAPUTO, informa, il suo interlocutore, di non aver ricevuto una "cosa" (il denaro che avrebbe dovuto avere, in prestito, da Paolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE, costituente un anticipo sulle competenze di intermediazione, ad appannaggio di Luigi CAPUTO, per la sua consulenza nell'operazione finanziaria, monitorata nella presente trattativa, denominata "operazione LOUP"), perché Paolo (MARTINO) non voleva lasciare traccia (bancaria, del passaggio di denaro, a Luigi CAPUTO) perché arrivavano da un "conto (corrente, riconducibile a Paolo MARTINO e/o ad Antonio Vittorio CANALE), un po...", e precisa che, comunque, adesso "deve darmeli (Paolo MARTINO), mi ha fatto venire, su (a Nice) apposta". Ancora, Luigi CAPUTO informa Romolo GIRARDELLI, che deve vedere se riesce a prendere tale denaro (acquisito da Paolo MARTINO), stasera; ma che, comunque, è sicuro che, in un giorno, o due, si sistemino tutti i problemi economici, e che, questa volta, non scappa dal fornire il denaro. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, domanda, al suo interlocutore: "ma, ce la fai, con quell'importo, lì, a "coprire", tutto?!? Con 100(.000.000 di lire)?!?". Luigi CAPUTO risponde che, con 100.000.000 di lire, è in grado di iniziare, poi, ci sono le altre operazioni finanziarie in corso di definizione, che stanno andando a buon fine. Romolo GIRARDELLI, denotando di conoscere, a fondo, le operazioni finanziarie cui si sta adoperando Luigi CAPUTO, precisa:, a quest'ultimo: "quella dell'americano (identificabile in Dick WILLIAMS - vgs. "operazione G.N.M.A.") è, tutta, una palla... quella dei "T.B." (Treasury Bonds)... e non si può fare... ed era, tutto, bloccato...";

in data 21.07.2000

alle ore 08,56, Romolo GIRARDELLI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato (...), Romolo GIRARDELLI riferisce, a Luigi CAPUTO: "io, ti do una bella notizia... per quello che, però, mi riguarda, personalmente... per la mia cosa, così... che Paolo (MARTINO), lunedì mattina, è, sù, a Lugano... e, io, per mezzogiorno e mezza, ho, in mano, i 100 (milioni di lire), in contanti... per cui... sul fatto di poterteli portare... parlo dei miei, eh! Mi capisci, bene!?! Sul fatto che, Vincenzo (FAZZARI), m'aveva detto che aveva parlato con Salvatore (FAZZALARI)... (accordandosi per consegnare il denaro a Salvatore FAZZALARI) per il 25 (luglio 2000)... non ho ben capito... bene (la data)... posso "scriverlo nel cielo" (nel senso di garantire il pagamento)... che, lui (Paolo MARTINO), lunedì, è (a Lugano)... adesso, invece, sto aspettando che Vincenzo (FAZZARI), mi confermi la "sua posizione"... che l'ho sentito, dieci minuti fa... però, purtroppo, mi ha detto di chiamarlo, tra mezz'ora... per... invece, la sua posizione... però, per assicurarti, te... per assicurare Salvatore (FAZZALARI)... per assicurare, chiunque, per (il pagamento, entro il) giorno 25... che, lunedì, poi, è il 24... io, posso, già, garantire dei 100 (milioni di lire) di Paolo (MARTINO. Nel senso che, per la conclusione dell'operazione finanziaria posta in essere, da Luigi CAPUTO, per conto di Paolo MARTINO, Antonio Vittorio CANALE e, forse, Sergio LANDONIO, riceverà, quale compenso di intermediazione, 100.000.000 di lire - vgs. "operazione LOUP")... guarda che prende e viene, giù, apposta, su Lugano... a parte che c'era l'operazione di Ginevra (vgs. "operazione LOUP") che, poi, dobbiamo, anche... non è che venga (Paolo MARTINO), giù (a Lugano), proprio, per quello... per dirla così... ma, lunedì... fai conto, per mezzogiorno... io, ho, in mano, il cash di quella cifra che ti ho detto (100.000.000 di lire)... per cui, noi... quello lì, posso, già, togliere ogni riserva, mia, personale, per lunedì... con te... adesso, se, invece, viene fuori una bella notizia, magari, anche, da Vincenzo (FAZZARI)... allora, il problema (di finanziare Salvatore FAZZALARI e sodali), sarà risolto, già, anche, oggi... eh! Io, ti chiamo, appena, Vincenzo (FAZZARI), mi chiama". Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto riferitogli, dal suo interlocutore, cambiando discorso, domanda: "per l'americano (Dick WILLIAMS - vgs. "operazione G.N.M.A."), poi, ti sei informato, su quello che ti ho detto, io?!?". Luigi CAPUTO, dopo una breve pausa di riflessione, replica dicendo: "allora... a me, risulta, continuamente... però, non l'ho potuto fare, ieri sera, perché... io, ti dico... sono arrivato, stamattina (dalla Costa Azzurra, Nice), quasi alle quattro (04,00), a Busto (Arsizio)... di mattina, perchè son partito, molto tardi, da là (dalla Costa Azzurra)... a me, risulta che quel documento... che, tutti, dicevano che mancava, nelle fasi precedenti... che era un passaggio... e ti dico, anche, i nomi... così, almeno, potresti, magari, anche, chiederlo...". Romolo GIRARDELLI, interrompendo, immediatamente, il suo interlocutore, commenta: "no... va beh... poi, me lo dici, lunedì... quando ci vediamo (de visu)". Luigi CAPUTO concorda con il suo interlocutore, ed aggiunge: "quel passaggio, lì, è stato fatto... ecco... per cui, quello, lì... quello che sapevo, io, e quello che era stata, tutta, la pratica... era la procedura che "bloccava", questa situazione, con tutti... con tutti, fino a quando è successo, questo... poi, se c'era qualcos'altro... io, è per quello che, poi, posso darti il nome dei due... dei due "passanti" (prestanome, intermediari)... così, almeno, magari, la persona che è a conoscenza (dei fatti), può saperlo". Romolo GIRARDELLI, perplesso, domanda: "scusa un po'... mah... si può andare avanti (nell'operazione finanziaria), col discorso che abbiamo fatto, oppure?!?". Luigi CAPUTO risponde: "certamente... certamente che... no, "dobbiamo" andare avanti, non "forse", eh! Perchè, per me, non è... me l'hai detto, ieri... ne abbiam parlato, ieri... (per me) non è, questa qua, la soluzione dei problemi (in quanto l'operazione è troppo di valore esiguo), eh! Questa, è la soluzione di... di qualche giorno... di essere... ecco, hai capito!?! Quello che avevam detto... ma, la soluzione dei problemi dev'essere qualcos'altro (di più redditizio), eh!". Preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, Romolo GIRARDELLI, ulteriormente, domanda: "poi, Gianni (Giovanni DE MARIA), non è risucito a fare un cazzo, con la "piccola" (presumibilmente, trattasi di una "P.B.G." di piccolo importo)... che t'aveva detto?!?". Luigi CAPUTO, in riferimento a Giovanni DE MARIA, precisa: "ha, in mano, la procura... è venuto, sù, l'altro giorno, a Lugano... martedì, vengono depositati i soldi, dal Notaio di Lugano... perchè, lo "scemone" (Giovanni DE MARIA), là... che doveva... dai documenti che, io, ho visto, l'altro giorno, su Lugano... praticamente, la garanzia non era riuscito a "farla" (farsela scontare da un Istituto di Credito)... e, allora, adesso, viene "attivato" (Giovanni DE MARIA), con i "G.N.M.A." che son, già, stati "fatti", l'altro giorno, su Lugano... e, martedì, vengono depositati... quell'importo che si era, sempre, detto... da... a... Lugano... ti ricordi che, io, ti dicevo: "devono, poi, finire, alla fine, lì (a Lugano)!?!". E, questo, è quello che è stato stabilito... guarda che è stato notarizzato, l'altro giorno, e Gianni (Giovanni DE MARIA), si è presentato, con una Procura "autentica(ta)", non, però, notarile... perché, non avevano fatto a tempo di... quel Signore che è rientrato... scritta di suo pugno, è stato tele... quando eravamo, lì, con i clienti, hanno telefonato, giù, alla persona... ha confermato, quantomeno...". Cade la linea;

in data 24.07.2000

alle ore 14,12, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. I due interlocutori parlano dell'operazione finanziaria che, quest'ultimo, sta portando a termine e della cui, certa, conclusione ha piena fiducia. Verso il termine del colloquio, inoltre, Vincenzo FAZZARI riferisce, al suo interlocutore, che Salvatore (FAZZALARI), il 25 del mese, deve andare via, con i soldi, perché ha problemi;

alle ore 17,04, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI al quale riferisce che è andato tutto bene e che, una terza persona, domani, farà il trasferimento, in quanto, oggi, hanno preso, tutte, le coordinate e si tratta di una cosa grossa, di "4". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, domanda: "ma, parliamo di quelli... di "400"?!?". Luigi CAPUTO conferma. Vincenzo FAZZARI, preso atto, a sua volta, di quanto comunicatogli, commenta l'operazione finanziaria dicendo che non c'è da preoccuparsi, anche, se stanno passando i giorni e che, domani, avrà la conferma, a tutti i livelli. Vincenzo FAZZARI, inoltre, precisa l'operazione finanziaria "è una cosa molto particolare... che il lavoro che dobbiamo fare, diciamo... che è un lavoro che dobbiamo fare per lo Stato... ecco... e quando ti spiego di che si tratta, automaticamente, ti renderai conto che non possiamo più... è una cosa molto bella... molto bella... da domani, mattina, cominciamo...". Luigi CAPUTO, valutato quanto appreso, domanda al suo interlocutore se, questi, ritenga che l'operazione finanziaria si concluda, positivamente, a breve, perché ha "preallertato quelle persone, lì (Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali. Luigi CAPUTO intende domandare al suo interlocutore se, a parere di quest'ultimo, esista una concreta possibilità di monetizzare i proventi dell'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI ha in atto, in quanto ha, già, comunicato ai soggetti genovesi che è, quasi, in grado di consegnare il denaro pattuito) e, poi, non ho più chiamato (per rinviare l'incontro, al che, Salvatore FAZZALARI e sodali, attendono il finanziamento, a breve)". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto richiestogli, replica consigliando, a Luigi CAPUTO, di non chiamare, più, i soggetti genovesi, aggiungendo, anche, di essere, già, stato contattato da "Salvatore (FAZZALARI)" e che, questi, per il 25 (luglio 2000, vgs. conversazione intercettata alle ore 17,01 del 20.07.2001) doveva andare, giù (probabilmente, in Calabria) "per risolvere i problemi con gli Avvocati, suoi (di Salvatore FAZZALARI)". Verso il termine del colloquio, inoltre, Vincenzo FAZZARI ribadisce, a Luigi CAPUTO, che "se chiama qualcuno (Romolo GIRARDELLI, Salvatore FAZZALARI o sodali)... di dire (Luigi CAPUTO) che, domani, darà qualcosa (parte del denaro, necessario, tra l'altro, al trasferimento di Salvatore FAZZALARI, da Genova alla Calabria, proveniente, eventualmente, dalla "monetizzazione" dell'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI starebbe per concludere)";

alle ore 19,20, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio intercorso, Luigi CAPUTO rappresenta, al suo interlocutore, di essere stato contattato, telefonicamente, da Romolo GIRARDELLI, il quale avrebbe fatto finta di niente fissando, unicamente, un incontro, per domani mattina. Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, dal suo interlocutore, precisa di aver, già, provveduto, personalmente, a contattare Romolo GIRARDELLI per garantire che, per la data del 25 c.m., non ci saranno problemi di sorta nel consegnare il denaro promesso ed utile, anche, per finanziare la latitanza di Salvatore FAZZALARI. Per dare maggior credito alle sue parole, inoltre, Vincenzo FAZZARI specifica: "domani, noi (Vincenzo FAZZARI e, probabilmente, Silvano NIZZOLI), lavoriamo... alle ore 20,30, io, vado a cena con il "responsabile" (dell'operazione finanziaria) in assoluto... domani, cominciamo con quello che tu sai... dobbiamo stringere il cerchio, delle parole, perché la cosa (l'operazione finanziaria) è talmente enorme... ed, io, sono responsabile di cose molto importanti e dobbiamo stare attenti quando ci contattiamo, per i nostri lavori... omissis... questo è quello che aspettavamo";

in data 25.07.2000

alle ore 07,55, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, rappresenta, al suo interlocutore, che, "stamattina, va all'incontro e, poi, si parte (con la "monetizzazione" dell'operazione finanziaria in atto)"". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli, replica dicendo di aver paura "per quelli di Genova (Salvatore FAZZALARI, Romolo GIRARDELLI e sodali)...". Cade la linea;

alle ore 17,47, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO. I due interlocutori, colloquio durante, fanno riferimento al personaggio che comanda, interessato all'operazione finanziaria che Vincenzo FAZZARI sta ponendo in essere. Quest'ultimo, in merito, commenta che dovrà incontrarsi, con il predetto personaggio, importante, in serata ed aggiunge che alle 23,30 gli consegneranno "i primi 4 e 8 (trattasi, presumibilmente, di milioni di marchi tedeschi)" e che, con tale denaro, si recherà a fare il "cambio" (probabilmente, con altra valuta), dopo di che, provvederà a riconsegnare il dovuto, trattenendo, quale compenso, "8(00.000, presumibilmente) Doitch March". Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli dal suo interlocutore, replica di aver provveduto, già, a consegnare, tutta una serie di documenti, a Michelangelo DI GIACOMO (vgs. scheda identificativa nr. 27), precisando che così facendo: "il giochetto è fatto". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, Luigi CAPUTO, tra l'altro, riferisce di essere stato contattato da Salvatore FAZZALARI e Romolo GIRARDELLI;

in data 27.07.2000

alle ore 21,29, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO al quale, con fare irato, commenta la sua delusione per il mancato buon fine delle operazioni finanziarie poste in essere con "l'uomo che comanda tutta l'Italia", e precisa di aver dovuto spegnere il telefono cellulare, per evitare di dover dare giustificazioni. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto accaduto, replica dicendo di aver avuto, anch'egli, notevoli problemi con "quelli dei cambi (forse, intende riferirsi a soggetti che, usualmente, operano quali cambiassegni)". Vincenzo FAZZARI, a tal proposito, commenta che "tutto, si risolverà, domani, alle 08,30". Inoltre, nel prosieguo della comunicazione, i due interlocutori commentano l'arresto di Salvatore FAZZALARI, avvenuto, in data odierna, a cura di militari appartenenti al Comando N.R.P.T. Calabria - G.O.A. di Catanzaro e del Comando N.S.P.V. di Roma scriventi;

in data 29.07.2000

alle ore 11,08, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI,..., e, dopo i convenevoli, colloquia con Silvano NIZZOLI. Quest'ultimo, precisa che, lunedì, avranno una valutazione bancaria di un, non meglio precisato, strumento finanziario, in quanto "è tutto pronto". Nel prosieguo della comunicazione, inoltre, Luigi CAPUTO commenta, ancora, con Vincenzo FAZZARI, l'arresto di Salvatore FAZZALARI;

in data 31.07.2000

alle ore 16,56, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, informa, il suo interlocutore, di essere in grado di ritirare i soldi, provento dell'operazione finanziaria che sta ponendo in essere, stasera o domani. Luigi CAPUTO, preso atto di quanto rappresentatogli, dal suo interlocutore, commenta che, in caso tale denaro sia disponibile nella giornata di domani, "apriranno il caveau, apposta". Vincenzo FAZZARI ribadisce la sua intenzione di ritirare il denaro, domani mattina. Preso, nuovamente, atto di ciò, Luigi CAPUTO domanda, al suo interlocutore, se i soldi siano disponibili a Lugano. Vincenzo FAZZARI precisa che la disponibilità è a Chiasso. Luigi CAPUTO replica dicendo che, pertanto, apriranno il caveau, appositamente, per "metterli dentro" e che, mercoledì, avranno disponibile la liquidità. Vincenzo FAZZARI, infine, ribadisce di poter ritirare il denaro, quando vuole, in quanto, ormai, ha, a disposizione, il "pass... e iniziano i grandi lavori". Luigi CAPUTO, cambiando argomento, rappresenta, al suo interlocutore, di essere stato, nuovamente, contattato da Romolo GIRARDELLI, e precisa di non essere, più, in grado di sopportare le continue pressioni, psicologiche, di tale soggetto e dei suoi sodali;

alle ore 20,29, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI, al quale domanda se l'operazione finanziaria posta in essere, da Vincenzo FAZZARI con Silvano NIZZOLI, è confermata. Vincenzo FAZZARI conferma ed aggiunge di essere in procinto di incontrare tale DUERO, soggetto interessato alla stessa operazione finanziaria. Nel prosieguo della comunicazione, i due interlocutori fanno accenno a Romolo GIRARDELLI e ad Antonio Vittorio CANALE, che si trova, al momento, in compagnia di Luigi CAPUTO. Infatti, Luigi CAPUTO, subito dopo, cede il microtelefono ad Antonio Vittorio CANALE che, a sua volta, discute, con Vincenzo FAZZARI, relativamente alla persona di Romolo GIRARDELLI, e del gruppo dei genovesi ai quali, Luigi CAPUTO e Vincenzo FAZZARI, avevano promesso del denaro nel caso in cui fossero riusciti a concludere, positivamente, alcune operazioni finanziarie in essere. I due interlocutori, quindi, fanno accenno, pur senza, mai, nominarlo direttamente, a Salvatore FAZZALARI. In tale contesto, Vincenzo FAZZARI precisa, ad Antonio Vittorio CANALE, di essere molto dispiaciuto dell'arresto del latitante ed, inoltre, asserisce di aver, anche, preso contatti, per dirimere la vicenda legata alla dazione di denaro, che doveva essere procurato, in primis, da Luigi CAPUTO, con un personaggio calabrese, paesano di Salvatore FAZZALARI (potrebbe trattarsi del citato LOMBARDO, di Taurianova, n.m.i.) e che tale soggetto, in passato, è stato in "vacanza" (inteso come carcere), per 25 anni. Antonio Vittorio CANALE, prende atto di ciò e, nel salutare il suo interlocutore, replica mandando, a Vincenzo FAZZARI, i saluti di suo ""cugino"", identificabile in Paolo MARTINO;

in data 02.08.2000

alle ore 11,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI ... intestata alla "SOL 1993 S.r.l.", con sede in Genova, Via Valter Fillac nr. 221/223 RR. Vincenzo FAZZARI, nel corso del colloquio, domanda, al suo interlocutore, lumi sull'arresto di Salvatore FAZZALARI. Romolo GIRARDELLI replica attribuendo parte della responsabilità dell'arresto, a Luigi CAPUTO: "per aspettare le promesse di Gigi (Luigi CAPUTO, relative alla dazione di denaro, a Salvatore FAZZALARI e sodali)... domani, domani, domani...è rimasto, qua (a Genova, Salvatore FAZZALARI, anziché potersi recare, in Calabria, con il denaro promesso. Vgs. conversazioni intercettate alle ore 14,12 e 17,04 del 20.07.2000) e c'è rimasto...(è stato arrestato)". Vincenzo FAZZARI, preso atto di quanto rappresentatogli, precisa, al suo interlocutore, di essere molto dispiaciuto di quanto accaduto a Salvatore FAZZALARI ed aggiunge: "ma, dimmi una cosa... c'è stato un semaforo?!? Passò (Salvatore FAZZALARI) il semaforo, col rosso (nel senso: "è stato fermato, casualmente")?!?". Romolo GIRARDELLI risponde: "no, no, no... a cosa sicura (nel senso che gli operanti sapevano dove Salvatore FAZZALARI si nascondeva)". Vincenzo FAZZARI resta molto sorpreso di tale fatto. Nel prosieguo del colloquio, inoltre, Romolo GIRARDELLI conferma, al suo interlocutore, di aver fissato un appuntamento con Antonio Vittorio CANALE, in quanto, Paolo MARTINO, si sarebbe offerto di dargli il denaro, per conto di Luigi CAPUTO. Nel contempo, Romolo GIRARDELLI domanda, al suo interlocutore, se desidera partecipare alla riunione, alla quale parteciperà, anche, Michele (identificabile in Michele FAZZALARI) che sta salendo, dalla Calabria, a Genova;

alle ore 19,29, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI e gli riferisce che l'appuntamento, di cui alla precedente conversazione, è stato rinviato a venerdì. Vincenzo FAZZARI, al riguardo, precisa che nel caso riesca a concludere, positivamente, un'operazione finanziaria che sta ponendo in essere, farà in modo che il denaro sia consegnato prima di venerdì. Romolo GIARARDELLI, preso atto di quanto manifestatogli dal suo interlocutore, ribadisce, comunque, il fatto che Paolo MARTINO, ed Antonio Vittorio CANALE, si sono dichiarati disposti a dargli il denaro, per conto di Luigi CAPUTO, ma hanno necessità di essere garantiti da persone di fiducia. A tal proposito, aggiunge, di essere in compagnia di un "amico" che può fare da garante e, nel dire ciò, passa il microtelefono a tale conoscente. Vincenzo FAZZARI parla, dunque, con questo personaggio, che riconosce immediatamente, e che saluta come "Compare Ciccio". I due interlocutori, dopo i convenevoli di rito, discutono relativamente alla persona di Luigi CAPUTO. Vincenzo FAZZARI difende il suo "consulente finanziario - fiduciario" rappresentando a Compare Ciccio, n.m.i., che la mancata dazione del denaro, a Salvatore FAZZALARI, Romolo GIARARDELLI e sodali, non è dipeso da una, negativa, volontà di Luigi CAPUTO ma, semplicemente, dal fatto che, quest'ultimo, di recente, non è riuscito a portare a termine le operazioni finanziarie poste in essere perché, diversamente, avrebbe, sicuramente, elargito il dovuto, al latitante;

alle ore 20,48, Luigi CAPUTO colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di aver, da poco, parlato con Romolo GIRARDELLI, il quale era in compagnia di un "boss di Genova", che era solito andare a salutare, quando poteva. Luigi CAPUTO preso atto di quanto riferitogli dal suo interlocutore, domanda se questo boss si chiami Ciccio. Vincenzo FAZZARI conferma. Luigi CAPUTO, a tal punto, replica dicendo che il "boss" è amico di Antonio Vittorio CANALE;

alle ore 21,18, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio, tra l'altro, Romolo GIRARDELLI informa, il suo interlocutore, che "sta salendo (probabilmente, dalla Calabria, a Genova) Michele (FAZZALARI, fratello di Salvatore)". Vincenzo FAZZARI, preso atto di ciò, domanda, al suo interlocutore, dove sia stato rinchiuso Salvatore FAZZALARI. Romolo GIRARDELLI risponde: "è qua (presso la Casa Circondariale di Marassi, a Genova)". Vincenzo FAZZARI, al che, replica, al suo interlocutore, rappresentando che, all'interno di tale Carcere, "ci sono altri amici". Romolo GIRARDELLI, a sua volta, commenta che, se Luigi CAPUTO si fosse comportato bene, nei loro confronti, senza ritardare il pagamento: "lui (Salvatore FAZZALARI) sarebbe sceso, giù (presumibilmente, in Calabria), e non sarebbe successo niente (l'arresto del latitante)";

in data 07.08.2000

alle ore 12,26, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Nel corso del colloquio, quest'ultimo riferisce, al suo interlocutore, di essere stato contattato da "Compare Franco" e di aver concordato, con questi, un incontro, a Genova;

in data 17.08.2000

alle ore 21,20, Gianluca FAVARA contatta Vincenzo FAZZARI..., e gli riferisce che "l'amico di Taurianova" ha necessità, urgente, di incontrare Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, adducendo altri impegni, improrogabili, chiede, al suo interlocutore, di rinviare l'appuntamento alla giornata successiva;

alle ore 21,24 Gianluca FAVARA contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e gli comunica di aver proceduto a fissare un, nuovo, appuntamento, con "l'amico di Taurianova", per l'indomani alle ore 15,30"

A seguito dell'inchiesta la DDA di Reggio Calabria stila il capo di imputazione anche per GIRARDELLI e CANALE:

"GIRARDELLI Romolo, MARCHI Franco e PANCIATICI Maurizio operato quali partecipi dell'associazione, (a loro volta esponenti del gruppo malavitoso genovese che forniva stabile assistenza al FAZZALARI) incaricati di mediare la dazione di denaro necessaria alla latitanza di Salvatore FAZZALARI, dando a quest'ultimo soppurto logistico; nonché, per i medesimi fini essersi adoperato con i sodali dell'organizzazione per la negoziazione, lo sconto ovvero la ""monetizzazione"" di "strumenti finanziari atipici" di illecita provenienza."

"CANALE Antonio Vittorio e MARTINO Paolo, quali esponenti della cosca mafiosa DE STEFANO, agito quali partecipi dell'associazione, incaricati di favorire la latitanza di Salvatore FAZZALARI, soggetto ricercato in quanto destinatario di custodia cautelare in carcere nr.112/94/R.G.N.R. D.D.A.-nr.7/95 R.G.I.P. D.D.A.-nr.52/95 R.O.C.C. D.D.A.-nr.8/96 R.O.C.C. D.D.A. emessa dal Tribunale di Reggio Calabria in data 19.08.1996, per il delitto di associazione a delinquere di stampo mafioso; nonché per essersi avvalsi dell'attività illecite di Luigi CAPUTO al fine di conseguire il profitto rappresentato dal prezzo di cessione di alcuni immobili siti in Ginevra, a loro volta costituenti reimpiego di denaro di provenienza illecita"

Il GIP valuta che se per CANALE sussistono le esigenze di custodia cautelare in carcere, per GIRARDELLI no, e scrive nell'Ordinanza:

"Deve, conclusivamente osservarsi come il ruolo del GIRARDELLI, del FRANCHI e del PANCIATICI si esaurisce nel mero favoreggiamento della latitanza di Salvatore FAZZALARI, in tal senso dovendosi riqualificare nei loro confronti il contestato reato di cui all'art. 416 bis c.p. in quello di cui all'art. 378 c.p., atteso che i tre favoreggiatori in realtà si limitano ad esercitare le dovute pressioni sul Caputo, anche entrando in diretta relazione con il Fazzari, ma sempre nell'interesse del Fazzalari che necessita di finanziamenti per poter sostenre il suo stato di latitanza. Non emergono assolutamente elementi dai quali desumere che gli stessi siano intranei all'associazione del Fazzari, rispetto al quale si pongono anzi in rapporto di contrapposizione. Il Fazzari, infatti, nella vicenda in esame interviene per tutelare la posizione del Caputo, fortemente pressato per l'esborso del finanziamento insistentemente richiestogli.

Ne consegue che, sotto il profilo cautelare, trattandosi di fatto risalente al 2000 e trattandosi di favoreggiamento di persona che, comunque, veniva poi tratta in arresto non si ravvisano specifiche esigenze cautelari da tutelare e per tale profilo va respinta la misura cautelare nei confronti di Romolo Girardelli, Franco Marchi e Maurizio Panciatici."

E quindi, in ultimo, qui, vediamo un attimo la figura di questo CANALE Vittorio Antonio, esponente, come il MARTINO Paolo, della cosca dei DE STEFANO e, come abbiamo visto, legato al GIRARDELLI, come si evidenzia nella vicenda del supporto alla latitanza di FAZZALARI.

Nell'Ordinanza già citata, richiesta della DDA di Reggio Calabria nell'ambito del procedimento 215 /1999, si legge, ad esempio:

"OPERAZIONE: "LOUP"

per avere CAPUTO Luigi agito nella qualità di "broker" finanziario incaricato da Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO (elementi di primo piano della cosca della ‘ndrangheta calabrese denominata DE STEFANO) di smobilizzare (tramite un finanziamento a favore della società titolare degli immobili) un precedente investimento immobiliare effettuato in Ginevra e mediante il quale si era proceduto reimpiego di denaro provento di attività illecite della detta cosca mafiosa;

per avere CANALE Antonio Vittorio e MARTINO Paolo organizzato e diretto (art.112 n.2 C.P.) l'operazione di smobilizzo della richiamata operazione immobiliare, tramite l'intermediazione di Luigi CAPUTO, al fine di rientrare in possesso del capitale di origine illecita precedentemente reinvestito;

per avere Fabrizio VACCHINI fornito, consapevolmente consulenza legale ed agito nella qualità di fiduciario del CANALE e del MARTINO, nella predetta operazione di disinvestimento immobiliare;

per avere DI GIACOMO Michelangelo posto in essere atti diretti al disinvestimento della predetta operazione immobiliare; nonché per avere interposto fittiziamente una società elvetica a lui riconducibile al fine di poter effettuare la successiva vendita immobiliare, consentendo, così, al CANALE ed al MARTINO di rientrare in possesso dei capitali di provenienza illecita precedentemente investiti, ed ostacolandone conseguentemente l'identificazione;

per avere DANIELI Domenico Savio posto in essere atti diretti al disinvestimento della predetta operazione immobiliare; nonché per avere utilizzato ai fini della detta operazione illecita la Fondazione denominata "ARMY OF VOLUNTEERS FOUNDATION", consentendo così al CANALE ed al MARTINO di rientrare in possesso dei capitali di provenienza illecita precedentemente investiti, ed ostacolandone conseguentemente l'identificazione.

Fatti tutti aggravati ai sensi dell'art.7 del d.l. 152/91 avendo agito al fine di agevolare l'attività delle associazioni mafiose che effettuano le operazioni di riciclaggio del prezzo, profitto e prodotto dei delitti commessi per il tramite dell'organizzazione indicata al capo A) e, comunque, agendo avvalendosi delle condizioni di assoggettamento ed omertà descritte dall'art.416 bis c.p.

[omissis]

Luigi CAPUTO, pertanto, operando sotto l'egida di Vincenzo FAZZARI, di Giovanni DE MARIA (referente del clan operante in territorio siciliano PILERA-CAPELLO-MIANO), di Antonio Vittorio CANALE (referente del clan reggino DE STEFANO), ha apportato un contributo essenziale e quindi decisivo, nell'esecuzione di alcune delle operazioni finanziarie monitorate, avvalendosi, di volta in volta, dell'intermediazione di altre persone fisiche e giuridiche. Altrettanto può dirsi di Claude PACCAVIA (noto esponente di una cosca malavitosa francese, operante nel territorio di Nizza), che svolge un ruolo di primo piano nelle operazioni c.d. Primagaz e Abeille, di cui si dirà più oltre.

In particolare ci si riporta per quanto concerne la disamina delle conversazioni di rilievo che interessano i principali personaggi che dominano la scena della presente inchiesta a quanto enucleato nella parte iniziale della richiesta del PM (...).

Altri soggetti di rilievo che emergono nel corso dell'indagine sono Domenico LA SPINA (soggetto affiliato alla stessa cosca riferibile a Giovanni DE MARIA) e Paolo MARTINO (affiliato alla stessa cosca riferibile ad Antonio Vittorio CANALE).

Si segnala, al riguardo che, secondo quanto ricostruito nell'informativa della Guardia di Finanza, l'organigramma della citata società di consulenza e servizi finalizzata al riciclaggio ed al reimpiego, in attività economiche lecite, di proventi illeciti è quello riportato alla pg. 104 della richiesta del PM, cui si rinvia."

Ed ancora una volta è quindi negli Atti della DDA di Reggio Calabria che troviamo quanto maggiormente significativo per sintetizzare la figura del CANALE e, quindi, del contesto di soggetti ed "affari" del sodalizio mafioso. Vediamo:

"Antonio Vittorio CANALE;

Le indagini effettuate nell'ambito del Procedimento Penale richiamato in oggetto, hanno permesso di acclarare che, anche, il soggetto di cui trattasi, risulta essere "promotore" del sodalizio criminale, nonché a "capo" delle attività economiche dell'organizzazione criminale riconducibile al "clan DI STEFANO". Anche ad Antonio Vittorio CANALE, infatti, fa riferimento, per ogni decisione da assumere, il principale consulente finanziario del sodalizio, identificabile in Luigi CAPUTO.

Che Antonio Vittorio CANALE sia un soggetto appartenente alla criminalità organizzata, e che operi, mutualmente, con Vincenzo FAZZARI, nella conduzione delle illecite operazioni finanziarie, demandate, in primis, a Luigi CAPUTO, emerge, inequivocabilmente, dalle conversazioni intercettate sulle utenze telefoniche cellulari sottoposte ad intercettazione dagli investigatori, dalla ricostruzione, logica, delle varie operazioni finanziarie (sottoposte a monitoraggio dagli investigatori e richiamate, più avanti, nella presente trattazione), nonché dalle conversazioni, ed elementi probatori, qui, di seguito evidenziati, che, pur esulando dalla, mera, attività pesudo finanziaria posta in essere dal sodale, acclarano la particolare valenza criminale e, quindi, l'estrema pericolosità sociale, del soggetto di cui trattasi.

In merito, l'analisi delle dichiarazioni rese, in interrogatorio, avanti alla S.V., in data 11.10.2000, evidenzia quanto segue:

C = Dott. Alberto CISTERNA
A = Michele AMANDINI
CAP = M.A. Piercarlo CAPPELLINO

... omissis ...

A:
Così... generalmente, mi proponeva diverse cose, il fatto, un po' delle possibilità delle sigarette, perché, a lui, interessava molto... le sigarette. Però per il mercato, in particolar modo londinese, perché, lì, sembra che abbia una base di clienti e soprattutto dove si guadagna molto di più, lì, in Inghilterra; e questo era uno dei suoi interessi, poi qualsiasi altro genere di... affari, garanzie... infatti anche, lui, mi propose un'infinità di garanzie: Banco Roma, Banco... lui ha un ignoranza specifica, almeno negli strumenti finanziari. Lui mi passava di tutto. Un po' di tutto, però, sostanzialmente, assicurazioni, beh..
C: chi sono i SACCÁ, sig. AMANDINI?
A: oggi...?
C: oggi. Chi erano e chi sono...
A: beh, nel passato è stata una famiglia abbastanza di "peso", in... almeno nel milanese era gente che si occupava un po' di tutto... e quando ancora io non ero a Milano. Ero appena arrivato e, loro, avevano delle bische, in piazzale Duomo... si occupavano, un po' di bische, di... traffico di droga, di contrabbando di sigarette, ... in particolar modo con il fratello che è morto da pochi anni, che era Eugenio SACCÁ, il quale era quello che aveva i rapporti un po' con tutte le famiglie calabresi, aveva lavorato moltissimo in Calabria, con la famiglia di DI STEFANO, con un... per il contrabbando di sigarette, aveva scaricato alcune cosche calabresi all'epoca. Beh, da lì poi hanno avuto, però, degli scontri un po' con TURATELLO perché loro appoggiavano in quell'epoca, di queste guerre, appoggiarono VALLANZASCA e, dunque, si era creato un po' un conflitto tra..., per poi, verso gli anni '80, riappacificarsi, insomma, erano, non c'era più quel..., anche perché poi il TURATELLO, così, ora si era sposato in carcere, aveva fatto il testimone di matrimonio a VALLANZASCA. Per cui, diciamo, si erano aggiustate le cose. No, comunque sono stati una, ossia, una famiglia di peso, nel milanese, considerati e rispettati, l'unico era un po', diciamo, un po' meno serio, era considerato un po' il meno serio della famiglia in quanto si accoppiava un po'... forse che non doveva o si dissuadeva, non era, diciamo, corretto, era un po' il Dante, il Dante era, so che, insomma, un po' si lamentavano un po' tutti quanti perché lo reputavano meno serio e per queste motivi. Da lì, però... pian pianino sono andati sempre più scemando come importanza, ma comunque nessuno gli ha mai pestato i piedi o se qualcuno ha tentato di pestarglieli ha sempre trovato... che poi l'unica cosa, io..., lui ha sempre avuto timore dei calabresi e dei calabresi vi parlo della famiglia di DI STEFANO, ... questo gruppo perché, comunque, ha sempre avuto rapporto con i "vecchi", con le "vecchie famiglie" dei DI STEFANO e... e con, diciamo... sempre della stessa famiglia con (incomprensibile), chiamiamoli così. Ve lo ripeto, ehm... so che ha questo timore, tant'è vero che, io, poi, il tramite suo... io non volevo, assolutissimamente, incontrare questo LINARI. Proprio per evitare (incomprensibile) ... mi aveva messo in una situazione allucinante, prima dei fatti del '93. Era, proprio, nel '93 che succedeva questo e da allora, io, avevo rotto i rapporti, tant'è vero che all'epoca avevo chiesto l'intervento dei calabresi, per i PAPALIA, gli altri, per far pressione sul... LINARI... questa situazione che si era venuta a creare. E dunque, ci fu un interessamento in particolar modo, siccome lui... questo LINARI, è amico, un po', di tutti i calabresi che vivono, lì, nel... Liguria e dunque è appoggiato anche Vittorio CANALE..., insomma questa gente... visto che lavori, soprattutto per alcuni di questi, ma, vi ripeto ho fatto una cosa per CANALE che avevo visto che sono molto (incomprensibile); all'epoca ci fu un appuntamento...
C: Vittorio CANALE?
A: Vittorio CANALE...ci fu un appuntamento a Nizza, e presso l'hotel (incomprensibile), che lui aveva un piccolo hotel - ristorante di proprietà del CANALE e... e fatto quest'appuntamento ehm, presso...
C: CANALE?
A: CANALE!
C: perché, lei recuperasse queste somme...
A: esatto... e io verrei con Rocco PAPALIA e Diego, adesso non ricordo il nome di famiglia, un certo tipo comunque sempre della famiglia di PAPALIA, ... ehm... poi, successivamente, in un altro appuntamento ci fu anche Antonio PAPALIA e comunque cercammo di chiarire...
C: ... di recuperare...
A: ... questa storia qui. Poi da qui... all'epoca, lui, aveva fatto delle cambiali che non furono, a... quantomeno, non furono onorate ed, io, restituii tutto a Vittorio CANALE dicendo che questo non ha pagato. Disse "vabbè non ti preoccupare" non so comunque io... non ho...
... omissis ...
C: senta volevo chiedere una cosa, con riferimento al processo, sig. AMANDINI, la co... il gruppo DI STEFANO, comunque i calabresi, tramite lei, hanno fatto arrivare somme di denaro che hanno poi impiegato in attività finanziarie?
A: no, diciamo, no... uhm... perché questo non l'ho voluto io. Loro avevano questa necessità anche perché io nel passato ho... ho riciclato un po' di soldi dei sequestri. Però anche questi, poi, francamente eravamo, diciamo, coinvolti direttamente... e...
C: quindi il processo Nord - Sud, per intenderci...
A: sì esatto. No, perché ho notato, francamente, diciamo che la mia rovina, la mia presenza in questa storia, purtroppo, non c'entra niente e risale al '75, perché è un rapporto che nasce con Domenico PAPALIA, dal '75 all'‘80-'81, vista, purtroppo non era mio ambiente ecco perché...
C: quindi...
A: ehm... decido di potere, volontà, eccetera nell'81 di lasciare questo gruppo, eccetera e sparire completamente da quello... da questo rapporto anche perché... ripeto, non era un qualcosa di gratificante, indipendentemente dal fatto economico... anche in quel caso, però, l'errore che ho fatto di... non sentivo quel tipo di vita per... perché la storia un po'... io mi trovo in questa situazione, in questo rapporto più per una sc... indubbiamente una... indubbiamente una... è stata una... mia scelta, ma soprattutto per il rapporto che era nato tra me e Domenico PAPALIA, il quale, così, in questo rapporto eravamo grossomodo coetanei, eccetera, avevamo 27 anni, C'era questa simpatia e... avevamo, appena, iniziato, da un anno, questo rapporto... (in sottofondo qualcuno si fa ripetere il nome di PAPALIA, N.d.R.) ...Domenico PAPALIA... e... proprio in quell'anno gli è successo che fu arrestato per l'omicidio...
C: D'AGOSTINO
A: ... D'AGOSTINO... e da lì, lui, mi fece sapere di non abbandonare i suoi fratelli, eccetera, perché loro erano molto... erano giovani. Consideri che. Però, eravamo giovani, noi! I suoi fratelli erano veramente... e da lì questo mio interesse per occuparmi a fare...
C: mi diceva il DI STEFANO?!? Non sono voluto occuparmi del DI STEFANO, perché?
A: Io ebbi l'occasione di conoscerli tutti quanti, sia il Giorgio DI STEFANO, Paolo DI STEFANO, sono qui a Roma. Poi, poi, poi con Giorgio avevamo anche fatto un "qualcosa". Ma perché sono che non... non ho, non me la sentivo più e tagliai i ponti, completamente...
C: e i DI STEFANO la contattavano direttamente?
A: All'epoca, sì. All'epoca...
C: li conosceva?!?
A: ...dal '75, sì. Sì, c'incontrammo, addirittura, in un sequestro che fu fatto a Roma, in cui io non avevo una partecipazione, o una conoscenza diretta... anche se non... per... perché io, l'ho organizzato un mio amico, per cui loro, poi, fecero questo sequestro e fui..., ne ho parlato nella mia storia. Giorgio DI STEFANO era coinvolto insieme a Domenico PAPALIA in questa...
C: in questa vicenda...
A: ... in questa vicenda.
C: ho capito... senta, uhm... veniamo un attimo a FAZZARI, a Vincenzo FAZZARI, chi è, se lo conosce, ovviamente, quando l'ha conosciuto e poi...
A: sì, FAZZARI l'ho conosciuto, anche lui, da poco. Lo conobbi a Milano, al... all'Hotel vicino alla Stazione Centrale, poi mi verrà in mente, ogni tanto sa... e... l'ho conosciuto nel '96... ‘96-'97, adesso...
C: non ricorda?!? Presentatole da chi?
A: ... ah, FAZZARI; ah, sì, da MADONNA, da MADONNA Vincenzo...
... omissis ...
A: dopo io, scesi giù al bar e li aspettai al bar. loro poi scesero dalla stanza, e in quell'occasione, perché, poi, si era fatto tardi, sì... ehm sentii che il... perché vidi qualcuno, di mia conoscenza, perché francamente il nome adesso non... però... di certo... legato ai... alla famiglia DI STEFANO. in particolar modo nella persona di Paolo MARTINO, (incomprensibile) no?
C: sì, certo, Paolo MARTINO, come no? Cioè Paolo MARTINO era lì?
A: no! Paolo MARTINO... era un uomo, che io sapevo...
C: sì, dico, come lo ricollega a questo episodio, Paolo MARTINO
A: e perché nel... ott... '92, prima della mia faccenda, in un incontro che io ebbi (incomprensibile), che sapevo di SACCÁ, ebbi in con il LINARI, eh! Di cui,poi, arrivò anche il Dante SACCÁ all'epoca sempre per questa storia, ecc. arrivò Paolo MARTINO insieme a questo signore che io vidi quel giorno lì...
... omissis ...
C: vorrei ricapitolare, perché, se ho bene inteso a quest'incontro c'erano i due AMBROSIO, c'era lei, c'era Luigi CAPUTO, accompagnato da una persona che, lei, ricorda aver visto, tempo prima, insieme a Paolo MARTINO in un incontro col Dante SACCÁ
A: questo accade mentre, io, sono al bar
C:
A: io sono al bar, loro non ci sono... dopo arriva e... l'AMBROSIO, Franco AMBROSIO al bar, non... l'altro AMBROSIO non
C: AMBROSIO ITALGRANI non scende neanche dalla stanza?
A: no. Scende giù... l'AMBROSIO, il faccendiere, e dunque siamo io e lui, in pratica, seduti lì al bar dell'albergo e dopo qualche minuto... cinque minuti, arriva il Gigi CAPUTO insieme a questa persona. io francamente, lì, ho cominciato a sudare un po' freddo, perché, insomma è un uomo d'azione, questo qui, o quantomeno, era reputato tale, i... io... no... non so, il nome non l'ho mai saputo di questo signore.
C: che però era un uomo di Paolo MARTINO, cioè co... co... un "DISTEFANIANO" per intenderci?
A: sì, sì, sì al mille per mille era, anche, tosto
C: spaventoso?
A: sì, diciamo, uno
C: un uomo...
A: sì... perché...
C: lo può descrivere fisicamente? lo può descrivere?!?
A: non è molto alto, però, capelli neri, pettinati indietro, carnagione olivastra...
C: età?
A: sui 45 anni, 40, 45 anni
C: co... non ricorda il nome di battesimo? Neppure, di questa persona?
A: no, perché francamente non... vi ripeto, quando io l'ho visto... perché in un primo momento non ero con... né convinto né sicuro che potesse essere...
C: praticamente no... non lo vedeva da sette-otto anni?
A: dal... io l'ho visto, una sola volta, siamo nel ‘90-‘91
C: '91, ... e lo vede dove? Con Paolo MARTINO?
A: no, all'epoca?
C: eh!
A: lo vedo ehm... con Paolo MARTINO, e... Vittorio CANALE e questo signore, che, loro, erano di passaggio, venivano, presumo, non so da Roma, da Reggio, non so da dove, comunque erano diretti in Costa Azzurra...
C: e vi incontraste?
A: ... e avevano, no, non con me... avevano quest'appuntamento con LINARI, e Dante SACCÁ, in particolar modo con Dante SACCÁ. Da lì, deduco che c'è un terrore da parte di Dante SACCÁ nei loro conf..., cioè il terrore di questi signori, perché se proponessero qualcosa di... che non andava tra di loro...
C: cioè tra Paolo MARTINO, questa persona e SACCÁ, ... e SACCÁ?!?
A: e addirittura, ho avuto la sensazione che fu combinato, un po', quest'appuntamento, proprio perché... ehm... a quest'appuntamento non voleva essere, da solo, il SACCÁ
C: e... e dico, dove è avvenuto questo incontro?
A: a (incomprensibile) nella casa di Dante
C: a Genova?
A: ehm... no a Genova, sì, vicino a Genova, ma non a Genova... a Recco
C: a Recco, perfetto! Quindi torniamo adesso a questa vicenda di... di... di... di quest'incontro, lei vede questa persona che ricorda d'aver visto anche prima, ecco.
... omissis ...
C: senta una cosa volevo chiederle, cosa c'entrava FAZZARI in questa storia
A: ecco, da qui, da quando nacque questo rapporto, ecc., francamente io, non sapevo neanche che ci fosse questo rapporto. FAZZARI ehm... e... come si chiama... e CAPUTO... un giorno prima, mi chiama il FAZZARI, evidentemente perché il numero gli è stato dato da CAPUTO, mi chiama FAZZARI, ecc.... e mi dice senti, dice domani io vengo a... a Lugano, perché ho un appuntamento con Gigi CAPUTO, ecc.... dice... solo per chiarire una cosa: "dietro a Gigi CAPUTO ci sono io", ma dico, francamente, non lo sapevo...
C: in quell'occasione gli ha chiesto chi fosse la persona che era con CAPUTO?
A: a... a lu...
C: a FAZZARI.
A: no
C: né gli ha chiesto come mai?
A: no io glielo buttata lì, dicendo... siccome tu conosci Paolo MARTINO: disse :" certo, eh", per vedere se e lui...
C: ah, ecco, c'ha provato?
A: eh, c'ho provato
C: ... è chiaro, era scontato che... ah, lui lo conosceva Paolo MARTINO, ovviamente...
A: sì, sì... sì, sì... e comunque... mi sembra che adesso sia, lui quello che stia prendendo le redini in mano, della famiglia
C: DI STEFANO? Questo le risulta...
A: no! Almeno, le ripeto, da questi discorsi, da quello che si vocifera, da quello che dovrebbe...
C: ... aver preso, lui, in mano, ... la famiglia DI STEFANO. Senta, in quest... in quest'occasione il FAZZARI ha mai detto se... ehm... lui dicendo... dicendo a lei che dietro CAPUTO c'era lui, ha mai detto FAZZARI, per conto di chi, poi, a sua volta operasse? Ha mai indicato dei calabresi in questa storia?
A: no, è che so, sì e questo è successo a MILANO, ... ehm... appunto, parlandomi di... proventi di denari che erano stati fatti, ecc. mi fece capire, insomma che per componenti della famiglia, i cugini dei MIRTA e di SANLUCA che frequentano, moltissimo, Milano negli ultimi tempi, ehm... con cui, lui è in rapporto, aveva, appunto avuto, da riciclare del denaro...
... omissis ..."

E poi vengono prodotte innumerevoli intercettazioni che, nuovamente ci fanno ritrovare il FAZZARI con il CAPUTO, oltre che il GIRARDELLI, per citarne alcuni:

in data 12.04.2000

alle ore 00,09, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI e, tra l'altro, riferisce, a quest'ultimo, di aver incontrato Vit e Paul (identificabili in Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO), i quali hanno parlato, molto bene, di Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, preso atto di quanto manifestatogli, commenta: "quelli, se non li incontriamo è meglio...";

in data 07.06.2000

alle ore 10,30, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e riferisce, a quest'ultimo, che è tutto saltato e, quindi, si sta per recare, a Zurigo, da Paolo e Vittorio (Paolo MARTINO e Vittorio CANALE - vgs. "operazione LOUP"), per prendere del denaro. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, inoltre, Luigi CAPUTO precisa, al suo interlocutore, che, l'indomani, si dovrà recare, presso il Tribunale di Bellinzona "per quel problema di Vincenzo (FAZZARI)... indiretto..." ;

alle ore 14,20, Luigi CAPUTO contatta Romolo GIRARDELLI e riferisce, a quest'ultimo, che, evidentemente, stante il colloquio avuto con Palo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE, il venerdì seguente, avrà 60.000.000 di lire, depositati presso la sua Banca. Nel prosieguo della comunicazione, Luigi CAPUTO accenna, anche, al problema della citazione presso il Tribunale di Bellinzona, e specifica: "sono, un po', preoccupato e, poi, non posso fare nomi... questo, è il discorso... pertanto, devo inventarmi come l'ho conosciuto...eccetera..." (Luigi CAPUTO, presumibilmente, intende riferirsi a come giustificare la propria conoscenza personale con Vincenzo FAZZARI);

in data 20.07.2000

alle ore 21,27, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo riferisce, al suo interlocutore, che la "cosa" è fissata, per l'indomani mattina. Nel prosieguo della comunicazione intercettata, Luigi CAPUTO cede il microtelefono a Paolo MARTINO, il quale colloquia con Vincenzo FAZZARI. Al termine di tale colloquio, Paolo MARTINO cede, a sua volta, il microtelefono, ad Antonio Vittorio CANALE, per uno scambio di saluti. Luigi CAPUTO, infine, tornato all'apparato, domanda, a Vincenzo FAZZARI, di confermare, personalmente, l'affidabilità, quale intermediario in operazioni finanziarie, di Michele "l'amico dell'AGIP" (identificabile in Michelangelo DI GIACOMO), a Paolo MARTINO. Vincenzo FAZZARI da riscontro alla richiesta ricevuta;

in data 31.07.2000

alle ore 20,29, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Nel corso del colloquio intercettato, tra l'altro, i due interlocutori fanno accenno a Romolo GIRARDELLI e ad Antonio Vittorio CANALE. Nel prosieguo della comunicazione, pertanto, Luigi CAPUTO cede il microtelefono, proprio, ad Antonio Vittorio CANALE che si mette a discutere, con Vincenzo FAZZARI, del comportamento tenuto da Romolo GIRARDELLI, e dei sodali al medesimo riconducibili (Salvatore FAZZALARI, Franco MARCHI e Maurizio PANCIATICI), ai quali, Vincenzo FAZZARI e Luigi CAPUTO, hanno promesso del denaro, nel caso in cui avessero concluso alcune operazioni finanziarie. Sempre, Antonio Vittorio CANALE e Vincenzo FAZZARI, fanno, pertanto, accenno, senza mai nominarlo, a FAZZALARI Salvatore. In merito, Vincenzo FAZZARI confida, al suo interlocutore, di essere molto dispiaciuto di quanto accaduto (l'arresto del latitante, da parte di Ufficiali ed Agenti di P.G. appartenenti al Comando Nucleo Regionale P.T. Calabria della Guardia di Finanza - G.O.A. di Catanzaro ed al Comando N.S.P.V. della Guardia di Finanza di Roma), ed, inoltre, asserisce che quando erano in contatto, lui (Vincenzo FAZZARI), aveva preso contatti, al fine di redimere la vicenda, con un personaggio calabrese, paesano di Salvatore FAZZALARI, che è stato in "vacanza" (in carcere), per 25 anni. Antonio Vittorio CANALE, preso atto di quanto rappresentatogli, nel salutare il suo interlocutore, al termine della conversazione, manda i saluti di suo "cugino" (Paolo MARTINO);

alle ore 22,02, Vincenzo FAZZARI contatta Luigi CAPUTO... Nel corso del colloquio intercettato, Luigi CAPUTO riferisce, al suo interlocutore, di essersi recato, da Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO, per chiedere, loro, il prestito di una somma di denaro. Aggiunge, inoltre, che, questi, hanno dato la, loro, disponibilità a finanziare Luigi CAPUTO, a condizione che, Vincenzo FAZZARI, garantisca il buon esito di altre operazioni finanziarie che serviranno per reintegrare il debito. Verso il termine della comunicazione, ancora, Luigi CAPUTO conferma, al suo interlocutore, che Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO si fidano molto di lui (Vincenzo FAZZARI);

alle ore 23,19, Luigi CAPUTO contatta Vincenzo FAZZARI. Nel corso del colloquio intercorso, i due interlocutori continuano a discutere in merito alla richiesta di denaro che, Luigi CAPUTO, ha fatto nei confronti di Antonio Vittorio CANALE e Paolo MARTINO. Vincenzo FAZZARI, mentre, da un lato, sembra apprezzare il fatto che i soggetti abbiano fiducia nei suoi confronti, dall'altro, non comprende come mai, comunque, non abbiano concesso, subito, il prestito a Luigi CAPUTO ed, al riguardo, definisce Paolo MARTINO come un soggetto che si è distaccato dai "parenti", di giù (calabresi);

in data 02.08.2000

alle ore 11,35, Romolo GIRARDELLI contatta Vincenzo FAZZARI... Quest'ultimo, domanda, al suo interlocutore, come sia potuto accadere il "fatto" (intendendo riferirsi alla cattura di Salvatore FAZZALARI). Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto richiestogli, replica dicendo che, per aspettare le promesse di Luigi CAPUTO "domani... domani... domani... è rimasto, qua (a Genova), e c'è rimasto (arrestato)...". Vincenzo FAZZARI, dopo aver dichiarato il suo dispiacere per l'accaduto, domanda, altresì: "ma, dimmi una cosa... c'è stato un semaforo!?! Passò (Salvatore FAZZALARI) il semaforo, col rosso?!?". Romolo GIRARDELLI risponde: "no... no... no... a cosa sicura...". Vincenzo FAZZARI resta molto sorpreso di ciò. Nel prosieguo della comunicazione, Romolo GIRARDELLI parla, quindi, di un appuntamento fissato con Antonio Vittorio CANALE, in quanto, un amico di quest'ultimo, Paolo MARTINO, avrebbe promesso la consegna del denaro, a Romolo GIRARDELLI, in nome e per conto di Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, pertanto, domanda, al suo interlocutore, se sarà presente, al suddetto incontro, anche lui (Vincenzo FAZZARI), al fine di poter salutare, anche, Michele (FAZZALARI), che sta salendo dalla Calabria;

alle ore 19,29, Romolo GIRARDELLI contatta, nuovamente, Vincenzo FAZZARI e riferisce, a quest'ultimo, che Paolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE hanno rinviato l'appuntamento, a venerdì. Vincenzo FAZZARI, al riguardo, precisa che se riesce a chiudere un'operazione finanziaria che sta ponendo in atto, non ci sarà, più, bisogno di aspettare sino a venerdì per ricevere il denaro promesso da Luigi CAPUTO. Romolo GIRARDELLI, preso atto di quanto comunicatogli, rappresenta, al suo interlocutore, il fatto che Paolo MARTINO ed Antonio Vittorio CANALE, si sarebbero detti disposti a dare il denaro, ma hanno la necessità, comunque, di essere garantiti da persone di fiducia. In merito, Romolo GIRARDELLI, dice di essere in compagnia di un "amico" che può fargli questo favore e, immediatamente, cede il microtelefono a quest'ultimo, affinchè parli con Vincenzo FAZZARI. Quindi, Vincenzo FAZZARI, colloquia con tale persona, che riconosce, subito, come "Compare Ciccio". I due interlocutori, discutono circa il comportamento di Luigi CAPUTO. Nel corso del colloquio, Vincenzo FAZZARI prende le difese del suo broker finanziario dicendo che non sarebbe riuscito, ancora, a portare a termine le operazioni finanziarie in corso, altrimenti, avrebbe dato il dovuto a Romolo GIRARDELLI e sodali;

alle ore 20,48, Luigi CAPUTO colloquia con Vincenzo FAZZARI. Quest'ultimo, riferisce, al suo interlocutore, di aver parlato con Romolo GIRARDELLI, il quale lo ha fatto colloquiare con un "boss di Genova", che era solito andare a salutare, quando poteva. Luigi CAPUTO, preso atto di ciò, domanda, al suo interlocutore, se questo boss si chiami "Ciccio". Vincenzo FAZZARI conferma. Luigi CAPUTO, preso atto che is tratta della persona conosciuta, replica dicendo che tale soggetto è amico di Antonio Vittorio CANALE."

Ma il CANALE ed il MARTINO compaiono anche nella più recente Ordinanza del GIP di Milano per l'indagine della DDA milanese, relativa al gruppo 'ndranghetista facente capo a Milano al FLACHI (e che abbiamo pubblicato integralmente qui). Qui, ad esempio, si legge:

"Altra e non meno significativa conferma del suo coinvolgimento negli affari illeciti della cosca si può trarre dalla risultanza di una attività info-investigativa svolta nel febbraio del 1989 dalla Guardia di Finanza di Roma che segnala:
"...il
MARTINO Paolo sarebbe interessato al trasporto, su Milano, di notevoli quantitativi di eroina, effettuato dai germani CUZZOLA Antonino nato a Reggio Calabria l'11.06.1952 e CUZZOLA Giovanni nato a Ravagnese (RC) l'1.11.1949, residenti in Oleggio (NO), entrambi affiliati alla cosca DE STEFANO-MARTINO-TEGANO.

I citati germani curano, altresì, i rifornimenti di armi (che si procurano in Francia ed in Svizzera) per la citata cosca reggina. Successive indagini svolte dal medesimo organismo, nell'aprile 1989, indicavano il MARTINO quale "mente direttiva" di traffici di stupefacenti operati da varie famiglie calabresi sull'asse Reggio Calabria - Milano, con diramazioni in Liguria. Il MARTINO sarebbe in contatto con i fornitori turchi di eroina e gestirebbero i rapporti con varie cosche siciliane, essendo a capo di un vero esercito armato di tutto punto e avvalendosi in particolare della collaborazione dei noti: ONORATO Giuseppe nato il 05.04.1937 a Reggio Calabria; CANALE Antonio Vittorio nato il 24.09.1942 a Reggio Calabria..."."

E nuovamente, questo filone di indagine relativo alla 'ndrangheta, che ha come epicentro il nord, e nello specifico Milano, porta in Liguria ed in Francia, in particolare sulla Costa Azzurra, ovvero agli stessi ambiti territoriali dove abbiamo già visto si diramava la rete del FAZZARI. Nuovamente troviamo il CANALE Antonio Vittorio e soprattutto il MARTINO Paolo. Si legge, sempre nell'O.C.C. relativa al FLACHI ed altri:

"Altro soggetto di sicuro interesse con il quale MARTINO intrattiene contatti telefonici e si incontra sia quando si reca nella propria città natale, sia a Milano è CANALE Amedeo nato a Reggio Calabria il 20.08.1963, ivi residente, figlio di CANALE Antonio Vittorio nato a Reggio Calabria il 24.9.1942, dimorante in Francia. Quest'ultimo, con precedenti di varia natura, in data 13.09.1976, in occasione del suo arresto avvenuto in Montecatini Terme, aveva alloggiato in una camera di albergo adiacente a quella occupata dal defunto boss DE STEFANO Paolo. Nel 1978 è stato pure imputato nel processo DE STEFANO Paolo + 59. Diversi collaboratori di giustizia lo hanno indicato, in passato, come soggetto operativo, nell'area milanese, per conto dei DE STEFANO, proprio unitamente a MARTINO Paolo.

Nell'economia generale dell'indagine è anche interessante far notare che sia FLACHI Giuseppe che MARTINO Paolo abbiano avuto interessi nell'area francese, in particolare nell'area della Costa Azzurra.".

 

La Liguria 'ndranghetista ignorata per decenni.

La Liguria quindi si svelava già allora terra "tranquilla" per le cosche. Una terra dove era possibile organizzare e garantire la latitanza, così come incontri utili agli "affari". Insomma: uno snodo nevralgico per gli i traffici delle grandi famiglie 'ndranghetiste, così come per quelle di Cosa Nostra. Un territorio importante ed utile sia per le storiche famiglie arroccate nelle terre calabre, sia anche per quelle storiche e potenti famiglie che avevano già scelto di ramificarsi, insediarsi e radicarsi al nord, soprattutto tra Lombardia, Liguria e Piemonte. Luoghi ove si sentivano protetti da un omertà diffusa, anche a livello istituzionale, sin dentro i palazzi di Giustizia, e ben oltre quindi ai soli Palazzi della politica o del potere finanziario ed imprenditoriale. Da qui, dalla rete di relazioni sociali, di complicità e connivenze, di contiguità e patti spregiudicati, grazie anche ai professionisti e uomini del nord pronti (per opportunismo o ignoranza) ad operare nell'interesse degli "affari" mafiosi, il passaggio dal radicamento alla "colonizzazione" delle tre grandi regioni settentrionali è stato, per la 'ndrangheta, un passaggio semplice, lineare e scontato.

Quella che è raccolta nei faldoni di questa inchiesta, che abbiamo sin qui sintetizzato, dimostrano proprio questo. Mentre a Reggio Calabria si lavorava al nord si taceva, si ignorava colpevolmente il fenomeno. Solo di recente si è reagito. Ma non ovunque e non con la stessa efficacia, ad esempio, di Torino e Milano. Il caso "ligure" è ancora evidente nella sua arretratezza, dimostrata ancora una volta - come ha anche evidenziato Marco Menduni su Il Secolo XIX - anche nel Palazzo della Procura sede della DDA competente sul territorio della regione. Eppure qui nomi, quei fatti, quegli intrecci, ben delineati dalle risultanze delle indagini calabresi e milanesi, sono lì evidenti. Molti di questi sono ancora lì, continuando ad operare.

Vediamo quindi ancora qualche "frammento", così da rendere ancora più evidente, se quanto raccontato non fosse ancora sufficiente, quanto l'inchiesta avviata dalla DDA di Reggio Calabria nel 1999, in riferimento al gruppo 'ndranghetista di cui abbiamo parlato, abbia molto a che fare con la Liguria, terra prediletta anche per gli incontri tra gli esponenti delle storiche famiglie della 'ndrangheta.

Partiamo dal verbale di interrogatorio di Michele AMANDINI, già in parte riportato in riferimento al FAZZARI e, poi, al CANALE. E' sempre il verbale dell'interrogatorio del P.M. Canale del 11 ottobre 2000 e si legge:

"D. Cosa ci può dire in merito all'incontro avvenuto in Bordighera, ove era presente il PALUMBO?

A.D.R.: Il PALUMBO mi riferì di incontrarci a Bordighera di una possibilità di tale Marco RUSSO che aveva in 2 banche monegasche di trasferire del denaro che proveniva da Londra o dall'Olanda. IL RUSSO aveva la possibilità di aprire un conto a favore di un cliente dove potevano giungere delle somme di denaro. Concordammo, quindi, la possibilità di incontrarci a Bordighera per stabilire dettagli circa l'operazione. Riferì di questa possibilità anche a Dante SACCA', che decise di partecipare all'incontro. Trovai a Varazze il SACCA Dante, i figli di questo, il SACCA' Davide ed il cognato del Dante. Nel 1980 i SACCA' erano contro il TURATELLO che era un mio amico e, pertanto, non li vedevo di buon occhio. Nel 1998 o inizi 1999, tramite il Francesco AMBROSIO, il faccendiere, che io vedevo spesso a Milano, mi fu riferito che alcuni parlavano male di me e tra questi vi era il SACCA' Dante. Un giorno decisi, pertanto, d'incontrarlo in un ristorante denominato "Pepe e Sale" a Milano per chiarire la situazione.
D. quali affari avevano il SACCA' e l'AMBROSIO?

A.D.R. Avevano rapporti circa alcuni assegni ed, a volte, per contrabbando di sigarette.

D. : Cosa aveva a che fare con il SACCA?

A.D.R. Mi proponeva diversi affari circa garanzie bancarie, in quanto non ne sapeva nulla.

D: Chi erano e chi sono, attualemente, i SACCA' ?

A.D.R. Un tempo, a Milano, erano dei personaggi importanti della malavita, si occupavano di bische clandestine, di traffico di stupefacenti e t.l.e.. Poi, ebbero dei problemi con TURATELLO in quanto appoggiavano VALLANZASCA. L'unico che non era troppo "serio" era il Dante SACCA'. Questi ha sempre avuto rapporti con i "vecchi" della famiglia calabrese dei DI STEFANO della quale famiglia ha, comunque, un timore reverenziale. Tramite Dante SACCA', incontrai un genovese di nome LINARI al quale, per far pressione psicologica, chiesi l'intervento dei clan calabresi in quanto lo stesso LINARI era molto legato a Vittorio CANALE. I due si incontrarono a Nizza (F) presso un ristorante del CANALE. A tale incontro, mi recai anch'io con alcuni componenti della famiglia PAPALIA per discutere e regolare una questione che riguardava alcune cambiali non onorate dal CANALE.

D: Chi chiese il suo intervento a Bordighera?

A.D.R. PALUMBO. Poi, io, chiesi a Dante SACCA' di accompagnarmi.

A.D.R. In passato ho riciclato denaro per le cosche calabresi. Considerato il rapporto intercorrente tra me e Domenico PAPALIA, quando questi fu arrestato per un omicidio, mi chiese di occuparmi della famiglia. Io fui anche contattato dalla cosca DI STEFANO ma, decisi, dopo una certa collaborazione, di tagliare i ponti con tutti e di ritirarmi."

Se già prima avevamo visto che, ad esempio, per incontri veniva scelto come luogo, oltre a Genova, la cittadina di Recco, ben controllata dai PIROMALLI, ora troviamo che per incontrarsi venivano utilizzati territori sempre sotto il forte controllo delle cosche insediate da tempo in Liguria. Abbiamo infatti l'incontro con il SACCA' a Varazze (Sv), territorio dove domina la cosca degli STEFANELLI-GIOVINAZZO. Abbiamo poi Bordighera (Im), cittadina sotto il ferreo controllo delle famiglie PELLEGRINO-BARILARO. Ma la storia non finisce qui...

Leggendo gli Atti della DDA di Reggio Calabria finiamo a Ventimiglia, nella frazione di Latte. Qui si recavano i mafiosi, da uno specifico cambia valute, per cambiare i soldi da andare poi a "ripulire". Lì c'è LORENZI Bruno che fa "il solito prezzo" per il cambio, quello concordato con il PALEARI dei PESCE-PIROMALLI. Ma si comprende anche, dalle conversazioni intercettate, che vi sono luoghi, citati dagli uomini della 'ndrangheta, dove indicano di trovarsi, che sono, ancora una volta, territori "colonizzati" dalla 'ndrangheta. Pietra Ligure, dove ha la sua pesante influenza il gruppo del boss Antonio FAMELI (legato ai PIROMALLI ed ai GULLACE-RASO-ALBANESE) ed Albenga, dove il "controllo" dei GULLACE-RASO-ALBANESE (legati ed imparentati ai PIROMALLI e MAMOLITI), facenti capo al boss Carmelo "Nino" GULLACE, è asfissiante...

"Operazione finanziaria "B.S.G.S.P."

L'attività di indagine esperita dalla Guardia di Finanza nell'ambito del presente procedimento penale ha permesso, altresì, di ricostruire la seguente operazione finanziaria volta a dissimulare un tentativo di truffa perpetrato ai danni di un Istituto di Credito Italiano, con conseguente riciclaggio del provento illecitamente acquisito.

Un'attenta analisi degli elementi investigativi ha evidenziato come Luigi CAPUTO, nato a Vigevano (PV) il 10/12/1948, unitamente ad altri soggetti affiliati alla mafia in particolare, unitamente a Giovanni DE MARIA, nato a Catania (CT), il 25.05.1963, facente capo alla cosca siciliana del famigerato "Clan CAPPELLO-PILLERA-MIANO", a Gianpietro PALEARI, nato a Busto Arsizio (VA) il 16.04.1946, affiliato alla cosca calabrese dei "PESCE-PIROMALLI", nonché ad Ennio FERRACANE (...), nato a Vigevano (PV) 21/04/1952, a Franco ANTONINI, nato a Todi (PG) il 19/09/1958, ad Adnan Adel QADDUMI, nato in Giordania il 09.03.1959, a Giuseppe Giovanni COCCIOLO, nato a Lamezia Terme (CZ) il 09.05.1965, hanno partecipato ad un'organizzazione criminale costituita per porre in essere i reati di truffa, usura e riciclaggio.

[omissis]

in data 29.05.2000

nella conversazione avente progressivo nr. 293, intercettata alle ore 18,46 (...), Luigi CAPUTO e Gianpietro PALEARI contattano Ennio FERRACANE e Giuseppe Giovanni COCCIOLO. Nel corso del colloquio intercettato, gli interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

FERRACANE: pronto... pronto!?!
CAPUTO: sì... Ennio!?! Sono Gigi, ciao... mi senti?!? Ti passo, un attimo, Gianni (Gianpietro PALEARI), eh! Ciao...
FERRACANE: sì... ti sento...
PALEARI: Professore!?! Professore!?! Allora, ascoltami... devo andare a comprare i franchi (francesi), o che cosa!?!
FERRACANE: dimmi... dimmi... compra i franchi (francesi)...
PALEARI: eh... perché, io, adesso, sono, qui, ad Albenga... se devo andare a comprare i franchi (francesi), devo passare, lì, a Latte (Frazione di Ventimiglia, a ridosso del confine francese, ove abita Bruno LORENZI - vgs informativa di reatoconversazione successiva).
FERRACANE: sì... vai (da Bruno LORENZI)... compra.
PALEARI: eh... allora!?! A che ora ci vediamo, lì (a Latte, da Bruno LORENZI)... poi, a vista...
FERRACANE: io, sono a Montecarlo, già, eh!
PALEARI: eh... questa persona... o quelle persone... a che ora devon venir, su (a Montecarlo)... a che ora è l'appuntamento, lì!?! 

A tal punto del colloquio, senza dar cenno a cambiamenti di interlocutore, prende la parola, in vece, di Ennio FERRACANE, Giuseppe Giovanni COCCIOLO

COCCIOLO: appena arrivati, lì... gli telefoniamo, e vengono.
PALEARI: non ho capito... scusami!?!
COCCIOLO: appena arrivati... Gianni, gli faccio un colpo di telefono, e vengono (a Montecarlo).

 

... omissis ...

La conversazione intercettata evidenzia un imminente incontro, tra i complici citati, in quel di Montecarlo. Nel corso del colloquio, Gianpietro PALEARI domanda ad Ennio FERRACANE se debba procurarsi, per quest'ultimo e per Giuseppe Giovanni COCCIOLO, dei franchi francesi, da un cambiavalute di Latte (Frazione del Comune di Ventimiglia - IM) identificabile in Bruno LORENZI, necessario per recarsi al Casinò di Montecarlo a giocare d'azzardo.

Appare acclarato, anche, che Gianpietro PALEARI, Luigi CAPUTO, Giuseppe Giovanni COCCIOLO ed Ennio FERRACANE, in merito alla riunione da tenersi in Montecarlo, stiano attendendo l'arrivo di altri complici, da identificarsi, come si evince dalla successive conversazioni intercettate, in Franco ANTONINI, in tale Marino, n.m.i., ed in due avvocati, anch'essi non meglio identificati. All'incontro parteciperà, inoltre, Giovanni DE MARIA;

nella conversazione avente progressivo nr. 294, intercettata alle ore 18,50 (R.I.T. nr. 287/2000), Gianpietro PALEARI contatta Bruno LORENZI. Conversazione durante, i due interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

LORENZI: pronto!?!
PALEARI: LORENZI!?!
LORENZI: sì.
PALEARI: sono PALEARI, LORENZI...
LORENZI: sì... buongiorno...
PALEARI: senta... ho bisogno, un po', di franchi (francesi)... sono, qui, però... sono a Pietra Ligure... lei, fino a che ora si ferma, lì, al cambio(valute)?!?
LORENZI: sì... io, qui, son fino alle sette e mezza (19,30)... però, non fa niente (in caso di ritardo, mi trattengo)...
PALEARI: ecco... ascolti... siccome è quel "cliente" (intende riferirsi ad Ennio FERRACANE - vgs informativa di reatoconversazione precedente), sa... quello... quello che viene, giù, d'estate, lì (a Montecarlo o a Ventimiglia)... quello... sa, FERRACANE... quello dell'altra volta... adesso, lei, di franchi (francesi), quanti ne riesce a mettere insieme?!? Al massimo?!?
LORENZI: non ho capito... la sento malissimo.
PALEARI: eh... sono in macchina... quanti franchi riesce a mettere assieme, al massimo, stasera?!?
LORENZI: eh... non so... più o meno, cosa gliene servono?!?
PALEARI: eh... lui (Ennio FERRACANE), ne vuole "tanti"... però, siccome lo sto dicendo (a Bruno LORENZI), all'ultima ora... adesso, non dico di...
LORENZI: beh... lei, mi spari una cifra... poi, vediamo quello che riesco a (rimediare)...
PALEARI: a cinquanta milioni, arriva?!?
LORENZI: quanti?!?
PALEARI: a cinquanta milioni di lire (ovvero circa 165.000 franchi francesi)!?!
LORENZI: eh... aspetta un attimo... sì, sì, sì... non c'è, nessun, problema.
... omissis ... 

La disamina della comunicazione intercettata evidenzia come Gianpietro PALEARI effettui, per conto di Ennio FERRACANE, un cambio di valuta, per un importo di circa 50.000.000 di lire, tramite un cambista, identificabile in Bruno LORENZI, nato a Ventimiglia (IM) il 02/01/1954 e ivi residente, in Frazione Latte, Via Nizza 100/A. Il corrispettivo di tale somma, dovrà servire ad Ennio FERRACANE per poter giocare al tavolo verde monegasco;

nella conversazione avente progressivo nr. 300, intercettata alle ore 19,28 (R.I.T. nr. 287/2000), Luigi CAPUTO e Gianpietro PALEARI contattano, nuovamente, Bruno LORENZI. Nel corso della conversazione, gli interlocutori proferiscono le seguenti frasi:

LORENZI: pronto!?!
CAPUTO: sì... buonasera... un attimo che le passo il Gianni (Gianpietro PALEARI)...
PALEARI: LORENZI!?! Sono a Ventimiglia... se non trovo traffico... il tempo della strada ad arrivare, lì, a Latte... va bene!?! A posto!?!
LORENZI: sì, sì... eh... volevo chiedere, una cosa, lì... come prezzo (di cambio), faccio il suo (quello, abitualmente, fatto, da Bruno LORENZI, a Gianpietro PALEARI, ovvero quello, più alto, da praticare ad Ennio FERRACANE)?!?
PALEARI: sì... no, no, no... li "recupero", io (la differenza di cambio, quando, Gianpietro PALEARI, consegnerà il denaro ad Ennio FERRACANE), eh! Sì, sì... no... ohe! Cazzo... ohe! Oh! LORENZI... porco Giuda... che... a parte che sto, qua (a Montecarlo), anche, domani e dopo... perché, dopo, devo rientrare... torno, su (a Milano), venerdì per...
LORENZI: uhm... umh... no, no... dato che, una volta, avevamo fatto un discorso... va, beh... come non detto.
PALEARI: no, no, no... va bene!?!

... omissis ..."


Nota:

nell'articolo che ricostruisce l'inchiesta di Reggio Calabria avviata nel 1999 troviamo due soggetti, il GIRARDELLI Romolo ed il LORENZI Bruno, che sono esponenti della LEGA NORD. Il primo, GIRARDELLI, iscritto alla Lega e legato, come meglio vedremo, alle vicende di BELSITO Francesco, il secondo, LORENZI, tra i fondatori della Lega a Ventimiglia, ovvero quel Comune dove, come a Bordighera, la LEGA governava con le amministrazioni di centrodestra poi finite sciolte per condizionamenti mafiosi della 'ndrangheta.