5 luglio 2012. Si va verso Savona, udienza fissata davanti al giudice Princiotta del Tribunale Civile di Savona, per le ore 9. Prima rallentamenti, poi coda, poi coda per veicolo fermo in Autostrada. Alle ore 8:20 si inizia a chiamare il Tribunale di Savona, per comunicare, un possibile ritardo di 30 minuti massimo. Nulla da fare, il centralino automatico continua, a ripetizione, nel ripassare la chiamata al disco principale: per gli Uffici del Tribunale digitare 1, per gli Uffici della Procura 2... e così via, sino alle ore 9:15 circa quando risponde un centralinista a cui chiediamo di parlare urgentemente con la cancelleria del Giudice Princiotta... Ci passa un interno ma dicono che non sono loro, quindi ci comunicano che comunque portavano immediatamente un bigliettino al Giudice Princiotta per avvisarlo del ritardo. Nel frattempo, alle 9:04 minuti, visto che al Tribunale nessuno rispondeva e l'udienza era per le ore 9, chiamiamo l'ufficio dell'avvocato ROMANI, il legale dei FOTIA, la controparte. Qui la segretaria ci comunica che provvedeva subito ad avvisare il legale. Arrivati davanti all'Ufficio del Giudice Princiotta al terzo piano del Palazzo di Giustizia... il giudice PRINCIOTTA afferma “Aspettavamo Lei”, rivolto ad Abbondanza, nel corridoio davanti al suo ufficio. Abbondanza entra e il Giudice fa inserire a verbale che alle 9:30 compare Abbondanza Christian, Presidente della Casa della Legalità e della Cultura – Onlus...
Prima novità dal savonese e, nel frattempo, ecco qui (in formato .pdf) il e parte della sua ciurma [ per i passaggi salienti dell'ordinanza vedi qui passaggi salienti dell'ordinanza vedi qui, per la notizia dell'arresto con i link alla storia del FAMELI clicca qui] Sempre sul FAMELI, da quanto abbiamo saputo (vista l'età, visto il sequestro dei beni e lo stop ai professionisti e prestanome principali che non gli permetterebbero la reiterazione del reato) potrebbero essergli stati concessi i "domiciliari" presso un appartamento in affitto, già da venerdì sera scorso (oppure questa, dei domiciliari, è una voce fatta circolare dai suoi familiari per far credere che tutto sia a posto, visto che fonti delle Autorità, ci confermano invece che sarebbe ancora in gattabuia... ovvero dove merita di stare il FAMELI Antonio)...
Ricordate l'articolo "Andora, ecco l'esempio della "sudditanza" ai FOTIA (e prima tre "pillole" andoresi)"? Non è arrivata nessuna replica. Nessuna richiesta di precisazione. Nulla di nulla, da nessuna delle ditte citate nell'articolo, a partire dalla SCAVO-TER dei FOTIA (cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI), e nemmeno dal COMUNE DI ANDORA che pure, per selezione dell'amministrazione del sindaco Franco FLORIS vanta compe "ufficio stampa" niente meno che il giornalista dell'ANSA che si occupa per l'ANSA stessa di tutto il savonese. Nell'articolo, come tra poco vedremo, ci sono fatti inconfutabili che le ulteriori verifiche effettuate dimostrano ancora più gravi, a nostro avviso, di quanto avevamo scritto. Ebbene come detto, nulla è mai giunto in merito dai diretti interessati alla Casa della Legalità, ne tanto meno è stato mai notificato nulla, né di querele, né di citazioni, ne di art. 700. Nulla di nulla...
Forse qualcuno pensa che il silenzio sia sintomo di "immobilismo". Non è così e presto, chi lo pensa, si renderà conto che l'isolamento per i mafiosi, anche per quelli che si dichiarano "puliti" ed "imprenditori", sarà pesante come un macigno... come una pietra tombale, anche nel savonese. I GULLACE-RASO-ALBANESE con anche i FAZZARI lo sanno già bene perché il cerchio che gli sta chiudendo intorno lo sento, soffocante... e sarà così finché non saranno spogliati di tutti i loro beni e colpiti in via definitiva, da Carmelo "Nino" GULLACE in giù. Di loro abbiamo già parlato di recente [vedi lo speciale]. E lo sanno anche bene i FOTIA, di cui oggi torniamo ad occuparci, sia per la loro azienda "SCAVO-TER" sia per i contatti accertati con i grandi capi della ''ndrangheta (che sono già, ora, dove devono stare: in carcere!)...
Su "La Stampa" di Savona è stata pubblicata una "replica" al presidente della Casa della Legalità da parte dei legali dei FOTIA (l'articolo è riportato in coda). Visto che o mentono gli avvocati per conto dei FOTIA o agli avvocati hanno mentito i FOTIA, gli abbiamo risposto con questa nota stampa inviata a "La Stampa" chiedendone la pubblicazione, perché i fatti sono fatti e non sono interpretabili.
In un certo senso i legali dei Fotia
hanno ragione, i FOTIA non sono legati alla 'ndrangheta, i FOTIA sono
'NDRANGHETA. Si rassegnino all'inutilità dei voli pindarici per
negare i fatti, come ad esempio il sostenere che non sono mafiosi
perché nell'ultima Relazione della Procura Nazionale Antimafia non
vengono ri-citati. Quella Relazione non è un "albo" annuale, ma
un aggiornamento delle attività principali svolte dalla Procura
Nazionale e delle Direzioni Distrettuali Antimafia, ove, ovviamente,
vi sono anche "omissis" su molteplici delle attività in
corso...
Un riepilogo su quanto avevamo segnalato e denunciato, qualche dettaglio in più sulle realtà dei rapporti con i Comuni di centrosinistra come VADO LIGURE, SAVONA, ANDORA... ma anche dei rapporti (ed affari) con le amministrazioni ed esponenti del centrodestra. La questione Pd e delle cooperative "rosse" come Unieco e Abit-coop... l'arrivo sulla collina degli Erzelli accanto ai Mamone, qualche Atto e, in coda, l'editoriale del Direttore de Il Secolo XIX "L'INCHIESTA DI SAVONA E LA SINISTRA CHE CADE DAL PERO". Buona lettura...
[AGGIORNATO IN CODA CON IL TESTO INTEGRALE DELL'ORDINANZA E LA RASSEGNA STAMPA AL 12.05.2011] Il 2011 può essere certamente l'anno che segna l'arrivo della Primavera su Savona. Una Primavera che spazza via quelle nebbie che avvolgevano e proteggevano contiguità, connivenze e complicità...
Leggiamo su Trucioli Savonesi che i signori FOTIA (Pietro, Donato e Francesco detto Ciccio) si sono risentiti per del 2009 e la pubblicazione dello stesso su Trucioli Savonesi. Per questo, con , minacciano di azioni legali (penali e civili) sia il sito savonese, sia Marco Preve. Motivo del loro risentimento sarebbe che nell'ultima relazione della Procura Nazionale Antimafia il loro nome non compare. A questo punto, visto che il sig. Pietro FOTIA, portavoce della famiglia, con accanto i suoi fratelli, davanti a tre pattuglie delle Forze dell'Ordine (una delle quali poi ci ha scortato sino all'autostrata), ci disse, rivolgendosi ad Abbondanza, che apprezza molto il lavoro che facciamo come Casa della Legalità, diciamo qualcosina anche noi, in 6 sintetici punti...
Comprare le paginate di pubblicità su Il Secolo XIX non è servito a distogliere l'attenzione che abbiamo puntato sulla famigliola che da Africo salì a Savona, costruendo un impero economico. Non c'è stato nulla da fare per i Fotia... dopo esposti alla Procura di Savona, segnalazioni ai reparti investigativi e le pubblicazioni sul nostro sito, l'attenzione ha fatto centro! Ora, se Pietro Fotia ci aveva detto che loro ci apprezzano molto perché chi lavora bene loro lo apprezzano, ci apprezzeranno certamente di più... e noi, infatti, andiamo avanti senza alcun tentennamento. Ma veniamo alle news... Nelle passate settimane sono scattati i sequestri nelle aree interessate dai lavori della Scavo-Ter per il cantiere dell'area ex Metalmetron di Via Stalingrado a Savona, ovvero quello della Unieco e della Alfa Costruzioni. Inchiesta e sequestri che sono partiti dall'area del gruppo Bagnasco a Paleta di Carcare si cui avevamo realizzato anche un appostamento per fotografare il via vai di camion dei Fotia che salivano a scaricare e che sono arrivati all'area ex Metalmetron a Savona di cui avevamo anche parlato nel libro "Tra la Via Emilia e il Clan". Sequestri disposti dalla Procura di Savona e che hanno come oggetto il trasporto e lo smaltimento illecito di rifiuti pericolosi. Adesso è stata la volta dell'arresto di Mario Versaci nella casa di Donato Fotia a Savona. Il Versaci è esponente della cosca Pelle di San Luca oggetto di un ordinanza di arresto del Gip di Reggio Calabria per l'indagine "Reale 3" della DDA di Reggio Calabria, relativa al voto di scambio per le ultime elezioni regionali in Calabria [clicca qui per leggere l'Ordinanza integrale]. La DDA di Reggio Calabria aveva inviato direttamente a Savona i ROS (a differenza di quanto avviene in Lombardia, dove può contare su un efficace DDA coordinata dalla pm Boccassini) per monitorare la casa dei Fotia (infatti nello stesso complesso residenziale di via Privata Olivetta abitano tutti e tre i fratelli Donato, Francesco e Pietro) e per evitare la fuga del Versaci (che stava preparandosi ad un viaggio negli Stati Uniti) hanno fatto irruzione e non hanno dato tempo per alcuna fuga...
SAVONA - Oggi come Ufficio di Presidenza siamo stati tra Savona e Vado Ligure per scattare alcune foto, tra queste quelle degli uffici, dei mezzi e del costruendo nuovo capannone della SCOVO-TER dei FOTIA. Naturalmente sempre rigorosamente dall'esterno. Arrivati all'ultima tappa, il deposito dei mezzi adiacente la discarica di Bossarino, a Vado Ligure, arriva un ragazzo che chiede chi siamo. Il Presidente della Casa della Legalità, Abbondanza, gli risponde: se lei mi dice chi è, io le dico chi sono, altrimenti visto che non è un pubblico ufficiale, non avrà risposta. Lo stesso ragazzino dice: ma io so chi sei! E si appoggia alla macchina per impedirci eventualmente di andarcene, si mette al telefono e dice: "venite qui subito, è urgente". Noi che scappiamo davanti a certi personaggi forse lo hanno visto in qualche film, e così ci accostiamo al bordo della strada (dopo aver convinto il ragazzo a staccarsi dalla portella a cui si era aggrappato dicendo "Dove volete andare?!?"). Noi intanto abbiamo avvisato immediatamente la Questura ed il 113. Poco dopo arrivano due pattuglie della Polizia di Stato ed una dei Carabinieri (che ringraziamo fortemente). Che procedono ad acquisire le informazioni sull'accaduto e dicono che noi potevano andarcene quando volevamo senza alcun problema. Il ragazzo che si qualificava come "il nipote di FOTIA" alla domanda di chi avesse chiamato dice che aveva chiamato "Pietro FOTIA, il titolare della SCAVO-TER"... a quel punto gli domandiamo "Ma come Pietro FOTIA, titolare della SCAVO-TER? Non risulta più in quella società da tempo" ed il ragazzo si corregge "di Donato FOTIA" ("Ciccio" se l'è dimenticato)... A quel punto arrivano due macchine: una con Pietro FOTIA alla guida e Francesco "Ciccio" FOTIA, l'altra con Donato FOTIA. Ancora prima di scendere dall'auto Pietro FOTIA saluta il presidente della Casa della Legalità e quando scende si scusava per il nipote e dice che se volevamo entrare anche dentro le loro sedi non vi era problema, che lui vorrebbe parlarci se Abbondanza va da lui in ufficio. Abbondanza gli risponde che se hanno qualcosa da dirci lo possono scrivere tranquillamente perché il parlato passa, lo scritto resta! Pietro FOTIA insiste che preferisce una bella chiacchierata ed aggiunge che loro apprezzano molto quello che facciamo come Casa della Legalità, perché quando uno lavora bene loro lo apprezzano... dice. A quel punto sono stati chiesti i documenti ai tre frattelli FOTIA intervenuti per darci il loro "caloroso" benvenuto (Pietro FOTIA non aveva dietro i documenti ma un ispettore della Polizia di Stato gli dice "non c'è problema, la conosco io"). Ed intanto noi, scortati da una pattuglia della Polizia di Stato raggiungiamo l'Autostrada... Questo è Vado Ligure, a Savona, in Liguria - Nord Italia... e questo è un incontro con i FOTIA, della cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI, che ora vi raccontiamo, pubblicando in anteprima il capitolo a loro dedicato del prossimo "Quaderno dell'Attenzione", attualmente in lavorazione, e che sarà dedicato ai grandi business della 'ndrangheta tra Calabria, Lombardia e Liguria... quindi buona lettura...
La famiglia Fotia è famiglia di Africo... ed famiglia di 'ndrangheta. In Liguria i Fotia sono la SCAVO-TER, quindi imprenditori che si son fatti da soli. Operano principalmente in quel ponente dove il racket incendia i mezzi nei cantieri, ma non in quelli dei Fotia, dei Fazzari & Gullace (o degli amici Mamone, Guarnaccia e Stefanelli). No, quando gli appalti e le concessioni le hanno loro, tutto fila liscio, anzi di più, perché vi è come una rincorsa da parte delle Pubbliche Amministrazioni, sino alla Regione Liguria, a far sì che tutto vada sempre nel verso giusto. Ma da quando alla Procura di Savona è arrivato, al posto di Vincenzo Scolastico (ora alla DDA di Genova dove pare attenda il pm Alberto Landolfi - che dice che la mafia in Liguria non c'è ma si dice voglia entrare nell'Antimafia in Liguria-), il dott. Granero qualche problema i signori ce l'hanno... a pertire dall'attenzione che adesso viene posta su certi affari tra concessioni, appalti/subappalti e forniture...
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