Già l'arresto di
Giovanni Novi, presidente dell'
Autorità
Portuale di Genova, fece tremare i Palazzi del potere. Non solo perché
molti degli uomini del "settore" vicini al "governatore"
Claudio Burlando (fatto risultante dalla semplice lettura dei
sostenitori dell'
associazione
"Maestrale"),
sono coinvolti
nell'indagine, a partire da
Batini
il capo dei portuali dell'impresa (!)
Culmv
sino a
Spinelli (quello che si
comprò gli
Erzelli mentre sedeva in
Consiglio Comunale!)...
Ma l'angoscia nei Palazzi vi era (ed è) anche perché tra le società su cui si
sono concentrate le attenzioni compare una società controllata (con il 51%)
dall'
Amiu (la
municipalizzata del Comune di Genova), la
GeAm spa (partecipata anche da
Finporto
spa). Questa società in cui nel CdA siede anche il nipotino di Massimo
D'Alema,
Pietro Antonio D'Alema
(insieme a
Vianello Mauro e
Pierini Orlando) vede quale Procuratore
tal
Gianfranco Tiezzi, uomo della
Margherita (ora Pd) e già PSI degli anni "da bere". Sì, proprio il
Tiezzi, già assessore con
Giuseppe Pericu e poi di nuovo con
Marta Vincenzi.
Tiezzi, prima di divenire
Procuratore dal 2001 al 2005 nelle
GeAm
era in Consiglio di Amministrazione, in compagnia sempre del
D'Alema junior,
Paolo Momigliano e
Antonio
Bruno (attuale consigliere comunale della Sinistra Arcobaleno).
Per quall'
Autorità Portuale lavorava
anche il consorte di
Marta Vincenzi,
Bruno Marchese, sino a tre giorni
dopo che il Presidente del Tribunale di Genova, a seguito della nostra istanza
per il "
conflitto di interessi",
firmasse il decreto di convocazione dell'udienza, quando, con una raccomandata
rinunciò all'incarico (dopo aver giurato davanti a tutte le redazioni
giornalistiche che non esisteva nessun incarico"!
Nell'ambito dell'
inchiesta sul Porto sono
anche stati sequestrati i documenti relativi a due società (e collegate): la
Serteco (con
Gianfranco Molisani, proveniente da
Coopsette) e
Eco.Ge. (dei
Mamone).
E' partendo da questa inchiesta sul
Porto
che la Procura ha iniziato a muovere attenzioni sulle aree di
Cornigliano, quella degli
Erzelli, la
Darsena,
San Benigno,...
tutte le
grandi aree "recuperate" ed
in via di conversione. Aree su cui negli ultimi anni, con al Comune la
Giunta Pericu e, soprattutto per
Cornigliano, con le passate amministrazioni
Provinciali guidate dal (1993 al 2002) da
Marta Vincenzi, hanno investito, insieme a Regione ed ai fondi
europei e statali, un infinito patrimonio gestito attraverso le società
partecipate e principalmente la
Sviluppo
Genova.
Una pioggia di milioni e milioni di euro (o miliardi e miliardi di lire, se
preferiamo) per ogni singola operazione, quasi sempre finiti con il
coinvolgimento delle solite dette, collegate ai soliti nomi ed ambienti, da
quello delle
cooperative (e connesse
società e professionisti per le progettazioni) a quello dei
Mamone per demolizioni e bonifiche
ambientali.
Grande protagonista di queste operazioni, è
Mario Margini, sia come assessore della
Giunta Pericu, sia con la
Giunta
Vincenzi, nonché come Consigliere di Amministrazione della
Sviluppo Genova (il cui amministratore
è
Alberto Ghio, ex Assessore della
Giunta Pericu ed ex dirigente della
Dalmine, dove sostituì
Sergio Noce travolto per lo scandalo
tra fondi neri e corruzione, e che poi rincontrò a Palazzo Tursi visto che
Pericu (l'ex consulente di
Teardo,
Ligato e
Necci) lo
chiamò quale Direttore del Comune di Genova).
Prima di
Mario Margini in Comune gli
assessori che seguivano il settore erano l'uomo di fiducia di
Pericu -
praticamente un confratello -
Bruno
Gabrielli e
Claudio Montaldo
(ora in Regione quale Assessore a quella
Sanità
della
Giunta Burlando, piegata dalla
lottizzazione massonico-politica).
Tra le "grandi opere" di questa stagione vi è anche senza dubbio quella della
speculazione di
Fiumara gestita da
Coopsette o quella in programma per la
più grande area di trasformazione del centro città (Mercati di
Corso Sardegna) che, con la
Rizzani De Eccher, prevede una
speculazione senza precedenti in violazione palese e radicale dei vincoli
dettati da normative legislative, Piano di Bacino del Torrente Bisagno
(emergenza nazionale!) e Piano Urbanistico Comunale. Tanto per chiarire: il
Comune, con un bando indetto in pieno agosto, dal funzionario comunale
Carlo Isola - rinviato a giudizio per
fatti di corruzione e turbativa d'asta, ma confermato nella
Segreteria Generale dalla Sindaco
Marta Vincenzi -,
vuole assegnare
l'incarico in blocco ("realizzazione, costruzione e gestione - per 93
anni -)
per un progetto che si basa su un indagine "bibliografica" sull'assetto
idrogeologico nonostante il Bisagno (a poche decine di metri) sia una
delle cinque grandi calamità naturali che potrebbero verificarsi sul
territorio italiano.
(Ma questo nella Regione delle cementificazioni è solo una bazzecola)
Ora si è arrivati ad un inchiesta, partita da un appalto per le mense
scolastiche, che ha coinvolto l'uomo ombra di
Marta Vincenzi, il giovane
Stefano
Francesca. Al fianco della signora già durante il mandato al
Parlamento Europeo, e poi ideatore e
curatore della
campagna elettorale
della "Nuova Stagione", ed infine, dopo l'elezione della Vincenzi a Sindaco,
divenuto
Capo di Gabinetto Co.Co.Co.
con 80mila euro di spettanza (solo per il periodo settembre 2007 - giugno
2008), quale portavoce del Sindaco e responsabile relazioni esterne e
istituzionali della Giunta. Non solo. Sono stati coinvolti
due assessori della Giunta che
Marta
Vincenzi -
giusto un annetto fa
dichiarava "essere scelti da lei personalmente, senza influenza alcuna dei
partiti" - quali l'ex margherita ed ex Aics,
Paolo Striano, e l'ex ds ed ex Presidente regionale dell'Arci,
Massimiliano Morettini, unitamente a
due ex consiglieri comunali ds
Claudio
Fedrazzoni e
Massimo Casagrande
- di cui l'ultimo collaboratore nello staff della Vincenzi - Tutti in contatto, come risulta dai contenuti
delle intercettazioni riportate nell'ordinanza del GIP, con
Bruno Marchese (che non risulta
indagato), consorte della Sindaco.
Francesca & C erano davvero
creativi. Stando al dettagliato rapporto della Guardia di Finanza, questi hanno
creato la
"tangente deducibile".
Infatti le fatture per pubblicità sono deducibili e loro le tangenti se le
facevano versare come consulenze alla società di
Stefano Francesca. Risultano infatti, già dall'Ordinanza del Gip,
false fatturazioni trasmesse non solo alla
Alessio
Spa ma anche all'
Eco.Ge dei
Mamone.
Ma da questa indagine è emerso anche che di pari passo alla clientele per le
assunzioni "raccomandate" si creava un'
anagrafe
di tesserati mobili, ovvero di nominativi che a seconda delle necessità
venivano dati a quello o questo partito (da
Margherita a
Forza Italia,
ad esempio) in occasione dei congressi.
Ma indagando su questa
associazione a
delinquere e sodali la Procura ha anche individuato che a Genova (non a
Reggio Calabria o Palermo) vi è
voto di
scambio politico-mafioso, in particolare con le cosche della
‘ndrangheta. Questo fatto, che va ben
oltre ai fenomeni di corruzione accertati dalla Procura, getta una pesante ombra
sulle
ultime elezioni amministrative,
su cui naturalmente nessuno (o quasi) osa parlare. Dobbiamo segnalare che,
oggi, il
Presidente della Provincia,
Alessandro Repetto, ci ha contattati
per comunicarci che lui non ha mai voluto avere (e non vuole avere) contatti
con quegli imprenditori citati dalle carte della Procura, sottolineando che per
quanto di competenza si è opposto strenuamente alla possibilità di acquisizione
dell'area
Stoppani da parte dei
Mamone, attraverso la
Sviluppo Fe.Al.
Ora quindi nuovi filoni che si aggiungono alle altre indagini, tra cui quella
sulle aree del
Ponente sino alla
Stoppani. Davanti a tutto questo "la"
Sindaco pensa che un rimpasto possa
risolvere la questione affermando rispetto agli arrestati ed indagati che
"non ci si può fidare di persone così" (infatti
è Lei che si fidava di quelle persone, ed ha ribadito sino ad arresti
effettuati la sua fiducia e stima!), ribadisce la necessità di un
Codice Etico quando il problema è ormai
da
Codice Penale. Accanto alla
Vincenzi ci sono compatti
i Partiti che hanno appena avviato con
lei la "nuova stagione" delle
nomine nei
CdA delle partecipate e municipalizzate (tra cui le conferme di quella
"stagione" con cui vorrebbe marcare la "discontinuità" come
Giuseppe Pericu,
Alberto Ghio,
Anna
Castellano, per arrivare all'
ex P2
della
Giunta Teardo,
Michele Fossa ecc ecc). Se il più
simpatico risulta essere
Simone Farello,
il capogruppo del
Pd, che alcuni
giorni fa dichiarava che politicamente si poteva essere soddisfatti visto che
" i due assessori della Giunta non sono
ancora stati arrestati", la più ballerina risulta essere
Manuela Capello, capogruppo dell'
IdV. Questa alcuni giorni fa dichiarava
che essendo solo all'inizio dell'indagine, non si possono fare valutazioni,
visto che non c'è alcuna condanna. Costante è stata, sino a ieri, la "piena
fiducia nella Vincenzi", soprattutto in occasione dell'annunciato del rimpasto
per una "giunta del Sindaco" (sino ad oggi di chi era???). Poi, una volta letti
sui giornali i nomi delle possibili new entry, allora l'indagine è diventata
pesantissima, non risolvibile senza il fondamentale apporto "di garanzia e
controllo" del suo partito (che peraltro non si era accorto di nulla e che non ha
mai denunciato nulla!).
Ma tanto siamo solo all'inizio, lo ribadiamo... aspettiamo gli sviluppi.
PS
Paolo Veardo - anch'egli già
assessore con Pericu e ora con la Vincenzi -, alcuni anni fa denunciò le
storture e schifezze del "sistema" dalle pagine de la Repubblica. Poi non si
seppe più nulla e lui è rimasto al suo posto con la "benedizione", a quanto
risulta dalle carte della Procura, della Diocesi. Noi avevamo avanzato a lui
una domanda pubblica:
perché quello che sa
del "marcio" del sistema, che - senza fare nomi - lo portò a scrivere
quell'articolo non va a dirlo - con i nomi - in Procura? Se uno sa, deve
collaborare, soprattutto se ricopre una carica pubblica, altrimenti si può
pensare che quell'articolo animato dalla voglia di "pulizia" fosse uno dei
classici "ricatti" che nella politica servono per alzare il prezzo della posta
in gioco. Peccato che "la posta in gioco" nelle Istituzioni e pubbliche
amministrazioni, siano l'interesse generale ed il bene comune!
NOTA:
Mentre vanno avanti le inchieste e quello che
abbiamo detto e denunciato in questi anni viene via via confermato, i tentativi
di isolarci e colpirci continuano e si moltiplicano. Nella notte tra sabato e
domenica qualcuno ci ha mandato un "pensiero" via rete ed il PC non l'ha presa
bene. Ci spiace per coloro che tanto da fare si sono dati, ma questo può solo crearci
un disturbo, ma i dati dei nostri archivi sono in più copie ed in più
postazioni. Inoltre praticamente tutto è ben fisso nelle nostre teste! Per
quanto riguarda invece i tentativi di isolamento, ormai siamo abituati... e ormai
sappiamo che possiamo contare solo sul sostegno di quanti possono e vogliono aiutarci
ad andare avanti. Lo abbiamo già detto e lo ripetuto: noi andiamo avanti... fino
alla fine!