Caro Michelangiolo...
da laico, ateo, non posso affidare il saluto ai riti pagani o cristiani che siano. Posso ricordare ciò che di straordinario hai fatto e ciò in cui continuerai ad esserci, compagno di impegno e stimolo ad andare avanti e mai arrendersi.
Alcuni dicevano che eri un “integralista” o peggio un “polemico”. Non eri né l'uno, né l'altro... Eri serio e vero. Dicevi ciò che andava detto, fuggendo sempre da quelle pratiche dilaganti di opportunismo, conformismo e da quella piaga chiamata ipocrisia. Ed è proprio questa tua coerenza, caparbietà e conoscenza che spaventava e minacciava quanti sceglievano di liquidarti come integralista, come il “solito” polemico.
Tu eri un medico che guardava ai fatti, ai dati. Non eri un alchimista e non ti prestavi ad annebbiare la chiarezza dei dati per verità di comodo. Tu eri sempre volto all'esclusiva ricerca della verità. Qualunque questa fosse. Anche se scomoda... anche se poi, alla fine, aumentavano i nemici, si serravano le fila di chi ti voleva far apparire per il “solito” polemico.
Hai sempre avuto un approccio scientifico. Che non è mai preconfezionato. Che non permettevi di svilire a propaganda. Nel tuo operare non accettavi che si piegasse il risultato scientifico, laico, ad una fede, ad una lobby, ad un interesse che non fosse quello della vita umana, della tutela dell'ambiente e della salvaguardia di questi...
Gli interventi per la messa in sicurezza dei torrenti non si sono visti se non in poche, altamente insufficienti, operette. Da ponente a levante ciò che andava fatto non si è visto, quindi. Anche gli aiuti promessi, per l'alluvione dello scorso novembre, sono in pochi ad averli visti. Le briciole giunte agli alluvionati, in molti casi non sono state di alcun aiuto e le attività hanno chiuso i battenti. Si sono bloccate alcune nuove speculazioni in programma, come il caso eclatante del progetto per le aree dell'ex Mercato Generale di Corso Sardegna. Qui si sono accorti, dopo anni ed anni in cui avevamo denunciato [vedi qui e qui] l'assurdità di un progetto che prevedeva scavi per tre (poi ridotti come contentino a “due”) piani di parcheggi interrati. Ora sono incombenti le nuove piogge. Si parla di possibili “bombe d'acqua”, annunciate e poi smentite per questo fine agosto. Se arrivano, quando arriveranno, vista la situazione, il disastro è nuovamente una possibilità incombente, anzi probabile. Cerchiamo di vedere le novità e ricapitolare quanto già si era affrontato...
In Italia il Calcio è intoccabile. Il fideismo che lo avvolge non permette nemmeno a chi lo segue di comprendere che il condizionamento esterno è devastante e che gli interessi in “gioco” son ben altri rispetto a quelli della “bandiera”! Sempre più spesso, e ad ogni livello, altri fattori, e non lo sport giocato sui campi, sono quelli che definiscono (prima del fischio iniziale di gioco) chi vince e chi perde. Chi può salvarsi da una retrocessione e chi invece può andare in Europa. Interessi illeciti che piegano tutto, mentre i tifosi si bevono qualunque giustificazione, pur di continuare a vedere uno “spettacolo”, negandosi la realtà di una “truffa” preconfezionata che si perpetua proprio grazie a molti degli “eroi” in calzoncini corti. Sono le scommesse che piegano i risultati... puri interessi economici di molti dei già ben pagati giocatori e allenatori... E' la criminalità organizzata, alias mafia, che come già avvenuto riesce ad inserirsi e sfruttare questa degenerazione dello “sport”...
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La prima volta che lo incontrammo, l'avvocato VALLERGA Mauro, è quando ci mandò la diffida per conto del boss di Cosa Nostra, Rosario CACI (vedi qui). Poi lo incontrammo a Ceriale, dove era il consulente del Comune per la partita della speculazione della T1, quella nata dal FIORANI e passata a quell'Andrea NUCERA (vedi qui) il cui impero ha fatto crack e che da mesi è latitante (vedi qui). Poi lo abbiamo ritrovato praticamente ovunque, come consulente di Comuni ove si dovevano sviluppare pesanti speculazioni edilizie. Lo abbiamo incrociato anche a Cairo Montenotte dove ha seguito una gara per la vendita di quell'immobile che è finito poi acquistato dall'unico offerente: la GEO di Andrea NUCERA... ed ancora con una valanga di incarichi dal Comune di Andora con l'amministrazione FLORIS, incarichi dai Comuni di Albenga, Noli, Arenzano, Spotorno, Borgio Verezzi, Loano, Pietra Ligure... Nei mesi scorsi si è appreso che lo stesso avvocato Vallerga è indagato dalla Procura di Savona per l'operazione T1 di Ceriale... Ora apprendiamo che si è dato anche alla costruzione di una “casa agricola” con i bergamaschi... ed ovviamente l'attività agricola, a Varazze, è la sua. Vediamo quindi questa novità e qualche altro dettaglio...
Giuseppe ABBISSO è stato recentemente condannato a 9 anni di carcere per usura, nell'ambito dell'inchiesta che lo vedeva operare con il boss della 'ndrangheta GARCEA Onofrio (condannato a 12 anni).
Ne avevamo già parlato, ma l'articolo è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Procura di Torino per la querela del dott. Vincenzo SCOLASTICO. Ci torniamo ora su questa questione, fornendo ulteriori elementi che – a quanto pare – nessuno vuole mettere insieme per fare una visione complessiva.
Lo faccio adesso perché riteniamo assurdo e inaccettabile che Giuseppe “Pino” ABBISSO abbia ottenuto i domiciliari e la possibilità di andarsene avanti e indietro per la città, da solo, alcuni giorni la settimana.
Ma andiamo con ordine...
Avevamo parlato a lungo del progetto di discarica che i FAZZARI-GULLACE, con la SAMOTER, volevano aprire a Campochiesa, nel territorio del Comune di Albenga. Un progetto nato con l'amministrazione di centrosinistra e rilanciato con quella di centrodestra guidato dalla leghista Rosy Guarnieri. Un progetto che, dopo le prese di posizioni di WWF, Casa della Legalità ed abitanti, aveva portato la Regione Liguria, con la Commissione VIA, a bocciare il progetto, confermando poi tale negativo pronunciamento.
Il GULLACE Carmelo, boss della 'ndrangheta a capo nel nord-ovest d'Italia della cosca GULLACE-RASO-ALBANESE, legata strettamente a PIROMALLI e MAMMOLITI, aveva anche cercato di intimidire, con una visita a domicilio, il referente locale del WWF, affermando che non accettava che “tutti i suoi progetti” venissero ostacolati. In quel contesto faceva riferimento al maneggio, alla pista per go-kart da realizzare ed alla discarica...
Due Giudici su tre del Collegio che ha respinto l'istanza di confisca presentata dalla DIA sono gli stessi che “liberarono” il boss GULLACE nel 2008... Nel collegio difensivo dei FOTIA chiamato anche il noto avvocato e parlamentare del Pdl, Giancarlo PITTELLI, già oggetto di indagine a Catanzaro ed a Salerno, oltre che “autore” di una delle più devastanti proposte legislative delle note “leggi vergogna”.
Parte 1° - Il collegio giudicante del Tribunale di Savona
14 agosto 2012. Tribunale di Savona Il Collegio di tre Giudici respinge (dopo le udienze a porte chiuse, come voluto dai FOTIA) la richiesta della DIA di Roma finalizzata alla confisca dei beni (e delle imprese) dei FOTIA. Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
16 aprile 2008. Tribunale di Savona Il Collegio di tre Giudici accoglie la richiesta di revoca della Sorveglianza Speciale a carico di GULLACE Carmelo - presentata dallo stesso GULLACE -. Due dei Giudici del Collegio giudicante sono: Giovanni ZERILLI (presidente) e Marco CANEPA.
Sulla decisione del 14 agosto 2012...
La vigilia di Ferragosto, ovvero dell'Assunta è il giorno in cui è stata resa nota la decisione del collegio dei giudici del Tribunale di Savona in merito alla richiesta di sequestro e confisca dei beni della famiglia FOTIA, più che legata ed imparentata alla potente cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI di Africo. La richiesta documentata, ampiamente e dettagliatamente, era firmata dalla Direzione Centrale della DIA di Roma e sostenuta dalla Procura di Savona, retta dal procuratore capo Granero. Il dibattimento in contraddittorio si è svolto a porte chiuse perché così hanno voluto i FOTIA (che poi dichiarano di non aver nulla da nascondere, sic!)...
Vorremmo evitare di dover presentare una nuova querela contro il procuratore aggiunto Vincenzo SCOLASTICO (già procuratore capo a Savona per lunghi anni e poi, sino alla recente rimozione, coordinatore della DDA di Genova). Per questo vorremmo capire se, in un recente incontro con i giornalisti, si è “solo” espresso male o se invece c'è altro...
Tre giornalisti autorevoli (uno della redazione genovese de “la Repubblica” e due della redazione de “Il Secolo XIX”) mi hanno comunicato, per avere conferma o smentita, che in un recente incontro con la stampa, il procuratore aggiunto di Genova, Vincenzo SCOLASTICO, avrebbe dichiarato che: Abbondanza è stato condannato ad un mese di detenzione a Torino per la querela del sostituto procuratore Alberto Landolfi.
Tale dichiarazione è stata sentita da tre giornalisti, di due testate diverse. Quindi la questione è: o il Procuratore SCOLASTICO si è “solo” espresso male, e può comunicare alla stampa di essersi sbagliato perché non c'è alcuna condanna a Torino, oppure c'è qualcosa che non va nelle procedure a Torino, e questo sarebbe davvero inquietante. Vediamo perché...
Sono andati dal “nonno” (sic) e mo so finiti dove dovevano: in carcere!
La nuova operazione della DDA di Reggio Calabria, nell'ambito dell'indagine REALE (quella che aveva anche già portato all'arresto a casa FOTIA a Savona), dimostra che non ci può (e non ci deve) essere scampo per alcuno dei vermi 'ndranghetisti e le loro reti di protezione. Donne, familiari vari, sodali e servi dei parassiti mafiosi, custodi e curatori delle loro latitanze, così come dei loro affari, possono e devono essere colpiti senza tregua e senza sconti. La rete dei PELLE è stata colpita tra la provincia di Reggio Calabria ed il Piemonte, che si conferma terra colonizzata.
Ora aspettiamo che i restanti vermi mafiosi, con i "loro" beni e le "loro" reti di società, prestanome, complici ed affari, che si annidano nella grande colonia che comprende Liguria, Piemonte e provincia di Pavia, vengano stroncate, schiacciate, defintivamente, a partire dalla rete che fa capo al boss Carmelo "Nino" GULLACE.
Ecco il testo integrale dell'Ordinanza di Custodia Cautelare eseguite, a carico dei sodali della cosca PELLE: (formato .pdf)
E' difficile che le cose che non funzionano vengano indicate quando riguardano quelli che sono una sorta di “santuari” della cosiddetta società civile. Eppure le distorsioni, i problemi, anche seri, ci sono. Sono fatti che, messi uno accanto all'altro, ci dicono che qualcosa non va. Rompiamo questo silenzio, ponendo alcune semplici domande e dando a queste una risposta. Non è per polemica, ma per dovere di cronaca, per elencare i fatti di una questione “politica”. Siamo convinti che solo guardando in faccia la realtà sia possibile migliorare e correggere quegli errori che troppo spesso impediscono di fare passi avanti nella lotta alle mafie ed all'illegalità. Il confronto e non la chiusura è strumento essenziale nella democrazia, e lo è ancora di più quando si parla di strutture importanti, come è Libera...
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5 luglio 2012. Si va verso Savona, udienza fissata davanti al giudice Princiotta del Tribunale Civile di Savona, per le ore 9. Prima rallentamenti, poi coda, poi coda per veicolo fermo in Autostrada. Alle ore 8:20 si inizia a chiamare il Tribunale di Savona, per comunicare, un possibile ritardo di 30 minuti massimo. Nulla da fare, il centralino automatico continua, a ripetizione, nel ripassare la chiamata al disco principale: per gli Uffici del Tribunale digitare 1, per gli Uffici della Procura 2... e così via, sino alle ore 9:15 circa quando risponde un centralinista a cui chiediamo di parlare urgentemente con la cancelleria del Giudice Princiotta... Ci passa un interno ma dicono che non sono loro, quindi ci comunicano che comunque portavano immediatamente un bigliettino al Giudice Princiotta per avvisarlo del ritardo. Nel frattempo, alle 9:04 minuti, visto che al Tribunale nessuno rispondeva e l'udienza era per le ore 9, chiamiamo l'ufficio dell'avvocato ROMANI, il legale dei FOTIA, la controparte. Qui la segretaria ci comunica che provvedeva subito ad avvisare il legale. Arrivati davanti all'Ufficio del Giudice Princiotta al terzo piano del Palazzo di Giustizia... il giudice PRINCIOTTA afferma “Aspettavamo Lei”, rivolto ad Abbondanza, nel corridoio davanti al suo ufficio. Abbondanza entra e il Giudice fa inserire a verbale che alle 9:30 compare Abbondanza Christian, Presidente della Casa della Legalità e della Cultura – Onlus...
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