Per capire la
Liguria di oggi, per comprendere le “radici” dell’infiltrazione
mafiosa, delle speculazioni che fanno colare cemento dalle colline al mare, di
un economia bloccata e clientelare, e della forza condizionante della
massoneria, occorre conoscere cosa accadde qualche decennio fa in questa
Regione. Occorre capire i meccanismi, i rapporti e gli uomini di quella
stagione “passata”, che oggi ritroviamo con alcuni degli stessi uomini e con “nuovi”
volti, trasversalmente ad ogni schieramento, da quelli moderati ai più, cosiddetti,
“radicali”. E’ la storia di Alberto Teardo. Attraverso questa possiamo capire la
“cupola” che oggi domina la Liguria.
Pubblichiamo quindi “La storia segreta del ciclone Teardo”,
scritta da Luciano Corrado su Trucioli Savonesi, ringraziando l’autore per l’ottimo
lavoro.
"Trucioli savonesi" inizia un racconto a puntate su cosa
accadde prima, dopo, durante quei giorni di fuoco e di clamore a livello
nazionale. Tutti i nomi dei protagonisti principali e secondari, imputati e
testimoni. Con una conclusione amara: chi credeva che Savona e provincia, dopo
Teardo, si fossero "purificate" ha sbagliato. Negli ultimi anni si è creato il
"sistema edilizio-immobiliare" con un fiume di denaro e una cerchia di addetti
che finora ha fatto il bello ed il cattivo tempo. Lasciandosi alle spalle solo
polemiche, mentre la macchina da guerra all'ambiente continua imperterrita a
produrre ingenti, inconfessabili profitti. Tanto cemento, trasformazioni
alberghiere e di industrie in "seconde case". Prima vittima l'attività
alberghiera con oltre sei mila persone già "espulse" dal lavoro. Poi il
superaffollamento da monolocali e bilocali che fa a pugni con la sbandierata ed
ingannevole propaganda sul "turismo di qualità". Il turismo agonizza, muore
soffocato. Nessuno ha la forza di fermare i "killer"della disgregazione
sociale. La politica, con rare eccezioni, abbaia. Il mondo della cultura è
latitante. Le professioni sono al centro di un clamoroso e vergognoso conflitto
di interessi.
PERSONAGGI MAI
RACCONTATI DI "MANI PULITE" A SAVONA
In questo secondo capitolo leggerete di Gad Lerner, già
direttore del telegiornale di Rai Uno, oggi leader del piccolo schermo in
Italia. Tommaso Giglio, direttore del Secolo XIX quando prese avvio
l'inchiesta, tra processi per diffamazione ed insidie. Ernesto Monterverde lo
storico difensore del Decimono che scrisse una dura raccomandata all'editore e
alla redazione. Camillo Arcuri, caporedattore all'epoca della "bomba Teardo".
Renzo Bailini, il teste chiave d'accusa (nella fase iniziale) con retroscena
inediti su chi aveva tentato di fargli confessare, dietro ricompensa, i nomi
degli informatori-traditori. Cronaca delle udienze, sotto i riflettori, del processo
promosso da Teardo e Capello contro Il Secolo XIX e Luciano Corrado messi sotto
pressione da "personaggi oscuri". Il ruolo determinante e decisivo di un
giudice istruttore, Francantonio Granero, che diversamente dal collega Michele
Del Gaudio rilasciò pochissime interviste e non lasciò la toga. Nei suoi
confronti Savona ha scelto l'oblio. Meritava ben altro per aver fatto fino in
fondo il suo dovere di servitore dello Stato?
QUANDO LA
FABBRICA DELLE TANGENTI FECE AUTOGOL. PER DEMERITO DI CHI ?
Per la prima volta, dall'esordio della Teardo story,
ricostruiamo i giorni, mai raccontati, che precedettero l'esposto-pilota
dell'inchiesta che l'ex presidente della Regione Liguria definì "Una sporca
storia e io ho pagato per tutti", dichiarandosi vittima di una macchinazione
(intervista al settimanale Oggi del 26 agosto 1985). Tutto ebbe origine da un
articolo di Paese Sera, ripreso da Enzo Biagi su Repubblica. Seguirono un
intervento di Adriano Sansa sul Secolo XIX e sullo stesso giornale "lettera
aperta" a Teardo dell'avvocato Carlo Trivelloni. Con sei micidiali domande,
soprattutto sulle ricchezze accumulate da Teardo. Infine l'esposto-denuncia a
firma di Renzo Bailini. Ultimo anello di una catena che, senza essere
preordinata, riuscì a dare l'assalto ad una fortezza a lungo inespugnabile.
Protetta dalle istituzioni locali, ma "scaricata" dal presidente della
Repubblica, Pertini. E grazie anche al ruolo, mai svelato, di un giudice
galantuomo.... I deliranti comunicati del Psi di Savona e Imperia.
QUANDO IL "CAPO" DISSE: <ECCO CHI MI VUOLE MORTO>
Due storiche interviste a "Oggi" e "Arcobaleno"
Savona - "Trucioli Savonesi" prosegue il
racconto su cosa accadde prima, dopo, e durante quei giorni di fuoco e
di clamore a livello nazionale. Forse è utile ribadire quanto scritto
(vedi...) nell'introduzione della prima puntata. Per quale ragione
abbiamo deciso di "riaprire" i faldoni dell'archivio giornalistico. Una
scelta rivolta soprattutto alle giovani generazioni. Metterli in
condizioni di conoscere, sapere, farsi un'idea per giudicare una fase
"storica" della vita politico-sociale della nostra provincia e regione.
Tra le piaghe della nostra Italia c'è anche la diffusa disinformazione.
Non solo, cercheremo di svelare, come abbiamo scritto nella puntata
iniziale, tre misteri in attesa di risposta.
<Quei 700 milioni dissequestrati con tre intestatari di massoni....>
Savona - Rimuovere, dimenticare, distruggere, isolare.
Oppure screditare il "nemico" con malignità e carognate. Praticando fino ai
nostri giorni l'ostracismo. Nella sesta puntata della "Teardo story",
zigzagando lungo il suo percorso, ci soffermiamo su alcuni personaggi che
ebbero un ruolo, anche di primo piano, nella vicenda iniziata ufficialmente il
4 novembre 1981.
LA CAMPANA
"STONATA" DI "MISTER" BERTOLOTTO
Se un presidente confonde i ruoli e sparge illazioni
QUANDO SUL PALCO SALIVA IVALDO:
STORIE DI RICATTI E VERGOGNE DIETRO L' "ACCORDO DI SPOTORNO"
QUANDO TELETRILL A SUON DI MILIONI FACEVA DA MEGAFONO AL "CLAN"
Ricostruiamo uno dei capitoli meno noti del "sistema
Teardo". I cortigiani della carta stampa e dell'emittente locale. I segreti
scoperti nella valigetta del "capo". Il ruolo e le confessioni di Nanni Patrone
che era un esponente politico di Pietra Ligure. La tivù, sovvenzionata con le
tangenti, doveva trasferirsi da Ceriale in una villa delle Opere Sociali, a
Savona. La Corte
d'appello: <Su Teletrill non si è andati a fondo>.
TANGENTI, I DANNI CHE LO STATO CHIESE A SETTE CONDANNATI
Pubblichiamo l'articolo scritto su "" di domenica
14 maggio 1995. Ricostruisce la sentenza della Corte dei Conti che pretese un
risarcimento di un miliardo e 300 milioni. A cui bisogna aggiungere le spese
della giustizia penale, diverse decine di milioni, ma soprattutto le parcelle
legali (63 avvocati) che ammontarono a miliardi. In qualche caso ci furono,
infatti, quattro gradi di giudizio.
CAVIGLIA IERI, CAVIGLIA OGGI DA DETENUTO (ASSOLTO) A VICE SINDACO
Gli ex soci di Teardo occupano ancora posizioni di potere,
cariche pubbliche, si sono riciclati? I condannati no, tra gli assolti
(con motivazione diverse) la risposta è sì. Eppure poco o nulla, almeno su
certi metodi, è cambiato. Scriveva il giudice che motivò la sentenza, Vincenzo
Ferro (con i colleghi Fiumanò e Avolio): <La lottizzazione politica appare
certamente un sistema deprecabile se raffrontato con i principi della buona
amministrazione, in quanto tutt'altro che idoneo a garantire la collocazione
della "persona giusta" al "posto giusto". E' un sistema generalizzato su scala
nazionale>. Si da atto a Caviglia che pur "sponsorizzato" e con requisiti
precari per la presidenza della Camera di Commercio, <l'ente è rimasto
un'oasi unica dalla contaminazione che aveva pervaso ed inquinato la vita
amministrativa savonese>. Caviglia massone? <Non è reato...> Nel
complesso la fotocopia di un'attualissima realtà savonese dove la sinistra è al
potere, ma anche dove governa Forza Italia e "soci".
MAURO TESTA, 2 ANNI DI CARCERE POI UNA CONTRASTATA ASSOLUZIONE
Era sindaco di Albenga e funzionario Iacp, oggi segretario
politico del Psi ingauno. Dagli atti processuali il suo ruolo negli appalti,
vicende edilizie, la confessione di un collega sulle tangenti, i versamenti su
tre conti correnti bancari, la cassetta di sicurezza, la mai chiarita scomparsa
di schede, la doppia iscrizione a due obbedienze massoniche. Ma nessuna prova
contro l'imputato Testa, solo una condanna a 6 mesi (prescritta) per un reato
minore. Nell'aprile scorso tornò alla ribalta quale convinto fautore delle
quattro torri al posto del vecchio ospedale, con un progetto di
Arte&Nucera.
MALAVITA, MASSONERIA, AFFARI CHI VERSAVA E CHI
INCASSAVA
I PRIMI DRAMMATICI INTERROGATORI
DOPO GLI ARRESTI
Per la prima volta vengono
pubblicati stralci dei verbali integrali, con domanda e risposta, dell'ex
presidente della Regione. Una miniera di notizie ai più sconosciuta.
Legami e storie da Genova a Ventimiglia, fino a Roma. Con molti nomi
eccellenti. Il ruolo dei clan calabresi. I voti pagati. Persino versamenti per
120 milioni (eravano nel 1983) ad un certo "Pepp". Teardo ha sempre negato di aver
preteso soldi e parlava di finanziamenti leciti, al partito.
IL RUOLO DEGLI IMPRENDITORI E' ZEPPO DI MISTERI TRA TANGENTI E PARCELLE
Nessuno ha mai ricostruito la vera
contabilità finale del "dare" e dell'"avere", anche dopo le condanne. Non si sa
neppure chi riuscì ad incassare i risarcimenti (enti pubblici compresi).
Miliardi in parcelle legali (unico salasso certo). Intanto Teardo può godersi
tre mila euro al mese per la pensione di ex presidente della Regione e di
assessore (tre mandati). Come scattò la "trappola" finale, con le cronache
sportive sul "Savona Calcio".
EREDITA'
DEL TEARDISMO, SONO
TORNATI I TEMPI BUI ?
La
sferzante analisi, sempre attuale, del giudice Vincenzo Ferro
In
questa tappa ricostruiamo il ruolo di personaggi secondari (Mauro Testa ed Euro
Bruno) con alcuni retroscena curiosi da Albenga. A confronto anche la figura
dell'appaltatore Iacp, Francesco Filipppone e del big Licio Lombardini.
Il
giudice Ferro, nella motivazione della sentenza al maxi-processo, citava <il
nefasto effetto della diseducazione politica, il deterioramento del clima della
vita sociale, con il più spregevole dei moventi, l'"auri sacra fames"... Il grave
pregiudizio alla credibilità delle istituzioni>.
Infine
eccovi l'incredibile "cappa di silenzio" dopo il libro "Il fallimento
perfetto", di Bruno Lugaro, con i "furbetti" messi in piazza. E poi
frammenti di memoria con articoli de "Il Secolo XIX".
ESPRESSO,
EUROPEO, PANORAMA... QUELLA
FOTO COL CARDINALE
In
esclusiva per "Trucioli" anche il "dossier Liguria" firmato dall'allora neo
presidente della Regione sul mensile "L'Italia delle regioni". Progetti, idee,
proposte di Teardo per uscire da: <Questa crisi attraversa la società>. E
ancora: <Sviluppo della portualità, espansione del terziario avanzato,
riqualificazione del tessuto produttivo, sono la risposta del governo
regionale>. E poi le "ricette"di rilancio dei suoi assessori, della sua
squadra in Regione. Tanti documenti-testimonianza ai più sconosciuti.
LA STORIA DI UN'ESTORSIONE: "CERCASI CANE NERO SMARRITO"
La misteriosa vicenda, sei anni
prima degli arresti. Chi fu il regista che prese di mira Leo Capello? Cronaca
di quei giorni...
IL MARESCIALLO RACCONTA: <L'AIUTO DEI MIEI CONFIDENTI>
Moretti, per la prima volta, parla di quei giorni con
Trucioli Savonesi...
Quel"dossier" finito a
Pertini. Le lettere di Boccia, di
Astengo
La ricostruzione storica
di questa puntata porta alla ribalta un capitolo noto a pochissime persone e
che fu solo accennato dai giornali dell'epoca, in particolare scrisse "Paese
Sera" e il collaboratore Ennio Remondino. Cosa consegnò Renzo Bailini al
presidente della Repubblica, il savonese Sandro Pertini? Come reagì il
procuratore della Repubblica, Boccia, alle notizie della sua iscrizione agli
Anysetiers che il ten.Col. Bozzo definì <presunta loggia massonica>? Cosa
scriveva, all'epoca, il politologo Franco Astengo? Cosa è accaduto fino ad
oggi?...
LA "STELLA" DI
PALAZZO SISTO? QUANDO DEL GAUDIO
SCRIVEVA...
Storia di Luca Martino,
l'assessore che sta conquistando quasi ogni giorno le prime pagine dei
quotidiani locali. Ormai sono lontani i tempi in cui il giudice che fece
arrestare Teardo e soci denunciò di essere stato preso a botte da padre e
figlio che avrebbero sfasciato pure l'ufficio. Seguì una denuncia per calunnia,
poi la pace e due milioni in opere di bene. A Savona va di moda "dimenticare",
ma tornano in auge, sui giornali ed in tivù, anche coloro che Del Gaudio definì
<un tempo politicamente alleati di Teardo>. E' diventato un
"lasciapassare", un titolo di merito? Il grande "perdono"? La riabilitazione
piena?...
I PERSONAGGI MESSI IN
VETRINA DALLA PENNA DI DEL GAUDIO
Tre libri scritti dall'ex
giudice di "mani pulite" di Savona. Racchiudono testimonianze ormai
dimenticate. C'è chi è morto e chi è sempre in auge. Storie di coerenza ed incoerenza,
di tradimenti, di solidarietà. Molti brani di quei libri raccontano verità ed
episodi da far riflettere. Le minacce, gli avvertimenti, le lodi.
Del Gaudio parla dei suoi rapporti con Natta (Pci), di Varaldo (Dc), di
Granero, Petrella e... Ricorda gli avvocati e soprattutto l'eccezionale squadra
di ottimi collaboratori senza i quali ....
I "CAMERIERI" SI RAVVEDANO: I NOSTRI EROI TRIONFANO
Un posto da ministro? Ecco cosa scriveva Paolo Lingua. I
finanziamenti al Pci? Un documento di architetti. Poi la storia dell'operazione
"Artigiani Vadesi". Chi riuscì ad isolare Michele Del Gaudio, tra gli stessi
comunisti savonesi? Le critiche a "Trucioli": <Basta, la storia di Teardo e
dei suoi uomini non interessa più a nessuno, ne parlate solo voi. Siete rimasti
quattro gatti, ignorati da tutti>. Basta non fare la fine del topo!...
Teardo: <Le mie opere di bene...>. I nomi che non avete mai letto
TEARDO QUERELA NANNI MORETTI DA 17 ANNI E' CALATO IL SILENZIO
La storia di Nicola Guerci che decise di collaborare
FU L'UNICO "PENTITO" A CONFESSARE DEI 42 IMPUTATI DELLA "TEARDO 1"
Come venivano "gestiti" gli appalti e le revisioni prezzi
allo Iacp
Il giudizio politico sull'allora presidente della Provincia
di Savona
E TEARDO DISSE.... <ABBASSO GARASSINI>
L'intervista fu rilascia a nove anni fa, ma è ricca di
realtà e messaggi
ESCLUSIVA- Intervista (senza rete) a Michele Del Gaudio, ex giudice
VENTI DOMANDE E RISPOSTE AD UN "TESTIMONE ECCELLENTE"
L'ultima pagina, mai scritta, della lunga stagione del
teardismo
L'IMPUTATO SICCARDI SCRIVEVA: IN PROVINCIA NON PASSAVA UN CHIODO
Il giochino, tra imprese, dei ribassi e spartizione di
appalti
Crack (tre miliardi) per l'ex socio di Teardo - Alpazur ...vicina a Forza Italia - Intervista, a caldo, di Sandro Pertini
Il titolare della Larex abitava a Loano, l'azienda aveva
sede a Boissano, in precedenza aveva dimorato a Pietra Ligure. Poi è sparito e
non si conosce la sorte dell'inchiesta giudiziaria per il fallimento
Riservata a chi non detesta
documentarsi. Quando un giornale informava i lettori...
|
|